Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: SmartieMiz    07/08/2013    4 recensioni
«Ah, davvero? Per me è stato lo sbaglio più bello e intelligente che potessi mai fare», rispose l’altro con un sorriso deciso.
«Che cosa vuoi dire?», chiese Thad dubbioso.
«Che non aspettavo altro».

Thadastian - Fluff/Romantico/Lemon/Feelings
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Complete.
Rating: arancione
Genere: fluff/romantico



Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Fox; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

 

Complete.


~


Thad sperava con tutto se stesso di non imbattersi nel suo compagno di stanza, anche se il suo unico desiderio era esattamente quello di vederlo il prima possibile.
Avevano continuato a sentirsi durante l’estate: avrebbe pure potuto continuare a negarlo, ma era inevitabile il fatto che Sebastian si fosse affezionato anche lui a Thad.
Forse non nutriva gli stessi sentimenti che l’altro provava nei suoi confronti, ma certamente non gli era del tutto indifferente.
Thad si diede dell’idiota: si erano incontrati qualche giorno prima, quando Sebastian era tornato in Ohio dalla Francia, e lo aveva baciato, senza neanche salutarlo.
Nonostante i loro rapporti fin troppo intimi, non si erano mai scambiati un bacio; nessunissimo bacio sulla guancia o sulle labbra: niente, assolutamente niente.
Thad aveva anche una sorta di monologo già pronto da esporre nel caso Sebastian gli avesse chiesto il perché di quel bacio. Aveva preparato tutto alla perfezione: gli avrebbe confessato che gli voleva bene più di un semplice amico e che credeva di amarlo.
Come sempre, l’imbarazzo di quel grande gesto da compiere e la paura di ricevere un rifiuto, avevano preso il sopravvento su Thad che, indeciso sul da farsi, aveva pensato fosse meglio darsela a gambe levate.
Aveva lasciato Sebastian lì, di fronte alla caffetteria che era il loro punto d’incontro, con la bocca semiaperta e gli occhi leggermente dilatati.
Ora Thad era appena entrato alla Dalton, con una finta maschera di sicurezza costruita sul volto.
Temeva per il peggio: Sebastian non lo aveva contattato più in quei giorni, non gli aveva telefonato per chiedergli spiegazioni.
 
Harwood non poteva regalargli il bacio migliore della sua vita e poi sparire così, come un codardo, senza dirgli niente, quasi spaventato come se avesse compiuto un gravissimo errore.
E Sebastian si sentiva ancora più codardo di lui: avrebbe potuto fargli una chiamata e… e cosa? Pretendere una spiegazione?
Forse era lui quello che gli doveva spiegazioni a causa della sua indole, così volubile, spesso ostile, che il giorno offendeva e criticava Thad per qualsiasi cosa e la notte gli regalava il miglior sesso della sua vita.
Dire che era confuso era poco: quel bacio gli aveva regalato emozioni che non smettevano di infastidirlo. Sebastian si ritrovò a pensare che però si trattasse di un piacevole fastidio.
Cosa avrebbe dovuto fare quando lo avrebbe visto? Ignorarlo? Continuare la loro “relazione” facendo finta di niente? O parlargli?
Stava pensando a cosa fare mentre camminava per i corridoi della Dalton. Si rivolse alla segretaria che gli consegnò le chiavi della sua stanza.
Da una parte Sebastian sperava che il suo compagno di stanza non fosse di nuovo Thad, così avrebbe potuto evitare più facilmente di parlargli.
Da una parte, sperava lo fosse perché era tutto ciò che voleva dalla sua vita. Forse poteva sembrare patetico, ma Sebastian non avrebbe desiderato di più perché stava bene con lui, e forse non era un caso il fatto che non frequentasse più lo Scandals e gli altri locali da quando aveva avuto la sua prima volta con Thad.
Era successo tutto in un modo così imprevedibile: un minuto prima avevano litigato furiosamente, lanciandosi addosso persino i libri di scuola, e un attimo dopo erano entrambi sul letto di Sebastian, nudi e impegnati a fare altro.
Per Sebastian sarebbe dovuto rientrare tutto nella norma: per lui una scopata non era niente di così rilevante.
Per Thad, invece, sicuramente era qualcosa di più: quella era stata la sua prima volta con un ragazzo, forse era stata anche la sua prima volta in generale, e da una parte a Sebastian dispiaceva che l’avesse sprecata così.
Ma quella volta fu diverso anche per Sebastian: si era sentito per la prima volta bene nella sua vita, quasi al sicuro, come se Thad fosse la cosa più giusta del mondo.
Quella non era stata una semplice scopata, e Sebastian sapeva che non avrebbe potuto continuare a mentire a lungo.
Non doveva continuare a scappare dai problemi; prima o poi sapeva che li avrebbe dovuti affrontare, uno ad uno.
Sovrappensiero, inserì le chiavi nella toppa; la camera era la stessa dell’anno scorso e molto probabilmente Thad sarebbe stato di nuovo il suo compagno di stanza.
Sebastian riconobbe la valigia di Thad e sorrise spontaneamente.
Sistemò i propri bagagli all’angolo della stanza e bussò alla porta del bagno, sperando che qualcuno lo aprisse, ma nessuno venne ad aprirlo.
Sebastian aprì la porta e non lo trovò.
Sospirò: ora che si era convinto, Harwood non gli sarebbe sfuggito ancora una volta. 
 
