Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: Autumnsong    03/08/2013    5 recensioni
‘Se solo i fans sapessero cosa vorrei dire a tutti loro in questo momento’ mormorò Gerard.
Frank guardò l’amico negli occhi verde smeraldo, poi si alzò e prese il portatile poggiandolo sulle gambe di Gerard.
‘Diglielo’.
-
Questo è il mio addio ai My Chemical Romance.
Anche se è un arrivederci, perchè non è un gruppo, è un'idea.
E le idee non muoiono mai.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way, Ray Toro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

-and if they only knew what I would say-


 

E ora, come tutte le grandi cose, è venuta l’ora della fine.
Grazie per tutto il supporto, e per aver preso parte a questa avventura.
My Chemical Romance.



Gerard rilesse quelle parole per l’ennesima volta, spegnendo la sigaretta nel posacenere e guardando gli ultimi spiragli di fumo dissolversi nell’aria.
Era ormai marzo e il sole batteva sui vetri delle finestre dello studio di registrazione, chiuso da diversi giorni.
Gerard si alzò e si guardò attorno: era tutto così strano, così vuoto.
Non si era mai sentito così, mai nella sua vita.
Nemmeno quando, nell’adolescenza e nei primi anni dell’età adulta, si era sentito soffocare così tante volte.
In quel momento tuttavia non era il senso di soffocamento che percepiva, ma l’esatto e inusuale contrario.
Era il vuoto più totale.
E non riusciva a capire se fosse una cosa buona o cattiva, se fosse un bene oppure no.
Si sentiva vuoto e libero nello stesso istante, libero dopo molto tempo e vuoto da altrettanto.
Camminò per tutta la stanza osservando le pareti consumate dalla musica e il pavimento denso di passi, fumo, risate.
Aveva passato dei momenti stupendi dentro quella stanza, e tutti i ricordi erano vividi davanti ai suoi occhi.

Tornò a sedersi davanti al computer ed aprì una pagina bianca, poi posò le dita sulla tastiera senza iniziare a scrivere.
In effetti, non sapeva davvero cosa scrivere.
Semplicemente, le parole non uscivano.
Le parole bruciavano, perché erano difficili da pronunciare.

Forse aveva paura di pensarle e scriverle.
Forse aveva paura a dare veramente un finale a quella storia così intensa che erano stati i My Chemical Romance per dodici anni.

Batté il pugno sul tavolo e si alzò di nuovo, mentre il rombo di una macchina annunciava l’arrivo di qualcuno.
Guardò fuori dalla finestra e vide Ray e Mikey dirigersi verso di lui salutando con un cenno.
Li abbracciò e si sedettero sul divano sgualcito dove in passato avevano accordato gli strumenti chiacchierando e bevendo birra.
Mancavano gli strumenti.
Mancava la birra.
Mancavano soprattutto le parole.
Si guardarono per un po’ in silenzio, e fu Gerard a romperlo con una domanda della quale conosceva già la risposta. ‘Dov’è Frank?’.
Ray sospirò. ‘Non poteva venire’ rispose distogliendo lo sguardo, e Mikey annuì guardando nel vuoto.
Parlarono del più e del meno, non accennarono alla band.
Mai.
Nessuno di loro aveva più aperto twitter o navigato in internet, non volevano affrontare tutto quello, avrebbero avuto tempo di farlo più avanti.
Parlarono, e poi se ne andarono da quel luogo chiudendo la porta a chiave e lasciandolo lì, come se non fosse mai esistito nelle loro vite.
Nessuno di loro progettava di tornarci, comunque.  

Il sole stava tramontando e Gerard era seduto in macchina, fermo sul fianco dell’autostrada, pensando.
Ricordava bene quel  sabato, quasi un anno prima, quando per la prima volta si era sentito un burattino sul palco, con i fili distrutti e gli occhi pieni di vuoto.
Non sapeva se anche gli altri si fossero sentiti così.
Non glielo aveva mai chiesto.
Almeno, non riguardo a quel giorno, ma di certo poteva garantire che la decisione di sciogliersi era stata presa in comune accordo.
Scosse la testa per scacciare quei pensieri e sospirò rimettendo in moto la macchina.
Sapeva bene cosa doveva fare.

