S w i n g
“Sono orribile”.
Tuo pensiero fisso forse. Piccola e sciocca ragazzina che non aveva mai creduto
di poter essere tanto superficiale, che mai aveva creduto che i suoi pensieri
fossero tanto volubili. Ancora tra le mani il cellulare, il suo “mi manchi”
scritto in uno dei tanti messaggini che lentamente stai iniziando a cancellare
per portar via il ricordo.. il “mi manchi” della
persona che prima era in ognuno dei tuoi pensieri e che improvvisamente si è
trasformato nella persona sbagliata. Non quella che tanto vorresti sentire e
per cui inutilmente tieni sempre con te quel telefonino.
Lasci che il vento ti scompigli i capelli, ci giochi mentre chiudendo gli occhi
porti il capo all’indietro. Respiri il profumo dell’aria che ti circonda, aria
che sa di fiori e alberi, di natura. Chiudi gli occhi e inizi a spingerti con
le gambe, inizi a dondolare sull’altalena, troppo cresciuta per quella giostra
fuori ma non dentro. Dentro ti senti ancora una bambina..
una bambina capricciosa che per quanto possa essere “strana” viene definita
matura e responsabile. Una bambinetta che sa cambiare la sua faccia nei momenti
più opportuni, come con lui, quando vi perdevate in interminabili discorsi che
non erano altro che stupidi giri di parole. Non l’altro, quello che ti è stato
terribilmente vicino, che ti ha fatto ridere mentre eri sul punto di piangere e
che da un paio di mesi non fa che occupare tutti i pensieri che precedono la
notte, quelli stessi pensieri che per più di una settimana non ti hanno fatto
dormire in pace.
Ti domandi se davvero ti puoi essere di nuovo innamorata di lui, se è possibile
che ti piaccia di nuovo. In fondo non c’è due senza tre, ma bisognerebbe essere
davvero idioti per ricascarci dopo che lui ti ha rifiutata, dopo che altre
ragazze ti sono passate davanti e che tu gli abbia accettate con un falso
sorriso. Se lui è felice tu sei felice, non è davvero amore questo, no?
L’amore è il sentimento più egoista che c’è… se fosse davvero a farti battere
il cuore non accetteresti un’altra, lo vorresti per te.
Sospiri sistemandoti meglio sulla giostra, distratta stavi quasi per cadere
all’indietro. Sai che tonfo. Ridacchi al pensiero..
sono le due di pomeriggio, chi a quell’ora ti avrebbe visto spiaccicata sulla
pietra dopo una tale caduta?
Ti fermi, la cosiddetta “nausea da altalena” inizia a farsi sentire. Lo sapevi
che eri troppo grande per andare sull’altalena, quella la prova.
Ti alzi, una mano alla testa quando il pensiero di
nuovo ti sfiora. Lo cacci all’istante: non puoi innamorarti di lui e se lo
facessi tu sarebbe lui a non poter amare te.
Angolino dell’autrice:
Essendo consapevole che mancano quattro giorni a
San Valentino ho comunque deciso di pubblicare questa raccolta. Molte delle storie probabilmente non avranno
senso, alcune come questa saranno in seconda persona e altre ancora song-fic. E’ da questa estate che ho iniziato a scrivere
queste storielle: non sono molte e per lo più occasionali. Parlano di confusione, rifiuti, amicizie e
solitudine. Non vi sono finali lieti, non so perché ma ho deciso di mostrare l’altra
faccia dell’amore in un certo senso e ovviamente non ho la presunzione di
essere riuscita nel mio intento. Ogni
commento è ovviamente gradito (anche “che schifo!” o “sei una depressa di prima
categoria, l’amore è tutto rose e fiori” ), quindi chiedo solo un commento.
Un grazie alle mie povere cavie che mi hanno consigliato di pubblicare e uno
per tutti quelli che recensiranno ^__^
Baci, Ly’.