Libri > Shadowhunters
Ricorda la storia  |      
Autore: Charly_18    07/08/2013    2 recensioni
[...] Non dimenticarlo mai" Sapete, queste furono le ultime parole che Simon aveva sentito quel lontano giorno di ormai troppi anni fa.
[...] Ma non è di questo che la mia storia parla.
[...] Lì, a New York, c’era un altro capo clan dei vampiri.
[...] Sì, ora ha inizio la storia che vi volevo raccontare sin dal principio.
Ascoltate bene ciò che sto per narrarvi, ne rimarrete sconvolti.
* Spero di avervi incuriosito*
Ci vediamo dentro, e buona lettura :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Clarissa, Raphael Santiago, Simon Lewis, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Prompt: Saliva, Polvere, Costole
Paring: SimonxRaphael






C'è una piccola parte di me, in te.

To my sweet parabatai. We don’t care, We ship it!
 

“C’è una piccola parte di me in te, Diurno. Non dimenticarlo mai”

Sapete, queste furono le ultime parole che Simon aveva sentito quel lontano giorno di ormai troppi anni fa.

La battaglia, l’ultima, era appena terminata, migliaia di corpi erano distesi a terra, corpi di amici e di estranei, di nascosti e cacciatori.

Ma ormai non importava più a nessuno, tutti erano morti, anche i sopravvissuti.

Persino Jace, che dopo quel giorno non aveva più avuto luce negli occhi, come non aveva più avuto Clary nella sua vita.

Morta, assieme a Jonathan, sul promontorio alla destra del campo di battaglia, dopo uno sfiancante corpo a corpo.

Da quel lontano giorno generazioni e generazioni di Shadowhunters si erano susseguite.

Il fratellino di Clary, quello che lei non aveva mai conosciuto, era nato, cresciuto, aveva persino dato dei nipotini a Jocelyn.

Ma non è di questo che la mia storia parla.

Simon girava per New York, la sentiva diversa, ma infondo al proprio cuore sapeva che era sempre la stessa.

In giro, c’era un altro sedicenne con la fissa per qualche strano videogioco, che coinvolgeva gli amici a formare una band dai mille nomi impronunciabili.

In quella città sovrappopolata, c’era un’altra ragazza dai capelli rossi che sapeva disegnare solo come Leonardo avrebbe saputo fare.

Lì, a New York, c’era un altro capo clan dei vampiri.

O forse no.

Sì, ora ha inizio la storia che vi volevo raccontare sin dal principio.

Ascoltate bene ciò che sto per narrarvi, ne rimarrete sconvolti.

Simon, quasi senza pensarci, cambiò meta: L’hotel Dumont.

Pardon, Dumort.

Nonostante tutti quegli anni niente era cambiato, l’insegna che riportava il vecchio nome modificato da coloro che credevano quel luogo maledetto.

Non che avessero tutti i torti.

“Il piccolo Uccellino è tornato al suo nido?”

Un ragazzino, di circa quattordici anni, con una zazzera di capelli ricci e scuri era appena apparso sulla soglia della porta principale del decadente hotel.

“Raphael, sei ancora nel mondo dei … non propriamente morti!”

Simon venne guardato con uno sguardo colmo di una strana emozione, non riusciva a capire cosa fosse, ma riusciva a coinvolgerti e a farti sentire un forte magone all’altezza di quel muscolo che aveva smesso di battere già da un po’.

“Diurno, te l’ho già detto una volta, avresti dovuto imparare a comportarti da vampiro, invece che girare come un cacciatore, loro non ti hanno accettato. E ora soffri,  perché tutte le persone che conoscevi, tutte le persone che hai amato sono morte, ti sono rimasto solamente io”

Simon fece un passo indietro, colpito dalla verità di quelle parole, senza Clary, Jace e i fratelli Lightwood nessuno aveva provato a farlo entrare nella cerchia ristretta dei cacciatori.

Non che ci tenesse più del necessario, senza la sua migliore amica da proteggere e difendere.

Una stilettata al cuore, lo colpì, nel ripensare ancora a Clary.

“Sarò caritatevole Simon, ti farò la mia offerta una seconda ed ultima volta: entra a far parte del mio clan”

Dovete sapere, che ad un certo punto della vita, o della non vita, si fanno scelte che all’inizio del nostro cammino non avremmo nemmeno immaginato.

Ora Simon si ritrovò davanti ad una scelta piuttosto semplice, e non era semplicemente l’accettare o meno l’essere un vampiro, no!

Le scelte che gli si proponevano erano due:

rimanere solo, senza una famiglia, per quanto fittizia questa potesse essere, o crearsene una, formata da persone con le proprie stesse necessità.

Doveva scegliere tra solitudine e amicizia.

Tra vita e morte.

“D’accordo, mostrami agli altri come la tua nuova conquista, come la nuova bambolina da aggiungere alla collezione”

Il ragazzo castano mentre parlava era avanzato, aveva raggiunto e superato il vampiro, entrando finalmente nella sua nuova casa.

