Fanfic su artisti musicali > SHINee
Ricorda la storia  |      
Autore: Kiji    05/08/2013    1 recensioni
Cosa succederebbe se Taemin incontrasse un piccolo angelo tentatore di nome Zelo??? O_O eheheheh lo scoprirete solo leggendo ^-^
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Un raggio di sole mi colpì il viso ancora nascosto dalle tenebre di una notte insonne. Schiudendo le palpebre lo vidi, il suo volto angelico ancora addormentato e quei riccioli biondi che cadevano incontrastati sulla sua pelle orlata di perle. Come diavolo ero finito in quella situazione inverosimile? Avrei solo dovuto fare una conferenza di gemellaggio con un'altra compagnia musicale, ma perchè mi trovavo in quel letto?
Quel ragazzino, più piccolo di soli 3 anni, sembrava avermi travolto in qualcosa che non riuscivo a capire del tutto. Fin dal primo momento che lo vidi, in quella grande stanza illuminata dal sole accecante di Giugno, sentii qualcosa. Era forse la consapevolezza di ciò che a poche ore di distanza sarebbe successo, o anche, il segnale di fuga che solo in caso di pericolo, il nostro corpo ci urla dentro? Eppure, vedendolo lì, coperto da quelle lenzuola di seta bianche, con le labbra rosa socchiuse, desideravo stringerlo ancora a me. La sua voce, mentre chiamava dolcemente il mio nome ansimando, era qualcosa che mi aveva completamente ipnotizzato.
Quella strana eccitazione, mentre parlavo di fronte a quella sala, insieme a quei ragazzi dai capelli biondi, non avrei mai potuto prevederla. Quando il giorno prima, il mio Manager, qualcuno che mi conosceva meglio di me stesso, mi aveva parlato di quella giornata infernale, avevo avuto i brividi. La TS Entertaiment, voleva il nostro aiuto, qualcosa che solo nei sogni potevamo sperare. Un gemellaggio, era qualcosa che aspettavamo da molto tempo, inoltre, ero stato scelto io. Com'era possibile? Ero solo un semplice Maknae, non potevo insegnare nulla a ragazzi della mia stessa età. Eppure, mi trovavo lì, a spiegare la mia carriera, i miei sforzi e le mie sofferenze.
Come si poteva raccontare quegli anni in solo un'ora del mio tempo? La vera sorpresa, avvenne solo alla fine delle mie parole, quando tutti presero ad uscire dalla sala, chi un pò seccato, chi felice per quelle mie parole improntate al momento. Lui si avvicinò a me, e più i suoi passi si avvicinavano, più mi sentivo stranamente in ansia. Non ci conoscevamo, era la prima volta che incontravo quel volto dai mille colori, eppure sentivo come se la nostra vita fosse stata predestinata in precedenza.
Mai mi era successo, provare quei sentimenti per qualsialsi altra persona, era sempre stato impossibile. Il cuore, riunchiuso nella sua cavità di ossa e sangue, batteva troppo velocemente, tanto che ne risucivo a contare i battiti ad uno ad uno.
- Il mio nome è Zelo, piacere di conoscerti Taemin. - Il suo nome ed il mio, pronunciati dalla sua voce bassa e melodiosa, mi infondevano una strana sensazione di tepore. Non so neanche come successe, decisi di incontrarlo ancora. Sapevo che era sbagliato, che forse non avrei dovuto più incontrarlo. Era troppo pericoloso per me, così debole in quella situazione svantaggiata, restare da solo insieme a quel ragazzo piccino ma ricco di forza.
Successe tutto molto in fretta, non ci lasciammo il tempo a chiacchiere superflue. Due drink consumati in fretta, per paura che la nostra audacia svanisse nel nulla e poi quel bacio. Il più perfetto di tutti, qualcosa che anche immaginandolo intensamente, non sarei mai riuscito a riprodurre. Lui, così alto per la sua età, mi sovrastava completamente, sebbene le sue mani, circondate sulle mie spalle gracili, erano così piccole che mi facevano tenerezza.
- Taemin, ti voglio. Più di ogni altra cosa, voglio avere te! - Sentii le sue frasi, ansimate in fretta ma cariche di una passione che non riscivo più a controllare, abbassarono ogni mia resistenza. Sentivo la sua bocca, ancora acerba ed inesperta, vagare sulla mia pelle un pò ruvida ed escoriata dal sole estivo.
