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Autore: __burntlungs    06/08/2013    2 recensioni
La solita storia: lui è carino, simpatico ma non è nessuno, suona in una band semisconosciuta con altri trre ragazzi e provano nel garage di casa di qualcuno; lei è la sua migliore amica, forse è più di un'amica.
Poi tutto d'un tratto Ashton diventa famoso e deve partire per l'altra parte del mondo e allora si spezza il cuore a tutti e due, sopratutto perché non sono mai riusciti a dirsi – tra una sbronza, una festa e una scopata– cosa provano davvero l'uno per l'altra.
Poi Ashton torna.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Within a minute I was all packed up
I've got a ticket to another world
I don't wanna go
I don't wanna go
Some words are hard to speak
When your thoughts are all I see
"Don't ever leave," she said to me
 
 
Liv, Liv!” Charlotte arrivò quasi correndo e urlò così forte che per poco non perforò il timpano della sua migliore amica.
Devi proprio urlare come una pazza?- la rimproverò lei guardandosi attorno.- Mi hai quasi spaccato un timpano.”
Scusa, ma c'è qualcosa cioè qualcuno che devi vedere!”
Liv non capì come mai la sua migliore amica fosse così euforica, era forse arrivato uno dei one direction? Scosse la testa e continuò a pulire il pavimento.
Liv, non capisci... Molla la scopa e vieni un attimo.”
Non ce ne fu bisogno.
Quasi bingo Olive.
Il ragazzo che entrò in quel momento era circondato da una piccola folla di ragazze un po' urlanti un po' adoranti che quasi non lo facevano camminare, tuttavia Liv era riuscita a vedere la sua faccia, o meglio i suoi capelli, uno squarcio dei suoi occhi e persino del suo sorriso smagliante e in quel momento il suo cuore manco un battito.
Era lui.
Avrebbe riconosciuto il colore dei suoi capelli anche tra mille- anche se effettivamente non aveva dieci decimi di vista; avrebbe riconosciuto persino il colore dei suoi occhi- anche se non aveva ancora capito di che colore fossero, e ancora, avrebbe riconosciuto il suo sorriso anche in una stanza buia- se solo ci fosse stata un po' di luce.
In breve, il ragazzo circondato da ragazzine adoranti che quasi non lo lasciavano respirare era Ashton Irwin, il suo Ashton.
Si fece largo tra la piccola folla e andrò dritto al bancone, dove non trovò nessuno dato che in realtà il locale stava per chiudere.
Liv – ancora con la scopa in mano – che momento imbarazzante, si diresse verso il bancone.
Non voleva rivederlo, sperava di non rivederlo mai più a dire il vero.
Siamo in chiusura.” Fu costretta a dirgli e cercò il più possibile di guardare altrove.
Quando alzò lo sguardo- quando dovette farlo perché Ashton non sembrava volerle dare una risposta- lui la riconobbe immediatamente, i suoi occhi si allargarono nel tentativo di capire se la ragazza di fronte a lui fosse davvero Olive, la sua Olly.
Olly?”non esitò a chiedersi, o forse a chiederle e automaticamente lei tornò a guardarlo.
Solo lui la chiamava Olly.
Era la sua Olly – gli sembrava un'eternità dall'ultima volta che l'aveva vista – aveva solo i capelli più lunghi, e aveva due tatuaggi sul braccio sinistro che doveva essersi fatta durante la sua assenza.
Non dici niente?” continuò lui e sorrise – aveva ancora le fossette.
Cosa dovrei dirti, Ash?” le disse lei e si accorse di suonare un po' scocciata.
Ciao; ben tornato Ash; come va? - iniziò lui sarcastico. -Scegli tu.”
Lei non poté fare a meno di sorridere, anche se avrebbe voluto rimanere seria ma non ci riuscì, Ashton era sempre divertente, lo era ancora.
Che ne dici di “E' l'orario di chiusura e devo finire di pulire, quindi vattene, grazie?” gli rispose e Ashton non seppe come replicare.
