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Autore: SalazarSerpeverde    04/08/2013    6 recensioni
In un normalissimo liceo italiano arriva un ragazzo del primo anno, Claudio, non proprio nella norma. Adora poltrire, NON seguire i consigli, non studiare e raggiungere i massimi risultati con il minimo sforzo (ovviamente non riuscendoci).
La sua presenza sconvolgerà letteralmente e matematicamente la classe coinvolgendo Professori, Alunni e anche il suo Autore, che nonostante tenti di fargli sempre fare la cosa giusta, scoprirà che non sarà poi così facile.

SalazarSerpeverde
Dal Capitolo Primo:  ...Io mi chiamo Claudio Orlando Gennaro Luigi Igor Oronzo Nicola Emilio, ma per fare prima, tutti mi chiamano COGLIONE per via delle iniziali dei miei nomi...
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 80 - Sconvolgenti rivelazioni nella matematica possono avere effetti soporiferi ed incoraggiare sogni stupidi
 
Io: “Ah... l’ottantesimo capitolo. Suona davvero strano!”
Autore: “Suona ancora più strano il fatto che tu ancora non sia morto nel corso di tutti questi capitoli.”
Io: “Suona ancora più strano il tuo nome. Matteo D’Autore... D’Autore... D’Autore... ma che ibrido è mai questo?”
Autore: “Non parliamo del tuo di nome, Claudio...”
Io: “Okokok, abbiamo capito. Allora, in che modo assurdo credi si svilupperà la trama di questo capitolo?”
Autore: “Nessuno. Perché ogni capitolo deve avere una trama? Parliamo pur sempre di una vita di un normale essere umano. Non possono accadere sempre cose strane o bizzarre. In questo anno e spiccioli che abbiamo passato insieme hai: viaggiato nel tempo, fatto cadere un aereo, organizzato una fuga da un’accademia militare, rubato biglietti per una crociera, sognato di essere un mago, sognato di essere un vampiro, ti sei fidanzato, ti sei fatto rapire da loschi figuri durante una gita virtuale...”
Io: “Si, si! Ok, basta! Però adesso che vorresti dire? Che staremo qui per tutto il capitolo senza fare un cazzo?”
Autore: “Ehm... no! Dovresti andare a scuola, una volta tanto.”
Io: “Sai che ti dico? Ci vado! Almeno non sono costretto a sentirti.”
DOPO
Prof. Pitagora: “Non posso crederci! Sto per fare lezione! IO! Dopo secoli! Scusate, ho bisogno di un fazzolettino di carta!”
Luigi: “Tenga professoressa!”
Prof. Pitagora: “I fazzoletti di carta sono l’ultimissima cosa che accetterei da te.”
Io (pensiero): “Tsk, non penso proprio *guarda pene di Luigi* ”
Luigi (pensiero): “Ommioddio, ommioddio, ommioddio! Claudio mi guarda il pene. Forse è giunto il momento di iniziare ad organizzare le nostre nozze, e la nostra vita insieme, e le nostre ore di sesso sfrenato...”
Autore (pensiero): “Ma Claudio se n’è accorto che Luigi ha assunto il suo terrificante sguardo da: Pervertitaggine livello 9000?”
Gianmarco (pensiero): “... Bolzano, Trieste...”
Carlo (pensiero): “Non c’entri in questo situazione Giammy!”
Gianmarco (pensiero): “Oh! Me lo disse anche mia madre il 21 Luglio 2006, quando...”
Prof. Pitagora (pensiero): “Oh, che bravi ragazzi. Sembrano così attenti. Forse è ora di iniziare.”
Io (pensiero): “Oddio, Pitagora ha assunto il suo sguardo da: Adesso torniamo a noi. Si mette male!”
Prof. Pitagora: “Allora ragazzi! Visto che negli ultimi giorni, ma che dico, mesi, ma che dico, anni, ma che dico, decenni... non abbiamo avuto occasione di fare lezione, ci troviamo LEGGERMENTE indietro con il programma di matematica. Quindi adesso tutti attenti e statemi a sentire... LE ADDIZIONI! Le addizioni sono...”
Io (pensiero): “Ommioddio...”
Luigi (pensiero): “...che...”
Carlo (pensiero): “...rottuuuura...”
Jessica: (pensiero) “...di...”
Gianmarco (pensiero): “...Bolzano, Trieste...”
Ulderica (pensiero): “...cazzo...”
Luigi (pensiero): “...questa...”
Io: “...LEZIONE!
...
...
Tutta la classe: “ *ROOOOOOOOOOOONF!* ”
Prof. Pitagora: “Ragazzi, non mi giro a vedere se siete attenti perché sono troppo presa da questa lezione. Tra poco scopriremo il risultato di quest’addizione a due cifre. Tenetevi forte!”

