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Autore: burned alive    06/08/2013    2 recensioni
Cosa succede quando hai sedici anni, un nome orrendo, il tuo migliore amico è gay e lo stronzo della scuola vuole uscire disperatamente con te?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Se odiate Perrie o le Little Mix, questa storia non fa per voi.

 
 
 
 
 
 
 
Prologo
 

 
 
 
Perrie Edwards era tante cose.
Era intelligente, tremendamente intelligente, scorbutica e diffidente.
Era perspicace, intuiva quasi sempre se le persone con cui aveva a che fare avevano doppi fini.
Era bionda, sì, anche questo.
Era piuttosto ansiosa, scostante e sì, anche piuttosto svogliata nei confronti della scuola.
Riusciva, tuttavia, a cavarsela senza scatenare le ira della madre.
Era una che si faceva i fatti suoi, Perrie.
Con un viso e un fisico come i suoi avrebbe potuto essere una delle ragazze più popolari della scuola e avere una carriera scolastica perfetta, di quelle che si vedono solo nei film.
Eppure lei si ostinava a matenere un profilo basso, restando nell’ombra.
Tutto questo, ovviamente, era reso impossibile da un insistente umanoide, meglio conosciuto come Zayn Malik, che le chiedeva di uscire da circa due anni.
Ricevendo, ovviamente, due di picche.
 
                                                                    *
 
 

Perrie quella mattina si svegliò malissimo.
Charlie, sua sorella undicenne, l’aveva svegliata alle otto meno cinque, giustificandosi dicendo che anche lei si era appena svegliata.
Perrie, dopo averla squadrata per una decina di secondi, decretò che quella era una bugia bella e buona.
Charlie era la figlia undicenne che tutti i genitori avrebbero voluto avere.
Un metro e quaranta di perfezione.
Educata, carina, gentile e disponibile con tutti.
Aveva i capelli biondo grano perennemente raccolti in due codini che ricadevano sulle spalle, un fisico esile e un sorriso perennemente stampato sul volto paffuto.

