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Autore: __21century    06/08/2013    4 recensioni
Dean è andato all'inferno dopo aver stipulato un patto demoniaco per salvare il suo fratello Sam.
Sam stesso decide di salvarlo e di tirarlo fuori da lì, ma per farlo avrà bisogno dell'aiuto di Castiel, un ex-angelo, parte dell'Ordine dei Letterati.
L'Ordine dei Letterati ha, infatti, rischiato di morire anni addietro ma è ancora lì.
Sam vorrebbe poter rifiutare il patto offertogli da Castiel, ma pur di salvare la vita di suo fratello farebbe di tutto, persino promettere all'ex-angelo che i Letterati avranno come nuovo membro un Winchester.
[DESTIEL]
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Bobby, Castiel, Chuck Shurley, Famiglia Winchester, Jo
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza stagione
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Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel, Megstiel, Castiel/Jo (accenni), Castiel/chiunque, Dean/Jo
Rating: Verde.
Beta: No.
Genere: Sovrannaturale, Romantico.
Warning: Possibile OOC, What If, Slash.
Words: 2088/?
Capitolo: 1/?
Summary
Dean è andato all'inferno dopo aver stipulato un patto demoniaco per salvare il suo fratello Sam.
Sam stesso decide di salvarlo e di tirarlo fuori da lì, ma per farlo avrà bisogno dell'aiuto di Castiel, un ex-angelo, parte dell'Ordine dei Letterati. 
L'Ordine dei Letterati ha, infatti, rischiato di morire anni addietro ma è ancora lì. 
Sam vorrebbe poter rifiutare il patto offertogli da Castiel, ma pur di salvare la vita di suo fratello farebbe di tutto, persino promettere all'ex-angelo che i Letterati avranno come nuovo membro un Winchester.

Buona lettura!


 







«Non voglio calmarmi, Bobby!» sbatté i palmi sul tavolino Sam. Bobby stava solo cercando di farlo ragionare e aveva ragione. Se avesse continuato a comportarsi in quella maniera non sarebbe di sicuro riuscito a trovare una soluzione. 
«Senti, Sam, l’unico stupido incantesimo che ho trovato è questo e so benissimo anche io che è pressoché impossibile riuscire ad avere gli ingredienti, ma non è urlando che avrei le risposte che ti servono.» sbuffò Bobby.
«Lo so, lo so... scusa Bobby. Non hai sentito nulla di angeli ultimamente? Magari Rufus ne sa qualcosa, no?» continuava a parlare Sam, sfogliando un altro libro polveroso. Non avrebbe certo immaginato che sarebbe finita così. Lui si era salvato il culo, mentre Dean era all’Inferno o qualcosa del genere.
«Potrei aver sentito qualcosa ma... insomma, lo sai, dovresti aver a che fare con loro.» sospirò Bobby. Aveva visto Dean e Sam crescere, non certo come il loro vero padre, John Winchester, che ora era morto. Anche Bobby avrebbe dato qualsiasi cosa per far tornare Dean indietro, ma era anche vero che i morti dovrebbero restare tali, per sempre. Non che quella regola si fosse mai adattata ai Winchester. Avevano rischiato la vita più volte e c’era più di un patto demoniaco di mezzo.
«Non che mi vada di avere a che farci, ma è di Dean che stiamo parlando. Non posso lasciar perdere.»  sospirò Sam, affranto. «Che informazioni hai?» 
«Ho sentito qualcosa riguardo a un angelo che dimora da loro, ma non ne sono sicuro. Dovresti controllare. Sinceramente non ricordo se è ancora un angelo.» borbottò Bobby. Non voleva che Sam andasse al covo di quelli lì, ma era forse l’unica soluzione.
«Va bene. Speriamo per il meglio. Mi metto in viaggio subito, ti chiamo se ho novità.» sorrise Sam e, dopo aver preso le sue cose, uscì dalla casa e si mise al volante dell’Impala.




