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Autore: Girl Pumpkin    05/08/2013    1 recensioni
Oddio mentre sistemavo la mia cartella delle storie ho trovato questa One Shot ^.^
Naturalmente GaLe, sarei felice se la leggeste;
I nostri amati amanti visti in un modo tutto nuovo XD
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La carrozza si fermò davanti al castello, era ornata di intarsi color oro raffiguranti dei draghi, dalla quale scese un ragazzo alto, capelli e abiti neri, occhi rossi e ben piazzato col viso coperto di pirsing (non credo di averlo scritto giusto -.-)

Si fermò proprio vicino al portone del castello, dipinto interamente di color madre perla, munito di 5 torri;
il moro osservava il castello, ma nei suoi occhi non era presente ammirazione per la maestosa costruzione, ma ben sì diffidenza, come fosse in territorio nemico.

A interrompere la sua osservazione fu una guardia:

< < Ehi tu! Che stai facendo?! Chi sei?! > > per tutta risposta il ragazzo si limitò a porgere al soldato una lettera, l'espressione dell'uomo dopo averne letto il contenuto combiò drasticamente

< < Chiedo scusa per i miei modi indecorosi! Le faccio aprire subito il portone! > > e dopo un lieve cenno al soldato della torretta, il portone si aprì.

< < Prego entrate pure! > > ma quando la guardia si girò il ragazzo era già entrato senza troppe cerimonie, nel castello.

L'interno era ancora più maestoso, intarsi di ogni tipo e raffiguranti le più belle figure si arrampicavano sulle colonne portanti del secondo piano;

La prima cosa che saltava all'occhio era la grandezza del palazzo, ma il moro, per la seconda volta, non ne rimase stupito e tornò al suo sguardo diffidente;

< < Voi dovete essere Gajeel Redfox. > > al suono della voce femminile, il ragazzo si girò, provando così, che la affermazione della voce era esatta.

La voce proveniva da una ragazza che scendeva elegantemente le scale centrali della salone di ingresso, era piuttosto minuta, indossava un abito nero, sgargiante, gli occhi erano color castano quasi dorato, ma ciò che attirò particolarmente l'attenzione di Gajeel furono i suoi capelli, erano tra l'azzurro e il blu, nè troppo chiari nè troppo scuri.

< < Voi dovete essere Lamia Mcgardeen. > > a quell'affermazione la ragazza si fece sfuggire un tenero sorriso, che al moro parve al quanto canzonatorio;

< < Mi spiace deludervi, ma io sono Levy McGardeen, la sorella minore di Lamia, e voi, se le mie informazioni non sono datate, siete il futuro sposo di quest'ultima, vero? > >

< < Vi prometto che la tratterò con il dovuto ripetto. > > disse serio Gajeel, ma il tono in cui l'aveva detto era privo di vita, quasi l'avesse letto da un copione.

< < Non vi ho chiesto questo > > Levy aveva incominciato a girare attorno all'ospite, come per studiarlo o come quando il gatto gioca col topo.

< < Non temete l'incolumità di vostra sorella? > >

< < Buffo, non fate altro che mettermi in bocca parole da me mai proninciate > > dopo un giro completo Levy terminò la sua circospezione.

< < E' tipico dei nobili essere bugiardi. > > disse Gajeel, gli sguardi dei due continuarono a guardarsi, seri e quasi provocatori.

< < Con tutto il rispetto, voi non mi conoscete abbastanza per sentenziare le mie bugie, sempre che così le si possano chiamare. > > Levy mostrò un sorrisetto furbo, provocando un ghigno sul viso di Gajeel.

< < E poi, se mi è consentito, anche voi siete un nobile, la vostra frase suona un pò ipocrita, comunque io non provo odio nè altro nei confronti di mia sorella. > > il moro stava per ribattere, ma la loro conversazione venne interotta.

< < Stà arrivando la principessa Lamia McGarden! > > annunciò un paggetto.

Gajeel guardò verso la figura appena entrata nel salone.

Era una donna alta e formosa, capelli neri come gli occhi, portava un lungo vestito viola.

Levy osservò la figura di Redfox, aspettandosi un espressione imbambolata per la bellezza della sorella maggiore, ma con suo grande stupore questa non vi era, il moro era serio e composto, come se nulla fosse, senza saperne il motivo Levy sorrise.

Lamia si avvicinò a gran passi verso il suo futuro sposo;

< < Tu devi essere Gajeel ehm...Redwolf. > > disse con aria provocante.

< < Faresti meglio a imparare il nome del tuo futuro sposo, Lamia. > > sentenziò Levy che era dietro il moro, mostrando la sua figura; impedendo così al futuro marito di controbattere alla sbadataggiane della futura sposa.

< < Oh Levy ci sei anche tu, scusa ma piccola come sei non ti avevo vista. > > schernì senza nascondere il ghigno provocatorio.

