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Autore: Kiji    02/08/2013    1 recensioni
Questa storia racconta il dolce amore tra Se7en che racconta in prima persona e T.O.P :D Due amici che però forse capiscono di essere qualcosa si più???
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, T.O.P.
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tenevo la sua esile mano salda nella mia, come se fosse un tesoro prezioso ed inestimabile, la mia ancora in mezzo al mare. Nei suoi occhi, neri come la pece, non riuscivo più a vedere il mio riflesso sfocato. Ciò che immaginavo, con tutto me stesso, non era lei, perfetta nella sua aromonia, ma un altro volto. Quell'unico sorriso che non poteva essere rivolto a me, anche desiderarlo con tutto me stesso.
- Dong wook, che ti prende? Sembri diverso oggi! - Quella donna che conoscevo da una vita ormai, non riuscivo più a vederla come un tempo. Quand'era successo? Sebbene cercassi di ritrovare nella mia mente il momento esatto in cui il suo ricordo si è fuso con il suo, diventando quasi unico, non riesco ad afferrarlo.
- Han Byul, per favore smettila. Sono davvero stanco oggi. - Era sempre la solita scusa, ormai così monotona. Mi vergognavo, eppure, anche lei aveva capito, forse. L'ultima volta che le avevo dichiarato il mio amore, o semplicemente sorriso sinceramente, era così lontana nel tempo che quasi, non riuscivo più ad afferrarla. Il nostro amore, probabilmente è stata la cosa più bella della mia vita, ma non mi bastava più, lo sapevo bene!
Nel momento in cui tornai a casa, scendendo da quella gabbia di metallo che ci teneva uniti, mi sentii sconfitto. Le pareti bianco sporco, quei mobili vissuti sebbene ancora spendenti come il primo giorno, l'aria soffocante del condizionatore, era tutto così inutile. Lanciai la ghiacca sul divano di pelle nera e mi nascosi in quel grande bagno ventilato. Avevo bisogno di calmarmi, non potevo perdere la concentrazione.
In un attimo tutti i momenti vissuti la sera prima, come una spada infuocata, mi tagliarono di netto la schiena. Vidi lui avvicinarsi a me, in quel piccolo studio fotografico deserto. Le nostre risate di sempre, che risuonavano allegre tra le mura inbiancate e quel bacio che non mi aspettavo, che mi sconvolse totalmente. Sentire le sue labbra toccare le mie, la sua lingua esplorare la mia bocca socchiusa ed inerme e quel dolce sentimento che non credevo di poter provare, mi impaurì.
Avrei dovuto odiare quel tocco, vero? Eppure, le sue mani che ispezionavano il mio corpo, non riuscii a fermarle, non volevo! Quell'eccitazione dentro di me, non era normale, vero? Quando si staccò da me, un pò imbarazzato, si alzò di colpo. La sua schiena, era sempre stata così ampia e vigorosa, oppure ero solo io ad essere cambiato?
- Se7en, ti prego perdonami. Non sono riuscito a trattenermi. - La sua voce, per quale motivo la trovavo così sensuale in quel momento? Mi sentivo giungere verso la follia più totale.
- Lo so! So che tu sei innamorato di Han Byul, credimi anche io so che voi due insieme siete fantastici. Eppure, non posso farci niente. Io ti amo! Ho sempre provato a dimenticarti, a cessare questo mio amore non corrisposto, ma non posso più continuare così. E' troppo difficile. - Dette quelle parole tra le lacrime che minacciavano di scendere sul suo viso, corse via senza dire altro, con solo la scia del suo forte profumo di marca a tracciare il suo cammino.
- TOP aspetta! - Era inutile. Ed inoltre, anche se si fosse fermato, cosa avrei potuto dire? La mia mente era così confusa, piena di interrogativi che non riuscivo a controllare, come potevo trovare davvero un senso di quegli strani sentimenti? Il mio migliore amico, la persona di cui mi fidavo e che sempre si rispecchiava nei miei occhi socchiusi in un sorriso, era diventato qualcosa di più o forse lo stavo perdendo per sempre.
Il getto d'acqua fredda, riuscii a distendere i miei muscoli indolenziti. Appoggiato alla parete esausto, guardai distrattamente le goccie d'acqua cadere sulla mia pelle secca e svogliata. Non appena mi sentii soddisfatto, uscii lentamente, non avevo voglia di asciugarmi, nè di prendere forza per indossare quei vestiti scomodi. Con solo una piccola tovaglia a coprirmi le parti intime, camminai a grandi passi verso la stanza da letto poco distante e mi gettai pesantemente sul grande materasso matrimoniale.
