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Autore: Tinkerbell92    06/08/2013    1 recensioni
I Sessantanovesimi Hunger Games stanno per cominciare.
Nym Seabell, una ragazza del Distretto Quattro, decide di offrirsi volontaria, sapendo che, in caso di vittoria, le sue sorelle non sarebbero costrette a partecipare in futuro.
Fino al momento di scendere nell'Arena, Nym ha in testa un solo pensiero: vincere a qualsiasi costo.
Tuttavia, nella sua mente iniziano ad insinuarsi dei seri dubbi non appena inizia a conoscere meglio gli altri tributi e le loro storie, che la portano a riflettere seriamente su ciò che vuole in realtà.
Merita davvero più degli altri di sopravvivere?
Forse la risposta è no. Quei ragazzi, esattamente come lei, hanno un motivo per tornare a casa vivi, hanno qualcosa per cui lottare.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Solitamente, i tributi si trovano alle dieci nella Sala di Addestramento, ma Tethra insiste sul fatto che sarebbe meglio arrivare là almeno mezz’ora prima.
Mi infilo rapidamente i vestiti che Ezra mi ha preparato per l’allenamento – t-shirt elastica azzurra e nera con cerniera, pantaloncini azzurri e attillati che mi arrivano al polpaccio e scarpe da ginnastica nere con strisce celesti- poi raccolgo i capelli in una coda e raggiungo la sala dal pranzo, dove trovo i Mentori, Tethra e gli stilisti già seduti a tavola.
River è l’ultimo ad arrivare. Esordisce con il solito “Buongiorno” e si siede accanto a me, iniziando a riempirsi educatamente il piatto.
- Ti stavi incipriando il naso, Riv?- lo punzecchio con aria stronza, prendendo un paio di salsicce e posandole accanto alle uova e alla pancetta che si trovano già nel mio piatto.
Lui mi lancia uno sguardo annoiato, poi risponde semplicemente: - No, stavo litigando con la tuta. E’ un tantino aderente…
Mi lascio sfuggire una risata e lui, dopo avermi guardata stupito, mi sorprende sorridendo appena e abbassando lo sguardo con aria quasi timida: - Che vuoi, non ci sono abituato…
- Almeno hai i pantaloni lunghi e più morbidi- osserva Finnick, con aria scherzosa – Sennò ti saresti ritrovato a sculettare per la palestra. Credo sarebbe stato un tantino imbarazzante…
- Parla quello che va in giro per l’appartamento in mutande- ribatte River prontamente.
A questo punto, la sala si è riempita delle nostre risate.
Ah, quindi il signorino non è totalmente privo di senso dell’umorismo!
Sulle prime mi sento quasi contenta per River, almeno so che possiede delle potenzialità per risultare quasi simpatico. Poi, però, un campanello d’allarme mi risuona nella testa: non posso più essere sicura di risultare la preferita tra i due!
Il Distretto Quattro si è distinto alla Parata, è stato uno dei più apprezzati e ora siamo entrambi tenuti d’occhio da tutti: strateghi, pubblico, futuri sponsor… se River riuscisse ad abbattere il muro di apatia che lo circonda potrebbe spiccare più di me!
Credo che dovrò stare attenta a non incoraggiarlo troppo in futuro…
Mags ha ancora il sorriso sulle labbra quando interrompe le nostre risate: - Allora, veniamo un attimo alle cose serie: in questi tre giorni vi allenerete per la maggior parte del tempo con gli altri tributi, però avrete anche qualche ora da passare con noi Mentori. Dunque, innanzitutto io e Finnick dobbiamo sapere come volete essere allenati, in modo da regolarci: volete essere seguiti separatamente o insieme?
Non so cosa sia più conveniente: istintivamente mi verrebbe da dire separatamente, però non credo di avere molto da nascondere. River sa, più o meno, quello che so fare, e io so più o meno cosa sa fare lui. E poi, in caso ci trovassimo ad essere alleati – come sicuramente avverrà- dovremmo trovare il modo di collaborare, cosa che risulterebbe molto più facile se fossimo allenati insieme.