Le due sorelle erano sempre in lotta, costantemente sul piede di guerra, ma infondo –molto, molto infondo- si volevano bene.
Si passò una mano sul volto assonato, sbadigliando sonoramente.
Passando di fronte al grande specchio appoggiato a una delle pareti viola della sua stanza, lanciò un’occhiata in tralice al suo pigiama rosa, pensando disgustata di doverlo cambiare.
Odiava il rosa.
In realtà odiava qualsiasi cosa ricordasse quelle cose schifosamente femminili che nella sua scuola erano tanto in voga.
Cerchietti, gonnelline fiorate, cuoricini e smalto rosa le davano il voltastomaco.
Era una tipa alternativa, lei.
Le piacevano i pantaloncini borchiati, quelli a vita alta, le maglie larghe, le maglie corte che lasciavano scoperta la pancia, pantaloni strappati e maglie dal taglio strano, ma mai niente di volgare.
Gonnelline inguinali e magliette che sembravano reggiseni le lasciava alle sculettanti cheerleader della scuola.
Entrò in cucina facendo sbattere la porta contro il muro, guadagnandosi un’occhiata stralunata da sua madre, intenta a mescolare un qualcosa dall’aspetto estremamente schifoso in una ciotola rosa, colore preferito della madre e della sorella e della zia e di praticamente tutto il ramo femminile della famiglia.
Mitico’ Pensò Perrie, arricciando il naso.
-Sei ancora così?- Le chiese la madre sbarrando gli occhi.
-Mamma, Charlie mi ha svegliata ora. Non ricordo neanche il mio cognome, non puoi pretendere che ora me ne vada a scuola. Firmami una giustificazione ed entro alla seconda ora.- Concluse sbuffando, la testa nel frigo alla ricerca di qualcosa di commestibile.
-Non ricordi il tuo cognome ma riesci ad elaborare questo bel discorsetto? Non m’inganni, signorina. Sei uscita da questa pancia, tu.- Disse indicandosi il ventre leggermente in carne.
-E io che pensavo di essere uscita dal tuo naso!- Ribattè alzando gli occhi a cielo e guadagnandosi un’occhiataccia da parte del padre.
-Dai, Lucy, falla dormire. Ieri è rimasta sveglia fino a tardi per studiare biologia. Va’ a dormire, tesoro.- Le concesse bonariamente il padre con un sorriso, non sapendo che la figlia aveva giocato a Fruit Ninja tutto il tempo, cercando di stabilire un nuovo record.
-Ti voglio bene, pa’.- Urlò uscendo dalla cucina con un biscotto in bocca e due in mano.
Voleva davvero bene a suo padre. Certo, non avrebbe mai potuto perdonargli di aver permesso a sua madre di affibbiarle l’orrendo nome ‘Perald’.
Arrivò in camera sua, tutta sui toni del viola.
Si buttò sul letto, distrutta. Non aveva più sonno, ormai.
Il suo cervello era, purtroppo, sveglio, e non accettava l’idea di andare in stand-by un’altra volta.
Sbuffando, si diresse quindi verso il bagno in camera sua, gentile concessione di Lucy la pazza e Bob, che qualche anno prima avevano capito che era cresciuta e aveva bisogno dei suoi spazi.
In poche parole: non volevano una sedicenne in crisi mestruale chiusa in bagno una volta al mese, nè una sedicenne alle prese con creme per il corpo e il rito di bellezza femminile che Perrie attuava ogni mattina.
Dopo essersi spogliata, si chiuse nella doccia e lasciò che il getto d’acqua fredda la investisse in pieno.
Iniziò a cantare la prima canzone che le venne in mente, ma si interruppe quando sentì la porta aprirsi con il solito cigolio.
-Sonno, eh? Biologia? Oh, Peralda, potrai anche ingannare quei due fessi, ma non me.
 Bella mossa, Perrie... Me ne ricorderò...- Concluse uscendo a passi pesanti.
Perrie sbuffò nuovamente, la quarta volta, forse, in quella mattinata.
Sciacquò nuovamente il corpo e uscì dalla doccia, avvolgendosi in un caldo asciugamano profumato.
Si asciugò i capelli e si vestì per la scuola, buttandosi nuovamente nel letto.
Dopo quelli che le sembrarono essere dieci minuti, lanciò un’occhiata in tralice alla sveglia sul comodino, e vide che mancavano cinque minuti alle nove.
Si battè una mano sulla fronte e ricordò alla madre della giustificazione.
Prese la cartella, viola, e scese le scale di fretta, strappando la giustificazione dalle mani tese della madre.
-Ciao mamma!- Esclamò uscendo.
Appena fuori di casa, lasciò che l’aria frenetica della Londra mattutina la investisse in pieno.
Inspirò a pieni polmoni, godendo del fresco stranamente non umido di quella mattina.
Arrivò  a scuola, salutando cordialmente Mary, la bidella, che stava spazzando il viale nel cortile.
Stava per poggiare il piede sul primo gradino, quando un singhiozzo malcelato la distrasse e incuriosì.
Inarcò un sopracciglio, quando un secondo gemito, più chiaro e forte, risuonò nell’aria, tanto che persino Mary voltò il capoverso quella direzione.
Si avvicinò di soppiatto, sentendosi come una bimba di sette anni che gioca a nascondino con gli amici.
Era una zona del cortile poco frequentata, a causa di un costante brutto odore che vi aleggiava.
Si acquattò dietro un cespuglio -rimanendo in precario equilibrio sui suoi vertiginosi tacchi- quando riconobbe tre figure molto in vista nella scuola.
Due di loro erano Leigh-Anne Pinnock e Jesy Nelson, le due ragazze non-cheerleader più popolari della scuola.
Facevano parte del gruppetto di babbuino-Malik, essendo migliori amiche di tutti i ragazzi.
Erano completamente opposte: Jesy era un genio, aveva il massimo dei voti in tutte le materie ed era a capo del consiglio studentesco.
Leigh-Anne, al contrario, odiava tutto ciò che riguardasse i compiti. Era stata una cheerleader, in passato.
Ma, soprattutto, lei e Perrie erano state migliori amiche fino al primo anno di liceo, quando Leigh-Anne l’abbandonò per stare ‘con quelli cool’.
L’altra ragazza che era con loro, era in una situazione totalmente opposta a quella delle due.
Il suo nome era Jade Thirlwall ed era la ragazza più bullizzata della scuola.
Era una ‘secchiona’, come erano soliti chiamarla tutti.
Era davvero davvero carina, ma nessuno sembrava notare il suo viso dolce e bellissimo con l’apparecchio, i lunghi capelli castani tenuti alti nella solita crocchia e i vestiti fuori moda, che non contribuivano certo ad accrescere il suo livello di popolarità.
Perrie aveva provato tanto volte a relazionarcisi, ma lei aveva sempre respinto ogni tipo di contatto.
Notò che Leigh-Anne aveva alzato la voce e Jade, impaurita, la guardava con lo sguardo pieno di timore.
Quello che vide le fece sgranare gli occhi dallo stupore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fuggite, sciocchi! Burnedalive è tornata.
 
 
Saaaalve a tutti. Questa è una mia vecchia storia che avevo cancellato, ma ci tenevo e ci tengo tutt’ora, e mi dispiaceva accantonarla. c.c
In più, recentemente, la mia migliore amica (http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=194927)  ha pubblicato la sua prima Originale Romantica, per cui mi sento in dovere di farle pubblicità lol
Qui il link -> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2051419&i=1
Qui il mio flavors con i link di tumblr, efp (lol), face e twitter. Aggiungetemi! c:  -> http://flavors.me/rowlingsswag
Ci vediamo al prossimo aggiornamento, con il primo capitolo.
 

 

-Francesca xx

   
 
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