Se ne andò seguito dal gruppetto di ragazze con cui era entrato.
Vuoi vincere il premio cuore di pietra dell'anno?” le domandò sarcastica Charlie.
Da quando tutti erano così sarcastici poi?
Non voglio vincere il premio idiota dell'anno per la seconda volta.” rispose lei continuando a scopare.
Charlotte non le rispose perché sapeva che infondo Liv aveva ragione.
E' diventato solo un pallone gonfiato, Charlie.- disse lei e dentro si sentì morire.- Esattamente come credevo che non sarebbe mai diventato.”
Se qualcuno le avesse detto, sei mesi fa, che Ashton Irwin era un pallone gonfiato, probabilmente Liv lo avrebbe difeso a spada tratta, dicendo che non era vero, che Ashton era uno delle persone migliore che conoscesse e anche se faceva il cazzaro almeno sedici ore al giorno, sotto sotto era un tenerone ed era pure romantico...
L'Ashton che aveva incontrato cinque minuti prima, invece era esattamente il tipo di ragazzo che Liv avrebbe preso a scarpate in faccia, era arrogante e presuntuoso.
Finì di pulire dappertutto, poi chiuse il bar, pronta a tornarci tra due ore per il turno di sera.
 
***
 
Secondo me dovreste parlare.” le disse Charlotte che aveva il turno di sera come lei, mente si erano sul retro a fumare una sigaretta.
Non c'è niente di cui parlare, Charlie.- rispose Liv seduta a gambe incrociate.- Adesso è famoso, evidentemente può fare a meno di me.”
Dai, Liv, non è possibile che...”
Liv, Charlie la pausa sigaretta è finita.” tuonò Amanda, una delle loro superiori.
Arriviamo.” disse un po' scocciata Liv guardando la sua sigaretta a metà.
 
Ash, che hai stasera?” gli domandò Luke, dopo che aveva osservato il suo migliore amico – uno dei suoi migliori amici – comportarsi in modo strano da quando erano usciti, a partire dal fatto che aveva detto, forse, tre frasi.
Niente.” rispose lui senza nemmeno pensarci, notando solo in quel momento che erano arrivati davanti al locale dove lavorava Olive.
Ci siamo sempre detto tutto, avanti...”
Ashton guardò per un momento i suoi migliori amici poi si disse che avrebbe fatto meglio a raccontargli tutto.
Il fatto è che oggi ho rivisto Olly.- disse quasi liberandosi di un peso.- E...”
Non era esattamente felice di vederti?” Calum completò la frase come solo lui avrebbe potuto fare.
Beh, cosa si aspettavi, Ash?- gli chiese Luke.- che ti accogliesse a braccia aperte?”
Grazie per l'aiuto.”
Sto solo cercando di essere sincero.”
D'accordo, beh, forse mi aspettavo che almeno mi dicesse un “ciao” o “mi sei mancato Ash” o “tutto bene?”.”
E invece?”
“E invece mi ha detto di andarmene perché era l'orario di chiusura...- disse Ashton.- Mi ha trattato come se avessi la lebbra, come se fossi un ragazzino del primo anno...”
Tu cosa le hai detto?”
L'ho salutata, e dopo che non mi ha risposto le ho detto che avrebbe anche potuto dirmi ciao... Tutto qui.”
Potevi dirle che ti è mancata, Ash.”
O che hai provato a chiamarla centomila volte ma lei non ti rispondeva.”
Dai, entriamo...” disse Michael che aveva notato un gruppo di ragazze che li stavano indicando.
Il locale era piuttosto pieno, ed erano solo le undici.
Noi cerchiamo un tavolo, Ash, tu va a prendere da bere.” lo liquidò in fretta Luke.
Grazie tante.” rispose lui sconsolato avviandosi verso il bancone- dopotutto era l'unico che aveva 19 anni e quindi il più grande, anche se Liv probabilmente avrebbe venduto birra anche agli altri, se solo non ce l'avesse avuta a morte con lui.