< < Non mi sembra il caso di discutere davanti ad un ospite. > > disse con un sorriso falso la blu;

Lamia notò che Levy guardava il suo futuro nuoro con un certo interesse, troppo interesse per i suoi gusti.

< < Ehi ehi sorrellina Levy, ti sei incantata su Gajeel-chan? La cosa non mi sorprende, guarda qui che muscoli -disse tastando le possenti braccia del moro, il quale era non poco infastidito dal gesto della ragazza- ma, mi raccomando, "guardare ma non toccare!" ricordatelo sorellina, è il mio futuro marito. > >

In effetti Levy doveva ammettere che il ragazzo era davvero ben piazzato, ma la sua attenzione venne attirata da altro.

< < Non temere sorellona cara, i muscoli non sono tutto. > > commentò distogliendo lo sguardo dal moro, che vide quel commento come una presa in giro.

< < E allora perchè lo guardavi con tanta insistenza? > > inutile dire che l'obbiettivo di Lamia era far sfigurare Levy.

< < Perchè mi chiedi? beh...perchè il sig. Redfox...è...un uomo molto interessante. > > sorrise dolcemente al moro, il quale non aveva mai visto un sorriso così bello e sincero, la contrario di quelli che Levy donava alla sorella maggiore.

< < Interessante?! Tutto qui? > > Lamia parve parecchio delusa;

< < Già, davvero molto molto interessante. > >

Redfox era sorpreso e forse anche...felice di quell'aggettivo, per via del sua carattere e aspetto burbero spesso veniva gudicato male, ma quella ragazza che l'aveva visto per la prima volta, l'aveva definito "interessante", arrossì un pò alla vista del suo sorriso e alle sue parole.

< < Beh, immagino che voi abbiate molto di qui parlare, Lamia dovresti fargli visitare il giardino, in questa stagione è stupendo. > >

< < Oh! Ottima idea, vieni andiamo! > > Lamia non aspettò neanche la risposta del moro, e lo trascinò fuori.

"Bene, andrò in biblioteca, c'è una come interessante che devo controllare" e così i tre si divisero.

- In tanto nel giardino -

Lamia stringeva il braccio di Gajeel nel proprio seno di proposito sperando di vedere un espressione agitata sul suo viso, ma così non fu; il moro era sempre serio, rigido e silenzioso per di più.

< < Sai, hai davvero delle braccia davvero possenti! > >

< < Basta allenarsi. > > rispose schietto e freddo Gajeel, che in quel momento aveva la mente rivolta ad un altra persona.

Levy era il centro dei suoi pensieri, voleva parlarle, passare del tempo con lei e non riusciva proprio a spiegarsi il perchè, in fondo l'aveva vista solo una volta, come poteva qualcosa di così piccolo restargli così impresso nella mente?!

< < Oh! Ma è magnifica!! > > la voce entusiasta di Lamia risvegliò il moro dai suoi pensieri

< < Che cosa? > >

< < Quella rosa!! Ti prego prendimela! > >

< < Se la recido morirà, sei sicura di volerla? > >

< < Oh ma insomma quante storie! Se dico che la voglio allora la voglio! > >

Così Gajeel accontentò la sua promessa sposa.

< < Ecco, tieni. > > il tono di Gajeel era sempre lo stesso impassibile e disinteressato.

< < Oh, ti sei tagliato! > > dalle dita del moro uscì un rivolo di sangue.

< < Non è niente. > > strappò un pezzo della camicia per fasciarsi il dito, ma Lamia lo prese e incominciò a succhiare il sangue, guardando il moro con uno sguardo accattivante;

< < Mi sembra parecchio sconveniente il vostro comportamento > > Gajeel ritrasse immediatamente la mano, riuscendo a trattenere a stento il disgusto nei confronti della frivolezza della donna.

< < Dai, non essere così ligio al dovere e formale, tanto presto o tardi sarò tua, che importa se mi hai ora? > >

"MA CHI TI VUOLE AVERE!" erano queste le parole che Gajeel avrebbe voluto pronunciare, ma che trattenne a stento.

< < Se davvero siamo destinati ad unirci, allora aspettare non costa nulla. > >

Il viso di Lamia era furente, stava per riversare la sua rabbia quando ad interromperli arrivò un servitore;

< < La signiorina Lamia McGarden e il sig. Gajeel Redfox, sono attesi dai signori McGarden in sala da pranzo > >

"Perfetto ora non solo devo stare attento che questa qui non mi salti addosso, ma devo anche vedermela con i suoi...però forse ci sarà anche la sorella di questa pazza." A quel pensiero Gajeel si convinse che forse vedere i genitori della sua futura moglie non era una cattiva idea.

- Sala da pranzo -

Al tavolo seduti c'erano la madre di Lamia, Julia e il padre, Macore.