Arrivò davanti a casa di Frank quando le stelle già lo osservavano pallide.
Sbirciò dalla finestra e vide Jamia, quindi bussò piano.
Gli aprì lei, che lo accolse con un rapido abbraccio. ‘Gerard, speravo che saresti venuto’ disse sorridendo. ‘Frank è di sopra, in camera. Vai pure.’
Gerard annuì e salì le scale, guardandosi attorno per cercare la stanza che non vedeva da tempo.
Sentì le note di una chitarra e sorrise dirigendosi verso il punto da dove provenivano, la porta era socchiusa.
Bussò, e sentì Frank mormorare ‘avanti’, quindi entrò.
Il chitarrista stava sdraiato con lo strumento sulla pancia, strimpellando note senza un filo logico che le legava.
Quando lo vide rimase impassibile, ma posò la chitarra, si alzò e strinse Gerard in un abbraccio.
Il cantante ricambiò chiudendo gli occhi; gli era mancato il profumo di Frank.
Gli mancava sempre tutto di lui quando non lo vedeva per molto tempo, ed ora era così… Diverso.
Tutto.
‘Che ci fai qui?’ chiese il chitarrista sedendosi e trascinando Gerard di fianco a lui.
Quest’ultimo sospirò e i loro occhi si incontrarono. ‘Non sei venuto oggi. Volevo vederti.’
Frank sorrise tristemente. ‘E’ che non sono ancora pronto, credo. Sai, tutte quelle canzoni. The light behind your eyes. The world is ugly. Il mondo è brutto, e anche se dici di smettere di piangere io non ci riesco. Piango dentro. Non lo so se ti senti così anche tu, ma io sì e non riesco a farne a meno. Mi sento… Brutto. Come il mondo. Come il mondo che canti tu.’
Frank aveva ragione.
E Gerard si sentiva nello stesso identico modo, ma era proprio per questo che i My Chemical Romance erano finiti.
Il mondo era troppo brutto.
O forse era stato tutto talmente bello da non essere più all’altezza della realtà.
O forse era stato tutto talmente pesante da non riuscire più ad uscirne senza soffocare.

L’aveva sempre detto, Gerard, nelle sue parole.
Lo sapeva, che avrebbe perso la battaglia, lo sapeva fin dall’inizio.
Ma non aveva mollato, era andato avanti. Erano andati avanti assieme, ma sapevano che avrebbero detto addio prima o poi, si erano promessi di non piangere, che si sarebbero detti tutto, ma non sapevano cosa dire.

‘Non lasciare che ti tolgano la luce dagli occhi’.
La luce stava svanendo.
Stava svanendo con i My Chemical Romance, riportarla in vita voleva dire seppellire loro.

‘Ho fallito’ disse Gerard d’un tratto, dopo essere rimasto in silenzio per qualche minuto.
Frank scosse la testa. ‘Non hai- non abbiamo fallito. Siamo andati avanti per dodici anni, abbiamo tenuto duro ed è stato bellissimo ma adesso stavamo male, era ora di smettere.
Abbiamo fatto ciò che potevamo per lasciare un’impronta da qualche parte in questo mondo. Forse nessuno ci ricorderà, ma lo faremo noi.
I My Chemical Romance sono sciolti, ma non è la fine. Sono vivi dentro di me, dentro di te, nei ragazzi e nei fan.
Gerard, ti conosco bene. Non lasciare che tutti i pensieri negativi si impossessino di te.
Sii forte come non sto facendo io, sii forte anche per me adesso che siamo qui, che io le parole non le so usare e tu invece sì. ‘

Frank strinse forte la mano di Gerard ed egli sospirò poggiandogli la testa sulla spalla.
Rimasero di nuovo in silenzio.

Gerard sapeva che andare da Frank gli avrebbe fatto male e bene.
Dopotutto, era stato il suo migliore amico da una vita, era stato una delle persone in assoluto più importanti, in alcuni momenti era stato l’unico in grado di non farlo affondare di nuovo.
Frank diceva di non saper usare le parole, ma lo sapeva fare, e anche molto bene.
Le usava poco, forse.
Preferiva tenerle per sé o scriverle dove nessuno le potesse leggere, ma quando qualcuno-Gerard ne aveva bisogno, Frank sapeva sempre cosa dire.

