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Autore: Robstenina97    01/08/2013    1 recensioni
E se ti innamorassi del ragazzo che appena lo vedi lo odi da morire?
Lui Robert Douglas Thomas Pattinson: ragazzo che va con tutte e non prova niente
Lei Kristen Jaymes Stewart: ragazza solare e timida, ma non gli andate incontro che sennò tira fuori le palle
E se questi due protagonisti si incontrassero e tra loro ci fosse un antipatia così brutta? si potrebbero innamorare?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorrise dolcemente e mi abbracciò stringendomi a se.
-           Ehm ehm
Mi scansai dall’abbraccio e guardai quella specie di gigolò che sorrideva come un ebete. Domandai schifata:
-           Devi rompermi dopo aver scopato con bambola gonfiabile?
-           Come scusa?
-           Hai capito bene. Hai la cerniera aperta
Se la chiuse e andò dietro al bancone sbuffando. Presi la coca cola di Ian e gli e la stavo per buttare addosso, ma Ian mi bloccò sussurrandomi:
-           Non ne vale la pena Kris
-           Lo odio da morire
-           Da quanto lo conosci?
-           Ci ho parlato solo 10 minuti
-           Ahahah wooow e già lo odi?
-           Si – mi prese il bicchiere dalla mano e lo posò sul tavolo. Sussurrò:
-           Kris ci vediamo stasera
-           Devi già andare?
-           Si mi dispiace piccola
Sorrisi e lo abbracciai. Sussurrai contro al suo petto:
-           A dopo gigante
-           A dopo nana
Sorrisi e lui andò via. Mi girai verso Robert che teneva lo stuzzichino tra i denti. Mi venne vicino e sussurrò:
-           Era il tuo ragazzo bocconcino?
Lo guardai male e gli tirai un altro schiaffo che gli fece cascare lo stuzzichino dai denti. Sorrisi vittoriosa e dissi:
-           Smettila di chiamarmi bocconcino
-           Aia cavolo sei forte
-           Grazie
-           Ma non la smetto comunque
Sbuffai e presi il bicchiere della coca e gli e lo versai in testa. Rimase a bocca aperta. Mi avvicinai al suo orecchio e sussurrai:
-           3 a 0 Pattinson
Si leccò le labbra e sussurrò:
-           Coca. Molto fine e molto da ragazzino
-           Ian non è un ragazzino
-           Ah no?
-           No lo sei tu
Sorrise e andò fuori.
Pov Robert:
accesi una sigaretta sedendomi sul marciapiede e ripensai a quelle favolose tette di quella ragazza che prima mi ero scopato nello sgabuzzino.
-           Ciao
Alzai lo sguardo e dissi:
-           Ciao Nina
-           Come va Robert?
-           Bene tu?
-           Bene – disse dandomi un bacio sulla bocca. Si mise a sedere sopra le mie ginocchia e mi prese la sigaretta e fece un tiro. Li toccai le gambe sensualmente e sussurrai mordendoli l’orecchio:
-           Sei carina oggi
-           Robert no
-           Nina ho solo detto che sei carina
Sbuffò. Sorrisi e buttai la sigaretta a terra. Sussurrai:
-           Che ci fai qui?
-           Mi sono innamorata
-           Mm e di chi?
-           Di un ragazzo
-           Ma davvero?
-           Robert è più grande di me di 11 anni
-           Wow
-           Aiutami Robert
-           Se lo ami Nina fregatene dell’età
Sorrise e mi abbracciò. Dissi:
-           Vai da lui adesso
-           Sei un mito Pattinson – disse alzandosi da sopra di me. sussurrai divertito:
-           Hai un bel sedere
-           Sei un pervertito
-           Sempre – dissi sorridendo e dandoli una pacca sul sedere. Mi guardò male e poi scoppiò a ridere. Mi baciò sulla guancia e andò via.
-           Mi puoi aiutare a prendere una cosa?
Mi girai e mi alzai. Chiesi divertito:
-           Non sai stare senza me?
-           Certo come no
Sorrisi e entrai con il bocconcino. Mi indicò una scatola. Gli e la presi e dissi:
-           Ecco qua bocconcino
-           Ti odio
Sorrisi e andai a servire delle ragazze ad un tavolo. Tutte e 3 mi diedero il numero mettendomelo nella tasca dei jeans. Sorrisi e dopo altre due ore finì il turno. Aveva cominciato a piovere. Vidi il bocconcino che aggeggi ava con la macchina. Mi misi il cappuccio e andai sotto alla pioggia. Domandai:
-           Ti serve aiuto?
