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Autore: _FamigliaVargas_    05/08/2013    3 recensioni
Alice seguì Stregatto per quelle strade londinesi così diverse, ma allo stesso tempo così familiari per lei.
Lei, ormai così abituata a vivere in quel mondo di “meraviglie”.
Aveva incontrato Victoria Queen, la SUA Regina di Cuori.
Aveva incontrato Charles Darwin, il SUO Cappellaio Matto.
Aveva incontrato Jules Verne, il SUO Carpentiere.
Adesso?
Adesso a chi sarebbe toccato?
.-.-.-.-.-.
Fic ispirata ad Alice: Otherlands.
Avvertenze:
Human!Cheschire Cat ed accenno non tanto velato (???) alla Human!Cheshire/Alice.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Alice and the Ripper

 
Alice seguì Stregatto per quelle strade londinesi così diverse, ma allo stesso tempo così familiari per lei.
Lei, ormai così abituata a vivere in quel mondo di “meraviglie”.
Aveva incontrato Victoria Queen, la SUA Regina di Cuori.
Aveva incontrato Charles Darwin, il SUO Cappellaio Matto.
Aveva incontrato Jules Verne, il SUO Carpentiere.
Adesso?
Adesso a chi sarebbe toccato?
Ma la vera domanda che l’assillava dall’inizio era:
Che cosa avrebbe scoperto ancora?
Qual era la verità che Stregatto voleva mostrarle?
Il Cheshire Cat sembrò leggerle nel pensiero, ghignando come solo lui sapeva fare.

“Allora, mia cara Alice, sei finalmente riuscita a comprendere la verità?”

Alice incrociò le braccia al petto stizzita, rispondendogli con fare arrogante.

“Dove mi stai portando stavolta? Fuori strada come al tuo solito?”

Stregatto ridacchiò.

“Oh, Alice, hai così poca fiducia in me?”

No…
Certo che no.
In quel Paese delle Meraviglie Londinese la sua costante era Stregatto.
Lo era SEMPRE stato.
La sua guida.
Stregatto si fermò in mezzo alla strada, girandosi verso Alice che si fermò a sua volta.
Era buffa come situazione.
Vedeva i londinesi camminare attorno a lei, londinesi trasformati, mutati in creature delle meraviglie che continuavano a vivere le loro vite come se quello fosse… normale.
Ma cos’era davvero “normale” in quel mondo?

“Ti stai guardando attorno Alice? Ti piace quello che vedi?”

Stregatto mosse la coda dolcemente, osservando Alice paziente.
Quest’ultima appoggiò le mani sui fianchi, guardandolo infastidita.

“Poche chiacchere Stregatto, mostrami quello che vuoi che io veda e facciamola finita.”

Stregatto fissò negli occhi Alice, guardandola seriamente.
Lui non perdeva MAI il suo ghigno… mai.

“Se sei così impaziente di raggiungere la fine del nostro viaggio… vieni a prendermi.”

Ed improvvisamente scomparve.
Alice si guardò attorno agitata, cercandolo tra la folla di passanti.

“Maledetto gatto…”

Cominciò a camminare in una direzione casuale, continuando a sussurrare il nome dello Stregatto.

“Dove ti sei cacciato, stupido gatt-”

Si bloccò a mezza frase, osservando davanti a lei il piccolo gattino candido.
Che strana sensazione di déjà vu.
Il gattino miagolò, indicandole la via da seguire.

“Dovrei DAVVERO smetterla di seguire gli animali…”

Rassegnata, Alice si decise a seguire il gatto e d'altronde non aveva niente da perdere.
Le sembrò di camminare per ore in quel cunicolo di vie sempre diverse.
Era passata dal Dominio Meccanico al Regno della Regina di Cuori in pochi minuti, o forse erano ore?
Finalmente il gatto si fermò davanti ad un vicolo quasi anonimo.

“Whitechapel…”

Lesse ad alta voce.

“Non è… il quartiere dove sono state trovate assassinate quelle donne?”