Come avevamo fatto ad arrivare a quel punto? Chiusi gli occhi e, distrutto da quella dura giornata, sprofondai in un sonno agitato, fino a quando, un suono mi riportò alla realtà. Era forse il campanello? Non riuscii quasi a distinguerlo, assuefatto com'ero dalla dolce estasi del sonno. Alzandomi un pò traballante, mi avvicinai alla porta di casa, cercando a tentoni di individuare la maniglia.
Se solo mi fossi ricordato in che stato mi trovato, o mi fossi preoccupato di controllare chi fosse, forse non mi sarei sentito così a disagio. TOP era di fronte a me, con uno strano sguardo esterrefatto e un sacchetto di birre in mano che, inevitabilmente, caddero al suolo con un solo tonfo assordante.
- Se... Se7en ti prego, vai a vestirti! - Si coprì il viso con la mano, un pò rosso per la timidezza e fu allora che mi osservai attentamente. La piccola tovaglia che mi copriva, nella fretta, mi era inevitalmente caduta nel pavimento umido, lasciandomi nudo ed inerme. Corsi come una furia, afferrando al volo quell'ammasso bianco che scrutai in lontananza.
- Mi dispiace. Co-come mai sei qui? - Mentre attendevo la sua risposta, di spalle cercando di vincere quello strano imbarazzo, sentii la porta chiudersi pesantemente. Il battito del mio cuore, involontariamente, iniziò a crescere sempre di più. Dovevo calmarmi! Non era la prima volta che TOP ed io, restavamo soli nella stessa casa.
Era successo così tante volte, bevevamo insieme, dormivamo dove capitava ed al risveglio mangiavamo qualcosa di fretta prima di tornare al lavoro che incombeva come una minacciosa ombra sulle nostre teste. Ma quel giorno era molto diverso. Era impossibile che non lo fosse!
- Volevo chiederti scusa! Ieri, non ero in me. Io, non so cosa mi sia preso! - Si interruppe per un attimo, non osavo voltare gli occhi a guardarlo. Sentivo che se solo lo avessi fatto, sarei crollato per sempre. Sentii i suoi passi aggicinarsi a me, ed a ogni tonfo anche il mio cuore esitava. La sua mano si soffermò nel mio braccio, costringendomi a ruotare leggermente il corpo, incrociando i miei occhi ai suoi.
- Posso dimenticarti! Lo farò! Non voglio perderti come amico, perchè so che me ne pentirei per il resto dei miei giorni. Quindi, ti prego... aspetta solo un altro pò. - Abbassò lo sguardo, la voce che usciva a fatica dalla sua cassa toracica e anche dentro di me, qualcosa mi opprimeva. Quelle parole, era così tristi alle mie orecchie sensibili.
- Non voglio! - Sussurrai quelle parole, cercando di non farmi sentire, ma, quell'espressione sconvolta, era la prova evidente che non ci ero riuscito.
- Dammi una possibilità! - La disperazione dipinta nel suo cuore, era qualcosa che mi faceva soffrire. Solo allora capii la realtà, qualcosa di spaventoso che avevo sempre evitato con tutto me stesso.
- Non posso! Non devi dimenticarmi. - Era davvero la mia voce? Le mie mani cinsero le sue, accostandomi al suo corpo solido. Volevo davvero abbandonare la mia vita, per iniziare qualcosa di così diverso? Eppure, nel medesimo istante che me lo chiesi, avevo già trovato la risposta.
- Io... credo di essere innamorato di te! Lo so, è impossibile, ma... - Non riuscii a continuare! Le parole morivano in gola. TOP mi cinse a sè d'un tratto, come se quelle mie semplici parole, lo avessero caricato di una forza incredibile. Sentivo il mio corpo fremere, le mani sudate e tremanti.
- Davvero? Veramente riusciresti a ricambiarmi? - La luce che emanava, mi irradiò fin dentro l'anima. Non sapevo cosa rispondere, era una decisione così difficile che mi incuteva timore. Cosa avrei potuto dire a mia madre? E con quali parole potevo spiegare ad Han Byul, con cui pensavo di creare una vita insieme, che il mio cuore non era più rivolto a lei?
