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Autore: zero2757    02/08/2013    0 recensioni
Quella domanda fluttua nella mia testa mentre sono in dormi-veglia e, stranamente, ho anche la risposta adatta [..]
Ritrattata, storia singolare dove vedremo una Kagome estremamente attiva e...
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Kagome
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'Autore: 
Salve, è da moltissimo tempo che non pubblico niente su questo fandom, di questo me ne rammarico molto ma, con tutto quel che è accaduto in questo periodo nefasto, non ho proprio potuto.
Comunque, questa è una storia che ho ritrovato per puro caso tra i miei file, e, rileggendola, tra tanta ironia, mi sono riscoperta a ridere a crepa pelle. Insomma, come e quando avevo ideato questa Kagome così sotto stress?!
Ancora non ho moltissime risposte alla mia domanda ma ci sto lavorando, lo so! Sono pessima..  
°(-.-)°
Ma datemi almeno il beneficio del dubbio! -(çAç)-
La storia parla di una nottata strana, strana per la Kagome che tutti voi avete in mente e conoscete, perché alle prese con una storia da consegnare di suo pugno e non per un compito scolastico o una consegna a Editori Importanti. Ma la trama non parla unicamente di questo, ma anche di altri temi come un'inspiegabile rabbia da parte di una persona cara e le varie diversità d'amore che la stessa Kagome affronta.
Vi saranno molti temi aperti ed inconclusi, ad esempio chi sà niente del buon vecchio Signor Higurashi, padre di Kagome-san e Sota-chan? 
Chi era, cosa faceva? Eh, bella domanda... Credetemi se mi sono scervellata per avere un background particolare! °(=_=)°
Bhe, spero solo che questa storia vi piaccia, molto ironica quasi leggera nonostante il mio stile, chiamiamolo "depresso". 
Da questa lettura ne dipenderà (ossia da Voi, miei amati lettori) le sorti di essa, ossia se ne vale la pena fare un sequel per approfondire certi temi, rapporti e sviluppi dei vari personaggi.
Quindi se avete problemi, domande non esitate a recensire... che le critiche aiutano a migliorare e crescere! >(^O^)<
Detto questo, vi saluto! Un bacione!! :3
Micheila <3 


Single Night
(Why Can't I)

 
Molti giornalisti ci hanno pesantemente attaccati
 dicendo che i testi delle nostre canzoni sono letteralmente pessimi.
 Tendono a dimenticare che la maggior parte di coloro che cquistano dischi e
 che si interessano di musica non vantano tutti lauree in letteratura,
 e non leggono nemmeno molti libri... E così noi che scriviamo musica.
 E' possibile che alcuni miei testi siano banali, perché io
 non sono nulla di speciale nel comporre.


-Roger Waters, Pink Floyd Member

Non riesco a scrivere, maledizione!
Qualcosa dentro di me cerca di bloccare quello che voglio scrivere, i miei sentimenti.
Cerco a tentoni la penna, non riesco a vedere bene solo alla luce fioca della lampada vicino al comodino, trovata incomincio.

"C'era una volta...."

 

Sì, sono di fuori chi comincerebbe con il classico "C'era una volta"? Nessuno!
Basta sono stufa, scendo dal letto e mi metto a sedere per terra, riafferro il mio album di foto e incomicio a sfogliarlo, ci sono io con indosso un kimono blù con su ricamati dei petali di ciliegio all' età di sette anni, Sota con in braccio Buyo e il nonno dietro con la zampa di un kappa che sorridono allegramente, mio padre,da giovane, vestito anni '80. Che buffo. I capelli lunghi cotonati, la giacca di pelle nera, i jeans a sigaretta e le scarpe da ginnastica in una posizione da Rock Star di quel tempo. Avrei voluto conoscerlo di più; ma evidentemente non era il mio destino. Giro un'altra pagina, la mamma, che bella. I capelli lunghi, quanto i miei adesso, i pantacollant neri e la maglia a maniche lunghe verde. Giovane. Bella, bellissima. Semplice. Richiudo di stonfo l'album, non ho voglia di essere depressa, lo sono già abbastanza.
Vorrei confidarmi con qualcuno ma non ho nessuno. Cazzo!
Riaccuffo la penna e il foglio bianco, la mano scorre e forma delle parole:

"Caro Diario..."

