UN SAN VALENTINO
DIVERSO DAGLI ALTRI
Se un giorno qualcuno me l’avesse raccontato, non ci avrei mai creduto
e probabilmente avrei dato a quel qualcuno del pazzo. E invece, stento a
crederci, ma è la realtà. Io, Gabriella Montez, mi sono presa una cotta per un
ragazzo. No, aspettate, non pensate male, non è che io non sia interessata ai
ragazzi, per carità! La stranezza sta nel fatto che quel ragazzo è il capitano
dei WildCats, indiscutibilmente il ragazzo più gettonato dell’ East High, nonché
Troy Bolton. E altrettanto indiscutibilmente, lui nemmeno si è accorto che
esisto.
Ma ora mi viene da pensare: certo, non sarò la tipica bellona tutto
trucco e niente cervello, ma sono pur sempre una ragazza. Possibile che non si
sia ancora reso conto di quello che provo per lui?
E pensare che si vanta tanto di conoscere le ragazze quasi quanto il
basket …!
Vabbè, che ci posso fare, è lui, è fatto così e se mi piace ci sarà
pure un motivo, che non ho ancora individuato ma comunque …
L’importante è non fargli sapere nulla, chissà che umiliazione se mi
rifiuterebbe davanti all’intera scuola … oddio meglio non pensarci.
- Quando hai
intenzione di dirglielo?- la voce di Tay la fece sobbalzare.
Era la seconda ora
del giovedì mattina, aula: storia dell’arte.
Gabriella da quanto
era assorta nei suoi pensieri, si era incantata a fissare il ragazzo che era la
fonte delle sue preoccupazioni e Taylor in quanto sua migliore amica l’aveva
richiamata all’attenzione, prima che lo facesse la “signorina” Darbus.
- Di un po’, volevi
farmi prendere un colpo?- rispose appunto la mora.
- Dovresti
ringraziarmi, invece, ancora qualche secondo e cominciavi a sbavare!- ribattè
Taylor con un leggero sorriso.
- Non so di cosa tu
stia parlando, ma quel sorrisetto ironico non mi piace per niente-
- Non sono cieca, Gabry,
e nemmeno scema. Secondo te non mi sono accorta che hai una cotta per Bol … -
L’altra le tappò la
bocca prima che potesse finire di parlare, fulminandola con lo sguardo.
- Ma dico mi vuoi
uccidere , oggi? Pensa se ti sentivano, oddio pensa se ti sentiva lui. Che figura!-
abbassò la voce arrossendo.
- Allora lo ammetti –
-Io non ammetto
proprio niente –
- Eddai, sono la tua
migliore amica, devi confidarti!-
- Uff, e va bene. Si,
è vero mi piace, ma questo non cambia proprio niente! Io sono la presidentessa
del club di chimica e lui il capitano dei WildCats, non sa nemmeno che esisto!
Quindi la questione finisce qua! Prima o poi mi passerà – Gabriella troncò lì il discorso, dicendo a se stessa che non sarebbe stato così semplice far svanire quel
nuovo sentimento che aveva invaso il suo cuore non ancora pronto.
Taylor allora si
arrese, per quel giorno non avrebbe ottenuto altro, ma almeno le aveva detto la
verità!
Non era d’accordo con
il fatto che Gabriella non volesse dirlo a Bolton, ma per questo aveva già
qualcosa in mente …
***
CAMBIO DELL’ORA
Troy e i suoi
compagni si avviarono verso l’aula successiva, con i libri che avevano appena
preso dai rispettivi armadietti. Ognuno aveva una sacca che conteneva tutti i
regali delle spasimanti.
Decisi a scoprire chi
aveva totalizzato più scatole di cioccolatini, sistemandosi ai soliti posti,
ognuno aprì il suo.
Naturalmente i più desiderati
erano, come ogni anno, Bolton e Danforth, che avevano totalizzato ben 40 il
primo, e 35 il secondo, pacchettini per San. Valentino.
La maggior parte era
delle cheerleader, ma quello che colpì
Troy fu una scatola diversa dagli altri, azzurra con un fiocco bianco, non c’era
alcun biglietto allegato ma nella parte superiore in caratteri piccoli, vi era
scritto Montez.
Sgranò gli occhi
sorpreso leggendo quel cognome famigliare. Si chiese se davvero potesse essere
lei che gli aveva regalato quei cioccolatini. A quanto pareva, si.
***
Gabriella era di
pessimo umore. Alla quarta ora aveva visto troy baciare quasi tutte le ragazze
che gli davano i loro regali, e le sue spasimante erano davvero tante.
Quando ognuna aveva
ricevuto il suo premio, se ne andava con occhi sognanti.
Certo, lei era consapevole
del fatto che per lui non sarebbe mai stata una ragazza da baciare, e tantomeno
una con cui mettersi insieme!
