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Autore: Panda_Lilith    01/08/2013    0 recensioni
'' Adesso io e lui vi racconteremo la nostra storia, non siamo delle persone normali.. Voi mortali pensate che la vostra vita sia difficile, ma guardate noi, poveri figli di dei che devono sopportare l’ira dei loro genitori fino alla morte.. Non è semplice vero?
Lilith, adesso stai esagerando, però.. Diciamo che..
No! Non sto esagerando!! E poi adesso parlo io, quindi quando sarà il tuo turno potrai ribattere quanto vorrai.. Okay?''
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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L: Ciao Ragazzi!
Io sono Lilith Heaven, una.. Come dici, Matt?

M: Semidea Lil, Semidea..

L: Esatto.. Semidea.. Adesso io e lui vi racconteremo la nostra storia,  non siamo delle persone normali.. Voi mortali pensate che la vostra vita sia difficile, ma guardate noi, poveri figli di dei che devono sopportare l’ira dei loro genitori fino alla morte.. Non è semplice vero?

M: Lilith, adesso stai esagerando, però.. Diciamo che..

L: No! Non sto esagerando!! E poi adesso parlo io, quindi quando sarà il tuo turno potrai ribattere quanto vorrai.. Okay?

M: Va bene.. Ragazzi, non disturbatela che altrimenti si arrabbia e manda una pioggia di..

L: Ehi! Non rovinargli la sorpresa! Adesso parlo io e tu taci.

M:Oka..