«Sta arrivando qualcuno.» Castiel aggrottò la fronte. «Per me.» 
La sua faccia era confusa. Chi mai avrebbe dovuto cercarlo? Doveva essere successo qualcosa di importante, se qualcuno aveva bisogno di lui.
«Qualcuno? Qualcuno chi?» chiese Ellen, sollevando lo sguardo. Castiel, in versione umana, era con loro da parecchio tempo ormai, quasi due anni. Quasi tutti i Letterati gli stavano lontano, avevano come paura di lui. Ellen e sua figlia Jo no. Erano due dei pochi amici che aveva l’ex-angelo. Forse era dovuto al fatto che era sempre ubriaco o fatto di chissà cosa. Sì, probabilmente era dovuto a quello.
«Non lo so.» scosse le spalle Castiel, quasi preoccupato. «I miei sensi non sono più così sviluppati.» 
«Giusto. E sai quando arriverà?» chiese Ellen. Stava preparando il caffè nella grande cucina del bunker. Castiel era seduto su una sedia di legno, a capotavola, con i piedi sul tavolo.
«Ora.» rise Castiel, alzandosi. Si recò verso l’entrata del covo segreto ed aprì la porta blindata. Davanti si ritrovò una specie di gigante. Un ragazzo giovane, probabilmente un cacciatore. La sua faccia non sembrava così amichevole. Sembrava fosse sul punto di bussare, o almeno provarci, quando Castiel aveva aperto.
«Hey, salve, sono Sam Winchester.» si presentò il gigante, offrendo una mano a Castiel. Castiel la guardò e si girò, camminando nel covo. Sam rimase impalato qualche secondo sulla soglia, per poi seguirlo titubante.
«Sai, pensavo che non vi avrei più incontrati, voi Winchester. Anche perché in effetti è piuttosto strano vedere uno di voi qui.» cominciò a parlare quello che agli occhi di Sam era un’hippie. Un’hippie con problemi di droga, come i suoi occhi iniettati di sangue suggerivano.
«Sì, già. Non sarei mai venuto qui se si fosse trattato di un’emergenza.» spiegò Sam. Seguì l’uomo fino a quella che doveva essere la cucina. C’era una donna appoggiata al bancone, che sorseggiava una tazza di caffè. Sam trovò il suo viso familiare.
«Ellen, lui è Sam Winchester.» lo presentò Castiel, risedendosi nella sua posizione precedente.
La donna sembro quasi strozzarsi con il caffè che stava bevendo. Ne sputò un sorso nella tazza e si girò in fretta verso il lavandino. Ci ripose la tazza e fece scorrere l’acqua per pulirsi le labbra. Quando si rigirò il suo viso era un misto tra sorpresa e inquietudine.
«Quel Sam Winchester?» chiese, con calma ma ancora scossa.
«Suppongo di sì.» annuì Castiel.
Lo sguardo di Sam vagò da uno all’altro.
«Sentite, non ho tempo per queste cose. Dove sono gli altri? Ho bisogno di parlare con l’angelo che tenete qui. Se le informazione che ho sono giuste, ovviamente.» spiegò, tutto d’un fiato. Non aveva voglia di perdere tempo a parlare con quei due, voleva muoversi e portare Dean indietro.
«Sono le sei, ragazzone.» gli fece notare la donna, ridacchiando. «Stanno ancora tutti dormendo, qui. È l’alba, in pratica.» 
Sam non poté fare a meno di annuire. Era vero, era un po’ presto. «Pensavo foste dei tipi mattutini.» 
«Tecnicamente io non sono ancora andato a letto, perciò sono più che altro un tipo... notturno.» gli fece presente l’altro uomo. Sam notò che aveva gli occhi molto azzurri. Aveva un accenno di barba, dovuta probabilmente alla svogliatezza. Indossava dei jeans e una camicia verde di flanella piuttosto consumata. Quell’uomo aveva visto tempi migliori. Ma forse era colpa del suo non dormire.
«Ad ogni modo, potete dirmi qualcosa di più su quest’angelo che tenete qui? Avrei bisogno di lui, vorrei parlargli.» insistette Sam. In caso l’angelo non fosse stato disposto ad aiutarlo, avrebbe dovuto cercarne un altro. E di certo non era cosa facile.
«Tecnicamente non è più un angelo.» rise Castiel.
«Perché la cosa ti fa tanto ridere?» chiese Sam, disturbato. «E, sinceramente, non potevo chiedere di meglio. È proprio ciò di cui ho bisogno.» precisò.
Ellen era zitta, non proferiva parola. Preferiva che fosse Castiel a sbrigare quella faccenda, dato che quel Winchester stava chiedendo espressamente di lui.
«Riguarda tuo fratello.» fece un ghignò quell’hippie da quattro soldi.
«Non voglio rispondere alle tue domande, fatemi parlare con questo angelo e basta.» disse Sam, piuttosto scocciato. Quell’uomo lo infastidiva. Che cosa voleva? Non poteva semplicemente lasciarlo parlare con l’angelo? E poi, chi era? Di certo non faceva parte dei Letterati. Non credeva possibile che i Letterati accettassero tra loro un membro che facesse uso di droghe o cose simili. Probabilmente era un cacciatore che aveva chiesto un letto dove dormire per qualche tempo. Sam sperava di non doverci collaborare mai.
«Non era una domanda, era un dato di fatto. Aspetta, com’è che si chiama? Daniel?» chiese Castiel, sempre con una risatina a fior di labbra.
«Dean.» lo corresse Ellen, gli occhi fissi sul gigante.
«Okay, sì, sono qui per lui! Posso vedere questo dannatissimo angelo, sì o no?» esclamò Sam, sull’orlo di una crisi di nervi.
«Lo hai già visto a dire il vero.» ammise Castiel.
«E chi sarebbe?» Sam corrugò la fronte, confuso.
«Sono io, idiota.» rise l’altro, inclinando la testa all’indietro. Ellen si unì alla sua risata cristallina. L’espressione sul viso di quel Winchester era impagabile.