-           Non da te di sicuro
La spostai e guardai il motore. Dissi:
-           Mi dispiace, ma questo catorcio di macchina è andato
-           Catorcio di macchina ci chiami la tua
-           Bocconcino appetitoso io ho una ferrari
Aprì leggermente la bocca e li scoppiai a ridere in faccia. Mi spinse e dissi:
-           Ho una macchina normale, ma meglio di questo catorcio di sicuro
-           Non voglio il tuo aiuto
-           Okay – dissi andandomene.
Pov Kristen:
Stavo morendo di freddo e il mio cellulare era morto.
Macchina del cazzo perché ti blocchi sempre nei momenti meno opportuni?
Passò una macchina che mi buttò tutta l’acqua di una pozzanghera addosso. Urlai:
-           Vaffanculo
Ero fradicia. Una macchina si fermò davanti a me e abbassò il finestrino. Robert disse:
-           Sali bocconcino?
-           No – dissi tremando
-           Sei fradicia bocconcino
-           Smettila di chiamarmi bocconcino
-           Sali
-           No
-           Bocconcino sali
Sbuffai e lui scese dalla macchina. Mi diede una felpa e disse:
-           Vai dietro a quell’albero e vestiti
-           Come?
-           Non entri tutta fradicia in macchina
-           Non guardare però
-           Okay tanto non voglio
-           Meglio per me allora – dissi sbuffando e andando dietro all’albero. Mi spogliai vedendo in qua e la se ci fosse qualcuno che mi spiasse.
Chi cavolo ci poteva essere alle 11 di sera.
Mi misi la sua felpa. Che buon odore. Mi stava lunga e larga. Mi misi il cappuccio e andai davanti alla macchina. Mi aprì lo sportello e entrai dentro. La sua macchina profumava di pino e di dior. Salì e disse:
-           Partiamo bocconcino
Sbuffai  e chiesi:
-           La mia macchina?
-           Non te la ruba nessuno bocconcino
-           Quanto ti odio
-           L’odio è reciproco
-           Posso chiamare con il tuo cell?
-           Certo – mi diede il suo cellulare e composi il numero di Sue che rispose:
-           Pronto Sue sono Kristen
-           Kristen con che numero mi chiami? Ti hanno rapita?
-           No Sue non mi hanno rapita – Robert mi guardò trattenendo una risata. Dissi:
-           La mia macchina è morta e anche il mio cellulare
-           Con che cellulare mi chiami?
-           Quello di un mio collega
-           Figo?
-           Sue ti prego smettila
-           Okay dopo mi racconti tutto
-           Sue
-           Okay dove sei?
-           Vengo a casa
-           Ok a dopo – staccai e domandai:
-           Posso chiamare un'altra persona?
-           Certo bocconcino
-           Quanto ti odio
-           Grazie – chiamai Ian che rispose assonnato:
-           Chi è?
-           Ian sono Kristen
-           Con che cellulare mi chiami?
-           Quello del mio collega di oggi
-           Ah okay
-           Scusami per stasera
-           Non preoccuparti. Ho visto la ragazza che mi piace
-           Davvero? Dove?
-           Al bar e abbiamo parlato un pochino. Domani sera usciamo
-           Sono contentissima per te Ian
-           Domani mi devi aiutare a scegliere qualcosa
-           Okay baby
-           Ahahah che scema che sei
-           Grazie Som
-           Ci si vede domani Kris
-           A domani Ian – staccai e ridiedi il cellulare a Robert. Domandò:
-           Dove abiti bocconcino?
Sbuffai e gli dissi la via. In 10 minuti eravamo già li. Dissi:
-           Ciao
-           Non mi ringrazi bocconcino?
-           No
-           Peccato io volevo un ringraziamento speciale
-           Simpatico come l’acqua e l’aceto
-           Grazie bocconcino
Guardai fuori dal finestrino e pioveva ancora fortissimo.
-           Vuoi un ombrello?
-           Si
-           Aspetta – scese dalla macchina e me lo ritrovai davanti alla portiera. La aprì. Era mezzo con un ombrello. Disse:
-           Scendi
Scesi e andai sotto l’ombrello con lui. Andammo appiccicati fino alla porta di casa. Sotto al portico dissi fredda:
-           A domani
-           A domani bocconcino
Sbuffai e feci per entrare, ma lui mi bloccò per il polso e facendomi girare per guardarlo negli occhi. Sorrise e disse:
-           Il bacino me lo merito
-           Una ginocchiata nei punti bassi te la meriti
Sorrise e domandò:
-           Ti piaccio?
-           No io ti odio
Sorrise e avvicinò la sua bocca al mio orecchio e sussurrò:
-           A domani bocconcino - Sbuffai e entrai in casa.
  
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