L: Ho detto zitto!
Allora..Questa è la mia storia..
Fino a pochi mesi fa ero una 14enne come tutte le altre, che andava a scuola normalmente, solo che non ero molto brava a fare amicizia, infatti l’unico mio amico era Matthew. Avevamo fatto amicizia perché ci siamo ritrovati entrambi ai corsi di recupero dopo scuola, scoprendo di avere una cosa in comune, la dislessia.
Che brutto essere dislessici! Tutti che ti prendono in giro perché fai fatica a leggere.
Che si facessero una bella dose di fatti loro e non rompessero più le scatole! Ne saremmo felici tutti quanti.
Comunque, dopo aver scoperto di avere questa cosa in comune, decidemmo di uscire insieme qualche volta e ci accorgemmo di non aver in comune solo la dislessia ma anche altri caratteri che ci fecero diventare grandi amici.
Poi non so quella mattina cosa successe..
Lui mi venne a prendere come al solito prima di andare a scuola e ci avviammo di corsa per il ritardo.. Ecco, appunto, un’altra cosa che avevamo in comune era proprio il ritardo!
Entrammo di corsa e andammo verso l’aula; nella classe c’era solo la prof di latino.
Immaginatevi questa donnina alta un metro e un tappo, con la faccia simile ad un carlino bastonato e una parrucca nera liscia, con un ciuffo color mogano e sempre il solito cerchietto dentro.. Ecco, adesso immaginatevela ancora più brutta, ed è lei.
-Buongiorno ragazzi! A cosa devo questo ritardo?
-Ci scusi prof, solo che il pullman è arrivato in ritardo..- si affrettò a ribattere Matt.
-Capisco, accomodatevi, vi prego..
-Ma dove sono tutti, prof?- chiesi io guardandomi intorno spaesata.
-Come dicevano gli antichi greci, il destino non si può cambiare, anche gli dei non possono cambiare il loro destino.. E neanche i comuni mortali possono cambiare il loro.
-E cosa c’entra questo con ..?
-La loro ora è giunta. Forse anche la vostra lo è. - la voce le stava diventando grossa, come di un.. animale.
Matt si affrettò a prendermi la mano e mi mise dietro di lui.
-Cosa intende dire con questo, mi scusi?- si affrettò a ribattere lui.
-Che se non volete morire, dovete solo correre, ma tanto vi raggiungerò comunque, quindi non ce n’è di bisogno che corriate. – Iniziò a fare una risata strozzata, e a.. Mutare! Sì, stava mutando.. E diventava grande, pelosa, credo una cannibale ..
-LESTRIGONE! E’ UNA LESTRIGONE! – Urlò Matthew che subito mi prese per mano e scappammo.
-Una lestri-che???
-Una lestrigone! Non ne avevo mai viste donne! Ma esistono! E’ un mostro.. Cannibale. Quindi scappa! Avevo ragione! Menomale che sono venuto..
-Ma cosa stai dicendo?
-Tu adesso vieni con me: ti porterò in salvo e non fare domande fino a quando non saremo arrivati. Per adesso tieni, è  provvisoria, ma se ti trovi bene la puoi tenere.
Ci nascondemmo dentro un bagno e mi passò un anello color turchese che disegnava il simbolo dell’infinito.
-Con questo che dovrei farci?- sussurrai
-Quando lo sfili diventa un arco, tieni la cerbottana con le frecce. – Mi passò anche un bracciale con la stessa fantasia dell’anello..
-Tu non sei una ragazza normale Lil, tu sei diversa. Ma te lo spiego dopo, adesso devo..- indicò la lestrigone che si vedeva dal buco della serratura e lui uscì allo scoperto facendo diventare la collana che teneva al collo una bellissima spada, e attaccò.
Sembrava che avesse bisogno di aiuto ma mi continuava ad urlare di non uscire, quando vidi che la lestrigone lo scaraventò dall’altra parte del corridoio.. Quindi uscii con l’arco in mano e una freccia, l’unica che mi era stata fornita.
Presi la mira e colpii il mostro dritto in un occhio e si trasformò in… Fumo.
Corsi a vedere cosa si era fatto il mio amico.
-Matt? Matthew??- corsi in bagno e presi un secchio dei bidelli e lo riempii con acqua; dopo di che glielo versai addosso.
-CHE.. COSA… E’… SUCCESSO?!
-Nulla, adesso va tutto bene.. Il mostro si è trasformato in fumo e non c’è più.. Adesso siamo in salvo.
-No, Lil, non siamo in salvo. Chiamo Chirone al campo e ci faremo venire a prendere da Argo.
Ma cosa stava blaterando quel ragazzo?
Non ci capivo assolutamente niente! Sta di fatto che si allontanò verso il bagno e mi lasciò da sola in mezzo al corridoio.
Non potevo non andare a spiarlo, andiamo!