L’Ordine dei Letterati era sempre stato il punto di riferimento per ogni cacciatore. C’era mancato poco che, anni e anni prima, Abbadon lo radesse al suolo, ma ce l’avevano fatta. Erano riusciti ad annientarla, con l’aiuto di Castiel, che ai tempi aveva un contenitore diverso ed era a tutti gli effetti un angelo. Avevano ricostruito tutte le ali che erano andate distrutte in quel confronto e ora l’Ordine era tornato all’antica gloria. Solo i cacciatori conoscevano della sua esistenza, nonostante in alcuni libri ci fossero dei riferimenti piuttosto palesi. Non che qualcuno avrebbe mai creduto a quelle cose, senza vederle.
John Winchester, il padre di Dean e Sam, era un Letterato, così come Mary Winchester, sua moglie. Dean e Sam sarebbero diventati Letterati. Mary era contenta di quella decisione. Essere un Letterato era molto meglio di essere un cacciatore. Lei lo sapeva fin troppo bene. Era cresciuta come una guerriera, per colpa di suo padre Samuel Campbell. Poi l’intera famiglia si era dedicata agli studi e pian piano si era avvicinata all’Ordine, fino a diventarne parte integrante. Lei e John si erano incontrati lì e nonostante l’astio dei primi tempi, si erano innamorati. Non abitavano nel covo come molti degli altri membri; avevano preferito comprare una casa a Lawrence, in Kansas, nonostante fosse parecchio lontano dalla base. Ci tornavano ogni week-end, per consultare vecchie libri o ricevere qualche cacciatore. John era diventato in fretta amico di tutti, ma soprattutto di alcuni cacciatori. Gli altri Letterati non vedevano quelle amicizie di buon occhio, consideravano i cacciatori dei rozzi contadinotti. John era diventato molto legato a Bobby Singer, un cacciatore piuttosto vecchio ma allo stesso tempo piuttosto nuovo a quel lavoro. Aveva perso la moglie per colpa di una di quelle creature che poi aveva iniziato a combattere. John conosceva anche Rufus e spesso loro tre si vedevano per una birra.
Poi era successo. La vita di John era cambiata. Il 2 novembre 1983 era scoppiato un incendio nella casa dei Winchester. John aveva chiaramente intuito che non era un incendio come gli altri. Sua moglie era sul soffitto, la pancia lacerata rossa dal sangue e il corpo in fiamme. John era riuscito a portare i figli in salvo, ma non era riuscito a salvare la moglie. Non riuscì a perdonarselo. Durante i primi mesi non se ne rese nemmeno conto, riusciva solo a bere, bere e bere. Si era rifugiato nel Covo dei Letterati insieme ai figli, troppo piccoli per capire. Gli altri membri erano preoccupati per lui. Quando infine John era sparito nel nulla coi figli era partita una ricerca spasmodica. Solo dopo qualche anno la notizia che John era diventato un cacciatore era trapelata e i Letterati l’avevano ufficialmente bandito dal Covo. Non era permesso diventare cacciatori. Il contrario sì, certo, ma per un Letterato diventare cacciatore era una vergogna, una cosa disonorevole. Dean e Sam potevano entrare per chiedere aiuto nel Covo, ma non erano proprio i benvenuti. Ricevevano solo occhiatacce, così con il tempo avevano smesso di andare lì.
Al contrario Castiel, che era stato inviato la prima volta sulla Terra per difendere l’Ordine, alla fine era rimasto con loro. Aveva cambiato contenitore spesso. I membri più vecchi, che lo conoscevano quando era ancora un angelo, stentavano a credere che quello fosse lui. Era cambiato parecchio. Era caduto quattro anni prima e per due aveva vagato senza una meta, cominciando con quelle sue abitudini poco sane. Come erba, coca e simili. Poi era tornato al Covo dei Letterati che lo avevano accolta nuovamente tra di loro. D’altronde era parte della famiglia, più o meno. Si era subito fatto amico degli Harvelle, una famiglia che era entrata nell’Ordine durante la sua assenza. Aveva avuto una storia con Jo, la figlia, per qualche tempo ma era finita subito. In fondo Jo voleva solo ribellarsi alla madre mettendosi con Castiel e Castiel voleva una storiella tanto per. Giusto per avere qualcuno. Tutti i Letterati si erano abituati al flirt di Castiel, con chiunque respirasse. Donna o uomo che fosse. Aveva poi stretto amicizia con il Profeta del gruppo, Chuck Shurley. E basta. Non era in buoni rapporti con nessun altro. L’Ordine si era ridotto parecchio negli anni, c’era sempre meno gente e Castiel non era visto di buon’occhio da nessuno di loro.