Ehm, quattro birre.” disse esitando quando vide Liv alla cassa.
Cosa te ne fai di quattro birre Ashton?” gli domandò prendendo i soldi e la sua voce non sembrava più così tanto arrabbiata, sembrava piuttosto stanca.
A te cosa importa?” le rispose invece lui freddo.
Giusto, non me ne importa un accidenti Ahston, tieni.” mise le birre sul bancone e tornò alla cassa.
Ashton non fece una piega e tornò al tavolo, dove trovò i suoi amici accerchiati da un gruppetto di ragazze, di nuovo.
Ecco Ashton con le birre!” disse sollevato Calum che aveva la faccia di chi vuole entrare in un armadio svanitore e svanire da qualche parte.
Ragazzi perché non andiamo a ballare?” domandò una delle ragazze, che come Ashton e di sicuro i suoi amici, aveva notato era molto carina.
Lui si limitò al alzare le spalle e guardare i suoi amici, poi un'altra delle ragazze tirò Luke per il braccio così anche gli altri -vincolati dal loro legame d'amicizia- decisero di seguirlo in mezzo alla pista da ballo stipata di persone.
Oh oh, Liv non ti consiglio di andare verso quel tavolo...” le disse Charlotte che aveva notato una biondina tettona appiccicata ad Ashton – brutto segno dato che Liv era piatta come un asse da stiro.
Ci mando lo spirito santo? - domandò lei che ancora non l'aveva notata altrimenti probabilmente avrebbe davvero chiamato lo spirito santo e la madonna.- Perché non dovrei andarci?”
Ehm, beh è che ho visto Ashton con una...”
Liv aprì la bocca per dire qualcosa ma in realtà non trovò le parole per esprimersi.
Se quella ragazza voleva risucchiare la bocca di Ashton, o la faccia – beh ci stava riuscendo.
Cercando di trattenersi dal commettere un omicidio o dal fare a botte, cercò – ma non ci riuscì – di passare inosservata dirigendosi al tavolo dove doveva portare i cocktail, facendosi largo un po' a fatica tra la gente ma Luke – che stava cercando di liberarsi dalla morsa della ragazza-piovra – se ne accorse.
Ash, Olive a ore dodici.” gli disse, anzi gli urlò perché con la musica si sentiva davvero poco.
Ashton si girò giusto in tempo per vedere Olive servire dei ragazzi ad un tavolo poco distante e vedere gli stessi ragazzi trattenerla, probabilmente con qualche scusa idiota, e uno di loro toccarle il culo quando si girava per andarsene.
Vado a fumare, Charlie, tanto tra poco smonto.” disse Liv decisamente esausta, poggiando il vassoio vuoto sul bancone.
D'accordo.”
Uscì, questa volta dall'uscita principale, e si sedette in un angolino, lei, le sue sigarette e il suo accendino.
Respirò a fondo.
Perché le dava tanto fastidio vedere Ashton baciare un'altra ragazza?
Ragionò a fondo.
Forse perché era abituata ad essere l'unica ragazza che lo baciava, l'unica che – se voleva – poteva stargli appiccicata in quel modo, l'unica che a volte lo abbracciava senza una ragione, solo per il gusto di sentirsi stretta a lui.
Era.
Chissà quante ragazze aveva baciato o magari si era portato a letto mentre era stato via?
Forse si era illusa che una volta tornato le cose si sarebbero rimesse a posto per magia, e che sarebbero tornati quel che erano, amici, o qualunque cosa fossero.
Bionda hai da accendere?”
Liv alzò lo sguardo e notò uno dei ragazzi che prima era seduto al tavolo che aveva servito.
Odiava essere apostrofata in quel modo e odiava i ragazzi come quello: pieni di sé, cafoni, vuoti come una canna.
Sì basta che te ne vai.” gli rispose irritata, non era esattamente nel mood giusto per fare amicizia con qualcuno, chiunque fosse.
Com'è che fai la difficile?”
Com'è che tu sei ancora qui?”
