Let’s meet a second time
 
«Oi Kise! Non provare a morire ora! Non ci puoi lasciare! Stiamo finalmente per vincere! Kise!»
 
Ao... mine...?
 
Il ragazzo dai capelli scarlatti che fino a prima sferrava dardi si voltò ansante «Daiki, sei messo male anche tu, corri da Momoi e fatti curare, siamo in vantaggio ma abbiamo ancora bisogno di te.»
 
«Al diavolo! Non posso lasciare Kise qui!» il guerriero dalla pelle color bronzo prese per il braccio il ragazzo ferito disteso sulle macerie e se lo caricò sulla schiena «Se devo andare a farmi curare ci porto anche ‘sto idiota!»
L’arciere sospirò e tornò a scagliare freccie contro i nemici.
 
Daiki correva da una decina di minuti tra le macerie e le fiamme con il compagno caricato sulle spalle, aveva qualche costola rotta e la ferita alla gamba non smetteva di sanguinare. Mancavano poco più di 100 metri alla capanna medica quando una freccia, arrivata da chissà dove lo beccò sulla parte scoperta del torace. Sputò sangue e cadde per terra, il biondo gli rovinò sopra.
                                    
«Ki... se... prova a spostarti non riesco a... respirare.» sentì l’altro muoversi lentamente e rimanere disteso vicino a lui con gli occhi dorati puntati sui suoi. Aomine si girò per avere la schiena sul suolo.
 
«Aomine... riesci ancora ad alzarti..?»
 
«Non penso... non mi sento più la gamba, ho perso troppo sangue.»
 
«Alzati, hanno bisogno di te... almeno tu, rialzati e combatti, per tutti noi... per me.»
 
«Idiota» tossì sangue «credo mi abbiano preso ai polmoni... fatico a respirare.»
 
«No, devi ancora combattere, io ho già perso troppo sangue, sto per... morire.» alzò gli occhi al cielo. «Eheh, noi stiamo qui a combattere e a morire e guarda su, in cielo, le stelle sono così tranquille.»
 
«Stupido Kise, che ti metti a fare il poetico in fin di vita.» puntò i suoi occhi color mare verso il cielo anche lui.
 
«Aomine... guardami, dammi la tua mano.» i due si fissarono negli occhi e intrecciarono le dita.
«Aomine... no, Daiki...» il moro fremette al suono del proprio nome «Daiki... promettimi che, se mai dovessimo rincontrarci in una vita futura... promettimi che staremo insieme.»
 
Cercarono di avvicinare i loro volti il più possibile «Sì, Ryota, te lo prometto.»
 
«Magari saremo in un mondo migliore» sorrise «e potremo passare le giornate distesi su un prato... a guardare le stelle e non un’intera vita di battaglie.»
 
«Magari non sul punto di morte come ora.» Daiki sforzò un sorriso.
 
«Daiki, Daiki... Daiki non ce la faccio più... »
 
«Anche io... Ryota, è ora che le nostre vite finiscano.»
 
«Addio, Daiki... spero di rivederti.»
 
«Anche io Ryota... addio.»
 
Le iridi color oro e mare si chiusero.
 
 
 
Gli occhi socchiusi in un’espressione allegra, la bocca spalancata in un sorriso smagliante, una palla da basket in mano.
 
«Aominecchi! Facciamo un one on one!»



Angolino dell’autrice
Oh my gah come ho scritto nella descrizione (credo) questa è la mia prima fanfiction, la battaglia in cui sono coinvolti Kise e Aomine è qualcosa di inventato dalla mia mente bacata quindi vi prego di non soffermarvi su quella ç__ç mi farebbero davvero molto piacere delle recensioni, critiche, neutrali o quel che possono essere (anche giù a insulti per me andrebbe bene anche se credo sia vietato dal regolamento °-°) se state leggendo questo sfogo demenziale vuol dire che avete – presumibilmente – letto tutta la storia e vi ringrazio infinitamente! *inchino*