‘Se solo i fans sapessero cosa vorrei dire a tutti loro in questo momento’ mormorò Gerard.
‘Direi loro di continuare a splendere.
Di essere forti.
Che mi dispiace che sia finita così.
Che non vorrei vedere nessuna lacrima.
Che canterei a tutti loro per farli addormentare.
Che il mondo è brutto ma loro sono tutti meravigliosi.’

Frank guardò l’amico negli occhi verde smeraldo, poi si alzò e prese il portatile poggiandolo sulle gambe di Gerard.
‘Diglielo’.


Gerard scrisse fino a notte fonda, finché le sue dita non implorarono pietà, fermandosi solo per fumare una sigaretta o pensare a cosa scrivere dopo.
Frank stava sdraiato al suo fianco leggendo le sue parole e strimpellando a basso volume per non disturbare la sua famiglia che dormiva.

Le parole ora uscivano come un fiume in piena dalle mani di Gerard.
D’altronde, per quanto chiunque avesse fatto parte dei My Chemical Romance fosse importante allo stesso modo, Gerard era colui che aveva dato inizio all’avventura e Gerard stesso voleva concluderla con qualcosa di più di poche stupide righe sul sito ufficiale, vuote e senza spiegazioni.

 My Chemical Romance: 2001-2013
Eravamo spettacolari.
Ad ogni concerto lo sapevo, lo sentivo con o senza conferme.

Ed era vero.
Aveva amato quella band.
Aveva amato tutto.
Aveva persino iniziato ad amare sé stesso, e il mondo con i ragazzi al suo fianco gli era sembrato un po’ meno brutto.
Cantava di smettere di piangere e di iniziare a credere perché questo era ciò che i My Chemical Romance lo avevano spinto a fare.
Cantava di tenere duro perché sapeva che dopo la fine, avrebbe dovuto farlo anche lui.
Cantava che i cuori di chi non aveva mai provato una sensazione come quella che i MCR trasmettevano, non battevano allo stesso modo di chi aveva fatto parte di tutto ciò.


In chiusura, voglio ringraziare ogni singolo fan.
Ho imparato molto da voi, probabilmente molto di più di quanto voi abbiate imparato da me.
Il mio unico rimpianto è che faccio schifo con i nomi e non sono bravo con gli addii.
Ma non dimentico mai un viso, o un’emozione- e questo è tutto ciò che mi è rimasto di tutti voi.
Provo Amore.
 
Gerard voleva scusarsi.
Ma non ci riusciva, semplicemente.
E questo fu tutto ciò che fu capace di lasciare su quella pagina bianca, in quella notte come le altre ma che cambiava tutto.
 

Dato che non sono bravo con gli addii, rifiuto di lasciare che questo lo sia.
Ma vi lascio con un’ultima cosa.

I My Chemical Romance sono finiti, ma non moriranno mai.
Sono vivi in me, nei ragazzi, e in tutti voi.
L’ho sempre saputo, e penso anche voi.
Perché non è un gruppo-
E’ un’idea.

Con amore, Gerard.
 
 
 

These are the hearts but their hearts don’t beat like ours.
They burn, ‘cause they are all afraid,
but mine beats twice as hard.

‘Cause the world is ugly, but you’re beautiful to me.

Stop your crying,
helpless feeling,
dry your eyes and start believing,
there’s one thing they’ll never take from you.














Okay.
Qualche mese è passato da quanto questo meraviglioso gruppo si è sciolto, e ammetto che un po' la mia vita è cambiata.
Li amo ancora come l'aria, ma faccio fatica ad ascoltarli. E qualche lacrima mi scende ancora se penso che non sono più un gruppo.
Ma come dice Gerard, i MCR erano un'idea e un'idea non può morire, è viva in ognuno di noi.
Sono in lacrime dopo aver finito questa storia, ma lo dovevo a loro e a me stessa.
Diciamo che questo è il mio 'addio' ai My Chemical Romance e a ciò che sono stati per me, più di un gruppo, più di un'idea, più di una canzone.
xoxo


-ovviamente, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, come vi sentite. 
ah, e prima o poi finirò le fanfictions, promesso.-

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: Autumnsong