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Autore: ISI    13/02/2008    3 recensioni
-Non so quanto ciò possa essere vero, ma alcuni dicono che i due eserciti non si eliminarono a vicenda, ma che furono sterminati entrambi, a loro volta, da un terzo concorrente al dominio del mondo allora conosciuto...- a quelle parole il volto del bambino era divenuto una maschera di terrore. -Sto parlando dei coniglietti mannaveri!-
Genere: Demenziale, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RabbitMan

RabbitMan!

 

“Siamo alla fine del Mondo!”

“No problema! Ci salverà...rabbitman!”

 

Charter One

La nascita dell’eroe

 

Quella mattina il sole splendeva alto nel cielo e gli uccellini cinguettavano allegramente. Il ritorno della primavera aveva risvegliato la natura dal lungo torpore che l’inverno aveva portato con se assieme al freddo e alla nave ormai sciolta.

Quel giorno, anche il trentaduenne professor Roberto Mangani, insegnante matematica in un piccolo liceo classico di montagna, sentì il richiamo della natura, quindi andò al bagno e tutti vissero felici e contenti, soprattutto il suo intestino...Ah, no, scusate, non è questa la storia che volevo raccontarvi...dicevo, quindi, che in quel giorno, era una domenica mattina, il professore di matematica Roberto Mangani avvertì forte e chiaro il richiamo della natura, perciò decise di uscire e di andarsi a fare una bella passeggiata nel verde, invece di starsene chiuso in casa, come al solito, a correggere gli orrori, e non gli errori, presenti nei compiti di matematica dei suoi allievi, già abbastanza rincretiniti dal greco e dal latino. Fu così che il professore si ritrovò a camminare nel folto di un piccolo boschetto poco distante dalla sua abitazione. I raggi del sole, filtrando dai rami degli alti alberi sopra di lui, lo scaldavano con il loro dolce tepore, mentre, ogni tanto, una frizzante brezza, ultimo residuo del freddo invernale, lo faceva rabbrividire accarezzandogli fresca la pelle.

Che bello qui!” pensò l’uomo guardandosi intorno, percependo una sensazione tanto strana quanto bella: per la prima volta nella sua vita si sentiva veramente bene, in pace con se stesso e con la natura che lo circondava e della quale sentiva, con ogni cellula del suo corpo di farne veramente parte...finché non inciampò nella grossa radice di un albero, benedicendo l’amica deforestazione incontrollata che ogni anno falciava via miliardi di verdi e legnose vite per farne gli odiosi mobili dell’Ikea. Tuttavia, fu solo rialzandosi in piedi che lo vide: era una palla di soffice pelo bianco, tutta raggomitolata su se stessa, tremante.

-Oooooh! Un coniglietto!- esclamò tirandolo su dall’erba alta nella quale s’era nascosto -Ma che carino, carino, carino, carino, carino che sei!- aggiunse poi con la stessa vocina, estremamente stridula ed emozionata di una stupida ragazzina tredicenne alla vista del suo cantante Emo preferito...gioventù bruciata!

Fece per rimettere l’animaletto dove l’aveva trovato, ma si fermò subito, giacché la sua attenzione era stata attirata da qualcosa di molto strano.

-Ma sei ferito!- disse preoccupato, rivolgendosi al coniglietto stesso, come se quest’ultimo potesse comprendere le sue parole -Ma non preoccuparti, bel coniglietto! Ti porterò a casa mia e ti guarirò con tanto tanto affetto!- Il coniglietto parve sgranare gli enormi ed acquosi occhi rossi, come incredulo, ma non disse nulla...non era ancora il momento.

 

-Ecco fatto!- esclamò l’uomo giulivo, mostrando all’animaletto, al quale aveva appena fasciato una delle zampine posteriori, un sorriso a centotrentadue denti -ora devi solo riposare...accomodati pure su questi fogli, tento sono solo i compiti dei miei allievi...non fare caso alle insufficienze, sono proprio delle teste bacate...ora ti prendo qualcosa da mangiare, devi aver fame tesorino mio...vado e torno in un momento, aspettami qui!-

Il professore saltellò allegro fino al frigorifero, in cucina; era davvero contento di aver trovato un nuovo amichetto ed era felice che adesso quello stesse bene. Ficcò la testa nell’elettrodomestico e ne estrasse una bella carota arancione, tipo una di quelle di cui era sempre armato Bugs Bunny, si girò per tornare in salotto, ma non appena si fu voltato si bloccò. La carota gli scivolò via dalle dita, finendo a terra, sul pavimento fresco di Mastrolindo, mentre i suoi occhi si dilatavano per la meraviglia: il coniglietto che aveva raccolto poco prima nel bosco era ora di fronte a lui, sospeso a mezz’aria, con gli enormi occhi rossi, come iniettati di sangue, sgranati, sotto i quali il pelo candido diventava più scuro, affondando in due pesanti occhiaie.

-Dovresti usare del fondotinta per coprire quelle brutte borse sotto gli occ...- ma non potè finire di parlare che il coniglietto lo colpì con una violenta testata, per poi affondargli i suoi dentini dannatamente aguzzi nel collo, in corrispondenza della giugulare. Roberto Mangani cadde a terra, mentre l’animaletto continuava imperterrito a bere del suo sangue.

-Grazie per il pasto, stupido umano.-

 

-Ti prego nonno, ti prego!- un più che giovanissimo Roberto Mangani supplicava il nonno di raccontargli, per l’ennesima volta, la storia della guerra che c’era stata un tempo tra i lupi mannari ed i vampiri.

-E va bene, va bene...- acconsentì il vecchio -ma stavolta ti racconterò una versione inedita di questa storia...- a quelle parole il bambino sgranò gli occhi meravigliato.

-Inedita?- chiese quindi -In che senso?-

-Molti sostengono- cominciò a dire il nonno -che la guerra tra i lupi mannari ed i vampiri si concluse senza vincitori né vinti perché le due fazioni contrapposta erano egualmente potenti ed egualmente forti, ma ci sono anche persone che sono convinte di ben altra storia...- il bambino lo guardò curioso, mosso da un vivo interesse e lo pregò di continuare -Non so quanto ciò possa essere vero, ma alcuni dicono che i due eserciti non si eliminarono a vicenda, ma che furono sterminati entrambi, a loro volta, da un terzo concorrente al dominio del mondo allora conosciuto...- a quelle parole il volto del bambino era divenuto una maschera di terrore.

-Sto parlando dei coniglietti mannaveri!-

 

 

 

Vi prego, siate clementi, questa è la prima fanfiction originale comica che provo a scrivere e vorrei un vostro spassionato commento...vi ringrazio...ciao dalla vostra Isi!

  
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