- Aspetta, noi due... non ci conosciamo abbastanza. - Lui si scostò di poco, la bocca sfumata dalla saliva e gli occhi totalmente concentrati su di me.
- Cosa importa? Il mio cuore sa già tutto di te. - Portando la mia mano, un pò tremante per il contatto diretto, al suo petto immaturo, mi sentii morire. Com'era possibile che un ragazzo della sua età, riuscisse a sconvolgermi tanto? Il tumulto delle mie emozioni, non riuscivo più a controllarlo e, rilasciando la mia mente, mi abbandonai a lui.
Venni trascinato su quel letto senza riuscire a protestare, ma in fondo, non avrei mai potuto negare quelle carezze che mi sembravano così indispensabili. Senza accorgermene, rimasi nudo a fissare il suo corpo esile ma decisamente attraente. In basso, a fissare la sua sagoma sopra di me, potente ed invitante, i suoi riccoli dorati cadevano dolcemente sulla sua fronte pallida. Scostandoli dolcemente, sentii che era giusto. Io ero nato per quel breve istante, per unirmi a quella persona, ne ero certo.
- Zelo, non resisto più! - La mia supplica, venne accolta come qualcosa di indispensabile. Mentre eravamo uniti, credetti di morire, non solo per il dolore lancinante che il mio stesso essere provava, ma per la gioia di quell'istante etereo. Sapevo bene che, anche dopo 100 anni, non avrei più provato quell'estasi di gioia che solo lui sapeva donarmi. Eravamo due estranei, ma anche in quel modo non riuscivamo a fare a meno l'uno dell'altro.
Quando la nostra gioia arrivò al culmine della passione, restammo in quel modo, abbracciati e tremanti. Il suo calore, che in modo inevitabile si trasferiva direttamente a me, riscaldò il mio cuore ghiacciato. Per tutta la notte, parlammo di noi, della nostra vita e delle nostre paure. Solo il giorno dopo, a mente lucida, sentii un male dentro al pensiero che probabilmente, sarebbe tutto finito in quel modo. Come potevamo continuare quell'assurda situazione? Era impossibile eppure, consapevoli, ci eravamo tuffati in quella sola notte di follia. Quella consapevolezza, mi frantumava l'anima, sfregiandomi in modo inevitabile la carne.
Rimasi immobile a guardare il suo volto, cercando in me stesso una soluzione per uscire da quel tunnel di tremenda follia. Non appena vidi i suoi occhi fremere, schiudendosi come un fiore in primavere, il mio cuore iniziò a battere all'impazzata. I suoi occhi nero pece, mi cercarono, curiosi e timidi.
- Buongiorno. - Alzandosi di poco, appoggiò le sue labbra alle mie. Un'intensa sensazione di dolcezza mi sconvolse dentro, scioglieno la mia carne vellutata.
- Hai una brutta cera, avresti dovuto dormire di più. - Sorrideva, come se le mie preoccupazioni, ai suoi occhi, non esistessero.
In fin dei conti, era davvero un bambino, non si rendeva conto di ciò che ci sarebbe aspettato. Del dolore che avremmo provato di lì a poco.
- Io... Dobbiamo vestirci! Probabilmente mi stanno cercando, non li ho avvertiti, saranno preoccupati. - Cosa aveva la mia voce? Per quale motivo era così calma e pacata? Non lo avrei più rivisto, o anche se fosse successo, non avremmo più potuto amarci come quella sera appena passata. Il nostro, era davvero un lungo addio!
- Taemin, cosa ti prende? Tu... Ti sei già pentito? - Di spalle, cercando di non lasciarmi trasportare ancora dal suo profondo ardore, sperai che la mia anima non titubasse. Dovevo assolutamente lasciarlo andare. Era per il bene di entrambi, anche se non riuscivo ad accettarlo neanche con me stesso.
- E' proprio così! Non so per quale motivo l'ho fatto, ma è stato un errore! - Non andava bene. Ero troppo bravo a mentire! Odiavo quella parte di me, quel grande ostacolo che ci allontanava per sempre.
- Non è vero! Non ci credo. - Sentii le molle del letto muoversi brevemente e i suoi passi svelti verso di me. Le sue braccia circondarono il mio corpo mezzo nudo, non potevo cedere!