Alla riunione di inizio anno, non riusciva a guardarlo negli occhi.
Era seduto vicino a Nick e Jeff, i suoi migliori amici, e lo spiava di sottecchi. Ogni volta che lo sbirciava, abbassava subito il capo, notando che Sebastian non smetteva di fissarlo.
«Cos’è successo?», Nick dovette accorgersi dell’agitazione di Thad.
«Oh, niente», tergiversò Thad, fingendo di essere interessato alle parole pronunciate dal preside della Dalton.
«Eh, sì, ora ti crediamo», si intromise Jeff con un sorriso scaltro: «Qualche ragazzo carino?», ammiccò.
Thad lo guardò seccato. Nick e Jeff non sapevano niente del suo rapporto erotico-conflittuale con Sebastian Smythe.
 
Si sentiva un po’ stalker: non aveva smesso di seguire Thad con lo sguardo.
Aveva osservato ogni suo minimo movimento, ogni suo piccolo gesto e ogni parola soffiata da quelle labbra a cui finalmente poteva attribuire un sapore.
Aveva notato che Thad aveva seguito per tutta la giornata Duval e Sterling, andando prima in biblioteca, poi in cortile e infine, la sera, nella loro camera.
Sebastian si recò nella propria stanza, si fece una doccia veloce, si vestì e lo attese: prima o poi, che gli piacesse o no, Harwood avrebbe dovuto affrontare quell’argomento con lui.
 
«Ho un sonno... È stato un viaggio molto lungo Texas-Ohio», spiegò Nick assonnato.
Jeff sorrise furbamente: «Davvero sei così stanco, Nick?».
Se prima il suo obiettivo era chiedere ai suoi amici di poter dormire con loro, con quella frase tutte le sue speranze andarono a frantumarsi.
Thad sorrise lievemente, pensando invece cavolo, stanotte mi tocca andare a dormire in camera!
«A… a domani!», farfugliò infine imbarazzato, beccandosi l’enorme sorriso di Jeff che era un miscuglio tra malizia e gratitudine e quello leggero di Nick.
Thad arrivò fuori la porta della sua camera. Non sapeva ancora chi fosse il suo compagno di stanza di quell’anno, ma era sicuro fosse Sebastian Smythe.
Abbassò la maniglia, pronto ad aprire le porte dell’inferno.
 
