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Autore: IoamolaMclennon    05/08/2013    0 recensioni
La prestigiosa Quarry Bank, la scuola più prestigiosa di tutta Liverpool, organizza ogni estate per i suoi studenti un soggiorno di un mese in Sardegna. Quest' anno, il destino ha in mente di far incontrare quattro ragazzi apparentemente comuni: Ary, Deborah (migliori amiche da sempre), John e George.
Quando Ary de Deborah incontrano John si innamorano perdutamente, soprattutto Ary, perchè John, proprio come lei, nasconde oscuri segreti..
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon , Nuovo personaggio, Paul McCartney , Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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-E ripeti.. nessuna specie di relazione con nessuna specie di ragazzi. E..-
-Papà, dannazione, almeno ora, lasciala in pace!-
Paul si affacciò provocando un arrossamento della cute di Deborah.
-Mi mancherai sorellina. Scopa come un coniglio, ti raccomando. Oh, ciao Deborah.-
Papà gli arrivo uno scapellotto. Il treno partì prima che potessi salutarlo, ma sapevo che lui mi stava seguendo con lo sguardo fino alla curva.
-Certo che tuo fratello è proprio un figo! Ha degli occhi..-
-Gli occhi di mia madre.-
Deborah accennò un triste sorriso, e appoggiò la sua mano sulla mia. Stavamo per entrare in uno di quei discorsi della serie: vuoi parlare no non voglio parlare ma dai ti farebbe bene no non mi farebbe bene scoppierei a pianti ma le migliori amiche servono a questo, quando la porta della cabina si aprì. Un ragazzo dall'aria sbarazzina entrò. Aveva vestiti alla Teddy boy, un' aria da cucciolo smarrito ma apparentemente duro e un ciuffo che avrebbe fatto invidia a Presley. Squadrò un attimo Deborah, poi me, e mi sorrise. Dio, non avevo mai visto un sorriso tanto bello.. Aveva una bocca piccola, e vederla aprirsi in un sorriso tanto meraviglioso con dei denti scheggiati ma ammalianti mi stendeva. Avrebbe steso il mondo intero e nel frattempo l'avrebbe illuminato, quel sorriso. Notai che anche Debby era rimasta colpita dal ragazzetto, e subito gli porse la mano.
-Tu sei??-
-John Wiston Lennon, bellezza, ma tu chiamami John. Posso stare qui? Le altre cabine sono occupate, e io non posso restare nel corridoio. E.. E tu chi sei bambola?-
-Non sono una bambola. Sono Ary.-
-Irritatuccia la ragazza.-
-Sei un cafo..-
-Ehm, John, puoi restare.- Debby gli fece cenno di sedersi e intervenne nel litigio. Al diavolo il suo sorriso. Lo odiavo, diamine.
John, nonostante il posto a sedere libero vicino alla mia amica, si accomodò vicino a me, lanciandomi ogni tanto sorrisetti e ammiccamenti, smettendola solo quando gli diedi una gomitata nel fianco.
Debby invece si vedeva che era ben disposta verso Wiston (ammetto che il ragazzo era dotato di un certo fascino..), e continuava a fargli domande, talvolta anche insistenti.
-E dove sei diretto?-
-Italy, bellezza. Sono della Quarry Bank, e ho deciso di iscrivermi alle vacanze estive proposte dall'istituto. Così ne approfitterò per andare nei vari locali a suonare e per distrarmi..-
-Distrarti da cosa?-
-Di questo non te ne fotte un cazzo!- Debby sembrò ripiegarsi su se stessa, abbassando il capo e lasciando trapelare grande delusione. Cercai allora di rimediare chiedendogli cosa suonasse, ma ormai John sembrava essere sulle sue, e si limitò a indicare la custodia della chitarra sorridendo debolmente. Chiusi allora gli occhi pensando. Papà che mi lasciava andare a una gita. Con persone del sesso opposto, per di più. Per un mese. Certo, mi sarebbe mancato il suo strillare sempre per il disordine, il mio cercar di ribellarmi e cercare di essere come le altre, il suo parlar della mamma.. Perchè alla fine io amavo mio padre. Nonostante le sberle che volavano in casa.. ma che sapevo che erano causate dal suo bere. Gli mancava, lo so, ma dei suoi sentimenti non era solito parlarne. Un po' come mi era sembrato fosse John. Come un pianoforte pieno di tasti rotti. Potrà suonare la melodia più bella e dolce del mondo, ma devi starci attento, a quel pianoforte, perchè basta toccare un solo tasto rotto che crolla tutta la bellezza creatasi prima. Un attimo e sei fottuto e..