- Zelo, lasciami! Non rendere le cose più difficili! - La gola graffiava, ma piangere era fuori discussione. Come avrei spiegato quello sfodo a quel quindicenne ancora innamorato della vita?
- No! Non so per quale ragione fai così, ma sono sicuro che non ci credi veramente. Hai paura, vero? Ti impaurisce il pensiero di innamorarti sinceramente di me. Ammettilo! - Con la sua forza così difficile da trovare in un normale ragazzino della sua età, mi girò con forza costringendomi a guardarlo in viso. Era così bello in quel momento, arrabbiato e confuso.
- Non possiamo stare insieme, siamo due uomini lo vuoi capire? - Perchè stavo urlando? Mi vergognavo di me stesso, ero umiliato ed arrabbiato con lui che mi aveva spinto a quel gesto, con il mondo che ci aveva creato così simili e con il resto dell'umanità, che pur volendo, non ci avrebbe mai accettati.
- Cosa significa? Siamo due uomini quindi non possiamo stare insieme, eppure ieri sera mi hai accettato. Io non sono abbastanza intelligente, quindi, per favore, spiega in modo che possa capire. - Aveva alzato la voce, così tanto che quel suono mi feriva le orecchie nude. Speravo che mi lasciasse, che potessi scappare al più presto, lontano da quel corpo che non avrei più potuto avere al mio fianco.
- Anche io sto soffrendo! Per la prima volta mi sono sentito completo con qualcuno, ma, non possiamo vivere questo amore! Pensi che se ci scoprissero, il nostro sogno di poter cantare le canzoni che amiamo, potrà continuare? No! Nessuno ci accetterà, non in questa società. Ora che è più facile, smettiamola! - Erano lacrime quelle che mi cadevano sul viso? Ero davvero così patetico da piangere di fronte un ragazzo qualunque con cui avevo fatto sesso? Non riuscivo a fermarmi, il dolore era troppo intenso e mi opprimeva il cuore. Lui mi abbracciò più forte, quasi soffocando l'aria che respiravo a fatica.
- Non lo permetterò! Non posso lasciarti andare via. Anche se così mi disprezzerai, non posso abbandonarti. So che sarà difficile, ma se non lo fosse sarebbe diverso? Se fossi nato come una donna, avremo avuto il consenso di tutti eppure, saremmo davvero stati più felici? Non ci hai mai pensato? Ci siamo amati perchè siamo ciò che siamo. Viviamo giorno dopo giorno, con serenità! Non mi spaventa soffrire ma, se adesso ti lasciassi uscire da quella porta, il pensiero di non vederti mai più, è qualcosa che non posso accettare. - Sapevo bene che le sue parole erano solo dettate dalla sua età, che alla fine, non era possibile vivere in modo così spensierato.
Il nostro amore era proibito in partenza, però decisi di credere nella sua illusione d'amore. Lasciando andare i muscoli tesi, tra quelle braccia che avrei imparato a conoscere, mi sentii finalmente libero. Adesso, ad un anno di distanza, aspetto quel ragazzino un pò più maturo. La sua testa, adesso di un rosa acceso, mi ricorda l'odore dello zucchero filato. Sorrido su questa macchina, abbandonando la testa sul cuscino del sedile e lo vedo salire accanto a me. Ha un sorriso così bello, che anche con il tempo, è rimasto immutato.
- E' da tanto che aspetti? Scusa le prove si sono prolungate un pò troppo. - Mi avvicinai a lui e lo baciai. Il suo sapore, dolce come sempre, rievocò ancora quei ricordi passati e sorrisi tra i sospiri.
- Che ti prende! Non sei mai così dolce. - Alzai la mano, un pò più grande col tempo, appoggiandola delicatamente sui suoi capelli mordibi.
- Ti amo Zelo! Ti amerò per tutta la vita. Anche quando avremo il volto ricoperto di rughe, potrai afferrare la mia mano tremante e sorridere insieme a me. - Mi avvicinai ancora, sugellando quelle parole in una promessa indiretta. I suoi occhi, socchiusi, mi ricordarono quella mattina e tremai d'istinto.
Misi in moto, un forte rumore ci colpì all'improvviso ed i nostri cuori si unirono in un solo battito. Non avevo più dubbi, il mio piccolo angelo demoniaco, mi aveva davvero rubato l'anima ma stranamente, non avevo nessuna fretta di riprendermela!
Fine
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > SHINee / Vai alla pagina dell'autore: Kiji