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Autore: roro    15/02/2008    5 recensioni
One Shot senza pretese sulla coppia Inu-Yasha e Kagome.
Kagome è tornata nella sua epoca, indispettita da Inu-Yasha. In compagnia delle sue amiche, penserà ai suoi sentimenti: ma è così semplice voler bene a qualcuno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bah! Stupido di un Inu-Yasha! Abbiamo distrutto Naraku, ma, visto che la sfera si è distrutta in mille pezzi, di nuovo, devi restare qui! Ma chi si crede di essere? Eh? ’

Una ragazza mora, con gli occhi russet, camminava per le vie di Tokyo, giocherellando continuamente con un lembo della maglia.
Idiota, idiota e ancora idiota.
Le lacrime le pizzicavano gli occhi, chiedendo di uscire, imperiose, furiose.
Scosse il capo.
Le avrebbe trattenute. Odiava piangere, specialmente quando il motivo era lui.

“Kagome!” urlò Eri, una delle sue amiche, strattonandole il braccio. “Guarda com’è carino quel vestito!”
“Già… è veramente carino.” mormorò semplicemente Kagome, abbozzando un timido sorriso. Non era proprio dell'umore adatto.
“Ayumi, Yuka, andiamo a provarlo?” le due ragazze annuirono leggermente.
“E allora che aspettiamo?” esclamò Kagome, dirigendosi verso il negozio in questione.
Per oggi, Inu-Yasha, non voglio pensarti! Voglio comportarmi come una ragazza della mia età!
*
‘ Ma come si è permessa?! Quella sciocca ragazzina umana! Io non sono ai tuoi ordini! Ripartiremo in cerca dei frammenti tra qualche giorno: prima devo andare un po’ a scuola. Ma che ci troverà in quella scuola di così interessante? Se glielo chiedi, ti dice che lei la scuola la odia… e allora perché ci va? ’
A porsi questi quesiti era stato un giovane hanyou (giovane per così dire… ha 200 anni suonati!). I lunghi capelli d'argento venivano mossi continuamente dalla leggera brezza, gli occhi topazio guizzavano per la foresta, nella muta richiesta di veder ricomparire una divisa scolastica e una folta chioma corvina.
Era soprapensiero… quindi, quando un piccolo cucciolo di kitsune gli si avvicinò, saltandogli sulla spalla, sobbalzò, rischiando quasi di cadere dal ramo dell’albero su cui era solito riposare.
“Inu-Yasha… quando torna Kagome?” strillò il piccolo Shippo.
“Non lo so… la signorina-la-scuola-è-la-cosa-più-importante-i-frammenti-possono-aspettare non lo ha detto!”
“E allora vai a prenderla!” urlò il piccolo demone, tirandogli le orecchie canine - dalla gola di Inu-Yasha nacque un leggero ringhio.
‘ La fa facile il piccoletto… ’
“La conosci, no? Quella mi uccide se la vado a riprendere.” Sussurrò l'hanyou, fingendo distacco.
“E a te cosa importa? Sei andato a riprenderla così tante volte senza farti il seppur minimo problema!” disse una voce ai piedi dell’albero. Inu-Yasha si sporse leggermente. Miroku sorrideva divertito. Sulla guancia destra, il segno di uno schiaffo della sterminatrice (Inu-Yasha era sicuro che era il segno della mano di Sango: era l’unica capace di colpire con così tanta violenza il monaco!) faceva bella mostra di sè.
“Tornate da Sango, rompiscatole, e lasciami in pace!” ringhiò adirato il mezzo-demone, riprendendo la sua solita aria strafottente.
“Inu-Yasha, con me non attacca! Lo so che ti piace la divina Kagome, e che vorresti andare a riprenderla subito. Solo non ne hai il coraggio!”
“E cosa te lo fa credere?” sbuffò Inu-Yasha, voltando il capo di lato. Le sue guance erano così rosse da poter fare invidia a un pomodoro.
“Beh… per primo, il rossore della tua faccia. Cosa credi? Che basti girarti per non farlo notare? Poi, le attenzioni di cui riempi la divina Kagome. Ti ho visto, di notte, controllare se è coperta per bene e se dorme tranquilla. Ah! Quasi dimenticavo! Parli nel sonno, lo sai? Più di una volta ti ho sentito dire : ‘ Ti voglio bene… Kagome… ’ e ‘ Non lasciarmi mai, Kagome. Senza di te non so che farei… ’.”
