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Autore: Pink Novelist    10/02/2008    4 recensioni
Due ragazzi. Un silenzio inspiegabile. Due mondi diversi, di amici, passioni e musica. Lui house, lei Avril Lavigne. E molto altro... [ULTIMO CAPITOLO e ULTIMO EXTRA!!!]
PROLOGO DEL SEGUITO PUBBLICATO!
Genere: Romantico, Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sono davanti alla fermata. Eccolo lì, come al solito, appoggiato al muro ad ascoltare musica house dal suo iPod grigio. Io invece, come al solito, gli passo davanti facendo finta di non vederlo. Mi fermo al solito posto, tre metri più in là. Accendo anch’io il mio iPod nero con la custodia rosa e metto su Avril Lavigne, la mia cantante preferita. Ecco che parte Girlfriend:Hey hey, you you, I don’t like your girlfriend…, chissà se ce l’ha una ragazza, … I think you need a new one…, magari fossi io, … Hey hey, you you, I want to be your girlfriend…, lo volevo, fino a un anno fa…

Arriva il tram e, come al solito, io mi siedo in testa e lui rimane in piedi in fondo, davanti ai finestrini, guardando verso l’interno. Rimango concentrata sulla musica e guardo in giro, ma mai verso di lui. Ormai è storia passata.

Scendiamo alla stessa fermata, come di consuetudine, attraversiamo la strada e camminiamo. Andiamo dritto e al secondo incrocio giriamo a sinistra. Io sono sempre davanti a lui e non mi volto mai indietro, sempre immersa nel mio mondo fatto di musica.

Giunta davanti a scuola, spengo l’iPod. Ci sono un po’ di miei compagni di classe, ma è gente con cui non parlo molto. Attorno a me ci sono persone di tutti gli anni, alcune le conosco di vista, altre mi sembra di non averle mai notate. Tutti chiacchierano o ridono, io saluto gli altri e rimango ferma al mio posto. Intanto anche lui è arrivato e saluta i ragazzi, poi si mette a parlare di videogiochi. Ieri è riuscito a prendersi parecchi incrociatori su Ogame. Buon per lui, io lì mi sono iscritta e basta, non è roba che mi interessa. Arriva altra gente della classe, saluta tutti. Io rispondo con un semplice ciao. Suona la campanella e il nostro gruppo entra a scuola, poi saliamo le scale. Entriamo in 2H e io poso il mio zaino sul banco in seconda fila alla mia sinistra. Mi siedo e guardo gli altri. Non penso a nulla di particolare.

Sta parlando del più e del meno con gli altri ragazzi. Non ci bado più a quel che dice, non tengo più l’orecchio teso ad ogni sua parola. Le cose sono cambiate.

Un tempo eravamo abbastanza amici, ma devo ammettere che non abbiamo mai fatto delle lunghe conversazioni. Però era simpatico, i primi tempi gli facevo sentire anche le mie canzoni sul mio vecchio lettore mp3, non avevo ancora l’iPod. Una cosa che mi ricorderò per sempre di lui è quando aveva detto, non mi ricordo per quale motivo - Io da piccolo guardavo Xena - e io e delle altre mie compagne avevamo risposto contemporaneamente, tutte con la stessa voce stupita - Anch’io! - poi lui, per cambiare argomento, aveva chiesto:- Andate spesso al cinema?- e io, volendo fare la battuta, avevo risposto:- E’ da ere glaciali che non ci vado -, ma appena l’avevo detta mi ero accorta che non faceva poi un così grande effetto, così gli ho detto, sentendomi già le guance in fiamme:- Volevo fare la battuta, ma non mi è riuscita… - . A quel punto mi sorrise. Un sorriso celestiale. Magnifico. Perfetto. Divino. E’ questo che non mi dimenticherò mai.

E’ entrata la prof di lettere, pronta a restituirci le verifiche di latino. Me la cavo bene, so già che sarà un bel voto. Mia mamma nei giorni scorsi è andata a parlare con la prof e le ha detto che ho un cinque e mezzo e un sei. Ovviamente il primo nel tema e il secondo in latino. La mia è la prima verifica ad essere consegnata: cinque e mezzo. Era dall’anno scorso che non prendevo voti sotto al sei meno, sono rimasta sorpresa. Vorrà dire che con il sei nel tema mi tirerò su italiano. E’ quello il mio problema. Giulio mi prende in giro:- Ah! Cinque e mezzo!-. Io gli rispondo:- Sempre meglio dei tuoi uno e due!- però non sembra prendersela.

Dopo aver finito di consegnare le verifiche, ci assegna una versione da tradurre per la prossima volta che dobbiamo iniziare adesso mentre firma i voti, uno per uno. A questo punto lui, il suo compagno di banco e il mio (un ragazzo parecchio odioso, ma c’era d’aspettarselo) si riuniscono per fare la versione insieme. Io rimango là ferma per fare la versione da sola, ma è troppo difficile per me, perciò decido di trovarmi qualcos’altro da fare. Inizio a fare disegnini sul diario, quando vengo attratta dai loro discorsi. Non stanno parlando di me, ma preferisco tenere le antenne sintonizzate nel caso si mettano a spettegolare. Falso allarme: stanno parlando della festa dell’”Agisco”:- House a volontà!- dice lui, simulando il tum stum tunz che si sente sempre in discoteca e muovendo le mani come fanno i ragazzi là dentro. Gli altri due si mettono a ridere, poi il suo compagno di banco dice:- Io non vengo. -.

Il mio compagno di banco gli chiede:- Cos’è, non vuoi spendere inutilmente dieci euro?

- Guardate che dieci euro sono tanti!

- Vabè, non sai che ti perdi… - ribatte il suo vicino.

- Comunque sai benissimo che a me l’house non piace, DVD.

- Certo, preferisci quello schifoso heavy metal…!

- Uffa…

Una festa. A Maggio. Perché no? Peccato che si prolunghi ben oltre la mezzanotte e che sia in una zona a me sconosciuta… E figuriamoci se i miei mi ci fanno andare! Meglio mettersi l’anima in pace e lasciar perdere.

Giulio, ironia della sorte, mi chiede: - Allora, vieni alla festa?

-Mi sa che i miei non mi fanno andare…

-Sfigata!

-E non ho voglia io. E poi mi dici sempre che sono brutta, no? E allora che ci vengo a fare?

-Hai ragione.

-Schifoso, pensavo che mi avresti consolato…

Sorrido.



Ecco qui il primo capitolo della mia opera, frutto di 8 mesi di lavoro...Questo è solo l'inizio...

Tutti i personaggi citati in questo libro esistono veramente, incluso DVD.
Per la loro privacy mi sono riservata di nominarli tramite soprannomi o dando loro un loro nome.
Anche i luoghi sono reali: siamo a Milano, anno 2007.

Al vero DVD,
che mi perdoni di aver scelto proprio lui come protagonista maschile (e tutto il resto).

A B. e G.,
che hanno avuto la pazienza di leggere le prime bozze di questo romanzo.

Ad Avril Lavigne,
che mi dà l’ispirazione con le sue fantastiche canzoni.

Pink Novelist

  
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