Il minore si avvicinò al moro con un bel sorriso ed un mazzo di carte in mano.
« Danny, ho avuto un idea! » esclamò, tutto contento.
Daniel si lasciò andare sulla sedia, sbuffando. « Jake, non ho tempo per i tuoi trucchi, lo sai! »
« Dai, Danny, vedrai che stavol- »
« Che palle, Jake! » sbottò. « Se non vuoi che ti consideri come un bambino, allora perché non smetti di comportati da tale? »
A quelle parole, il sorriso del biondo si piegò verso il basso, tramutandosi in una smorfia offesa, mista ad un pizzico di rabbia e frustrazione.
Jake girò immediatamente i tacchi, dando le spalle al compagno ed avviandosi verso le scale.
Atlas sbuffò, arruffandosi i folti capelli scuri, consapevole di averlo ferito. « Dai, Jake, non volevo! » cercò di scusarsi.
« Va' al diavolo » disse in tutta risposta l'altro.
Daniel sospirò, sapendo che si sarebbe pentito immediatamente di quello che stava per fare.
« Jake, voglio ascoltare la tua idea. Sul serio. »
Il ragazzo si voltò immediatamente, riprendendo a sorridere, speranzoso. « Davvero? »
Il moro sospirò, ingoiando il groppo in gola. « Sì. »
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pandabitch.
Mi sono appena accorta che all'inizio avevo detto che sarebbero state cinque flashfic, ma in realtà sono sei.
Questo significa che:
1. Non dovete fidarvi di me.
2. Non so contare.
Se poi parliamo di contare in romano... CIAONE PROPRIO.
Piccola Daniel/Jake col mio ciccino che cerca figure paterne random non corrisoste perché Danny - ovviamente - è un coglione, ma questo si era capito da molto tempo.
Come una bestemmia. su facebook e @pandamito su twitter.
E basta!
Baci e panda, Mito.