Stava parlando da solo, non capivo se era più rivolto verso la finestra soleggiata o il doccino della doccia del bagno [sì, nella nostra scuola c’erano le docce.. Non ho mai capito il perché, ma ci sono..], però parlava da solo.
-Chirone! L’ha ucciso!! Sì, lei l’ha ucciso! Non so di chi possa essere figlia, ma.. Prima la lestrigone c’era, adesso non c’è più. – scoppiò a ridere.
Sembrava che l’acqua gli rispondesse perché sentii una voce che non era la sua..
-Benissimo! Argo sta arrivando, voi aspettate dentro la scuola e non uscite per nessun motivo, intanto spiegagli la storia..
-Va bene, a dopo Chirone!
Scappai tornando alla mia posizione di prima facendo finta di niente e subito dopo arrivò anche lui.
-Allora?! Mi puoi spiegare che succede? Non ci sto capendo niente, Matt!
-Tuo padre non è morto Lilith. Come, del resto, non lo è neanche mio padre. Solo che non sappiamo chi siano. Tutto qui.
-Ma cosa stai dicendo?! Mio padre è morto dopo che mia madre mi ha messa al mondo e il tuo è morto in guerra!
-No, tuo padre è vivo ed è.. Un dio. Sai i miti sugli dei dell’Olimpo e tutta la loro storia? Ecco. E’ tutto vero.
Anche mio padre è un dio, ma quel..
-NoNoNo! Stop! Ora ho capito.. Tutto mi sembra finalmente più chiaro nella mia vita.. Chi è tuo padre?
-Mio padre? Io ho scoperto da più di un anno di essere mezzosangue ma quel disastro di padre che non so chi sia non mi ha ancora riconosciuto, sono venuto qui in impresa speciale per portarti al campo e sperare che dopo di ciò mio padre possa riconoscermi.
-Ah.. Mi dispiace tanto.. Ma, secondo te, chi è mio padre?
-Non posso saperlo.. Ci sono tantissime divinità, non solo gli dei dell’Olimpo possono fare figli, ma anche le divinità minori, il che mi fa essere ancora più confuso..
Si alzò e vide un taxi con un uomo strano fuori quindi mi invitò a uscire –Argo è arrivato!! Dai andiamo!
Uscimmo e salimmo sullo strano taxi; durante il viaggio nessuno parlò e arrivammo dopo poco tempo su una collina.
-Questo, amica mia, è il campo mezzosangue! Il nostro campo! Solo per noi semidei!
Mi fece entrare e ci avvicinammo ad un uomo in carrozzina e uno con una camicia strana che stavano giocando a carte.
-Divino Dioniso, Chirone, questa è Lilith, la nuova arrivata- mi presentò Matt.
-Ehm, io in realtà..
-Un’altra bamboccia confusa, Chirone, ti prego, occupatene tu.-Disse l’uomo con la camicia stramba.
-Certo D, ci penso io, come sempre. Vieni cara, ti spiego tutto.
L’uomo in sedia a rotelle si alzò e diventò un..
-Cavallo??
-Non sono un cavallo, sono un centauro, mezzo uomo, mezzo cavallo.
-Ah, certo..Certo.. Mi scusi, non sono ancora abituata a tutto ciò anche dopo aver ucciso quel mostro..
-Non preoccuparti, sali su- mi fece salire sopra e mi portò in giro per il campo..
-Questo campo è un campo di addestramento per tutti i semidei, per sopravvivere alla vita esterna e cercare di vivere come un comune mortale, anche se quasi mai è così.
-Ma, io sono davvero figlia di un.. Dio?
-Sì, tuo padre è un dio. Ti riconoscerà in un’occasione speciale e tu dovrai essere pronta. Guarda, queste sono tutte le cabine degli dei, quelle là ad U sono quelle dei 12 dell’Olimpo, dove risiedono i loro figli, quelle là invece di lato, sono le cabine per i figli di divinità minori, come Nyx o Nemesi, ma anche di Ade, perché anche lui non è un dio dell’Olimpo.
-Mm Mm..- ero abbastanza confusa- ma per adesso dove starò visto che non so chi sia mio padre?
-Per adesso starai da Ermes, è il dio dei viandanti, quindi i figli ti accoglieranno volentieri! Dai adesso entra.
Entrai e trovai tantissima gente, due ragazzi mi vennero in contro e mi presentarono come se sapessero già tutto di me.
-Ragazzi! Ascoltateci! Lei è la nuova arrivata! Lilith, figlia di Nonsappiamoqualedio! Benvenuta Lilith!
Schiamazzarono tutti e iniziarono ad applaudirmi, dentro c’era anche Matthew. Anche lui non era ancora stato riconosciuto e mi dispiaceva..
I ragazzi che mi presentarono si avvicinarono a me: -Piacere, noi siamo i capicabina della casa di Ermes! Connor, lui, e Travis, io, Stoll! Piacere- mi fecero un sorriso a 100mila denti e poi tornarono dai loro fratelli e io andai verso Matt.
-Ehi!
-Ciao Lil.
-Che hai?
-Niente, sto solo pensando, sistema qua la tua roba che dopo andiamo a mangiare..
-Okay..Non ti disturbo..


