Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama
Ricorda la storia  |      
Autore: Kimberly D Crystal    06/08/2013    8 recensioni
Ci sono molte storie riguardanti i parenti dei nostri amati concorrenti, ma prevalentemente si parla dei loro fratelli o dei loro figli. La mia storia, invece, parla del rapporto che alcuni di loro hanno con i propri genitori e di come sono diventati a causa di una frase o del comportamento di questi ultimi.
Dal testo:
"Heather, la Calcolatrice. I genitori la volevano buona. Secondo lei, la volevano senza personalità o carattere. L'elettroshock glieli fece odiare a morte, così, per dispetto, divenne la figlia che loro non volevano. I genitori la cacciarono di casa. Lei non protestò. Quando appiccò il fuoco alla casa e sentì le urla dei suoi,disse solo:
-La figlia vorrebbe che capiste i vostri errori...chiede troppo, vero?-"
Sei personaggi, sei legami familiari. Una piccola grande lezione che pochi di loro hanno compreso.
Saranno brevi presentazioni per alcuni e presentazioni leggermente più lunghe per altri. Come sempre, recensioni neutre e negative sono ben accette, per cui, se vi ho interessati... leggete e recensite!
P.s. Dato che si possono inserire solo cinque personaggi nella descrizione e io ne ho messi sei, vi comunico che il sesto è Courtney!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: DJ, Duncan, Gwen, Heather, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: A tutto reality - L'isola
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

                                                                      Volevo un figlio perfetto, ma...

Duncan, il Marcio. Era il figlio del sindaco della città e, in quanto tale, doveva essere un esempio per tutti: un ragazzo studioso, cordiale, leale... Il padre lo esibiva come un trofeo: era riuscito ad avere un figlio perfetto, quindi la gente doveva fidarsi di lui e rieleggerlo. Non sopportava quel ruolo, così era diventato il contrario di quello che tutti si aspettavano da lui: un punk, un ribelle, un cattivo.

-Ai tuoi elettori dispiacerà questa macchia sul tuo curriculum di persona esemplare? Sappi solo che si ingrandirà ogni secondo che passa.-


Heather, la Calcolatrice. I genitori la volevano buona. Secondo lei, la volevano senza personalità o carattere. L'elettroshock glieli fece odiare a morte, così, per dispetto, divenne la figlia che loro non volevano. I genitori la cacciarono di casa. Lei non protestò. Quando appiccò il fuoco alla casa e sentì le urla dei suoi,disse solo:

-La figlia vorrebbe che capiste i vostri errori...chiede troppo, vero?-


DJ, l'Orsacchiotto. Nonostante la madre cercasse sempre di toglierselo di dosso e farlo stare con gli altri, gli voleva troppo bene per lasciarlo andare. Lui era sensibile ed avvertiva le sensazioni e i desideri della madre, così, per non farla sentire in colpa di volerlo più piccolo, fingeva di essere un inetto, il figlio educato ma pasticcione, che doveva ancora essere aiutato in tutto. La madre lo sapeva, ma quella versione di suo figlio le piaceva. A volte però si ricordava che quello non era veramente suo figlio e lo picchiava, ma lui non tornava quello di prima. Pensava solo di aver sbagliato qualcosa e faceva ancora di più il bambino.

-Mamma, il tuo piccolo Pompidou ha fatto i compiti e la spesa...Posso andare a giocare adesso?-


Gwen, la Gotica. Sua madre era iperattiva. Le diceva che quando lei aveva la sua età aveva vinto numerosi premi e pretendeva che li vincesse anche Gwen. Lei accettò: le sembrava divertente. Quando però perdeva, sua madre si trasformava in un mostro e la rincorreva ovunque per punirla. Non importava che la vincitrice fosse stata veramente insuperabile o che il concorso fosse stato troppo difficile per una bambina: ogni sbaglio andava punito. La piccola la sognava anche di notte; popolava ogni suo incubo, ed il suo terrore era di aprire gli occhi e ritrovarsela davanti. Gwen era disperata, così, quando le venne un'idea su come reagire, per quanto strampalata potesse essere, la accettò all'istante. La madre voleva che fosse come lei,no? E allora perché non essere completamente diversa? Sarebbe diventata un'altra, appena fosse diventata grande. Primo: i capelli. La madre era bruna/mora. Il biondo e il rosso a Gwen non piacevano, perciò optò per un colore inesistente in natura: blu scuro. Secondo: i vestiti. La madre portava soprattutto abiti eleganti e colorati. Gwen avrebbe portato solo abiti scuri, casual e, se possibile, rattoppati. Terzo: il trucco. La madre era acqua e sapone. Lei avrebbe usato un trucco pesante, nero; gli occhi sarebbero stati contornati da eye-liner e mascara. Il carattere le si era già forgiato.