E il treno si fermò frenando rumorosamente.
-Siamo arrivati. Cioè, io sono arrivato.-
-Anche noi a dire il vero. Siamo anche noi della Quarry Bank.-
John sorrise. Ancora. Quel ragazzo mi voleva proprio morta diamine. Odio e amore mischiati insieme. Per una persona con cui non avevo mai avuto una vera conversazione e incontrata poche ore prima e capace di essere riconosciuta da chilometri di distanza per quell'alito fetido di birra. E baci. Baci rubati nelle viuzze buie di Liverpool, baci sotto la pioggia e i lampioni, sopra i tombini, contro i muri, nei cimiteri abbandonati, nelle vechi e stazioni, nei let..
-Hai intenzione di osservarmi ancora per molto o ti prendi la valigia?-
John mi lanciò uno sguardo ammiccante, della serie heylosochesonofigoechemivuoisbatterenelprimolettochecapita e mi guardò divertito mentre, rossa in viso, cercavo di prendere dal portabagagli la valigia.
-Serve una mano?-
-Sai che ti dico? Masturbati con quella fottuta mano!-
-Ary!-
-Che diamine c'è ora?-
Debby mi osservava contrariata e stupita del mio linguaggio, sapendo che in casa nostra anche solo la parola "alcool" veniva considerata una bestemmia, nonostante mio padre non fosse proprio un tipo sempre sobrio. Presi la valigia e con passo pesante e visibilmente irritato mi diressi verso l'hotel. Cioè, cercai di drigermi verso l'hotel, ma il mio senso dell'orientamento era grande quanto il buonsenso di mio fratello Paul (che a dire il vero di buonsenso ne aveva eccome, ma non l'avrei mai ammesso), per cui in poco tempo mi trovai a ingiuriare sperando in un miracolo. E il miracolo arrivò, vestito di tutto punto in giacca e cravatta, con i capelli sugli occhi penetranti e un viso troppo magro. Spuntò dietro di me, cogliendomi di sorpresa.
-Ti sei persa?- Chiese tentando di parlare in italiano. Era davvero carino, e glielo si leggeva negli occhi che era un tipo più che a posto.
-Sono inglese, tranquillo. Beh, si. Dovevo andare all'hotel.. Oh diamine, non mi ricordo neppure il nome..-
-Sei della Quarry Bank? Vieni. Sto andando allo stesso Hotel. Ormai conosco l'Italia come il cibo: vengo qua ogni anno con la scuola, e devo dire che dopo un po' diventa noioso passare 31 giorni sotto il sole cocente della Sardegna. Fortunatamente c'è la mia dolce metà..-
-Oh. Ed è bella?-
-Maledettamente tanto. Amo soprattutto abbracciarla..-
-Uhm. E come si chiama?-
-Oh, finalmente c'è qualcuno che non considera anormale dare il nome alla propria chitarra.-
-La propria chitarra? Tu.. Tu non intendevi una ragazza?-
Il ragazzo mi osservò allibito, poi scoppiò in una fragorosa risata.
-Hai ragione, non mi sono spiegato bene. No, io intendevo Rita, il mio strumento. Ad ogni modo, io sono George, George Harrison.. Tu sei..-
-Ary McCart..-
-Io quel sorriso lì l'ho già visto. McCartney giusto? Certo, assomigli molto a Paul. Suoniamo insieme quando capita.. Proprio un bravo musicista. Oh, ecco, siamo arrivati. Il dormitorio delle ragazze è di là, a meno che tu non voglia passare la notte con me. Hey, non fare quella faccia, stavo scherzando. Se oso solo sfiorarti Paul mi uccide.. A dopo.-
George mi lasciò la mano. Non mi ero nemmeno resa conto che l'aveva stretta forte per tutto il tragitto.

 

  
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