- Riv?- lo interpello con aria interrogativa – Per me è lo stesso, decidi tu.
Lui sospira, riflettendo per un attimo, poi risponde un po’ incerto: - Beh… non si potrebbe fare una specie di cosa “mista”?
Ahia, sembra che qualcuno non sia abituato a scegliere tra due cose…
Finnick alza un sopracciglio con aria interessata: - Come sarebbe a dire una cosa “mista”?
- Direi di fare sia l’uno che l’altro- spiega River, tenendo gli occhi fissi sul tavolo – Il primo giorno ci allenate separati e gli ultimi due li facciamo insieme… una cosa del genere…
- Non mi sembra male come idea- commenta Mags incrociando le braccia – Di sicuro sarete alleati con gli altri Favoriti nell’Arena… non sarebbe una brutta cosa se vi conosceste meglio. Almeno potrete lavorare come una squadra organizzata.
- Sì, io trovo che sia sensato- risponde Tethra, passandosi il rossetto vinaccia sulle labbra – Magari i ragazzi dell’Uno e del Due non proveranno nemmeno a lavorare insieme e risulteranno meno organizzati di voi. Ha sempre un bell’impatto sul pubblico una squadra che sa lavorare bene.
- Nym, tu che ne pensi, dolcezza?- mi domanda Finnick con un sorriso.
Gettò un’occhiata a River, che tiene lo sguardo fisso sul proprio piatto, poi do un’alzata di spalle: - D’accordo, facciamo così.
- Perfetto!- esclama Mags – Ora finite di mangiare e andate a prepararvi, è sempre un bene arrivare puntuali all’Addestramento.

Da bravi Favoriti, siamo tra i primi ad arrivare in palestra: gli unici presenti, finora, sono i ragazzi del Due e quelli del Sei. Kleah mi lancia un’occhiata ed accenna un mezzo sorriso.
Pochi istanti dopo di noi giungono i due dell’Uno e la ragazza si separa con molta fatica dal suo gigantesco Mentore, tanto che è necessario l’intervento scocciato del compagno tredicenne.
I tributi degli ultimi distretti arrivano leggermente in ritardo, così possiamo accedere alla palestra cinque minuti dopo l’orario prestabilito.
Mi guardo intorno soddisfatta e subito la zona riservata all’addestramento coi tridenti inizia ad attirarmi come una calamita verso di sé. Ma non voglio mostrare subito il mio cavallo di battaglia, così prendo un arco e mi piazzo davanti ad un bersaglio.
Non sono l’unica a cavarsela con le armi da tiro: presto, qualcuno si sistema di fronte al bersaglio accanto al mio ed una freccia si pianta subito al centro.
Mi volto senza lasciar trasparire alcuna emozione, trovandomi davanti al compagno di Kleah.
Ora che lo osservo da vicino, non posso fare a meno di notare quanto sia attraente: è alto e atletico, con i capelli castani leggermente ondulati, i lineamenti virili ma delicati allo stesso tempo e gli occhi di un incredibile colore azzurro ghiaccio. Ha addirittura un leggero strato di barbetta che gli ricopre il viso, cosa assai rara per un tributo: di solito i ragazzi vengono rasati completamente.
- Tributo arciere?- mi domanda, con un tono di voce calmo e quasi rassicurante.
- Più o meno- rispondo, restando sulle mie, gettando poi un’occhiata incuriosita alla sua arma- Una balestra?
Lui sorride leggermente, annuendo: - Già. Non vengono utilizzate molto durante gli Hunger Games, ma credo sia un errore. Sono armi estremamente potenti.
Mi tende la mano ed io, dopo un attimo di esitazione, la stringo: - August Iron.
- Nym Seabell.
Osservandolo meglio noto che i suoi occhi azzurri sono incupiti da un velo di malinconia. Non sembra proprio un Favorito del Due, tranne che per il fisico.
Mi aspetto che aggiunga qualcos’altro, ma lui si limita a voltarsi di nuovo verso il bersaglio e a scagliare altri dardi.
Dopo aver fatto pratica per un po’ decido di passare ad attività più tranquille. Scuoto la testa notando che River non ha perso tempo ad occupare la postazione dei tridenti.