L'aria era chiaramente pesante, Macore non smetteva di guardare in cagnesco Gajeel, il quale tentava di non incrociarlo per evitare una "chiacchierata" imbarazzante ed invadente, cosa difficile visto che lui odiava essere fissato;

invece la madre, Julia, e Lamia continuavano a ridacchiare osservandolo anche più insistentemente del padre, facendo commenti su di lui, anzi sui suoi muscoli.

Stava letteralmente impazzendo, ma la cosa che più lo tormentava era il fatto che la ragazza dai capelli blu non c'era, se ci fosse stata forse avrebbe zittito le due donnacce e avrebbe detto al padre quanto maleducato fosse guardarlo così, e forse sarebbe riuscito a fare un minimo di conversazione.

A interrompere quel frenetico brusio di pensieri fu un servo che allarmato disse:

< < Sono mortificato di disturbare così bruscamente la vostra tranquilla cena - "ma quale tranquilla!!" pensò Gajeel - ma non risciamo a trovare la signorina Levy da nessuna parte! > >

i genitori e anche la sorella non parvero affatto sorpresi.

< < Non capisco perchè vi sorprendiate tanto voi altri, sapete come è fatta, si rifiuta di mangiare con noi, è proprio una selvaggia! > > disse freddamente la madre.

< < Vedrete che quando avrà fame ritornera da noi, un pò come un cane. > > continuò il padre facendo ridere Lamia sotto i baffi.

A quelle parole Gajeel si sentiva offeso, anche se non erano rivolte a lui, era arrabbiato e si alzò di scatto dalla sedia:

< < IO-!! > > stava giusto per iniziare il suo insolito rimprovero, quando fuori dalla finestra, alle spalle di Macore vide la figura di Levy penzolare pacificamente da un albero e non solo, aveva anche iniziato a guardare male il padre e a fargli delle facce poco gentili;

< < Tu cosa?? > > chise Macore quasi infastidito;

ma per Gajeel era impossibile parlare, poi i suoi occhi si incrociarono con quelli della ragazza sotto sopra, che gli fece segno di calmarsi e di andare fuori da lei, cosa che lo lasciò piacevolmente sorpreso, sentiva che in quella famiglia di matti quella ragazza era l'unica normale e infondo era anche come lui.

< < I-io credo che proverò a cercarla, in fondo devo socializzare con la famiglia, quindi, con permesso! > > e senza aspettare la risposta si alzò definitivamente e uscì dalla stanza.

< < C-certo che è molto cortese, vero? > > disse Julia;

< < Non è cortese! E' strano! > > sentenziò Macore

< < Papà non è strano, è muscoloso! > >

"E questo che centra!?" pensarono all'unisono i due genitori con un gocciolone stile manga che gli scendeva dalla fronte.

- Giardino -

Gajeel arrivò di corsa col fiatone, non sapeva nemmeno lui perchè stesse correndo, forse era per scappare da quell'orribile situazione o forse perchè voleva parlare con Levy?

< < Mmmm, interessante, Gajeel Redfox, età sconosciuta, luogo di nascita conosciuto, genitori sconosciuti, siete noto quanto una nuvola. > >

Levy se ne stava su un ramo leggendo ad alta voce una cartella che aveva tra le mani;

< < Che cosa state leggendo? > > chiese dubbioso il moro, sorpreso di trovare la fanciulla lassù;

< < Beh detto molto brevemente, stò leggendo voi > >

< < Me? non capisco. > >

< < Ho fatto qualche ricerca, spero non vi dispiaccia, e ho scoperto, con delusione, che di voi si sà poco e niente...al contrario, ho trovato parecchie informazioni sul vostro casato > > il moro distolse lo sguardo.

< < Terrificante, spaventoso, orribile, mostruoso, disumano... > > a quelle parole gli occhi di Redfox vacillarono e provò una fitta la cuore.

< < Temete forse che, ora che ho scoperto il vostro passato o meglio quello della vostra famiglia, io possa attribuirvi a questi termini? > >

< < Non m'importa a che cosa voi mi attribuiate! > >

< < State mentendo. > > lo sguardo e il tono di voce di Levy si fece molto serio e il ragazzo non mancò di notarlo;

< < La vostra è una famiglia sterminatrice di draghi, in origine depredava villaggi e città, ma poi, diventando sempre più avara, puntò allo sterminio dei draghi, creature ormai estinte e protettrici di oro- Gajeel era davvero turbato a sentire quel racconto- diventando così una delle famiglie più potenti, ma venne arrestata per via dei loro trascorsi e l'unico a non essere rinchiuso fù il figlio nato dopo quella strage, il quale non aveva colpa...dico bene Gajeel Redfox del casato dei Metallica? > >

Il moro ebbe un sussulto al sentire il nome del casato dal quale proveniva;

< < Sono curioso, cosa pensate adesso di me? > >

< < Ho una solo parola per descrivervi, simile. > >

Gajeel sgranò gli occhi, ancora fissi sul terreno, per posarli poi sulla figura della blu;

< < Simile...? i-io non- > >

< < Anche io vorrei abbandonare tutto, la mia famiglia non è casta e pura come si crede, siamo entrambi macchiati di un'avarizia che non ci appartiene e non ci riguarda. > > Levy aveva un sorriso malinconico dipinto sul volto.

