Henley amava quando i riflettori erano tutti puntati su di lei, come gli occhi di quel pubblico che tanto aveva imparato ad apprezzarla ed a sostenerla in ogni suo folle numero. Gli ammaliava, gli spaventava, teneva in pugno ogni loro reazione e si divertiva ad intrattenerli, a vedere i sorrisi sui loro volti che erano suscitati da lei e da ciò che sapeva fare meglio.
Si era impegnata tanto per dimostrare che lei non era un'escapista qualunque, lei non sarebbe stata più rimpiazzata solo perché non passava in una stupida botola. Nessuno sarebbe potuto riuscirsi, nessuno! Rebecca mentiva, se lo sentiva. In fondo era sempre stata gelosa dei suoi capelli rossi e del perché fosse l'aiutante di Daniel. Che cosa ci trovava poi in quel riccio smorto, bah!
Era tanto maniacale e fingeva la parte dell'uomo maturo, quando lui per primo era il bambino. "Più di Jack!", avrebbe detto qualche mese più tardi.
Quello là doveva decisamente smetterla di scrivere sul suo blog con l'anonimato, perché lei di certo non aveva paura, era sempre stata una donna forte e coraggiosa e gli avrebbe risposto per le rime.
Ora era Henley Reeves la vera star, non era più la spalla del prestigiatore, bensì l'attrazione stessa. E le piaceva. Oh, se le piaceva!
Anche se, doveva ammetterlo, era come se ci fosse ancora una piccola briciola che mancava per completare l'opera e non riusciva proprio a capire quale fosse.
Non lavorare per Daniel era la cosa migliore che avesse potuto fare in vita sua.
Ma ne era veramente così sicura?
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