CLAUDIO E L’IMPRESA EROICA!
Autore: “Oh no, non mi dire che...”
Io: “SI! Tutta la classe si è addormentata, e adesso ci sorbiamo tutti i sogni degli alunni! Non è emozionante?”
Autore: “Oh... l’ultima volta che sono stato così felice è quando alle Olimpiadi dell’altro anno quell’atleta ubriaco ha lanciato il giavellotto contro il mio naso.”
Io: “Sapevo che l’avresti presa bene *pat-pat* ”
Autore: “Bé, ormai ci siamo dentro. Qual è il tuo sogno?”
Io: “Non lo capisci dal titolo?”
Autore: “Ah, quindi proverai a prendere una sufficienza!”
Io: “Ma pensi sempre a quell... oh, giornaletti porno!”
Autore: “Anche tu pensi sempre a quello. Ma che ci fanno dei giornaletti sconci in una foresta? E perché tu hai indosso un’armatura? E perché c’è un cavallo? E perché io indosso solo degli slippini aderenti?”
Io: “Questo è pur sempre il mio sogno.”
Autore: “AH! Che pazienza. Coraggio, sbrigati a salvare la tua amata dalla torre più alta del castello sorvegliato da un drago e torniamo a casa.”
Io: “Chi ha detto che avrei fatto ciò?”
Autore: “Sei un cavaliere! Devi compiere un’impresa eroica! Che devi fare di più eroico?”
Io: “Raggiungere Hamburgerland e mangiare il panino più alto della storia!”
Autore: “Se è questo che sogni la notte... per favore, non coinvolgermi più.”
Io: “Coraggio! In marci... FERMI! Sono stremato! Basta! Pausa! Stop! Break! Cipolle (?)! Time-out!”
Autore: “Non hai nemmeno finito la frase!”
Io: “Hai idea di quanto ci vuole per fare un’esclamazione piena d’enfasi!?!?”
Autore: “Che perdente.”
Io: “E visto che ho dovuto darti ulteriori spiegazioni, mi hai fatto stancare ancora di più. Accampiamoci qui per la notte!”
Autore: “SONO NUDO! IN MEZZO AD UNA FORESTA! Non mi accamperò qui!”
Io: “Curioso che tu lo dica! Dal ronzio che sento nelle orecchie sta arrivando uno sciame di Termautore!”
Autore: “Termautore? Cosacazzo...”
Io: “Sono piccolissimi animaletti di mia invenzione che si cibano di peli pubici dell’Autore.”
Autore: “MA CHE BOIATA! *si mette in cammino* ”
Io: “Sapevo che avrebbe reagito cos... ECCOLA! Vedo la città! Abbiamo raggiunto Hamburgerland!”
Autore: “Ma era dietro il primo albero che abbiamo superato!”
Io: “Non ho mai detto che sarebbe stato un viaggio lungo. Dopotutto...”
Autore: “... è un tuo sogno. Lo so, lo so. Dovevo aspettarmelo. Bé? Abbiamo finito?”
Io: “SI!
Autore: “E l’hamburger più alto della storia?”
Io: “Naaah, se avrò voglia ci farò un seguito fra qualche decennio.”
Autore: “Un coglione da sveglio non può che esserlo anche da addormentato. BELLA CITAZIONE AUTORE!
Io: “Ti elogi da solo... io sono lo strano...”
 