Quel giorno nacque una nuova Gwen, dark, che mai e poi mai sarebbe tornata indietro, per nessun motivo al mondo.

-Vincere ed esserne felici è da perdenti. Se vinci,dai il premio a qualcun altro, abbastanza cretino da accettarlo e ringraziarti.-


Trent, il Saggio. Era un bambino scatenato, come tutti i bambini. Il padre, avvocato, lo voleva più tranquillo, così lo iscrisse a un corso di chitarra classica. Trent inizialmente la odiava, ma quando sentì i suoi genitori fare due conti sulle spese familiari e udì che il suo corso era sulla lista nera, si obbligò ad imparare lo strumento alla perfezione. Quei soldi dovevano essere spesi bene. Costrizione dopo costrizione, divenne un ragazzo modello. Si accorse che quello non era lui, ma non poteva cambiare il passato. Sarebbe rimasto chi non era per sempre.

-La vita è un'immensa sinfonia: le note stonate non possono essere cambiate. Si deve fingere di non averle suonate e continuare l'opera, anche se l'esecuzione non potrà più essere perfetta.-


Courtney, la Perfettina. Era stufa di sentirsi dire dai suoi genitori che doveva essere migliore ed essere più simile a X, a Y e a Z, così si era trasformata in una ragazza che voleva sempre primeggiare in tutto, arrogante, dispotica e disposta a tutto pur di arrivare prima. I genitori erano fieri di lei, ma si erano accorti che la ragazza era decisamente cambiata. Quando venne sconfitta alle elezioni per il rappresentante di classe Courtney si trasformò in una belva assetata di vendetta. Nessuno riuscì a calmarla, così il preside si vide costretto a chiamare la polizia e a far rinchiudere Courtney in riformatorio per una settimana. Una volta in cella di isolamento, la ragazza, avendo capito che dovendo restare lì a lungo sarebbe definitivamente impazzita, chiese dei libri da leggere per ingannare il tempo. Erano tutti testi di legge, che le tornarono molto utili una volta cresciuta; era diventata un'abile avvocatessa, ma non aveva dimenticato quel giorno. Aveva fatto distruggere la scuola appellandosi a dei cavilli scoperti in prigione durante quella settimana ed era stata lei a dare l'ordine di demolire tutto. Al posto della vecchia scuola non venne costruito nulla: Courtney voleva che le macerie rimanessero lì e che si sapesse che era stata lei a distruggere il liceo. La gente l'avrebbe temuta e lei sarebbe stata sicura che nessuno avrebbe più infangato la sua reputazione.

-La vendetta è un piatto che va servito freddo, e quale piatto resterebbe caldo fumante dopo sette lunghi anni? Mai cercare di ostacolare la strada alla perfezione: la mente migliore pianifica una vendetta più che perfetta...Miei cari genitori, visto che ragazza sono diventata? Grazie per avermi indicato la via!-


Certe volte non dobbiamo cercare di essere perfetti:sono le nostre piccole imperfezioni a renderci chi siamo.

Una persona perfetta non ha identità né possibilità di imparare dai propri errori; non potrà salire o scendere, rimarrà sempre al centro di quella grande ruota che gira che si chiama Vita.

 

Angolo autrice

Complimenti per essere arrivati fin qui! Grazie a chi ha letto e anche a chi ha aperto questa pagina per sbaglio (-_-"). Che ne pensate?

L'idea mi è venuta oggi pomeriggio, mentre mi stavo facendo la doccia... Sì, l'ispirazione arriva quando non la si aspetta u_u.

Il titolo si ispira alla canzoncina dello Zecchino d'Oro "Volevo un gatto nero" (continua dicendo: ma tu me l'hai dato bianco...)

Non ho messo l'avvertimento OOC perché non credo di averli fatti molto diversi da come dovrebbero essere: se per voi non è così fatemelo sapere, così potrò agire di conseguenza.

Arrivederci alla prossima storia,

Kimberly D Crystal

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > A tutto reality/Total Drama / Vai alla pagina dell'autore: Kimberly D Crystal