«Sei un ragazzo d’oro.» Disse lei.
«Dici.. che potrei trovare qualcuno..? Che mi ami per quello che sono?» Gli rispose lui, insicuro.
«Assolutamente.» Quasi piagnucolò lei, abbracciandolo.
Un ragazzo d’oro. Quelle parole erano così vecchie, eppure così nuove in quel contesto, che non riusciva a non esserne confuso. Non era certo la prima volta che le sentiva, ma stavolta c’era qualcosa di profondamente diverso.
«S-Sai.. Forse hai ragione, quando dici che sono un ragazzo d’oro.. E credo di doverti dire che tu, invece, sei una ragazza di cristallo.»
«Di cristallo?» chiese, un po’ perplessa.
«Sì. Sai, l’oro è davvero prezioso e ti ringrazio per avermi paragonato a esso, credo non potesse esserci un paragone migliore. Tutti sanno che l’oro è prezioso, tutti lo vorrebbero, ma solo chi lo ha da un po’ comincia a rendersi conto che, nonostante brilli tanto, questo resta comunque un metallo pesante, e opaco.» Cercò di spiegarsi, ma non capiva benissimo nemmeno lui quali parole avrebbe dovuto usare.
«Non ti capisco. Cosa c’entra tutto questo?»
«Io sono come l’oro. Valgo, forse, ma non sono facile, ho un peso notevole, e sono opaco.. Non come te. Tu sei di cristallo. Il cristallo è meraviglioso, sai? Non è ambito come l’oro, lo so. Per quanto pregiato, è pur sempre vetro, è vero. Ma ha qualcosa di speciale, qualcosa di unico. Se hai la pazienza di tenerlo lucido brilla come nient’altro, e soprattutto ha una trasparenza unica. Tu sei come un cristallo, basta guardarti negli occhi, e si vede la tua anima. Sei davvero… meravigliosa.» Le sorrise, con gli occhi gonfi di lacrime.
«Oh…» Si limitò a rispondere lei. Si avvicinò ulteriormente, abbracciandolo di nuovo. Alcune lacrime le scivolarono sul viso per la commozione.
«Questo anno e mezzo passato insieme.. è stato bello?» Sembrava chiederle conferma di qualcosa che già sapeva.
«meraviglioso!» Gli sorrise, lo guardo negli occhi. Piangevano entrambi durante il loro ultimo bacio.