Gajeel era rimasto senza parole, non aveva mai visto un sorriso così triste e affascinante;

la blu saltò giù dall'albero e si avvicinò lentamente al moro, con una mano protesa verso il viso di quest'ultimo, il quale aspettava, senza rendersene conto, il contatto con la mano candida della ragazza.

< < Eccovi! Non vi trovavo e sono venuta a cercarvi! > >

< < L-Lamia!! > > Levy ritrasse velocemente la mano e per la prima volta Gajeel vide il volto della blu diventare completamente rosso.

" Che carina..." pensò ghignando quasi soddisfatto;

< < Sorellina Levy...perchè sei così rossa? > >

< < I-IO NON SONO ROSSA! > >

< < Ok ok ma calmati. > > nel mentre Lamia si avvinghiò nuovamente al moro, innervosendolo ancora di più, e sussurò a Levy:

< < "Guardare ma non toccare." ricordati, sorellina. > > Per la prima volta le parole di Lamia traffissero il cuore di Levy, la quale se ne andò a testa china e senza dire nulla.

< < O-ohi! > > Gajeel si liberò della presa e si diresse verso Levy, stava per afferrarle il braccio ma lei si fermò e lo ritrasse quasi terrorizzata, cosa che ferì moltissimo il moro, che credeva di essere la causa di quella paura.

< < ...Scusami. > >

< < ... Il tuo segreto con me è al sicuro. > > e detto questo scappò via senza neanche guardarlo negli occhi.

Passarono i giorni e i due non si parlarono più.

Levy evitava in continuazione gli occhi di Gajeel, quegli occhi rossi dai quali veniva spesso rapita, lo osservava da lontano e ogni volta che sentiva il bisogno di parlargli la voce della sorella tornava a tormentarla "Guardare ma non toccare"

< < Già...guardare ma non toccare... > > pronunciando amaramente queste parole mentre sopprimeva il desiderio di stare in compagnia del moro.

- Salone da ballo -

Julia, la madre di Lamia e Levy e futura suocera di Gajeel, aveva convocato nella stanza tutti e tre più un ragazzo bello, biondo e prestante;

< < Ho deciso che per festeggiare l'avvicinarsi del matrimonio faremo un ballo in maschera! > >

Lamia era tutta eccitata all'idea mentre Levy e Gajeel faticavano a nascondere la loro riluttanza.

< < Madre, mi rendo conto che si tratta di un evento per festeggiare l'arrivo imminente del matrimonio, ma vorrei evitare di farne parte. > > detto questo Levy stava per uscire quando la voce della madre risuonò nella stanza, accompagnata dalla musica di un lento.

< < Vincent! > >

< < Chi?? > > ma Levy non fece in tempo a sentire la risposta che il ragazzo biondo, che li aveva accompagnati in sala, la afferò e incominciarono a ballare, Levy, per evitare di cadere, dovette assecondarlo, era brava ma odiava quel genere di cose.

< < Vincent ti farà da accompagnatore e non accetto un no come risposta!! E voi due - disse indicando con un ventaglio Lamia e Gajeel - siete i festeggiati ballate per carità, io devo ritirarmi nelle mie stanze > >

< < Ritirarti?! Non puoi mica lsciarci qui! > > Levy disse le esatte parole che stavano passando nella testa di Gajeel, che, pensando alla loro compatibilità, ridacchiò a bassa voce.

Vincent serrò ancora di più la presa di Levy, provocandole un piccolo dolore;

< < Ahi!? Ma che ti è preso?! > > Gajeel al sentire il lamento della blu si girò di scatto preoccupato;

< < Uhhh siamo già arrivati a darci del tu? > >

Levy per tutta risposta lo guardò in cagnesco e si concentrò di nuovo sui passi;

Il moro aveva già intuito l'eccitazzione del biondo e il suo primo impulso fù quello di spaccargli la faccia;

Nel mentre Vincent avvicinava sempre di più il viso a Levy, sentendo così il dolce profumo dei suoi capelli;

< < Hai un profumo irresistibile... > >

< < Detto da lei la cosa mi disgusta non poco... > >

a qull'affermazzione il biondo ghignò divertito dal temperamento della nobile;

Nel mentre Gajeel si inritava sempre di più, senza distogliere mai gli occhi dai due, al contrario di Lamia che era troppo concentrata sul ballo per notare la sorella in "difficoltà":

"Se ci fossi io a ballare con lei non la tretterei certo così, maniaco del cazzo?!".