Mi esercito per un po’ a creare nodi, anche se non ne avrei bisogno, e poi passo alle attività ginniche, muovendomi sulle parallele. Mi accorgo ben presto di essere appena entrata nel regno della ragazza dell’Uno: anelli, sbarre, parallele… non c’è attrezzo su cui non si sappia muovere con la grazia di una libellula.
Non appena giunge l’ora di pranzo mi avvio silenziosamente verso il salone dove i tributi si radunano per mangiare assieme, quando vengo raggiunta da Kleah. I capelli biondi sono legati in una stretta coda ed il suo corpo è avvolto da una tuta attillata rossa, argento e nera con le maniche corte.
- Ciao- mi dice, con un tono molto confidenziale – Ti unisci a noi per pranzo?
- Ehm…- esito un secondo – In realtà non ci avevo pensato.
Kleah mi fissa con aria un po’ confusa: - Sei del Distretto Quattro, no? Farai squadra con noi suppongo, perciò pensavo fosse una buona idea iniziare a conoscerci. Il tuo compagno si è già unito al gruppo.
Mi indica River che sta già parlando con August e poi riprende a fissarmi con insistenza, aspettando una risposta.
- Quindi faremo squadra durante i giochi- osservo, iniziando a riflettere se la cosa possa andarmi o meno.
Kleah alza un sopracciglio: - Siamo Favoriti, di solito le cose vanno così. Poi dipende, se vuoi muoverti per l’Arena da sola nessuno ti obbliga a fare diversamente…
- No, d’accordo, farò squadra con voi- la interrompo, ritenendo molto più vantaggioso affrontare gli Hunger Games con dei compagni forti – Mi sembra la cosa migliore.
Kleah allarga le labbra in un sorriso e mi fa cenno di seguirla, conducendomi dai miei nuovi compagni.
August mi strizza l’occhio non appena incrocio lo sguardo col suo, mentre River si limita a fare un lieve cenno.
- Okay, ragazzi, i Favoriti sono al completo- annuncia Kleah raggiante.
La ragazza dell’Uno si fa avanti e mi tende la mano: - Glinda Charm, piacere.
- Nym Seabell- rispondo, stringendola – Ti ho vista sugli attrezzi ginnici, hai davvero talento.
- Grazie- sorride lei – Mi esercito da quando ero piccola. E’ uno dei miei assi nella manica.
Mentre parla, non posso fare a meno di notare quanto sia bella: i suoi capelli sono lunghi fino alle scapole e di un bel colore castano dorato, i suoi occhi sono color ambra e la sua carnagione avorio è perfettamente curata. Ha gli zigomi alti, il naso alla francese, le labbra carnose ed un fisico atletico e modellato. Non mi sorprendo della canotta grigia attillata che le lascia scoperta la pancia piatta, né della voluta scollatura che le mette in risalto il seno florido.
Il mio sguardo si posa infine sul suo compagno, il tredicenne dall’aria imbronciata. Ha i capelli neri e pettinati di lato, gli occhi smeraldini e la pelle così chiara da sembrare quasi bianca. Se non fosse stato per le lentiggini sul naso, l’avrei scambiato certamente per una bambola di porcellana.
- Ehm, ciao- gli dico, un po’ inquietata dall’occhiata torva che mi lancia – Tu devi essere…
- Lui è Ian Sparkle- mi precede Kleah – il nostro Favorito più giovane.
- Sparkle?- ripeto stupita – Oh, ecco perché Finnick pensava di averlo visto da qualche parte! Devi essere imparentato con Caledon Sparkle, vincitore dei Quarantatreesimi Hunger Games!
- Sì, è mio padre- risponde spiccio Ian – Molti mi dicono che gli somiglio.
- Ragazzi, che ne dite di andare a mangiare?- propone August – Credo che discuteremo molto meglio seduti al nostro tavolo.
