Era una giornata come le altre, Kilari correva da una stazione radiofonica a un servizio fotografico da ore e nonostante la stanchezza non perdeva mai il sorriso, fermandosi di tanto in tanto a firmare qualche autografo per i fan che la supplicavano di parlare con loro per un po', o di fare qualche foto assieme a lei. 
L'aveva fermata anche una bambina, che attaccata al braccio di sua madre le chiedeva spaventata se poteva abbracciarla un attimo solo, e lei gli occhi brillanti di lacrime, le aveva offerto un lecca lecca estratto dal gattino sulla sua spalla da chissà dove.
 

“Kilari, ti invitano ad un programma televisivo stasera, te la sentiresti di andarci?”
“Devo avvertire papa', ma credo di potercela fare sì” rispose Kilari guardandola con un gran sorriso attraverso lo specchio.
“Bene,” si posizionò gli occhiali meglio sul naso Kasumi con un ombra di un sorriso sulle labbra “allora li chiamo e faccio sapere che ci sei”.

Mentre l'agente discuteva al telefono, Kilari rimase a farsi coccolare dalle mani esperte delle truccatrici e parrucchiere che sostituivano momentaneamente il piccolo Na-san, andato a girare un video con alcuni artisti famosi, che erano rimasti sbalorditi davanti alla sua bravura e lo avevano voluto a tutti i costi nel loro video musicale.
Si perse nei suoi pensieri, mentre qualcuno le chiedeva quale vestito preferisse e si mise a pensare a Seiji e alla conversazione che avevano avuto quella mattina, in cui lui sembrava preoccupato di qualcosa e continuava a chiederle se andasse tutto bene. Probabilmente, si era detta, era solo in ansia perché in quel periodo stavano lavorando tutti troppo, e come al solito l'amico prima di pensare a se stesso si era chiesto se lei stesse bene.
Ma c'era qualcosa di strano, che le aveva fatto credere che...

“Kilari! Dieci minuti e si va in scena, quale vestito preferisci allora? Bianco o Blu?”
Risvegliatasi di colpo, farfugliò un 'Bianco..' e prese il vestito che le veniva allungato dirigendosi dietro il separé per indossarlo.
“Chissà...” si disse tra sé e sé, mentre cercava di infilarsi quell'abito pieno di lustrini e pizzi ovunque.
 

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Dopo essersi rifocillata con qualche crepes, comprate in incognito al chiosco vicino all'agenzia, Kilari sentiva di aver recuperato le forze e chiamò il padre avvertendolo che sarebbe rimasta fuori la sera e sarebbe rientrata sul tardi.
Lui le raccomandò di non stancarsi troppo e di mangiare adeguatamente, e dopo qualche “Certo, papa'” e un saluto frettoloso chiuse la chiamata.
Kilari ripose il cellulare nella tasca dei jeans e decise di non chiedere alla signora Kumoi di venirla a prendere in limousine, ma di infilarsi nelle orecchie gli auricolari e ascoltare la voce angelica di Hiroto mentre si incamminava verso lo studio televisivo. Si accorse allora di non avere con se l' mp3, ma che era sicura aveva quella mattina in agenzia, così visto che si trovata a due passi dalla stessa decise di entrare a vedere se non l'avesse lasciato nel salottino.

Salita le scale e raggiunto i divanetti di fianco all'ufficio del direttore senza nessun problema (se non si conta la momentanea sosta alla cucina dell'agenzia nella quale aveva trovato una fetta di torta al cioccolato lasciata lì da chissà chi, che aveva pensato bene di mangiarsela), si mise a cercare tra i cuscini, non trovando nulla se non una forchetta, che sinceramente non sapeva da dove fosse uscita.
Sconsolata si alzò in piedi e si incamminò verso l'uscita, quando sentì delle voci nella stanza accanto.
Curiosa come era, Kilari non si fece scappare l'occasione e si avvicinò alla porta socchiusa sbirciando all'interno. C'erano due ragazzi che le davano le spalle, uno aveva un taglio di capelli corti, mori e sedeva su una delle poltroncine blu davanti al signor Muranishi.

“Ho bisogno di una pausa,” disse il ragazzo, che Kilari riconobbe come Hiroto “ho bisogno di un paio di ore al giorno da passare come voglio, e con chi voglio..” si girò verso la figura al suo fianco per un attimo rivolgendole un sorriso “Seiji ha detto che non ha problemi se perdiamo qualche show, o qualche intervista a settimana e io ho bisogno che cancelli qualche impegno dalla nostra agenda”
“Capisco Hiroto, ma è un periodo complicato questo... Tra poco c'è il concerto di primavera degli Ships, e abbiamo bisogno di più pubblicità possibile ma forse...” Signor Muranishi lanciò uno sguardo alla persona di fianco all'idol “potresti avere alcune ore libera la sera”
Kilari si sporse appena per osservare la figura al fianco di Hiroto. Si era appena alzata e aveva dei lunghissimi capelli rosa confetto.
“Oh, grazie, grazie, grazie!” esclamò la ragazza con un tono di voce zuccheroso e quasi... falso? - Kilari non riusciva a capire che cosa stava succedendo nella stanza - “Non so come ringraziarla, per noi è molto importante”
Al che Hiroto le sorrise e senza staccarle gli occhi di dosso le passò un braccio su una spalla abbracciandola da dietro.
Il signor Muranishi li osservò benevolo dicendo ciò che distrusse in un secondo il cuore di Kilari, senza che nessuno ne sentisse il frastuono che provocò in lei:

“Siete proprio una bellissima coppia”






► Angolo autrice
Spero che il primo capitolo sia passabile e che se sei arrivato/a fino a qui, magari tu abbia voglia di lasciarmi una recensione per farmi sapere che cosa ne pensi.
Come avrete intuito, l'idea parte dal "Ma se Hiroto e Izumi si fossero fidanzati veramente?"
A grandi linee si sono incontrati e bla bla, si sono piaciuti sin da subito e si sono messi assieme.
Vedremo come si svolgerà la storia ;)
Non penso sarà una long lunga, forse una decina di capitoli, e probabilmente i personaggi non vi risulteranno molto IC ma si tratta di un esercizio di scrittura questo, e spero che possa essere apprezzabile ai più.

Alla prossima settimana :)