LUIGI E L’HAREM PERDUTO
Carlo: “NOOOOO! Perché devo esserci anche io nel tuo sogno? Mi disgusta!”
Luigi: “Doveva esserci qualcuno, altrimenti avrei fatto la figura del coglione parlando da solo.”
Carlo: “Tsk, vallo a dire a Gianmarco.”
Luigi: “Sai, ci sono certi momenti in cui tutti i fan di questa storia pensano che io sia gay.”
Carlo: “Già... quale oscuro ragionamento potrebbe aver portato i lettori a questo scioccante ragionamento? *nasconde DIVERSE foto compromettenti di Luigi* ”
Luigi: “Bé, lasciamoci tutto questo alle spalle! Le mie donzelle mi aspettano!”
Carlo: “Dove siamo diretti?”
Luigi: “A cercare il mio Harem delle meraviglie! Secondo la leggenda si trova oltre quella cascata!”
Carlo: “Ma perché fai questo genere di sogni?”
Luigi: “Non lo so. Il mio psicologo si scervella ancora. Allora! Quella cascata è una cascata magica!”
Carlo: “Ma non mi diiire.”
Luigi: “Guarda quelle parole incise nella pietra! Dice che soltanto i puri di cuore potranno attraversarla e raggiungere l’Harem perduto!”
...
...
...
Carlo: “Facciamo il giro?”
Luigi: “Facciamo il giro!”
DOPO 18 ORE E MEZZA
Carlo: “Auuuuuuuufffff! Che sfacchinata tremenda!”
Luigi: “Già *smonta da cavallo* ”
Carlo: “Ma perché tutti hanno un cavallo tranne me? *inzuppa la 34esima maglietta di sudore* ”
Luigi: “Silenzio! Ecco l’Harem delle meraviglie! Finalmente tutti i miei desideri si stanno per realizzare!”
Carlo: “Entriamo!”
Luigi: “Un momento! Che dice quel cartello?”
Carlo: “Per un Harem pieno di Claudio nudi, proseguire a destra.”
Luigi: “COSA? ANDIAMOOOO!
Carlo: “Ma l’Harem pieno di fanciulle disponibili?”
Luigi: “LALALALALALA! Non ti sentooooo!”
Carlo: “Tsk! Gay! Chi andrebbe mai a pensare ad una cosa simile.”
 
GIANMARCO VENTURI E IL MONDO DI CHI LO ASCOLTA
Gianmarco: “Salve a tutti, il mio nome è Gianmarco Venturi e vengo daBolzano, Trieste, Novara, Bologna, Aosta, Savona, Roma, Avellino e Napoli. La storia della mia vita inizia 16 anni fa. Mia madre urlava come una forsennata quando la mia enorme testa uscì fuori dal suo utero spaccandola letteralmente in due. Bestemmiò perfino San Luciano e San Francesco mentre le facevo patire quelle sofferenze [...] Ricordo ancora le mie prime parole. Le dissi mentre agitavo 7 volte il sonaglino e guardavo le 34 mattonelle bianche del mio soggiorno. Erano: Mi chiamo Gianmarco Venturi e vengo da Bolzano, Trieste... si, ero un bimbo prodigio. [...] A 4 anni ho mangiato la mia prima pizza. Era rotonda, e sul bordo si erano formate 6 bolle di impasto bruciacchiato. Io le feci scoppiare con il mio indice una dopo l’altra e poi ho staccato la prima fettina dalle altre. [...] Dopo aver vomitato in bocca alla mia maestra di seconda elementare, lei iniziò a ripulirsi prendendo dei fazzolettini imbevuti dalla sua borsa di pelle di coccodrillo. La borsa aveva 367 squame, le ho contate. La maestra iniziò a prendere un fazzoletto, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici, dodici, tredici [...] Così arrivo al primo giorno della seconda media. Ricordo che la prima cosa che avevo fatto era contare le gomme da masticare attaccate sotto il mio banco. C’erano una gomma, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici [...] Poi arriviamo alla prima superiore, dove la mia professoressa di matematica inizia a spiegare le addizioni. mentre lei addiziona 12+46 io ripeto la storia della mia vita nella mia mente, finché non mi addormento e sogno voi che mi ascoltate mentre io vi dico che sono nato a Bolzano, Trieste, Novara, Bologna, Aosta, Savona, Roma, Avellino e Napoli ed inizio a dirvi di quando il mio testone iniziò ad uscire dalla vagina di mia madre che bestemmiava San... ... ... ...”
Persona: “Oh Gianmarco! Che cantastorie nato!”
Persona 2: “OH GIAMMY! Ti amo!”
Persona 3: “Daccapo! Ti prego, daccapo!”
 