Prendiamo posto ad un tavolino dalla tovaglia azzurra, con sei sedie attorno ad esso. Mi volto a dare un’occhiata agli altri tributi: la maggior parte sta mangiando radunata attorno ad una lunga tavola rossa, mentre il resto è sparso un po’ per la mensa: il ragazzo dell’Otto sghignazza con la tipa del Nove – la ragazzona dai capelli castani arruffati- mentre la compagna di lui, la biondina dallo sguardo innocente, siede con loro in silenzio; il ragazzo alto dell’Undici mangia insieme alla rossa del Sette e, per finire, il ragazzo del Sei è seduto da solo e in disparte davanti ad un minuscolo tavolino bianco. Noto che, di tanto in tanto, la ragazzina dell’Otto si gira a guardarlo.
- Allora, che cosa fate di bello nella vita?
La voce di Glinda mi costringe a voltarmi e interrompere la mia sbirciatina. River è il primo, stranamente, a rispondere: - La mia famiglia è una delle più facoltose del Distretto Quattro. Mio padre gestisce il quaranta per cento delle attività commerciali del distretto. Prima di lui, mio nonno ne gestiva solo il trenta per cento, quindi abbiamo avuto in discreto incremento. Mio fratello, invece, fa parte della Marina di Panem. Credo che riceverà una promozione quest’anno.
Glinda emette un fischio ed August mostra un’espressione interessata. Kleah, invece, che siede alla mia destra, mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio: - Non ho capito niente.
Trattengo una risata a fatica e provo a rispondere alla domanda: - La mia famiglia è benestante, anche se mio padre è un semplice Capitano della Flotta del Distretto. Ho cinque sorelline, tre delle quali hanno partecipato alla Mietitura di quest’anno. Di sicuro avrete notato Mitah nel video che hanno fatto vedere sul treno, era quella che ha cercato di fermarmi quando mi sono offerta.
I favoriti annuiscono e Kleah si guarda attorno curiosa: - Avete già individuato qualche possibile alleato? Secondo me il ragazzo del Sei potrebbe essere una buona scelta…
- Chi, Titus?- esclama Glinda stupita, voltandosi a guardarlo – A me sembra così… strano. Cioè, ha un’aria inquietante…
- La cosa più inquietante che ho trovato, finora, sono i rumori che vengono dalla tua camera da letto la notte- borbotta Ian, rivolto alla sua compagna di distretto – Quando, stranamente, Gloss sparisce e Cashmere si mette a cercarlo come una cretina per tutto l’appartamento, coinvolgendo anche me.
Spalanco gli occhi sconvolta, ma Glinda non sembra essersela presa per la battuta pungente, anzi, non si preoccupa nemmeno di soffocare una risata: - Cashmere dovrebbe rilassarsi un pochino, secondo me. Si comporta come se fosse lei a dover affrontare l’Arena!
La sua limpida risata risuona per la sala. Kleah sorride, ma poi cerca di tornare seria: - Suvvia, ragazzi, il tempo scorre e noi dobbiamo prendere delle decisioni. Io per ora punterei su Titus, mi ispira molto come alleato.
- Per me la ragazza del Sette non è da sottovalutare- borbotta Ian, gettandole uno sguardo torvo – Anche se dubito che accetterà di unirsi a noi…
- Marius sarebbe davvero un alleato formidabile- soggiunge Glinda, indicando il ragazzo dell’Undici – Ma penso che nemmeno lui si unirebbe a noi tanto facilmente…
- Che ne dite del ragazzo dell’Otto?- propone River – Ha l’aria feroce e decisa, di sicuro è un combattente formidabile.
- Sì, se vuoi ritrovarti un coltello ficcato nella schiena quando meno te l’aspetti- replico sarcastica, lanciando un’occhiataccia al tipo appena nominato – Non mi fiderei di lui neanche se fosse l’ultima persona sulla faccia della Terra. Ha un’aria arrogante e odiosa, non mi piace.
Il giovane dell’Otto si accorge che lo sto fissando e ricambia l’occhiataccia.
- Hai ragione- mi sussurra Kleah – Quel tipo non piace neanche a me.
- Io vorrei avere in squadra Sarah- dice August, che non aveva ancora aperto bocca – La ragazza del Tre.