M:Adesso posso parlare io Lilith??

L:EHI! Perché mai dovresti? Non ho ancora finito!!

M: Sì, lo so, puoi finire dopo, adesso potrei parlare io.. Così racconto la MIA storia e poi continuiamo insieme il finale visto che..

L:Ho capito! Ho capito! Dai, parla tu.. Siamo tutti orecchi!

M:Non fare così dai..
Allora ragazzi, io sono Matthew Thompson, un ragazzo che fino a quasi 2 anni fa era vissuto in un orfanotrofio. Mi hanno detto che mia madre era una prostituta drogata e una notte arrivò con me in braccio e mi affidò alle suore. Rispettai la sua scelta, anche perché non volevo crescere in un ambiente come il suo.
Fatto sta che crebbi in quell’edificio con i bambini e feci tantissime volte rissa perché loro mi prendevano in giro per la mia dislessia. All’età di 12 anni arrivò un nuovo ragazzo, Jay, dicendo che i suoi genitori erano appena morti e lui si è ritrovato senza famiglia. Legai subito con Jay, era un ragazzo strano, vegetariano, sembrava che avesse paura di tutto e zoppicava.
Era diventato il mio migliore amico, l’unica persona che sapeva tutto di ciò che io ero veramente. Quel pomeriggio d’agosto, una nuova suora fece irruzione nei dormitori.
-Salve ragazzi. Io sono suor Helen.- e se ne andò via velocemente. Era una strana donna, con il mantello che le copriva interamente il corpo e i capelli, ma il viso.. Sul viso aveva una cicatrice su una guancia e uno strano sorrisetto che sembrava metterti in soggezione.
Jay si agitò subito e iniziò a singhiozzare, -Dobbiamo andare via di qui, Matt.-
-Perché? Ehi, stai fermo! E’ una suora! Cosa vuoi che ti faccia?
-Non promette bene, Matt.. Per niente bene..
-Mm.. Che cosa stai complottando, amico?
-Sto complottando una fuga, ma solo se tu verrai con me.
-Io verrò con te, ovunque andremo, Jay.
-E’ quello che volevo sentire, dai, stanotte prepariamo le nostre cose e scappiamo, so io dove andremo, abbiamo una sistemazione e tutto, non ti preoccupare.
Lo guardai, sembrava che sapesse già tutto, e mi stava nascondendo qualcosa.
-Che mi nascondi?
-Nulla, solo che adesso devo fare una chiamata, aspetta..
Si chiuse nell’ufficio di Suor Daisy e fece una chiamata; cercai di origliare, ma parlava a così bassa voce che sentii solo “Stiamo arrivando, stanotte saremo lì, Chirone”. Riagganciò e fece per uscire, quindi io tornai al mio letto.
-La sistemazione ce l’abbiamo..
-Chi è Chirone?- lo interruppi subito.
-E tu come fai…?
-Ti ho sentito mentre parlavi al telefono, chi è Chirone?
-Hai sentito tutto?
-No, solo quando gli dicevi che stanotte arriveremo, ma chi è?
-Lo scoprirai a suo tempo, adesso andiamo a cena.
Durante la notte ci svegliammo e uscimmo dalla finestra con le nostre borse.
-Ce l’abbiamo fatta! – bisbigliò lui.
-No, non ce l’avete fatta.-
-Cos’hai detto Matt?- chiese Jay.
-Io? Io niente!
Ci girammo e c’era Suor Helen dietro di noi. Porca puzzola! Jay aveva ragione! Quella suora del cavolo è sempre in mezzo!
-Pesti! Siete solo delle pesti! – ringhiò facendo vedere .. I suoi denti, gialli, marci e i suoi occhi, dello stesso colore dei denti e ci afferrò con le unghie che sembravano artigli.
Jay la spinse via e lei emise un ringhio cavernoso.
-Ma.. Jay, che sta succedendo?
-Niente, è una Benevola che vuole darci del filo da torcere, ma è debole e non credo si trasformerà.
Neanche il tempo di dirlo e la suora diventò un mega rapace gigante con due ali grandissime.
-Ma cosa cavolo..?
-No, okay, SCAPPA!
Durante la corsa mi passò una collana. –Questa è una collana speciale, quando la sviterai diventerà una spada-
-Stai forse delirando amico mio?
-No, sono serio, adesso corri, quando saremo al campo, che è a 2 minuti di corsa da qua, ti spiegherò tutto.
-Va bene.. Ma quella?
Subito la bene-cosa ci venne incontro e feci diventare la collana una spada, cercai di tirare dei colpi, ma invano; Jay tirò fuori un flauto e suonò una canzone mielosa, l’arpia sputò un liquido addosso a lui e subito si addormentò, quindi le andai addosso e la colpii nel cuore: si trasformò in fumo e non ne rimase traccia.
Mi accorsi che Jay stava gemendo a terra dopo lo sputo-omicida di quel mostro.
-Ehi amico, riprenditi!- gli dissi schiaffeggiandolo un po’.
-Er..Era veleno. Morirò amico mio, ma morirò trionfante perché ho assolto il mio compito di portarti sulla collina Mezzosangue, guarda là- indicò un albero e tossì- raggiungi quella collina e sarai in salvo, hai la mia benedizione, la benedizione del tuo amico satiro.
-Cosa? Satiro? Intendi un uomo-capra?
-Sì, un uomo-capra..-fece un sorriso e chiuse gli occhi, non li riaprì mai più.
Con le lacrime che mi segnavano il volto raggiunsi il posto che mi aveva indicato lui, con il corpo morto del satiro che tenevo in braccio. Possibile che l’unico amico che avevo avuto in tutta la mia vita potesse.. Morire? Era sfortuna la mia.
Entrai dentro e un uomo-cavallo (Quella giornata vidi tutti i tipi di uomini-qualcos’altro che possiate immaginare) accorse da me.
-Povero satiro, non aveva neanche la licenza da cercatore, quando mi dispiace..- prese il corpo dalle mie mani e poi si rivolse a me –Matthew, giusto? Io sono Chirone, il direttore delle attività al campo, vieni con me, ti porterò al tuo dormitorio per questa notte. La capanna di Ermes sarà felice di accogliere qualcuno di nuovo.
Sorrisi non capendo assolutamente niente e seguii Chirone. Da quella notte la mia vita cambiò radicalmente, anche se non riuscii a trovare mio padre.

L: Taaadaan! Okay, ha finito Mr Thompson?

M: Certo Miss Heaven, deve continuare lei?

L: Certo che continuo io, che domande! Però il tuo riconoscimento lo faccio raccontare da te, visto che tanto ti eccita raccontarlo a mezzo mondo..

M: Cioè, scusa, sono il figlio del grande…

L:Sì sì, lo so, lo so… Loro no, però quindi, ora vado avanti io e poi arriverà il tuo turno, va bene?

M: Okay signorina Logorroica..