 

Questo è ancora più assurdo!
Da quand'è che voglio mettere i sentimenti per iscritto? Io volevo solo scrivere una storia! Che squallido mondo, non riesco ad andare avanti, domani o per meglio dire oggi è il giorno di consegna delle storie. Dannato contest! Volevo scrivere qualcosa, qualcosa di unico, non la solita storia strappa lacrime o la super classica storia d'amore. L'amore, tsk! Ne ho ricevuto già abbastanza nella mia vita.

"Perchè lo chiamano amore..."

 

E' no! Dannazione! Perchè scrivo il contrario di ciò che penso? Comincio a pensare di aver bisogno di aiuto. Non pensiamoci, per carità! Magari al posto di andare dallo psicologo vado dal dentista, oddio! Non ci posso pensare! Vorrei esprimere tutta la rabbia e la mia confusione ma non posso, cavolo! Okay basta piangersi addosso non è da me, non è da Kagome Higurashi! Perchè mai dovrei essere arrabbiata? Perchè non riesco a scrivere e che sarà mai! Perchè devo essere confusa? Perchè mia mamma non mi rivolge la parola, che male può farmi! Perchè detesto l'amore? Perchè non sono ricambiata, ma se ne vada a fare in cu...

"L'impavido stalliero avanzò di un passo verso la contessa Amelia...."

 

BASTA!

Il mio corpo non risponde agli impulsi del mio cervello! Da dove ho tirato fuori questo "impavido stalliero"? E questa contessa Amelia? Io ho bisogno d'aiuto, ho già capito! Faccio due respiri profondi, anche tre, e mi calmo. Qualcuno bussa alla porta, cerco di ricacciare dentro una rispostaccia, «Avanti.». La porta si apre, mio fratello entra, ancora assonnato, e con la manica del suo enorme pigiama verde si dirige verso di me. «Sorellina, posso dormire qui con te?» mi chiede, come posso dirgli di no? E' l'unica persona che mi comprende. «Ma certo, Sota. Vieni qui!» gli dico aprendo le braccia, non se lo fa ripetere due volte e mi abbraccia a sua volta, tutta l'irritazione di prima è scomparsa. Sento Sota russare, poverino è stanco morto. Lo metto a letto per poi fissarlo, ha solo sette anni ma è molto maturo per la sua età. La frangia nera è tutta scompigliata, Buyo, che dorme sempre con me, si mette sopra lo stomaco di Sota. Che scena singolare. Mi rimetto a sedere e guardo il foglio è tutto pieno di scleri, adesso che la rabbia è sbollita forse posso scrivere qualcosa di decente.

 

"Why Can't I: Il perchè il destino ce lo creiamo da soli. Non abbiamo molto da dire a questo proposito..."

 

Continuo a scrivere, la mano non si ferma, finalmente, l'ispirazione è tornata. Tutto grazie a mio fratello e a Buyo. Mezzanotte, l'una, le due... Quando finalmente giungo alla fine del racconto è già mattina. Mi sento soddisfatta di me, all'improvviso, tutti i pensieri brutti mi ripiombano nella mente. Il perchè mia mamma non mi parla, perchè non sono ricambiata e perchè sono confusa. Il viso della mamma stravolto dalle lacrime, una foto che tiene in mano, quella di mio padre, morto dieci anni fa. Sono confusa perchè che c'entro io? Non capisco perchè mi guardi con astio. Mi alzo, dolorante arrivo alla scrivania e accendo il pc. Accanto allo schermo c'e una foto di tutti noi. Mio padre non era una persona comune, era un sacerdote di alto livello. Tutti in città lo amavano e lo rispettavano, ma nessuno di loro sa il motivo della sua morte. Mi sforzo di non avere pensieri così confusi ma è difficile dopo una nottata passata in bianco. Incomincio a battere al computer la storia, dopo circa un'ora ho finito. La invio al giudice, finalmente posso dormire. Mi avvio verso il letto e mi ci sdraio sopra, facendo attenzione a Sota e Buyo.

"Perchè non posso essere felice?"

Quella domanda fluttua nella mia testa mentre sono in dormi-veglia e, stranamente, ho anche la risposta adatta: Perchè farei soffrire qualcuno a me importante.


T.H.E E.N.D 

 


   
 
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