Facciamo così, perché non andiamo a fare un giro assieme, magari la smetti di fare la difficile...”
Sicuro, com'è sicuro che domani mattina andrò a correre.”
Ashton Irwin apparve dal nulla, col suo tempismo perfetto, coi suoi capelli perfetti, il suo sorriso perfetto.
Liv non aveva notato – perché non l'aveva ancora guardato bene – che aveva smesso di stirarsi i capelli, e forse anche di farsi le meches bionde però decisamente aveva iniziato a fare palestra, sì.
In pratica era diventato – costava ammetterlo – un gran figo, cioè più di prima.
Ehi Matt.- disse Ashton andando verso di loro.- Come va?”
Ash, sei tornato.- gli rispose quello, evidentemente stupito.- Non sapevo fossi qui...”
Sono tornato oggi, in effetti.- gli disse alzando le spalle, poi si avvicinò a Liv e le sorrise, come solo lui le sorrideva.- Che stavate dicendo?”
Liv aprì la bocca per dire qualcosa mentre Ashton le passò una mano attorno alla vita.
Niente, ehm, torno dentro... Gli altri mi aspettano.” disse ritirando la sigaretta che voleva fumarsi.
Ashton e Olive rimasero da soli.
Per qualche secondo nessuno dei due parlò, Liv stava cercando qualcosa di sensato da dire quando Ashton le prese la sigaretta dalla mano e gliela gettò via, poi la strinse a sé senza dirle nulla.
Beato oblio.
Ash, aspetta... - gli disse Liv e si staccò per un momento. - Senti, per prima...”
Shh.... - la zittì Ashton – la gentilezza, in certi casi e sopratutto con le ragazze non era il suo forte. - Mi dispiace Olly, per tutto, per come ci siamo lasciati, per le cose che ti ho detto... So che sei arrabbiata, ma...”
Ash tu non hai idea di come mi sia sentita, d'accordo? Non sai quanto ho pianto, dovresti chiederlo a Charlie o a mio padre...- gli disse di nuovo sull'orlo delle lacrime.- Tu eri... Non so nemmeno io cosa provavo per te Ashton, non so cosa fossimo o cosa siamo...”
Senza preavviso Ashton la baciò, e per lei fu strano dato che Ashton non era uno che non ci sapeva fare poi così tanto con le ragazze – per lo meno il ragazzo che conosceva lei – era quai impacciato, e mai l'avrebbe baciata così, senza preavviso.
Evidentemente era cambiato.
Mi sei mancata Liv, ho provato a chiamarti un sacco di volte, avrei voluto dirti che eri la persona che mi mancava di più, avrei voluto chiamarti ogni singolo giorno e parlare con te ma...”
Ashton la guardò con quei suoi occhi che non aveva ancora capito di che colore fossero, un po' lucidi.
Liv non aveva risposto nemmeno ad una sua chiamata e iniziava a sentirsi un po' in colpa.
Era incredibile come dopo averlo odiato così tanto le fosse bastato un minuto, o anche meno per perdonarlo, per tutto quello che le aveva fatto.
Ti volevo scrivere, ma non l'ho fatto, ti volevo dire che si può tornare indietro ma se non torni vuol dire che non vuoi, e ti volevo dire anche che se non ti ho scritto e non ti ho cercato, non avrei mai potuto dimenticarmi di te. Avrei voluto convincerti che ne valeva la pena...”
“Ne vale la pena, Olly.” le disse, e lei sentì un nodo nello stomaco.
Avrebbe voluto crederci ma le sembrava un po' come credere a babbo natale, ed era decisamente troppo vecchia.
Non lo so, Ash. Tu sei cambiato, la tua vita è cambiata... Panta rei, no? Tutto cambia.”
Tu non sei cambiata poi così tanto, e nemmeno io.” affermò, sicuro di sé e la baciò ancora.





La mia prima os su quei 4 pirla, che mi hanno rovinato l'estate, vabbè loool quindi siate clementi <3
   
 
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