L:Se non la smetti ti tiro un pugno..
Dov’ero rimasta?
Ah, è vero! Andammo a cena e ci sedemmo al tavolo di Ermes, lui con il broncio per non so quale motivo e io che cercavo di fare amicizia con i fratelli Stoll.
Chirone corse verso il padiglione della mensa col viso preoccupato e portò dentro una ragazza (Da quanto capii si chiamava Angy) che era ferita. Quindi lui andò verso il tavolo di Apollo.
-C’è qualcuno di voi in grado di curarla?
-Provo io..- si alzò un ragazzo biondo con gli occhi chiari che sembrava di sapere ciò che stava facendo, prese delle erbe e si avvicinò alla ragazza.
Io mi alzai preoccupata e mi avvicinai a loro. –Vuoi una mano? Quando ero piccola mia madre mi ha insegnato qualche trucchetto e..
-Me la cavo io, non ti preoccupare.
-Okay, volevo solo dare una mano, non ti arrabbiare.
-Sì, okay, lasciami fare.. Chirone, non funziona! Non guarirà mai!!!
-Prova a darle un po’ di ambrosia..
-Già fatto, ma ha solo spasmi..
La accarezzò, sembrava che le volesse davvero bene. Avevo capito che lei era una figlia di Ade perché il tavolo di Ade era dietro di me e fissare la scena.
-Posso… Posso provare io?
-Tutta tua!- mi guardò male il ragazzo biondo.
La presi sulle gambe e le medicai il taglio sotto l’ascella, quindi presi un panno bagnato e le pulii la testa, mi passarono dell’alcool e le medicai il resto del corpo. Infine la imboccai con quel cibo che chiamavano ambrosia e le feci bere del nettare.
-Andrà tutto bene Angy, tutto bene..- le carezzai la fronte e la vidi riprendersi..
-Era.. Era gigante!- mi scoppiò a piangere addosso, quando una luce dorata mi avvolse la testa come se ci fosse un sole.
-Splendido!- urlò Chirone –Sei una figlia di Apollo!
Si levarono degli applausi di sottofondo e il ragazzo biondo mi guardò storta: -Wow, sei mia sorella allora, io sono Jason, se mi puoi perdonare per il mio comportamento sgarbato.. Sai, ci sono molto affezionato a lei..
-Sì, capisco, non ti preoccupare- sorrisi e mi alzai in piedi, quando vidi Matt ancora seduto, col muso nella zuppa; mi avvicinai.
-Ehi amico…
-Ciao.
-Mi dispiace che tuo padre non ti abbia ancora riconosciuto..
-Non sono affari tuoi okay?
-Sì, ma visto che sei mio amico…
-Non sono affari tuoi comunque.- quindi i suoi oc…

M: Ehi! Basta!!!!! Tocca a me!!!!!

L: Ah! E’ vero! Scusa!! Stavo andando un po’ troppo avanti..

M: Ho notato, adesso parlo io, Logorroica.

L: Va bene, Assassin Creed! Continui lei...

M: Grazie, stava dicendo, gli  occhi sembrava che mi presero fuoco e il mio sguardo la spaventò. Saltò in aria e si levò; una luce arancione e una nera mi avvolsero sciogliendosi.. Significava una sola cosa..
-Non è semplicemente un semidio.- disse Chirone.
-E, allora, cos’è?- chiese Lil spaventata.
-E’ un dio, guarda: la luce arancione indica che è figlio di Ares e quella nera può dire tante cose, ma credo che dopo il comportamento di oggi si sia capito.. E’ un dio: figlio di Ares e Eris, la dea della discordia.
Ebbene sì, carissimi mortali! Io sono un dio!!
Ho pensato di rischiare la vita tantissime volte, ma non sono mortale come voi!!
Io sono un dio!

L: Ehi, non gongolare!

M: E chi gongola?? Dico solo la verità!

L: Sì, la verità.. Comunque stai gongolando!

M: Sono il figlio del dio della guerra, del sensazionale dio della guerra! E della dea che ha fatto scoppiare la guerra di Troia! Voi mettere??

L: Okay, contento tu..
Comunque, cari lettori, questo è solo l’inizio della nostra storia, e questo è un diario, il diario di Lilith e Matthew, una mezzosangue e un dio che-non-conosce-nessuno, che vi..

M: Ehi!

L: Che vi racconteranno volta per volta le loro imprese.
Adesso Chirone entra nella capanna di Eris, visto che siamo là dentro da soli a scrivere, quindi chiudiamo.. Ciao!


Lilith Honey Heaven
&
Matthew Sean Thompson
  
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