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Autore: dreamer_M    06/08/2013    4 recensioni
Pensieri di Magnus su Alec una notte durante il loro viaggio.
Dalla storia: ...era diverso da tutti i Cacciatori che aveva conosciuto: timido e sensibile come nessuno, orgoglioso e testardo come pochi. Alec era bianco ed era nero, aveva un carattere molto particolare, fatto principalmente di contraddizioni, di una timidezza incredibile, ma di un'audacia innata, sensibile e spietato, bianco e nero...
Spero di avervi incuriosito, grazie a chi la leggerà! :)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Forse esiste davvero un'anima gemella per tutti.
Era seduto ne loro letto, nella loro camera d'albergo.
Alec aveva avuto un incubo, l'ennesimo, su Max e si era svegliato di soprassalto tremando, Magnus lo aveva abbracciato per calmarlo. Ora Alec dormiva sulla sua pancia e lui stava seduto in modo scomposto sul letto, appoggiato alla testiera.
Guardava il ragazzo dormire beatamente, perso nell'incoscienza del sonno, il viso era rilassato, le palpebre leggermente schiuse e la bacca semi-aperta, sembrava molto più giovane... o meglio, sembrava un qualunque ragazzo di diciotto anni, non un Cacciatore addestrato a salvare il mondo fin da bambino.
Gli piaceva guardarlo dormire, in realtà gli piaceva guardarlo comunque. Ogni volta che lo guardava sorrideva automaticamente, se era appena sveglio oppure in tenuta da Cacciatore non importava, sorrideva perché lo amava.
Ebbene sì, il Sommo Stregone di Brooklyn era innamorato, di nuovo.
Non era la prima volta che si innamorava, ma mai prima d'ora era stato così.
Mai prima d'ora aveva permesso a qualcuno di avvicinarsi così pericolosamente al suo cuore, perché Alec, anche se non lo sapeva, era stato il primo a farlo sentire così... importante.
Ad Alec aveva affidato il suo cuore, anche se il giovane ne conosceva poco i trascorsi.
Alec era diverso, sotto tutti i punti di vista.
Ma non solo per lui, era diverso da tutti i Cacciatori che aveva conosciuto: timido e sensibile come nessuno, orgoglioso e testardo come pochi. Alec era bianco ed era nero, aveva un carattere molto particolare, fatto principalmente di contraddizioni, di una timidezza incredibile, ma di un'audacia innata, sensibile e spietato, bianco e nero.
Era unico.
Per un folle momento, la prima volta, lo aveva scambiato per Will, osservandolo e conoscendolo aveva capito che era l'esatto opposto... e per lui era stata la fine, non se l'era tolto più dalla testa. Non ci aveva pensato due volte, quando era stato chiamato da Hodge all'Istituto, ad accorrere per salvare la vita al ragazzo.
Alexander non aveva niente in comune con Will, si era successivamente reso conto, anche nell'aspetto fisico. Neanche gli occhi, che erano entrambi azzurri sì, ma avevano una sfumatura completamente diversa, quelli di William erano di un azzurro violetto e alternavano da glaciali e impenetrabili a due libri aperti; quelli di Alexander cambiavano sempre, quando il ragazzo era particolarmente triste i suoi occhi assumevano una sfumatura grigiastra, quando invece era particolarmente allegro avevano il colore del cielo estivo, quando Magnus gli rubava un bacio i suoi occhi brillavano.
Erano stati proprio quei occhi a conquistarlo, quei occhi che alla sua festa seguivano il parabatai pieni di ammirazione, quei occhi che si erano accesi quando lo aveva baciato  la prima volta nel suo appartamento.
Lo ricordava  bene quel giorno, era stato un semplice sfiorarsi di labbra, era stato il Nephilim a mettergli le braccia dietro il collo e a fargli capire che voleva di più, appena il ragazzo si era scostato lo aveva guardato con gli occhi spalancati e scioccati, ma da come si torturava il labbro inferiore aveva capito che gli era piaciuto, poi Alec era scappato, letteralmente.
Ma pian piano lo aveva conquistato, aveva abbattuto i muri che aveva eretto per protezione, non aveva avuto neanche bisogno di flirtare, quel ragazzo aveva bisogno di qualcuno che lo ascoltasse e capisse, e lui voleva farlo davvero.
Infatti ci era riuscito, lo aveva conquistato.
Il vero Alexander Gideon Lightwood si era mostrato. Non il ragazzo perfetto che tutti credevano, ma il ragazzo pieno di difetti e problemi perfetto, però, per lui.
E lo aveva capito, aveva capito che non voleva Alec per una relazione a breve termine, qualche notte e via, ma voleva una relazione stabile a cui non voleva dare una fine.
Infatti non era solo Alec a essere diverso, lo erano anche i suoi sentimenti.
