01/08/2013
3 recensioniCome What May
Quattro.
Quattro anni erano passati da quel terribile incidente che a malincuore mi costò la vita.
Quattro anni erano passati da quel colpo di pistola, le urla disperate di Billie ed infine il buio.
Quattro anni erano passati dalla mia scomparsa, che incise una crepa nel cuore del mio amante.
Quattro anni.
Quattro dannati anni sono passati, e la mia anima, l'unica cosa rimasta di me, non si è certo dimenticata di Lui.
Gli sono sempre stato affianco, anche dopo quel tragico martedì, che cambiò drasticamente la sua vita e spazzò via la mia.
Durante il mio funerale, durante la sepoltura, durante tutti quei giorni che ha passato chiuso in casa a piangere e a chiedersi perché, perché proprio a me.
Ogni momento, ogni attimo, ogni istante, io ero con lì con lui.
Piccolo mio, tu non sai di tutto questo.
Tu non sai che ogni notte che ti addormenti con le lacrime agli occhi, abbracciando il mio cuscino, io ti sfioro il viso nella speranza di riuscire a sentire di nuovo quel calore sulla mia pelle.
Tu non sai che ogni mattina soffro quando ti vedo svegliarti e guardare con occhi spenti la parte del mio letto, vuota e ordinata, come era mio solito lasciarla.
Tu non sai cosa darei per poterti abbracciare, baciarti, ancora, anche solo per un istante poter sentire il tuo profumo, poter ancora guardare con amore quegli smeraldi colmi di gioia e felicità, che ora non sono altro che pietre opache rovinate dal dolore.
Perché non mi dimentichi, Billie?
Perché non lasci il passato al suo posto e dai via libera al presente?
Perché continui a farti del male?
La vita non ha fatto altro che sputarti in faccia.
Prima tuo padre, e ora io.
Non te lo meriti, non meriteresti nulla di tutto questo. Io cosa posso fare ora? Sono solo uno dei tanti quissù, lo sai?
Darei la vita per poter rivedere un tuo sorriso, se ne avessi ancora una.
Come ogni sera ti rannicchi sotto le coperte di quello che era il nostro letto.
La prima cosa che fai sempre è stringere il mio cuscino cercando invano il mio profumo, svanito con gli anni.
Ti addormenti, le lacrime scorrono lente sul tuo viso dalla pelle candida, rendendola più luminosa.
Mi avvicino e mi siedo su un bordo del letto.
Ti guardo dormire, non riesco a distogliere lo sguardo, lo sai che è un mio vizio.
Sei così bello..
So che non puoi vedermi ne sentirmi, ma non riesco a fare a meno di avvicinare la mia mano con cautela e delicatezza vicino al tuo volto, per paura di farti male, svegliarti.
La verità è che mi manchi, mi manchi da morire, e mi fa male non poter fare nulla per aiutarti.
Era una promessa, ricordi?
"Rimarrò per sempre con te, per il resto dei miei giorni."
E beh, lo sai che io le promesse le mantengo, sono qui, sarò sempre qui accanto a te.
Ma ora riposa, dormi e lasciati cullare dalle braccia di Morfeo, sogna e mostrami un tuo sorriso, mia meravigliosa creatura.