Borderline

«Come stai? »

Dopobarba economico, sa di stantio. Mano ruvida, calli sulle dita, voce ferma che puzza di sensi di colpa.

Il primo è Lestrade con il suo sguardo sfuggente. Ha paura. Di me, di ciò che penso, della mia rabbia.
Piove, fa freddo e l’aria è grigia. Un funerale ricco di cliché.

« Bene. »

Un sapore amaro, una parola vuota. Non suona come una menzogna.
 
 
 
 
 







La signora Hudson prepara un tè, me lo chiede con un filo di voce mentre fa cadere una zolletta nel liquido. La mano trema ed il cucchiaino le sguscia dalle dita, si schianta sul pavimento – tintinna con tono drammatico e tace, quasi mi delude l’assenza di sangue.

La signora Hudson ha versato il tè in una terza tazza.

Non rispondo.

Lei non me lo chiede di nuovo.
 
 
 
 
 
 
 





Alzo gli occhi e Sarah mi sorride.

Me lo sta chiedendo, anche se non ha ancora parlato.

Distolgo lo sguardo e mi fisso sull’orologio (ticchettio snervante, necessaria precauzione – potrei svegliarmi un giorno e decidere che la vita si è già conclusa). Vuole una risposta ed io voglio mentire.

«Sto male. »

Il suo abbraccio è caldo, comodo, gliel’ho rubato e lei mi strofina la schiena, mormora e piange con me.

Il mio volto è ancora asciutto.
 
 
 
 
 
 






C’è una rosa sulla tomba.
Una rosa rossa, d’un rosso carminio così intenso che ti sanguina lo sguardo a fissarlo.
Sollevo l’angolo della bocca mentre un’antica fitta mi attraversa lo stomaco.

Il mio riflesso mi restituisce uno sguardo vacuo e piatto, un’ombra velata di nero inginocchiata davanti ad una lapide.

«Come stai? » chiedo al mio riflesso.

Sospiro, chiudo gli occhi ed il mondo è nero, morto, perfetto ed irraggiungibile.

« Non lo so. »

Una verità che ha lo stesso sapore delle lacrime.
 

























NdA

Sono secoli che non pubblico in questo fandom. Stamattina m'è venuta l'idea per questa flashfic, una robetta da nulla, e ho deciso di pubblicarla.

Spero vi sia piaciuta! 

Accetto critiche costruttive e distruttive! ^^