Ma, una volta all’interno dello stabilimento qualcosa lo colpì: era immensamente e  irriconoscibilmente … vuoto.

Solo la polvere regnava sovrana su quell’immensa sala che una vola costituiva l’ingresso di quel luogo.

“Non c’è nessuno” Il ragazzo castano rivelò l’ovvio voltandosi verso il ragazzino.

Il volto di Raphael Santiago in quel momento non esprimeva nessuna emozione, nemmeno il più piccolo dettaglio che avrebbe permesso a Simon di capire cosa stesse pensando.

“Sì, da molti anni sono spariti tutti

Avete mai sentito quelle frasi che sei certo non essere finite?

Bene, questa era una di quelle.

“E … ?” il giovane diurno aveva iniziato a gesticolare, particolare che si era trascinato dietro, un piccolo residuo della sua umanità perduta, forse per sempre.

“E cosa, Diurno? Se hai domande da fare tua madre ti ha dato una lingua per parlare, e anche per fare altro, credo, quindi usala”

“E tu perché sei rimasto qui, da solo?”

“Il motivo non è importante. Ora entra”

Simon vide quello che era rimasto del luogo in cui era stato tenuto prigioniero.

Il pavimento scricchiolava sinistramente, la carta da parati era stata completamente distrutta, solo una scritta, rossa come marmellata di ciliegie, campeggiava su tutto il grigiore che sommergeva il luogo:

Simon Lewis.

“Cosa …?”

La frase appena iniziata fu interrotta da due morbide labbra.

“Cosa stai facendo Raphael?” Simon l’aveva scansato.

Quando il sangue aveva preso a bruciare nelle sue vene, ad infuocargli la pelle, si era impaurito, talmente tanto da scacciare la fonte di quelle imprevedibili sensazioni.

“C’è una piccola parte di me, in te. Uccellino”

“Sì, lo so … io …” faceva dei passi indietro Simon Lewis, come quando era umano, si ritrovò a pensare.

Il suo istinto, il tratto selvaggio che si era accentuato con la trasformazione lo stava spronando a tornare, finalmente, fra le braccia di qualcuno.

Ma la sua mente, quella che puntualmente lo fermava dal fare qualcosa di avventato, stava ancora riorganizzando le idee.

Non ci fu scampo, avevano, tutti e due i ragazzi, la necessità morbosa di appartenersi, abbandonati a loro stessi dal tempo, si sentivano soli al mondo.

E avevano bisogno di braccia calde in cui avvolgersi, di occhi in cui rispecchiarsi e almeno una persona in tutto il pianeta su cui fare affidamento.

Non ci fu spazio per l’imbarazzo, avevano visto e fatto troppo per imbarazzarsi.

Non fu l’amore delicato che ci si aspetta da due innamorati.

Fu un prendersi passionale, ma semplice.

I jeans che caddero a terra fecero alzare la polvere come una voluta di fumo, rendendo il tutto più sfocato e irreale agli occhi dei due amanti.

Il letto, anch’esso polveroso, sembrava apparso dal nulla alle spalle del piccolo demonio dalle fattezze d’angelo.

Le camicie erano state abbandonate già da un po’, quando Simon percorse per la prima volta il torace di Raphael, contando con la lingua le costole un po’ sporgenti del ragazzino, fino ad arrivare al collo.

Collo che non venne minimamente risparmiato dai morsi e dalle carezze bramose del più grande.

La via di saliva che percorreva il petto del vampiro brillava alla luce della splendida luna.

Luna che fu l’unica spettatrice di quel ossessione sopita, o forse maggiormente incentivata, quella notte.

Mentre i due si abbandonavano ai piaceri della carne, unendosi in un solo corpo, condividendo i dolori che solo un altro essere sovrannaturale avrebbe capito, si ripetevano una frase.

L’inizio di ogni loro gioia e dolore.

“C’è una piccola parte di me in te, Uccellino.” 






*Charly*

era una vita che non scrivevo qualcosa, soprattutto in questo fandom.
grazie ad Odino (Scusate ho appena visto per l'ennesima volta il trailer di Thor 2) ho una Parabatai più unica che rara, che in un assolato pomeriggio d'Agosto al mare se ne esce con "scrivimi una RaphaelxSimon"
Come rifiutare un'offerta simile?
Quindi se ve la dovete prendere con qualcuno prendetevela con lei. :)
Se invece questa 'cosa' vi è piaciuta, 'prendetevela' con me. ;)
Ora che altro dire?
Ah, già qualche chiarimento per chi non è nella mia testa.
- tecnicamente dovrebbe essere ambientata dopo CoHF, dopo un'ipotetica battaglia finale.
dove la nostra Clary ci lascia le penne per salvare l'umanità (o qualcosa del genere) e gli unici sopravvissuti al tempo e al dolore sono, per l'appunto, Simon e Raphael.
ora la smetto, perché sennò lascio delle note più lunghe dell'intera FanFiction.

Alla prossima. Bacioni Charly
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: Charly_18