So che il titolo fa un pochino pena, ma non avevo idee. Insomma io non ho un beta, perché prendere un beta? Sono una forever alone nel mondo reale, faccio la forever alone anche su EFP! asociale
Non sono molto abituata a scrivere prima del capitolo, però credo che ci vogliano un paio di delucidazioni (?): la storia è ambientata nell'Alternative Universe di Danger Days. Ogni capitolo corrisponde a una canzone, ed è naturalmente una Frerard e Party Poison/Fun Ghoul. I fatti sono narrati dal POV di Fun Ghoul/Frank. Questo capitolo, in quanto prologo, è abbastanza corto (390 parole), ma gli altri capitoli si aggireranno intorno alle 1500/2000. So che storie di questo genere sono state scritte a migliaia, perciò ho deciso di cambiare un po' la situazione e di non scrivere il solito finale, o meglio... di non scrivere il finale. O un finale. Vi sto confondendo, vero? sto confondendo anche me
Comunque non dirò niente prima del tempo, perciò se mai vi avventuraste a leggere dimenticate le mie parole.
Ah, già, purtroppo questi personaggi non mi appartengono, i My Chemical Romance non erano sono miei e non avrò mai un Frank Iero o un Gerard Way. Grazie per avermelo ricordato, disclaimer.
Ora basta con i vaneggiamenti, godetevi questo capitolo e... fatemi sapere cosa ne pensate insomma, potete recensire anche se siete gli unicorni di Mikey :D
“Sembri sveglio, raggio di sole”
Dopo quasi un anno e mezzo, è consolante sentire che finalmente i Killjoys sono aggiornati del nostro piano di battaglia. Abbiamo speso tanto di quel tempo per organizzarlo che ora è così bello sapere che presto diventerà realtà.
Io sono Frank Iero, ultimo membro del nucleo dei Killjoys, del cuore della resistenza. Party Poison mi ha ribattezzato come Fun Ghoul, mi ha dato una maschera e ha spiegato quello che io avevo capito solo a metà. Siamo nel 2019, la California ormai è una regione quasi totalmente desertica. Il mondo è in mano all'industria Better Living, che ha creato una pillola capace di rendere felici. Il sentimento artificioso ha reso il mondo spento e senza colori, ma non tutti hanno accettato senza fare una piega: c'è chi ha combattuto, chi si è rifiutato ed è diventato un ricercato. I Killjoys, appunto.
Tutto è nato da Poison e il fratello minore, Kobra Kid. Perché non li chiamo per nome, dato che siamo quasi fratelli? Semplice, perché non lo so.
Non che non mi sia mai venuta la curiosità di chiederglielo, ma dopo che quello straordinario ragazzo con gli occhi verdi e i capelli color ciliegia mi ha salvato, ormai gli devo la vita. E posso accettare benissimo le sue regole, fino a che si limitano a questo.
Un mese dopo l'inizio della ribellione, quando un ragazzo accusato di essersi tinto i capelli di un colore troppo vivo è stato arrestato, io ero ormai allo stremo delle forze. Mi ero rintanato in un palazzo fatiscente, ma alla fine i draculiani mi avevano trovato. Stavano per uccidermi, quando avevano irrotto i tre ragazzi che erano il cuore della ribellione.
Quello con i capelli più colorati, simili a uno schizzo di sangue vero nella nebbia grigio fumoso, mi aveva teso una mano. Mi ero fidato subito di lui, dei suoi occhi, dei suoi modi di fare stravaganti. Proprio come in questo momento, mentre volteggia accanto a me che finisco di mettere la matita. Comincio a cantare “Fai una giravolta, falla un'altra volta” e lui mi lancia un'occhiataccia. Rido, senza riuscire a coprire l'ultimo urlo: “Killjoys, fate casino!”
Il mio sguardo si posa su Poison, che mette su un'espressione imperturbabile. Mi tende una mano, sorridendo appena. -Andiamo?
La afferro, fiducioso come la prima volta, e mi alzo.