Kleah alza un sopracciglio con aria dubbiosa: - Io penso sarebbe più vantaggioso il suo compagno di Distretto. Mi sembra più… preparato psicologicamente. E’ tranquillo e riflessivo. Sarah qui è fuori posto: ha già una figlia a cui pensare e di sicuro sarà psicologicamente distrutta. A meno che tu non sia a conoscenza di una sua abilità particolare che possa tornarci utile…
- E’ più abile del suo compagno per quanto riguarda le faccende tecniche- spiega August, senza battere ciglio – L’ho osservata e credo che potrebbe rivelarsi una scelta vantaggiosa.
- Se lo dici tu…
Mi volto a guardare la ragazza del Tre: ha sempre uno sguardo dolce, innocente, ma si vede anche il suo smarrimento. Parla con gli altri tributi con tono calmo e materno, ma è evidente quanto le pesi il fatto di essere stata strappata così alla sua famiglia. Ogni tanto, un lampo di tristezza le attraversa gli occhi azzurri e mi domando se, in quei momenti, non stia pensando alla sua bambina.
Non so quanto mi convenga avere un’alleata simile: di sicuro mi farei prendere dai buoni sentimenti e mi verrebbe istintivo proteggerla. Io non sono qui per proteggere ma per vincere. Anche strappando vite brutalmente, se necessario.
August, che è seduto davanti a me, mi guarda negli occhi e sorride appena. Forse ha indovinato i miei pensieri, ma, d’altronde, ogni tributo dovrebbe pensarla come me.
Già questa alleanza tra Favoriti inizia a rivelarsi pericolosa, perché più passa il tempo e più mi rendo conto di essere sul punto di affezionarmi a loro.
Glinda, così allegra; Ian, così piccolo; August, così gentile e Kleah, così… non saprei bene come definirla al momento, ma mi sono resa conto che mi va a genio. Mi piace molto come persona. E poi c’è River, al quale, purtroppo, ho iniziato ad affezionarmi già da ieri sera, quando lo osservavo guardarsi intorno con fare impacciato, mentre sfilavamo nell’Anfiteatro. E’ una di quelle persone che, nonostante all’inizio diano sui nervi, ti suscitano una tenerezza incredibile, che ti fa venire voglia di aiutarle.
Pensieri pericolosi: tra poco più di due settimane, solo uno di noi sarà ancora vivo. Le amicizie strette durante gli Hunger Games durano sempre poco. Mi chiedo se anche i miei alleati stiano riflettendo su questo problema e non stiano facendo finta di essersene dimenticati.

Finnick ci aveva promesso una sorpresa per il terzo giorno di addestramento. Ecco perché non mi stupisco più di tanto nel vederlo entrare in palestra con una telecamera in mano.
- Ragazzi miei, iniziate a ringraziare la vostra fortuna per avermi come Mentore- trilla allegro, con un sorriso che va da un orecchio all’altro.
- Che cos’hai combinato, stavolta?- gli domando poggiando il tridente su un tavolo.
Anche River cessa di allenarsi e si volta a guardarlo incuriosito. Mags getta una rapida occhiata alla telecamera e poi lancia un’imprecazione: - Oh, cielo, non dirmi che l’hai rifatto!
Finnick ci raggiunge di corsa, più gasato di un bimbo al proprio compleanno: - Certo che sì! Ed è venuto meglio degli altri!
Mags alza gli occhi al soffitto, mentre io inizio a fissare lo schermo della telecamera che Finnick mi sta mostrando: - Si può sapere che significa?
Il mio Mentore mi strizza l’occhio e preme il tasto di avvio: - Signori miei, vi presento i vostri compagnucci tributi durante i loro allenamenti privati!
- Stai… scherzando?- balbetto, mentre il video parte. River fissa lo schermo ad occhi spalancati, con un’espressione indefinibile.
- Non scherzo affatto- sorride Finnick – Ora guardate.
Il video inizia con la sua faccia, anzi, con l’espressione più ebete che gli sia riuscita.