Era innamorato del ragazzo, ma dell'amore più puro. Quell'amore in cui un semplice sfiorarsi di mani diceva molto più di una serata a letto, quell'amore in cui un sorriso impacciato gli migliorava la giornata, quell'amore in cui amava che il ragazzo avesse preso l'abitudine di dargli il bacio del buongiorno, quello in cui c'era rimasto male quando il Nephilim aveva negato la loro relazione a casa di Luke, quello in cui in cui si era sorpreso quando lo aveva baciato davanti a tutto il Conclave, quello in cui amava mettere in imbarazzo il ragazzo solo per farlo arrossire, quello in cui si era sentito morire quando lo aveva visto accasciarsi al suolo con la runa parabatai che sanguinava, quando Jace era morto, quello in cui aveva ripreso a respirare quando lo aveva visto alzarsi con un sorriso sghembo e la runa intatta, è tutto okay.
E lui ci aveva creduto, perché glielo stava dicendo Alec.
Lo stesso Alec che dopo la battaglia non aveva avuto esitazioni a dire che lo amava ai suoi genitori, anche se il rossore sulle guance tradiva l'imbarazzo, lo stesso Alec che aveva gli occhi lucidi quando gli aveva proposto di partire insieme, lo stesso Alec che lo aveva preso in giro, quella mattina. per la sua repulsione verso i pagliacci, lui gli aveva risposto:-Mai visto IT, Alexander?-, e che quel pomeriggio, guardandolo, lo aveva preso di nuovo in giro, definendo il film una "cavolata". Magnus, vivi in un mondo pieno di demoni, il tuo ragazzo li uccide e tu ti traumatizzi per questa scemenza? Poi era arrossito perché si era reso conto di essersi definito il "suo ragazzo".
Stupido Nephilm.
Aprì gli occhi (ma quando li aveva chiusi?) e ammirò il ragazzo disteso su di lui.
Era scoperto e la maglietta si era alzata, lasciando così il fianco scoperto.
Si concesse del tempo per ammirare quel bacino con le ossa un po' sporgenti, ma allo stesso tempo maledettamente muscoloso, un intricato disegno di rune e cicatrici adornava il corpo dello Shadowhunter e lui le conosceva tutte, ma quella per cui lo prendeva in giro (per il solo gusto di vederlo arrossire) era in assoluto quella della resistenza. Sorrise.
Infilò una mano tra i capelli del Cacciatore e li pettinò, piano piano scese alla fronte, poi agli zigomi, alle labbra piegate in un sorriso, quando arrivò al collo le palpebre del ragazzo fremettero e si aprirono leggermente.
-Non aveva intenzione di svegliarti.- si scusò lo stregone.
-Mi hai fatto il solletico. Inoltre mi stavi fissando.- replicò con voce impastata il ragazzo.
-Non ti stavo fissando, stavo pensando.- precisò Magnus con un sorriso.
-A cosa pensavi?-
-Pensavo a te, dolcezza.- confessò ridacchiando.
-Quindi mi fissavi e stavi anche pensando a me? Ecco perché non riuscivo ad addormentarmi.- fece Alec con fare meditabondo.
-Tu stavi dormendo, Alexander. Mi hai anche sbavato la maglietta..
-Io no sbavo, Magnus.- ribatté Alec.-E non chiamarmi Alexander, lo sai che lo odio.- aggiunse.
Lo stregone scosse la testa con fare esasperato, quindi alzò la testa al ragazzo per baciarlo. 
E si stupì di come le loro labbra sembravano essere fatte per stare insieme.
Il bacio però fu interrotto troppo presto da Magnus che si scostò per sbadigliare.
-Se non mi avessi fissato, adesso non avresti tutto questo sonno.-
In risposta lo stregone sbuffo e poi, flessuoso come un gatto, si stiracchiò. Si distese su un fianco, guardando Alec che gli stava seduto di fronte.
-Alec, hai intenzione di rimanere tutta la notte a fissarmi?- chiese scherzoso.
-Non ho intenzione di passare la notte in bianco per guardarti.- dichiarò Alec e si distese supino accanto al suo ragazzo. Magnus gli prese le spalle per farlo girare in modo che la schiena dello Shadowhunter combaciasse con il suo petto.
E in quel momento si stupì di come i loro corpi combaciassero come tessere di un puzzle. 
Forse esiste davvero un'anima gemella per tutti.








Angolo autrice: Se siete arrivati fin qui l'avrete letta, no? Non so che dirvi perché per la prima volta ho scritto qualcosa che mi soddisfa completamente.
Forse è perché scrivere dal punto di vista di Magnus mi risulta molto più facile, forse è prché sotto certi aspetti siamo simili, ma vabbé non credo vi importi qualcosa xD.
Comunque, volevo comunicarmi che ho aperto una pagina autore su Facebook , se voltete passateci per essere sempre aggiornati, o seplicemente per mandarmi critiche via messaggio privato... non importa, sto divagando. Ecco il link: 
https://www.facebook.com/pages/Dreamer_M/184960771651311.
Un bacio a tutti e per favore recensite, non posso migliorare altrimenti :)
   
 
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