Vincent perccorreva il finaco di Levy con la mano, fino ad arrivare vicinissimo hai suoi seni;

< < Sai non mi piacciono le donne con un seno troppo prosperoso. > > ora Levy si sentiva davvero disgustata e anche un pò offesa.

"Ma dove cazzo stà mettendo le mai quello lì??!!! schifono bastardo posso sopportare a fatica tutto, ma LI' proprio non ti lascio mettere le mani!!" Gajeel stava per lasciare la presa di Lamia quando notò che la situazione era cambiata, Vincent stava sudando freddo, e Levy sorrideva soddisffatta.

La blu, stanca delle angerie del suo compagno di ballo, aveva messo pericolosamente il ginocchio sui suoi "Gioielli" e ora lo teneva in ostaggio, per così dire:

< < Ora ascoltami bene idiota depravato, se non mi lasci immediatamente la mano al ballo non sarò solo io a portare la gonna, è tutto chiaro? > > il ragazzo scosse energicamente le testa facendo segno di si.

< < Oh dimenticavo, non presentarti la sera della festa. > >

detto questo i due si allontanarono e il biondo appena fù "libero" corse via quasi terrorizzato.

Solo allora Lamia distolse l'attenzione dalla musica:

< < Levy, lo hai fatto scappare! > >

< < M-ma non è colpa mia!! > > per la prima volta Levy cercò di giustificarsi

< < Ah no?? E di chi è!? Sentiamo!? > >

< < Di quel tizio, mi voleva mettere le mani addosso?! > >

< < Hahaha ha te!! hahahah ma per favore, con quel corpo misero nessuno ti guarderebbe?! > >

Gajeel avrebbe avuto da ridire in proposito, ma immaginò che la blu potesse ripondere da sola, ma la risposta alla provocazzione non arrivò mai, guardandola con più attenzione il moro notò delle lacrime sul suo volto che lo lasciarono di stucco.

< < S-scusate non mi sento molto bene... > > e detto questo corse via per la seconda volta senza dire più nulla.

- La stessa sera -

Gajeel stava correndo come un pazzo per i corridoi con un espresione quasi di terrore e disgusto sul viso, dietro di lui c'era Lamia che lo inseguivaa portandosi dietro un orribile vestito da uomo, che il povero Redfox avrebbe dovuto indossare al ballo, cosa che naturalmente al ragazzo fece drizzare i capelli.

Corse a destra e a sinistra e quando finalmente aveva distanziato Lamia si intrufolò in una stanza a caso e si nascose dietro un paravento, utilizzato probabilmete come camerino.

"Quella pazza corre dannatamente forte!!" pensò mentre cercava di riprendere fiato, quando sentii la porta aprirsi, entro una figura avvolta in un asciugamano canticchiando una ninna nanna rilassante.

La prima cosa che Gajeel notò della figura erano i capelli blu, come quelli di Levy;

"M-ma perchè tra tutte le stanze proprio la sua!!!" impallidì quando vide l'ombra di Levy togliersi l'asciugamano e rimanere completamente svestita.

"Oddio! oddio! ti prego vestiti!! non puoi mica darmi un'occasione così perfetta per saltarti addosso?!" Gajeel era molto agitato ed eccitato, per non parlare del suo viso paonazzo, in effetti non era sicuro di riuscire a trattenere i suoi istinti;

< < Ma perchè gli uomini sono eccitati alla vista di un seno grande?! > >

"Non dirmi che era per questo che stavi piangendo oggi!?"

< < Chissà se...anche lui è un tipo da seno grosso...uff ma che mi frega?! > > Levy aprì un cassetto e si mise a cercare qualcosa

< < Ma dove sono finite le mie mutande color lilla?! > > Gajeel notò che proprio di fianco a lui c'era il suddetto indumento lo afferò velocemente e lo lanciò sul pavimento mentre la blu era distratta;

"D-devo dire che a degli ottimi gusti in fatto di intimo." pensò arrossendo il moro

< < Ha! Eccole!? > > Levy le prese e le indossò.

< < Comunque, visto che lui è così ben piazzato, immagino che un seno prosperoso sia di suo "gradimento", Uff... > >

"Lui, di chi parla??"

< < Beh se è così Lamia allora potrà accontentarlo senza alcun problema...forse se stringessi il corpeto di più...HAI!! > >

Gajeel al suono dell'urlo improvviso ebbe un sussulto,

"Lamia?...non starà mica parlando di... "

< < E' inutile, se lo stringo mi fanno troppo male e il risultato non cambia...MA PERCHE' DIAVOLO DEVO ESSERE COSI'!! SE NON CRESCO NESSUNO MI "SALTERA' ADDOSSO" > >

"Veramente io lo farei...." il viso di Gajeel si colorò sempre più di un rosso vivo;

< < "Guardare me non toccare" io...io non ci riesco, vorrei stargli vicino, guardarlo ormai non mi basta più...Gajeel. > >

".....Mi stà chiamando...ha detto il mio nome e ora stà piangendo."

