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Autore: H e r a    01/08/2013    7 recensioni
Le grida di “Percy” e “Papà” squarciarono l'aria nello stesso momento. Mi alzai, ancora con solo l'asciugamano sui fianchi, e afferrai Vortice sul mio comodino. Irruppi in salotto, sfoderando la mia spada, pronto a combattere contro il mostro che stava attaccando la mia famiglia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è divertente, Testa d'Alghe!


Entrai nella grande camera da letto, dopo essermi fatto la doccia. Ero stanchissimo, per aver passato tutto il giorno a scorrazzare dietro ai nuovi semidei al Campo. Non appena mi poggiai sul letto, crollai profondamente addormentato. Fu un urlo a svegliarmi dal mio sonno, per una volta senza incubi. Le grida di “Percy” e “Papà” squarciarono l'aria nello stesso momento. Mi alzai, ancora con solo l'asciugamano sui fianchi, e afferrai Vortice sul mio comodino. Irruppi in salotto, sfoderando la mia spada, pronto a combattere contro il mostro che stava attaccando la mia famiglia. Quello che trovai, invece, furono Annabeth e Willow appollaiate sopra il divano, con un'espressione terrorizzata. L'esserino che le stava spaventando non era più grande della mia unghia, e se ne stava tranquillamente camminando sul pavimento, tra l'altro in direzione opposta alla loro. Quando vidi il piccolo ragno che si stava avvicinando, non potei fare a meno di scoppiare a ridere.
-Non c'è niente di divertente, Testa d'Alghe!
Il tono di Annabeth era teso, e sapevo che non avrei dovuto tirare troppo la corda, perchè altrimenti si sarebbe arrabbiata. Nonostante ciò, non smisi di ridere.
-Papà, ti prego, ti prego mandalo via...
Il tono della piccola era quasi supplichevole. Non avrei potuto resistere a quel faccino nemmeno un secondo di più. Presi un foglio di carta, e ci feci salire il ragno. Poi aprii la finestra e lo lascia zampettare per la sua strada. Willow mi corse incontro, seppellendomi nella sua cascata di riccioli biondi. Poi puntò i magnetici occhi verdi verso Annabeth, che si ostinava a rimanere impalata sul divano.
-Mamma, adesso puoi scendere... Papà ci ha salvate!
Esclamò, orgogliosa di avere un papà tanto valoroso. Sbuffai, sapendo che probabilmente Annabeth se l'era presa per la mia risata. Willow, però, le sorrise, facendo vedere i piccoli denti, e a quel punto seppi che Annabeth sarebbe scesa immediatamente. Avevamo entrambi un debole per quella piccola creaturina, che alla fine ci avrebbe fatto fare tutto quello che voleva lei. Si avvicinò a noi, e si protese verso di me per prendere la bambina, riservandomi ancora qualche occhiata truce. Sorrisi alla sua espressione contrita, e la presi per la vita, tirandola a me per quanto Willow ce lo permettesse.
-Ehi...- le sussurrai – Il papà vi ha salvate...
Mi fece la linguaccia, ma adesso sorrideva. Fece scendere la bimba, che inizio a correre per la casa, senza una meta apparente. A quel punto misi entrambe le mie mani sui suoi fianchi, e la tirai ancora più vicino. Lei si ritrasse leggermente, ma dopo una seria di occhiate da “cucciolo”, si lasciò andare. Le presi il volto fra le mani e le diedi un leggero bacio sulle labbra. Dopo rimanemmo a fissarci per qualche secondo. I miei occhi nei suoi, in una tela grigia e verde. Quando ci staccammo, Willow era appoggiata allo stipite della porta, e ci guardava sorridendo. Vidi Annabeth diventare rossa, e di nuovo mi misi a ridere. Lei mi tirò un leggero schiaffetto sul braccio, cosa che incrementò il mio divertimento.
-Sapete che vi dico?- Chiese la bimba.
La guardammo, entrambi con aria interrogativa.
-Vi dico che voglio un fratello!
Io e Annabeth ci guardammo, increduli. Quando ci voltammo per risponderle, però, lei era già corsa via di nuovo. Tornai a puntare i miei occhi nei suoi, e la attirai un'altra volta verso il mio petto.
-Sai...- sussurrai, poggiando la mia fronte contro la sua – Non è per niente una cattiva idea.

  
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