- Eccoci qua- comincia – Agente Segreto 00Finnick in missione! Ebbene, in caso vi stiate chiedendo dove mi trovi in questo momento, sappiate che sono all’interno delle tubature che collegano le varie palestre. No, non le tubature delle fogne- si corregge – Diciamo che sono nel condotto di aerazione. Bene, ecco la prima grata. Vediamo cosa combinano quelli del Distretto Uno!
L’inquadratura si sposta verso una graticella dalle sbarre abbastanza ampie per avere una buona visuale di quello che sta succedendo all’interno della palestra.
L’ambiente è vivacemente illuminato, un pochino più del nostro. Rimango sbalordita non appena vedo Glinda intenta a baciare appassionatamente il suo Mentore, che la tiene sollevata per le gambe senza alcuno sforzo, i muscoli delle sue braccia fanno quasi impressione.
- Mmmh, interessante- dice la voce registrata di Finnick in sottofondo – Molto istruttivo… oh, wow, ci diamo dentro eh? C’è un corso di Educazione Sessuale e nessuno mi ha avvertito? Mi sento profondamente offeso…
L’inquadratura si sposta su Cashmere, che guarda malissimo i due intenti a palpeggiarsi e sbaciucchiarsi in maniera esagerata: - Gloss, maledizione, non è un motel questo! Dobbiamo lavorare!
-Giusto!- commenta la voce di Finnick con tono ironico – Non si fa!
- Dobbiamo dare consigli per sopravvivere e vincere!- insiste Cashmere, furiosa – Non uccidi gli avversari con baci e slinguatine!
Ian sbuffa, alzando gli occhi al cielo, poi prende per mano Cashmere e la tira verso il tavolo delle armi: - Andiamo, inizia a darmi qualche consiglio.
Lo zoom della telecamera mette in mostra coltelli, archi, fruste, spade e degli strani aggeggi piccoli e lucenti che non riesco ad identificare. La faccia di Finnick rientra nella visuale: - Okay, qui procede tutto bene, non mi sembra ci sia nulla di nuovo. E voi due, sporcaccioni, cercatevi una camera!- conclude rivolto a Gloss e Glinda, con tono di finto rimprovero.
Lo schermo di oscura, per poi illuminarsi di nuovo, mostrando la palestra del Due.
August sta provando qualche tiro con l’arco, sotto lo sguardo vigile del suo Mentore, un tizio dai capelli rasati di nome Brutus. Kleah, invece, si addestra dall’altra parte della stanza con Enobaria, una ragazza molto carina con i capelli neri e la pelle olivastra. Non bisogna lasciarsi ingannare dal suo aspetto, però: Enobaria vinse i suoi Hunger Games lacerando il collo del suo ultimo avversario a morsi.
Noto quanto sia abile la ragazzina del Due mentre combatte contro la sua Mentore con una katana.
- Niente sbaciucchiamenti qui?- dice la voce di Finnick, con tono leggermente deluso – Oh, peccato.
Kleah ed Enobaria si fermano dopo un po’ e la Mentore sorride alla ragazza, complimentandosi con lei. Kleah ricambia il sorriso, quando il suo sguardo si sposta verso la zona dove, in teoria, dovrebbe essere nascosto Finnick: - Che qualcuno lì?
Enobaria si volta di scatto, e, lanciando un’imprecazione, inizia a correre verso la grata pericolosamente: - FINNICK ODAIR!
- Oh merda!- esclama il mio Mentore, iniziando a spostarsi velocemente. Il volto di Enobaria compare in lontananza nell’inquadratura: - SE TI RIPESCO A CURIOSARE IN QUESTA ZONA GIURO CHE TI STACCO LE PALLE A MORSI!
Mette in mostra i suoi denti affilati, mentre sento Brutus commentare rivolto ai due tributi: - La cosa brutta è che lo può fare davvero…
C’è di nuovo un attimo di buio, poi il volto di Finnick ricompare sullo schermo: - Oh, io sto rischiando la vita per voi, ragazzi- ansima un po’ scosso – Spero tanto apprezziate il mio gesto. Comunque, eccoci al Distretto Tre.
Sarah e il suo compagno stanno eseguendo un allenamento collettivo. Beetee e Wiress, i due Mentori, sembrano molto tranquilli e pazienti. Wiress è una tipa un po’ distratta, ma Beetee è sempre pronto a finire le frasi che lascia a metà e a farla concentrare.