Chiese al gatto che miagolò in risposta.
Si Alice.
Il gatto cominciò a leccarsi una zampa, passandosela poi sul muso.
Sembrava come aspettare qualcosa.
All’improvviso un grido sovraumano ruppe la quiete del momento.
Il gatto si girò verso la via, per poi rigirarsi verso Alice.
Devi andare, sembrava dirle.
Abbassando la testa, il gatto scomparve.
Alice, già con la Lama Vorpale in mano, corse lungo la via, entrando nel quartiere di Whitechapel.
Sotto all’unico lampione illuminato trovò una semi donna, per metà sembrava una mera prostituta mentre l’altra rappresentava una bella ostrichetta showgirl.

“Sembra che le ostriche siano le vittime preferite da tutti…”

Commentò pacata, osservando l’oscurità.
Una risata fin troppo famigliare la fece voltare bruscamente.

“Mi hai trovato infine…”

Due occhi gialli… due occhi da gatto la osservavano dal buio difronte a lei.
Dei passi risuonarono nel silenzio mentre la figura si avvicinava piano.
Alice fece un passo indietro, trattenendo un gemito sorpreso.
Un… ragazzo?
Un ragazzo emerse dall’ombra, non era certamente quello che si aspettava.
Il giovane era altro ed emaciato, la carnagione aveva uno strano colorito grigiastro ed aveva dei tatuaggi su tutto il corpo, nascosti abilmente dai vestiti logori.
I capelli neri gli superavano le spalle e la frangia quasi nascondeva i grandi occhi gialli con la pupilla allungata.
Almeno quel maledettissimo ghigno gli era rimasto.
Alice lo osservò da capo a piedi, studiandolo attentamente.

“Chi sei tu VERAMENTE?!”

Stregatto sorrise ancora di più, prendendole una mano e portandosela alle labbra mentre s’inchinava davanti a lei.
Come se fosse la sua Regina...

“Jack the Ripper al suo servizio, my Queen.”

Rialzandosi, le mostro il coltello insanguinato che aveva in mano.
Molto simile alla Lama Vorpale se non identica.

“Sei… tu…”

Alice osservò la donna morta, per poi rivoltarsi verso Stregatto… Jack.
Nemmeno si accorse che quest’ultimo le teneva ancora la mano.

“Dipende a quale “tu” ti riferisci, my Alice.
Se intendi Stregatto… si, sono io… mentre se intendi Jack… sono sempre io.”

Le strinse maggiormente la mano, attirandola verso di sé.
Alice lo guardò stizzita, sorridendogli per niente convinta.

“E dimmi… Jack, come fai ad essere entrambi?”

Jack sorrise, accarezzandole una guancia con la lama del coltello sporca.
Ovviamente senza ferirla, lui non l’avrebbe mai ferita.

“My Alice, non hai idea da quanto aspettassi questa domanda da te…”

Fece cadere la lama ai loro piedi, sostituendola con la sua mano.
Era calda…

“Guardati attorno Alice… la vuoi sapere la verità? Vuoi sapere la verità di questo mondo?”

Alice annuì, quasi soggiogata da lui.
Jack si abbassò al suo livello, sussurrandole direttamente all’orecchio…

La verità, mia dolce Alice, è che siamo TUTTI matti qui.

Alice lo fisso negli occhi, assimilando le sue parole già sentite.
Sentite in un paese diverso… o forse no.

“ Perché il Paese delle Meraviglie è reale Alice, è attorno a noi, nella mente di tutti… perché tutti sono-  ”

Alice appoggiò la mano su quella di Jack, ghignando quasi come lui.

Perché, mio caro Jack, sono tutti matti qui.

Jack si abbassò un poco verso di lei, sorridendole.

“ Brava la mia Alice…brava…”

Si baciarono sotto alla luce del lampione, con ancora quella donna per strada.
Perché Alice aveva capito.
Perché Alice adesso era libera, così come lo era anche Jack.
Finalmente potevano vivere davvero, nella loro meravigliosa pazzia.
 
.-.-.-.-.-.-.-.-.
Note:
Ok, adesso la smetto davvero.
Stavolta mi sono ispirata ad Alice: Otherlands.
Cioè… Jack the Ripper!
Non avevo intenzione di trasformare Stregatto in Jack, ma mi sono autoispirata ad un mio disegno ( http://chibichaos17.deviantart.com/art/Alice-and-Jack-the-Ripper-390870716 ) più che altro dalle stupidate che ho scritto di sotto coff coff.
Non credo di aver descritto a pieno come la penso io sul “Paese delle Meraviglie”.
Grazie a tutti quelli che passeranno.

   
 
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