«Ciao…», mormorò Thad quasi impercettibilmente, entrando in stanza e chiudendo la porta.
Sebastian non sapeva se ricambiare il saluto, se baciarlo fino allo sfinimento o se sbatterlo contro la parete.
Alla fine nessuno dei tre pensieri ebbe modo di realizzarsi.
«Sei uno stronzo», asserì Sebastian quasi arrabbiato.
Thad, sorpreso, si voltò verso di lui e, cavolo, non avrebbe mai dovuto fissarlo in quei fottuti e fiabeschi occhi verdi.
«Sì, hai sentito bene», continuò Sebastian senza nemmeno dargli il tempo di rispondere: «Sei uno stronzo, Harwood, sì, perché non puoi darmi un bacio del genere e poi svignartela per non affrontarmi».
Thad chinò il capo, imbarazzato e rosso in viso.
«Ehi, quando ti parlo mi devi guardare negli occhi», Sebastian gli si avvicinò quasi minacciosamente e gli sollevò il viso, costringendolo a guardarlo: «Hai capito?».
«Proprio negli occhi? Non riesco a dire niente di sensato se continuo a guardarti negli occhi…», disse scioccamente Thad.
Sebastian non sapeva se essere intenerito o nauseato da una frase del genere.
«Non si scappa dai problemi, Thad. Non si fa, non fare come me», gli sussurrò infine Sebastian ad un soffio dalle sue labbra.
Concentrarsi su cosa dire era ancora più difficile con Sebastian così vicino a lui.
«No, niente… è stato uno sbaglio», mormorò Thad a malincuore, ma Sebastian sapeva che mentiva.
«Ah, davvero? Per me è stato lo sbaglio più bello e intelligente che potessi mai fare», rispose l’altro con un sorriso deciso.
«Che cosa vuoi dire?», chiese Thad dubbioso.
«Che non aspettavo altro», rivelò Sebastian catturando immediatamente le sue labbra in un bacio.
Lo prese per la cravatta, lo spinse contro la porta e lo baciò con forza e passione.
Le loro lingue, impazienti, si cercavano con ardore, e le loro mani indugiavano con veemenza le une sui fianchi dell’altro.
Sebastian fece salire le sue mani dal bacino al petto, posizionandosi in corrispondenza dei bottoni della camicia.
«Posso?», gli chiese serio guardandolo negli occhi.
Thad restò quasi a bocca aperta: Sebastian non gli aveva mai chiesto il permesso di nulla.
Il ragazzo rispose annuendo lentamente e così Sebastian gli tolse il blazer, gli slacciò la cravatta e gli sbottonò la camicia.
Thad sfilò la t-shirt dell’altro, e neanche un attimo dopo erano sul letto del primo.
Sebastian lo baciò delicatamente sulle labbra, sul collo e sul petto, mentre piacevoli sensazioni e forti emozioni esplodevano dentro di lui, colmandogli il cuore di gioia.
Dal canto suo, Thad sentì le solite farfalle nello stomaco che, questa volta, erano più accentuate.
Sebastian fece scivolare la sua mano sul cavallo dei pantaloni. Fissò per un momento gli occhi di Thad, scuri e velati dalla lussuria, per poi sfilargli lentamente i pantaloni.
Thad fece lo stesso con Sebastian, poi giocherellò per qualche istante con l’elastico dei suoi boxer, finché non glieli sfilò.
Anche Sebastian gli privò del suo ultimo indumento. Le loro erezioni si scontrarono appena, mentre la bocca di Sebastian era impegnata a bearsi di quelle soffici e morbide labbra che desiderava poter baciare già da tempo.
Continuarono a lasciarsi baci dolci e delicati ancora per un po’, finché Thad non si alzò un attimo dal letto per aprire il cassetto e prendere un preservativo e del lubrificante.
Applicò il tutto con attenzione, poi fece distendere Sebastian sul letto.
Gli lasciò baci leggeri lungo la schiena, poi si mise sopra di lui a cavalcioni.
I loro corpi si unirono e, per la prima volta nella sua vita, Sebastian si sentì come completo.
Le spinte erano decise, e Thad rallentò sempre di più per poi fermarsi completamente quando più tardi sentì Sebastian gemere per il dolore.
Thad cercò di tranquillizzarlo, baciandolo sulla guancia e sussurrandogli parole dolci e rassicuranti.
«Sebastian», sussurrò lievemente.
«Thad».
Non aveva pronunciato il nome di Blaine o di qualche sconosciuto come era solito fare ai primi tempi, né lo aveva chiamato Harwood come aveva fatto tutte le altre volte, ma lo aveva chiamato per nome.
«Sebastian», disse di nuovo Thad con voce roca, ma con un sincero sorriso sulle labbra.
Thad lo fece distendere in una posizione più comoda, poi srotolò le lenzuola del letto, coprendo entrambi i corpi nudi ma accaldati per l’eccitazione. Si adagiarono l’uno tra le braccia dell’altro, esausti ma innamorati.
Sebastian strinse Thad più forte a sé, facendo accoccolare la sua testa sul proprio petto. Lo baciò delicatamente sulle labbra e poi sulla tempia.
Dopo averlo fatto, ognuno era solito andare a dormire nel proprio letto, come se niente fosse successo e come se a nessuno dei due importasse davvero.
Ma questa volta non c’era bisogno di continuare a fingere: Sebastian, al fianco di Thad, si sentiva in paradiso.
Non avevano scopato e basta.
Avevano fatto l’amore.
Nessuno dei due si sentì soddisfatto e appagato; si sentirono entrambi giusti, sicuri.
Completi.

 

~

Angolo Autrice

Buon pomeriggio a tutti :)
Dovrei studiare, ma okay. Stavo un po' sfogliando la mia cartella sul pc e ho trovato questa OS che avevo gettato nel dimenticatoio(?), ma l'ho riletta, l'ho "limata" un pochettino e... e boh, mi piaceva, perciò ho deciso di darle una possibilità. :)
C'è un po' di... lemon xD ma giusto un po', e poi un po' di fluff e feelings perché sì, ci vogliono sempre. ♥ 
Spero vi piaccia! Alla prossima :D

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: SmartieMiz