Gajeel stava per uscire ma si fermò ricordandosi che, in fin dei conti, si era intrufolato nella sua stanza, peccato che il piede gli si impigliò in qualcosa facendolo così cadere sul pavimento e rovinando così la sua "copertura".

Ora i due si guardrono intensamente negli occhi.

< < Redfox....che ci fai qui? > > Levy era così scoinvolta che non si agitò nemmeno.

< < E-ecco non è come sembra io- > > cercò di spiegare Gajeel rosso in volto

< < Gajeel-chan! dove sei! > > a quella voce il moro ebbe un brivido di terrore.

< < Scusami! > > e detto questo afferò Levy per la vita e si nascose sotto le coperte del letto insieme a lei.

-Tock, Tock-

< < Avanti. > >

< < Ehi Levy! > >

< < Lamia che ci fai in giro a qust'ora?? > > si finse sorpresa.

< < Devo dare una cosa a Gajeel-chan, sai mica dov'è? > >

< < N-no. > > Lamia la guardò sospettosa ma poi abbassò la guardia.

< < Ok...ehi te la sei presa per oggi? > >

< < N-no figurati. > >

< < Sai...un pò sono dispiaciuta per te, probabilmente nessun uomo ti toccherà mai, mi fai un pò pena. > >

Levy non disse nulla si limitò ad abbassare lo sguardo, dopo di che Lamia uscii soddisfatta dalla stanza.

< < Puoi uscire, ora. > > Gajeel uscì dalle coperte e si sedette sul letto di fronte a Levy che divenne paonazza, visto che l'unica cosa che era riuscita a metersi era una camicetta traparente, evitò il più possibile lo sguardo del moro.

< < Beh, allora buonanott- > > ma la frase fù sostituita da un urletto di piacere.

Gajeel senza chiedere niente a nessuno aveva afferato i seni di Levy , facendola diventare ancora più rossa e confusa.

< < G-gjeel ma cosa?! > >

< < Tu sei molto eccitante, sei bella, carina, gentile e se prorio vuoi saperlo morivo dalla voglia di toccarti da quando ti ho vista! > > il moro avvicinò lentamente il suo viso a qullo di Levy, ma poi si fermò.

La stretta di Gajeel si fece più dolce fino a l'asciare del tutto la presa:

< < M-mi dispiace non so cosa- > >

Levy gli si era buttata addosso dandoglio un lungo e appasionato bacio, il quale Gajeel ricambiò con piacere.

Quella notte Gajeel e Levy si unirono, diventando una cosa sola.

*****

I suoi occhi vedevano tutto sfocato, il suo viso era così insanguinato che impediva di distinguere ciò che la circondava;

Le uniche figure che vedeva poco chiaramente, erano una donna alta e un uomo in ginocchio con altri due uomini che gli bloccavano le braccia.

< < G-gajeel...!! > > terrore; era l'unica cosa che si sentiva nella sua voce;

La donna aveva un terrificante ghigno sulle labra, ma non fù questo a terrorizzare Levy, ma la spada che la figura femminile teneva nelle mani mentre si avvicinava minacciosamente a Gajeel, la blu cercò di aguzzare la vista per capire chi era < < Lamia!! > >

Gajeel era sveglio ma privo di forza;

Nella mente di Levy si fecero strada numerosi ricordi dei momenti passati col ragazzo che amava;

Gli sguardi, le parole provocatorie, gli attimi in qui le loro dita si sfioravano, la loro notte passata insieme, le loro labbra unite in un dolce e raro bacio.

Ma quei frammenti di ricordi facevano solo da sfondo nella mente di Levy, perchè ques'ultima pensava solo ad una cosa "Non voglio...!!!"

< < NOOO!!?? GAJEEL!!??" gli occhi ricolmi di disperazione e di lacrime spontanee, il respiro le mancava, protendeva le braccia verso la persona a lei più cara senza però riuscire a raggiungerla, non poteva salvarlo...non ci poteva riuscire, ormai il loro destino era già scritto, e nel futuro prossimo per loro non esisteva la parola "insieme" niente poteva essere cambiato, niente poteva essere fermato....

******

Levy si svegliò sudata e agitatissima, aveva il fiato corto come se fosse stata in appneea, di finaco a lei Gajeel si era vegliato preoccupato;

< < Ehi! Che ti succede?! Va tutto bene?? > >

< < Gajeel... > > la ragazza lo guardava come se fosse un miraggio, "un sogno...grazie a dio è qui, con me..."

abbracciò teneramente il moro, che era lievemente sorpreso del gesto.

< < Mi dispiace...potrei sembrarti egoista, ma... > >

la blu era ancora stretta forte a Gajeel, mente pronunciava queste parole.