JESSICA E I CORTEGGIATORI SEXY
Jessica: “Siiiii! Anche io ho un sogno! Finalmente posso sognare tutto quello che mi passa nella testa da sveglia e il bello è che non lo saprà nessuno!”
*passano unicorni rosa ed arcobaleni sbrilluccicosi*
Jessica: “Ma stiamo scherzando? Non sono quelli i miei sogni! Io sono stanca di essere corteggiata da luridi mostri come Claudio... oppure Claudio... o CLAUDIO! Sono anche uscita con Gianmarco una volta. A momenti non gli spaccavo un’incudine in testa. Finalmente posso togliere la mia maschera da brava ragazza e sognare tutti i bei maschioni che voglio!”
Io: “Ciao JESSICA!
Jessica: “AH! Claudio! Che ci fai qui!”
Io: “Questa è pur sempre la mia storia!”
Jessica: “VA VIAAAA! *lancia incudine* ... uao, è più utile di quanto si possa immaginare portarsi un’incudine nella borsetta.”
 
CLOWN COL MONOCIGLIO E L’AGOGNATA VENDETTA
Clown: “Vendettaaaa… vendetta! Vendettavendettavendettaaaaa!”
 
CARLO NEL PAESE DELLE PAROLE ALLUNGATE
Carlo: “D-dove sono? Un attimo fa cercavo di convincere Luigi che delle donne erano meglio di un Claudio nudo e appiccicoso, ed ora sono qui. A terra ad un albero!”
Ragazzo: “Albero? NO! Quello è un aaaaaalbero!”
Carlo: “Oh, ciaaaaao a te giovane. Sai dirmi dove sono?”
Ragazzo: “Ceeeeerto. Nel paese delle parola allllllllllungate!”
Carlo: “Oddio! Questo sogno è miticooooooo!”
Autore: “Stiamo proprio sfociando nel ridicolo.”
Io: “Torna nel tuo sogno.”
Autore: “Ma è finito.”
Io: “Va a dormire allora!”
Autore: “Lo sto già facendo. Altrimenti non sognavo!”
Io: “Fatti un tuo sogno allora! CHE CAVOLO!
Autore: “Ok... aaaaah! Anti-Claudio Land! Arrivo!”
 
ULDERICA E IL SUO PENSIERO FISSO
Ulderica: “Claudio... Claudio... Claudio... Claudio... Claudio... Claudio...”
Autore: “Incredibile quanta gente ami Claudio. Ben 2... ed una è un uomo.”
Io: “Ma stai zitto! Non mi amano solo due persone. Mamma e papà mi amano come figlio.”
Mamma: “Oh... certo.”
Papà: “Non metterlo mai in dubbio ragazzo *scuote il capo appena lui non guarda*”
Ulderica: “... Claudio, Claaaaaudio, Claudio... ClAuDiO... CLACLACLAUDIO!
 
INTANTO...
Prof. Pitagora: “Incredibile ma vero... tenetevi forte ragazzi. Potreste rimanere scioccati a vita. Questo evento potrà deragliare per sempre le vostre esistenze, quindi tenetevi pronti! ... ... ... FA 58!!!!!!
Io: “ *grugnisce nel sonno* ”
*passa balla di fieno*
Prof. Pitagora: “Oh... stanno dormendo tutti... AL DIAVOLO *si stende sulla cattedra* ”




 
Angolo Autore
Salve giovinastri (?) Sono sempre io, il vostro capo... un momento, quella è copiata... allora ecco! Sono sempre io, il vostro Autore. Questa settimana sono molto felice... stavo quasi per stappare una bottiglia di champagne perché quaesta storia avrebbe avuto 70 preferiti (ebbene si, eravamo a quota 69... ahem...) ma alla fine ho dovuto richiudere la bottiglia... sono ripiombato a 67. Cattivi lettori, cattivi!
Bé, ringrazio lo stesso tutti quei meravigliosi lettori che non si vergognano di andare in giro a viso scoperto mentre hanno la mia storia tra i preferiti. Avete fegato ragazzi! :3 Non preoccupatevi, non sono qui solo per dirvi quattro stronzate. Vi avverto soltanto che questo è l'ultimo capitolo!!!! ... di Agosto. Ebbenesì, chi l'avrebbe detto, anche io sono un normale essere umano e mi prendo un paio di settimane per andare giù in Calabria yeee. Qualche fan calabrese tra la folla? Inoltre, appena tornato dalle vacanze mi aspetta un interessantissimo ESAME DI MATEMATICA per evitare di essere bocciato. Yuhu... :c Ditemi buona fortuna... ok, me la dico da solo. Buona fortuna Franci :3 AH! Aggiornamento dell'ultimissimo minuto (ma finirà mai quest'angolo autore?). Sotto consiglio di LUcy__ da oggi è a tutti voi permesso di fare una domanda al qui presente autore sul personalissimo nuovo ASK :3 http://ask.fm/Francesco_EFP

 
  
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