Mi piace molto osservarli mentre attivano aggeggi elettronici e collegano tra loro diversi fili elettrici.
Finnick porta poi l’inquadratura alla nostra palestra, dove io e River siamo impegnati in un intenso duello contro i manichini mobili.
- Guardate che belli che siete!- dice la voce registrata, e noi ci voltiamo verso di lui con un sopracciglio alzato. Il nostro Mentore scoppia a ridere, poi ci invita a guardare ancora.
I ragazzi del Cinque non sembrano molto agguerriti, né organizzati. Il loro Mentore maschile si fa passeggiatine tranquille per la palestra, come se non avesse niente di meglio da fare. Di tanto in tanto tracanna un sorso di vino.
E’ il turno dei ragazzi del Sei: la femmina non mi sembra granché, continua a farsi disarmare dal manichino mobile. Invece il maschio, Titus, mi colpisce parecchio, come al solito. E’ molto bravo con i coltelli e si muove in modo rapido e silenzioso. Inizio a pensare che Kleah abbia ragione a volerlo come alleato.
La situazione si capovolge al Distretto Sette: il ragazzo è un vero imbranato, mentre la ragazza, la rossa dall’aria calcolatrice, lo osserva scuotendo la testa e subito dopo immobilizza in pochi secondi un manichino tramite l’uso di una corda.
Alla palestra dell’Otto il tributo maschile sta affrontando il suo manichino con una furia così selvaggia da apparire quasi innaturale. La lama del suo lungo pugnale sprizza scintille ovunque.
La sua compagna sta preparando dei nodi, aiutata dalla Mentore, una donna giovane e dal volto grazioso. All’improvviso, un volto familiare compare nell’inquadratura, facendo fare un salto a Finnick: - Ehilà, Finn!
- Ehm… ciao Colt…
Colt Fingermann lo fissa con aria interrogativa, anche se sembra sul punto di mettersi a ridere: - Cosa cavolo stai facendo?
- Mi hai fatto prendere una botta in testa!- si lamenta Finnick, facendo ridere l’altro.
- Colt, cosa c’è?- chiede la Mentore femmina, avvicinandosi.
- Niente, Cè, è solo Finnick che fa lo scemo, come al solito- sorride Colt. Il volto di Cecelia, la sua collega, compare dietro la grata: - Oh, Finnick, per favore, non è corretto!
- Okay, scusa Cè- risponde il nostro Mentore – Vado a spiare gli altri.
- Non farti ammazzare!- si raccomanda Colt, senza smettere di sorridere.
Dal resto delle riprese, apprendo che la ragazza del Nove, quella grossa, se la cava bene con le lance, e che Marius, il tipo dell’Undici, è un asso nell’uso dell’ascia. Ah, e che il Mentore del Distretto Dodici è più ubriaco di quello del Cinque.
Quando il video termina, Finnick sorride apertamente e ci domanda entusiasta: - Allora?
Io e River ci scambiamo un’occhiata veloce: - Beh… in effetti è molto utile…
- E sleale- sospira Mags.
Finnick le fa una linguaccia: - Nessuno farà a noi degli sconti. Pertanto è meglio agire.
La donna anziana scuote la testa con un sorriso, poi si rivolge a me e River: - Domani ci sarà la Sessione Privata. Vi conviene riposare, più alto sarà il punteggio maggiori saranno le possibilità di ricevere sponsor. Andate pure a prepararvi, ci vediamo a cena.
- D’accordo- rispondiamo io e River all’unisono.
Prima di andare, però, mi volto verso Finnick, che sporge il labbro inferiore con aria infantile.
- Nemmeno un grazie per aver rischiato la vita per voi?
Sorrido, mi alzo sulle punte e gli do un bacio sulla guancia: - Grazie, Finnick.

***
Angolo dell’Autrice: Finalmente riesco a postare il nuovo capitolo!
E con esso, metto le schede dei tributi con la loro versione Lunaii Dollmaker.
Grazie per aver letto, alla prossima! :)

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