Ora dirà che non possono stare insieme, che è sbagliato, Gajeel si sposerà con Lemia e sarà costretto a guardare Levy da lontano...senza poterla toccare, non potendole parlare senza provare dolore e amore insieme e forse lei si sarebbe sposata con un altro uomo, Gajeel si immaginava già il suo futuro senza di lei, faceva male solo pensarlo, sicuramente viverlo l'avrebbe ucciso.

< < ... io non ti lascerò mai, mai! > >

ora Levy lo guardava negli occhi, stava piangendo e disse:

< < Non voglio stare da sola, non voglio stare senza di te! > > mentre pronunciava queste parole sorrideva, con le guance bagnate dalle lacrime.

< < Levy... > > non sapeva che dire, non c'erano parole per descrivere ciò che stava provando;

< < Andiamo via! Scappiamo! Non importa dove andiamo, basta che siamo noi due da soli! > >

Gajeel strinse forte Levy al suo petto < < Si, hai ragione, andiamocene. > > decisero che sarebbero scappati domani sera, il moro si alzò e, a malin cuore, si rivestì e uscì dalla stanza della blu.

La mattina dopo i due erano al settimo cielo, non si erano parlati perchè temevano di fare intuire qualcosa alla famiglia; era finalmente arrivata la sera.

Si erano incontrati fuori in giardino, Levy indossava una cimcia binca e dei pantaloncini in caso dovesse correre per scappare, si diedero un dolce bacio e poi si incamminarono verso la foresta, Gajeel conosceva bene quei boschi qundi il pericolo di perdersi era pressochè impossibile, avevano camminato, anzi corso, per delle ore e quando furono abbastanza lontani e sicuri che nessuno li seguisse si fermarno.

Accesero un fuoco e si riposarono, mangiando qualcosa che Levy aveva preso dalla cucina;

ma la loro quiete venne interrotta dal suono di alcuni passi,

Gajeel si alzò per andare a vedere, si ritrovò faccia a faccia con due guardia, non ebbe nemmeno il tempo di capire la situazzione che un potente pugno gli venne sferrato da uno dei due soldati, facendogli perdere le forze.

Levy sentendo il rantolo di dolore di Gajeel si alzò di scatto per andare in suo soccorso;

appena alzata provò un dolore luncinate alla testa, toccandosi il punto dolente in stato confusionale notò che stava sanguinando e presto un rivolo di sangue gli colò sul volto, svenne, l'ultima cosa che vide prima di cadere nell buio furono gli occhi neri della sorella guardarla soddisfatta.

Riprese coscenza non molto dopo, la prima cosa che sentì fu il sapore del sangue, del suo sangue, poi sopostò la sua attenzione su una guardia che le teneva entrambe le braccia dietro la schiena, impedendole così di divincolarsi e quindi anche di liberarsi.

Non le ci volle molto tempo per capire la situazione, Lamia gli aveva trovati e ora teneva in ostaggio sia lei che Gajeel, il quale era coscente ma privo di forza;

"Questo...tutto questo è identico al mio sogno!!...no anzi....al mio incubo!"

< < Bene bene, ma guarda chi se è svegliata, la mia dolce e cara sorellina > > sul volto di Lamia c'era il suo solito sorriso più simile ad un ghigno;

< < Che stai facendo...Lamia? > > Levy faticava a parlare, era stanca per via della perdita di sangue;

< < Oh oh che strano che tu faccia una domanda tanto stupida, mmm vediamo che cosa avrai mai fatto per attirare le mie ire?? > > Lamia parlava con voce piena di ironia che nascondeva una rabbia pronta a esplodere da un momento all'altro;

< < Oh ci sono! Mi hai portato via il mio sposo! > > la mora indicò il diretto interessato con la spada che teneva in mano;

< < Sai dovrei uccidervi entrambi > > disse puntando la lama verso la gola di Gajeel; a quel gesto gli occhi di Levy si carcarono di ira.

Vedendo quello sguardo Lamia ritrasse la spada per riprendere il suo beffatorio monologo;

< < Oh mia dolce dolce sorellina, non guardarmi con quegli occhi > > disse giocherellando con la spada fra le mani, avvicinandosi a Levy;

Gajeel si riprese vedendo che la donna armata si avvicinava alla blu:

< < E-ehi sta lontana da lei..!? > >

Lamia guardò prima Gajeel e poi Levy

< < Vedo che tenete molto l'uno all'altra, che sia amore? > > chiese retorica, per un attimo gli occhi di quelt'ultima parvero avere un lampo di genio, dopo di chè riprese il suo solito ghigno diabolico, quasi sadico;

< < Ma in fin dei conti chi sono io per divideri due cuori uniti dal destino, mmm? > >

Levy non riusciva a capire le intenzioni della sorella

< < Cosa vuoi fare Lamia...? > >

La sorella maggiore le mostrò di nuovo quel sorriso diabolico mentre si avvicinava sempre di più a Gajeel

< < Davvero Levy? Non riesci a capire cosa voglio da te? > >

< < C-cosa no...io non- > > Lamia aveva nuovamente puntato la spada contro il moro, guradò nuovamente Levy con l'aria di chi si aspetta qualcosa

< < Coraggio sorellina, il tuo amato morirà per colpa tua...se continui così. > >

la lama era sempre più vicina alla gola

< < C-cosa! Lamia ti prego dimmelo, farò qualunque cosa! > > la lama aveva punto la gola facendo scendere una goccia di sangue.