«Quindi mi stai chiedendo di andare all’inferno a salvare il tuo fratellone?» chiese Castiel, ridacchiando. Quella risata cominciava a innervosire Sam. Erano rimasti solo loro due.
«Ho letto su un vecchio libro che solo un angelo caduto può salvare un uomo giusto dall’Inferno. In ogni caso, non morirai né nulla del genere. Se stai attento, ovviamente.» spiegò Sam.
«Conosco benissimo tutte questi incantesimi, sai?» disse Castiel, corrugando la fronte. «Va bene, comunque, accetto. Cosa ricevo in cambio?» 
«Quello che vuoi.» offrì Sam, non sapendo cosa aspettarsi da quell’uomo.
«Woho, la mettiamo sul carnale?» chiese Castiel, ridendo ancora. Sam alzò gli occhi al cielo.
«Sai cosa voglio dire.» sussurrò Sam, serissimo.
«Voglio che tuo fratello entri a far parte dell’Ordine.» scandì lentamente Castiel.
«Cosa?» chiese il Winchester, tirandosi indietro di scatto. Non capiva.
«Quando un angelo, o nel mio caso ex-angelo, decide di salvare qualcuno dall’Inferno, Purgatorio o quel che sia, si crea un legame indissolubile. Sarebbe impossibile vivere separati, per me e tuo fratello. Dovremmo perlomeno stare vicini, non dico amici o altro, solo vicini.» spiegò Castiel, con calma. «Potrei risentirne. Costa parecchia energia salvare un’anima, dopo devi starle vicino per riprendertela.» 
«Oh.» sussurrò Sam. Quello non era nei suoi programmi. Dean odiava i Letterati, a morte, ma forse erano meglio dell’Inferno, no? Sam non lo sapeva. Non aveva idea di cosa fare. 










Note dell'autrice.

UUUH UNA NUOVA LOOOONG! Sì, lo so, ho ancora "Hey tizio del giornalino" da finire, ma vi prometto che lo farò.
Avevo quest'idea e non volevo farmela sfuggire. Fatemi sapere che ne pensate; qui, su twitter (sono @__1891), su ask (sono yay222), DOVE VOLETE GUYZ
Okay, sarà una Destiel (no, ma dai?) e niente, non penso di avere altro da dirvi. Se avete domande, non esitate a farmele.
Un bacione.

  
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