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Autore: WeLoveJorgeBlanco    05/08/2013    3 recensioni
E' il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola : uccidi o muori.
Ognuno dei distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza dai 12 ai 18 anni che verrà gettato nell'arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che conquisterà gli sponsor e il pubblico.
Violetta e Leon si innamorano e per una sfortunata scelta del destino vengono estratti entrambi per andare nell'arena.
Loro si amano, ma negli Hunger Games non esistono affetti, bisogna rinunciare alle amicizie e all'amore e bisogna saper scegliere e di conseguenza perdere.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Violetta, il padre German e Olga la governante erano a cena nella loro catapecchia a mangiare un po’ di brodo.

Erano tristi, come al solito.

Loro erano sfortunati rispetto agli altri paesi che avevano superato i periodi di guerre e ribellioni perchè non si erano mai permessi di disubbidire il governo.

Il loro popolo invece era ancora in guerra e erano costretti ogni anno a partecipare agli Hunger Games.
Tutto il territorio del Sud America e Messico erano divisi in 12 distretti, all’inizio 13 ma quest’ultimo è stato distrutto perchè ha cercato di ribellarsi.
Ogni anno tutti i ragazzi dai 12 ai 18 anni dovevano presentarsi nella piazza principale e disporsi in fila in base all’età per essere sorteggiati per andare agli Hunger Games.
Essi sono stati formulati in seguito alla ribellione del distretto 13 per vendicarsi.
Solo due persone, un maschio e una femmina, verranno scelti per poi essere catapultati in questa arena infinita.
A prima vista può parere un gioco divertente, ma dietro si celano tante ingiustizie.
Infatti i tributi devono cercare di non morire nell’arena e vincere per ritornare a casa e riabbracciare la propria famiglia.
Non da tutti viene vista una lotta sanguinaria : infatti gli Hunger Games sono un vero e proprio reality e vengono trasmessi nella città principale, l’unica che è immune dagli Hunger Games : Capitol City.
Questa città ha il compito di governare tutti gli altri distretti e la gente che vi abita considera gli Hunger Games come l’evento più importante e divertente dell’anno.
La mamma di Violetta, Maria, ha partorito Violetta prima di andare agli Hunger Games, quando aveva 17 anni.
Infatti è morta in seguito a uno scontro di sangue avuto all’inizio, vicino la Cornucopia.
La Cornucopiaè un monumento imponente posto al centro dell’arena  che contiene oggetti apparentemente inutili, ma che in questi giochi possono fare la differenza tra la vita e la morte.
Violetta non aveva fame e le si era ristretto lo stomaco.

Lo stesso valeva per German, che temeva come ogni anno che la figlia venisse scelta per quest’evento orribile.

Olga invece era già triste di suo perchè era morto da poco il suo compagno Roberto in seguito ai pacificatori.
I pacificatori sono la polizia di Capital City e ha il compito di punire chiunque non rispetta la legge e osa ribellarsi al governo.
Infatti lui fu condannato a essere frustato in mezzo alla piazza davanti tutti e morì per il dolore perchè aveva osato praticare bracconaggio nel bosco.
Nel distretto dove vive Violetta, ovvero il distretto 11, è una cosa normale fare bracconaggio a causa della crisi, è un’alternativa per non morire di fame.
A Olga scesero delle lacrime silenziose mentre Violetta cercava di consolarla.
Dopodiché Violetta indossò la sua tuta e si diresse nel suo distretto per visitarlo forse per l’ultima volta.
Si sedette su una panchina per pensare alla situazione negli altri paesi.
In Europa c’era libertà di vestirsi come si vuole, di votare e di avere opinioni proprie senza essere fucilati.
La sua testa si girò verso una melodia che aveva sentito.
Il suo sguardo incrociò quello di un ragazzo seduto abbastanza distante da lei, che era intento a suonare la sua chitarra.
Aveva dei bellissimi occhi verdi e ne rimase incantata.
Non aveva mai avuto il coraggio di parlare con quel ragazzo, ma tirò fuori la sua audacia.
Violetta si alzò dalla panchina per raggiungerlo.
“E’ bellissima questa canzone” disse timidamente una volta che fu lì.
Il ragazzo la guardò per un istante che parve lunghissimo negli occhi e poi riuscì a parlare.
“Grazie, anche se corro il rischio di essere visto da qualche pacificatore” disse abbassando lo sguardo.
“Qui non abbiamo libertà di fare niente” affermò Violetta sedendosi al suo fianco.
Lui non disse niente e iniziò a suonare qualche accordo.
Violetta rimase estasiata a tal punto da chiudere gli occhi e sognare di trovarsi in un’altra parte del mondo.
“Io mi chiamo Leon” ammise il ragazzo turbando i pensieri di Violetta.
Violetta aprì gli occhi e gli tese la mano imbarazzata.
“Violetta” disse sorridendo debolmente.
“Pronta per la mietitura?” chiese il ragazzo impassibile.
“No, non sono mai stata pronta. Ho paura” ammise la ragazza.
“Tutti abbiamo paura, ma a volte credo che morire sia meglio che vivere in queste condizioni”
Il ragazzo aveva pensato le stesse cose di Violetta.
“La penso anche io così” disse Violetta abbassando lo sguardo.
Dopo ci fu solo silenzio riempito dalle note musicali che si udivano.
Leon era molto bravo.
“Fai il musicista?” chiese Violetta curiosa.
“In realtà mi piace anche cantare e suonare il pianoforte ma non mi è concesso” rispose serrando i pugni.
Aveva le lacrime agli occhi e si vedeva che era il suo sogno.
“Io amo cantare, vorrei seguire le orme di mia mamma”
“Dovrebbe essere una mamma orgogliosa” disse stringendo le mani di Violetta.
Violetta si imbarazzò tanto a quel contatto, quel ragazzo le piaceva dalle scuole elementari però non lo respinse.
“Grazie, lo sarebbe sicuramente se fosse qui”.
A Violetta scesero delle lacrime che rigarono le guance.
Leon si avvicinò e catturò una lacrima con un dito.
Il ragazzo capì la situazione.
“E’ morta dopo pochi mesi che mi ha partorito” disse singhiozzando.
“Mi dispiace di aver fatto riaffiorare questi brutti ricordi nella tua mente” si giustificò il ragazzo con una voce soave
Violetta si asciugò le lacrime e sorrise.
“Ora devo andare” ammise Violetta.
“Ci rivedremo?” chiese il giovine speranzoso.
“Lo spero tanto” e lo sperava davvero.
Violetta si voltò per andare nel bosco mentre sentì di nuovo lo strimpellare della chitarra del ragazzo.
Il ragazzo per la prima volta in vita sua, si sentiva felice di aver trovato una persona con le stesse idee.
Non sapeva cosa fosse l’amore, ma nel suo cuore iniziarono un turbinio di emozioni.
Dopo qualche minuto anche lui decise di andare verso la sua casa.
Si girò intorno per rivedere il luogo dove aveva sempre vissuto, consapevole che forse fra qualche settimana sarebbe morto dentro una bara di legno.
 
Nota autore :
Eccomi qui con questa nuova storia!
Infatti quando mi iscrissi su EFP ero indecisa se intraprendere questa storia o l’altra “I Need You”
Non pensate che abbia copiato l’altra storia di quella ragazza, perchè io nel mio caso mi concentrerò sul distretto 11 e sulla coppia Leonetta invece di Diemilla .
Niente, non la aggiornerò già domani o subito perchè comunque ho anche l’altra in corso.
 
 
 
  
 

   
 
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