Alla vista di quella goccia rossa Levy comprese ancora di più la gravità della situazione:

"G-gajeel...no, ti prego, portami via tutto ma non lui, ti darò qualunque cosa ma lui no, lui è tutto ciò che conta per me."

Gli occhi castani di Levy si incrociarono con quelli rossi e stanchi di Gajeel

"Guarda...guarda come ti sei ridotto per colpa mia, scusami non volevo che la nostra storia finisse così, volevo vivere con te per sempre, fino alla morte, ma non pesavo che sarebbe arrivata così presto." a quei sinceri pentimenti le lacrime scesero dai suoi occhi;

"Non è giusto....non è giusto! Non volevo, non dovevo immischiarti nei miei problemi...la verità è che stavo affogando in quella famiglia e poi sei apparso tu, tendendomi la mano, sapevo che mi avresti salvato...ma sono stata così egoista che non ho pensato che avrei potuto farti sprofondare con me...tutto questo per colpa dell'avidità della mia famiglia..." Gli occhi di Levy si illuminarono di nuova speranza.

< < Lamia...abbassa la spada... > >

< < Oh oh che c'è ti sei ripresa? > >

< < Io...rinuncio. > > Lamia la guardò infastidita e Gajeel invece la guardò scoinvolto, pensando che Levy volesse rinunciare a stare insieme a lui.

< < Alza la voce! Non riesco a sentirti!? > >

< < Io rinuncio al mio patrimonio. > > Levy guardava la sorella dritta negli occhi, che rimase sorpresa da quelle parole ma nonostante la sorpresa reagì con un sorriso.

< < Lasciateli andare! > > i soldati guardarono Lamia sbigottiti:

< < Ma principessa... > >

< < Osi forse disubbidire a un mio ordine??!! > >

Intimorite obbedirono, i due si corsero incontro, si sentirono sicuri solo al tocco l'uno dell'altra;

< < Bene Levy e Gajeel, siete liberi di andare, scappate e vivete la vostra patetica vita d'amore e felicità...nella più completa povertà. > > la mora non smetteva di indossare il suo solito sorriso beffardo.

Levy le si avvicinò senza dirle niente e la guardò seria negli occhi;
< < Che c'è? Oh si giusto, dai sfogati pure, ricoprimi del tuo odio. > >

Ma la blu, anzi che insulatare la sorella, la strinse forte a sè in un caldo e tenero abbraccio;
< < Scusami se non ti ho salvata dall'avidità del nostro casato, ti ho guardato mentre mi chiedevi aiuto un centinaio di volte voltandomi dall'altra parte, ero troppo occupata a badare a me stessa e lo faccio tutt'ora, perdonami, ti voglio tanto....tanto bene Lamia. > > Lamia al sentire quelle dolci parole dipinte di dispiacere e di verità non potè trattenere le lacrime, lasciò di mala volglia la presa della sorella e disse con il suo tono rigido e canzonatorio:

< < Beh che fai ancora qui, guarda che potrei cambiare idea da un momento all'altro > > inutile dire che mentiva, amava Levy l'aveva sempre amata, anche se non l'aveva mai dimostrato;

Gajeel e Levy se ne andarono e Lamia tornò alla sua monotona vita;

I due amanti ebbere tre bambini dopo 4 anni vissuti insieme, Tara, Diana e l'ultimo Iron.

Forse vi starete chiedendo perchè Lamia non sia scappata con loro, beh la risposta è molto semplice...quando una cosa è perduta nell'oscurità non la si può più riavere in dietro, è trista ma è vero.

Fine.

Angolo dell'autrice:

Uff... è stata una faticaccia, avrei potuto dividerla in più capitoli ma non mi andava XD
Comunque ecco qui la mia storia di qui, narcisticamente, vado fiera;

l'idea mi è venuta in cucina, alle 2:00 di notte mentre mi facevo il capuccino, il tutto è partito da una scena che mi ero immaginata, ovvero la scena in cui Levy scende le scalinate presentandosi a Gajeel.

buffò il resto mi è venuto scrivendo, Lamia è un nome che avevo letto in un manga e forse anche in Fairy Tail, mentre gli altri due nomi ovvero Macore e Julia, lì ho presi da Makarov e Juvia XD

  
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