Però, aveva pensato,
sperato … no, erano solo illusioni e illusioni sarebbero rimaste.
Sospirando prese un
quaderno dallo zaino azzurro ricevuto al suo compleanno, e cominciò a preparare
le sue cose sul banco per la lezione di chimica. Non c’era ancora nessuno, era
in anticipo. Qualcuno però la interruppe nel suo intento.
- Ehi, ciao!- La
salutò un Troy sorridente, mentre le si avvicinava. La ragazza sgranò gli occhi
stupita quando se lo trovò davanti. Da quando si era accorto di lei?
- Ci- ciao – ricambiò
comunque il saluto.
- Non devi dirmi
niente?- Troy non accennava ad andarsene.
Gabriella lo guardò
interrogativa, esclamando:
- No, cosa dovrei
dirti?—
Lui tirò fuori dalla
sua famosa sacca il pacchettino azzurro con la scritta.
- E’ tuo, no? Cosa
significa? Insomma, intendo … vuol dire quello che io penso voglia dire? –
Gabriella guardò
stranita l’oggetto che aveva davanti e che portava il suo cognome. Lei non glia
aveva fatto alcun regalo, com’era possibile che lui lo avesse ricevuto? Poi un’idea
le balenò in testa …
- Oddio, Taylor dovrà
scappare quando la trovo, perché questa volta non la passerà liscia!- affermò
decisa e infuriata al massimo.
- Potresti
spiegarmi?- troy non capiva, come mai quella frase?
- probabilmente,anzi,
ne sono sicura, quello te lo ha fatto Taylor, sperando che così io mi sarei
decisa … - si tappò la bocca con la mano, accorgendosi di star dicendo troppo,
più del dovuto.
- Tu ti saresti
decisa a fare cosa?- lui la incitò a continuare, mentre le guancie di lei si tingevano
di un acceso color porpora.
- Niente, lascia
perdere. Senti, è stato tutto un equivoco, dimenticatene –
- Tutto un equivoco … - il ragazzo ripeté le parole
che lei stessa solo un secondo prima aveva detto.
- Si, un errore, un
fraintendimento … perché?-
- Quindi tu … per me …
non provi niente?- le chiese fissandola intensamente.
Lei abbassò lo
sguardo agitata.
“ Oddio e adesso cosa
gli dico? Taylor me la proprio fatta bella!Ok, tranquilla Gabriella, respira,
basterà rispondere di no e lui se ne andrà. Ma voglio davvero che lui se ne
vada?”
Si chiese, mentre il
suo cuore le rispondeva con una risposta negativa.
- Io … io … - non
riuscì a dire niente.
Lui intanto che
parlava si avvicinava sempre di più al suo viso.
- No, perché se è
davvero così, io ecco … ci resterei male … -
-Perché?- chiese lei
con il fiato corto. Le labbra di lui infatti erano a un centimetro delle sue.
- perché io … provo
qualcosa per te –
Prima che potesse
rispondere, troy annullò le distanze tra di loro e la baciò.
Lei ricambiò,
lasciandosi trasportare dai propri sentimenti, ma quando tornò alla realtà si
staccò dal ragazzo.
- perché ti sei
allontanata?- le chiese lui confuso.
- perché? Perché? Perché
non ci capisco più niente, che significa che provi qualcosa per me? Io credevo
che tu nemmeno sapessi che esistevo!-
- Stai scherzando? Io
ho una cotta per te dalla prima superiore- le disse normalmente, come se le
stesse chiedendo di prestargli una gomma o una matita.
- Co- cosa?-
Gabriella boccheggiò per un a timo. Lui aveva avuto tantissime ragazze,
sicuramente il coraggio di chiedergli un appuntamento non gli mancava.
-Perché non me l’hai
mai detto? - Gli chiese infine.
- Perché pensavo che tu
mi avresti respinto! Insomma, hai sempre odiato quelli come me, definendoli “
trogloditi con la testa occupata da un pallone da basket”, sapevo già che era
una partita persa in partenza!-
- E invece … ti
sbagliavi perché tu mi piaci – Gabriella arrossì di colpo, ma com’aveva fatto a
dirglielo?
Troy non rispose, si
avvicinò una seconda volta, unendo le loro labbra.
Questa volta Gabriella
ricambiò completamente, sentendo sparire dubbi e preoccupazioni.
Intanto l’aula si
riempì di studenti, che appena entravano rimanevano immobili alla vista del
loro bacio,a ma loro non ci facevano caso, troppo presi l’uno dall’altro.
Gabriella mentre lo
baciava, pensò che effettivamente doveva ringraziare Taylor!
***
The end!Una piccola shottina per la
festa di ogni cre … , cioè di San Valentino!
Mi è venuta in mente stamattina a
scuola, mentre le ragazze parlavano di cosa facevano oggi, eccettera.
Ditemi che ne pensate!
By
LizDreamer.