- No-non è così semplice! Io, non ne sono sicuro! - Lui mi rilasciò, quasi d'istinto. Eppure, non riuscivo a sopportare quella lontananza. Mi aggrappai a lui, con tutto me stesso e, nella follia di un attimo, lo baciai con tutta la passione che albergava dentro di me. Tutto in noi, combaciaba alla perfezione, come se fossimo predestinati a vivere quell'istante magico. Solo per quel momento, il resto del mondo poteva aspettare. Sebbene il mio senso di colpa, mi divorava dentro, ancora per un istante, volevo vivere quella dolce tenerezza.
- Non possiamo! - La voce ferma di TOP mi sconvolse. Aveva ragione, era una follia!
- Hai una responsabilità verso di lei, vero? Io, non voglio che questo mio amore ci faccia del male. - Mentre si allontanava da me, avvicinandosi alla porta che ci avredde definitivamente divisi, sentii il mio cuore frantumarsi in milioni di pezzi.
- Lo so bene! Neanche io voglio vederla triste, mi sarebbe troppo soffrire. Lei mi ha dato tanto in questi anni e sono convinto che non ci sarà altra donna al mondo che riuscirò ad amare oltre lei. Abbiamo visto i nostri corpi crescere, siamo cambiati ma ancora adesso, sento che siamo fatti l'uno per l'altra, eppure, non riesco più a smettere di pensare a te. Anche se ci provo, è impossibile! Ti prego, non lasciarmi solo. Almeno per questa notte, resta insieme a me! - Non si mosse e per un attimo, temetti il peggio. Un passo, poi due, il mio corpo si muoveva autonomamente, vedendo lui restare immobile a guardarmi come se fossi una persona totalmente diversa.
Ci conoscevamo da tanto tempo eppure, per la prima volta eravamo due completi estranei. Avvicinai la mia mano a lui, sfiorando con delicatezza il profilo asciutto del suo volto solitario. Vidi la mia intimità crescere, sotto quello sguardo orlato di grigio e, tutto accadde come la cosa più naturale del mondo. Io che slacciavo la sua camicia sudata ed osservavo il suo petto liscio e levigato. Sentire il contatto con la sua pelle calda, il suo ventre che si alzava ed abbassava ad ogni respiro e scendere ancora più giù fino a quel tesoro nascosto, era qualcosa di incredibile.
Allentai i pantaloni, sentendo il fermo contrasto con il tessuto ruvido del jeans scuro e sempre maggiore ansia si scatenò in me. Lo volevo, più di ogni altra cosa al mondo! Essere una sola persona, diventare unici ed irripetibili. Lo trascinai contro quella fredda parete, mentre la mia bocca rovente, si poggiava su di lui sentendone il dolce sapore. I suoi geminiti mi fecero tremare, non potevo più fermarmi. Lo trascinai fino a quel letto, scaraventandolo sul materasso umido e fresco. Il viso di TOP era in estasi, così come il mio cuore in tumulto.
- Se7en, non posso più aspettare. - Dividendo noi stessi, per creare un solo essere, sentii che era tutto così dannatamente giusto. Le nostre mani intrecciate e le nostre bocce l'una dentro l'altra ad assaporare noi stessi. Lui, così forte e deciso, era totalmente in balia del mio capriccio, ma non totalmente obbediente. Quando, esausto, crollai su di lui, sentii le sue mani avvolgermi in un infinito abbraccio.
Eravamo stanchi, sudati, sporchi ma terribilmente felici. Sprofondando sul materasso morbido, i miei occhi si posarono sul riflesso del cielo notturno. La nostra vita era cambiata, donandoci un nuovo colore, ma anche una rinnovata paura. Molte cose sarebbero successe il giorno dopo. Così tante persone avrebbero sofferto per causa nostra e di quella passione che non eravamo riusciti a fermare.
Il solo pensiero delle loro lacrime, del loro dolore stampato sul volto pallido, mi riempiva i nostri cuori, che battevano all'unisono, di tristezza. Eppure, ancora immerso in quell'abbraccio, tutto perdeva di significato. Chiudemmo gli occhi, il suo respiro che si scontrava con il mio e, ci addormentammo sognando quel nostro futuro appena iniziato. Il nostro cammino, non sarebbe stato facile, ma con la sua presenza ad allietare il mio animo, non avevo più paura. Una stella brillò lontano, in quel manto nero che era il cielo e anche noi, scomparimmo nelle fauci di quella notte profonda ed oscura.
Fine
  
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