“Che fai, monaco? Mi spii?”
“Ho indovinato?” strillò il monaco, scoppiando in una fragorosa risata. “Io avevo tirato a indovinare!”
Inu-Yasha avvampò ancora di più: si era fatto mettere nel sacco!
“Miroku! Sbrigati ad allontanarti: Inu-chan è furioso!”
Il mezzo-demone saltò giù dall’albero, livido di rabbia.
“Inu-Yasha, fa il bravo…” sussurrò Miroku, indietreggiando.
“Ora ti taglio a brandelli con tessaiga…” sibilò l’hanyou, avanzando minaccioso.
“Inu-Yasha… se ti do un consiglio per conquistare la nostra bellissima divina Kagome… tu mi lasci in vita?”
Inu-Yasha lo osservò per un attimo, rinfoderando Tessaiga. “Dipende.”
“Allora… un buon modo per conquistare una donna è…” sussurrò il monaco, voltandosi “DARSELA A GAMBEEEEEE!!!!!!”
“Dannato bonzo! Torna qui!” strillò Inu-Yasha.
‘ Troppo tardi… Dannato, me la pagherai, te lo giuro. Comunque...Per certi versi, ha ragione… dovrei fare qualcosa, o rischio di perderla. Perderla, poi! Non è mai stata mia, parliamoci chiaro. Ma i pericoli non sono solo qui… E nella sua epoca potrebbe esserci qualche ragazzo che la corteggia… e lei potrebbe accettare la sua corte…NO! Non devo permetterlo! ’
Iniziò a saltare di ramo in ramo, dirigendosi verso il pozzo.
“L’avevo detto che sarebbe andato a riprenderla…” disse il cucciolo di volpe, incamminandosi verso il villaggio.
*
“KAGOME!” tuonò Yuka, afferrando un vestito scollato che lasciava ben poco all’immaginazione. “Prova questo!”
Kagome prese il vestito tra le mani. Era la sua taglia, certo, ma era così aderente!
“Yuka, non credi che sia un po’ eccessivo?”
“In che senso?” chiese la ragazza, continuando a frugare tra gli scaffali. Loro due si erano dirette verso il reparto ‘ Abiti da sera ’ mentre invece Ayumi era andata nel reparto degli ‘ abiti sportivi ’ e Eri era andata nel reparto ‘ Intimo ’.
“Nel senso che non ho voglia che chi mi guarda riesca a vedere anche l’orlo delle mie mutandine…”
Yuka sorrise. La sua amica, pur avendo un corpo ben fatto, che molte ragazze non si sarebbero fatte scrupolo di mettere in evidenza, era pura e casta. Odiava attirare su di sè gli sguardi troppo interessati dei ragazzi.
“Allora raggiungiamo Ayumi. Credo che il reparto sportivo ti sarà più congeniale.”
“Si, lo credo anch’io.”
Le due ragazze si avviarono rapidamente verso il reparto dell’amica.
“Trovato qualcosa di interessante?” chiese Kagome, avvicinandosi ad Ayumi, intenta a controllare uno scaffale.
“Si, vedi se ti piacciono.” Detto questo, le porse della tute sportive molto carine e delle magliette a mezze maniche di tanti colori. Per finire, una caterva di jeans.
“Che carini! Posso provarne qualcuno?”
Ayumi annuì, passandoglieli.
La studentessa corse nei camerini, uscendone poco dopo.
“Sei una favola!” esclamarono contemporaneamente le ragazze. I jeans che Kagome aveva indossato non erano niente di speciale. Semplici. Proprio come Kagome. Le calzavano a pennello, e risaltavano le forme generose della ragazza.
“Che dite... li prendo?” chiese Kagome. Non era sicura. Le piacevano, ma…
“Io dico di si!”
Eri piombò nel reparto. Tra le braccia aveva alcuni pacchetti, contenenti reggiseno di tutte le forme e colori!
“Kagome, vieni con me! Oggi rivoluzioneremo il tuo look!”
Sebbene in fondo la cosa la spaventasse, finì con l'annuire. Ma non riusciva a sorridere. Per quanto quella giornata le piacesse un sacco, e fosse di quel tipo che voleva trascorrere da una vita, qualcosa, in fondo al cuore, la bloccava. Provava un terribile senso di colpa, e sapeva anche il perché.
‘ Inu-Yasha .’
*
“Fratellone, che ci fai qui? Sei qui per la sorellona?” chiese Sota, dopo aver visto Inu-Yasha piombare nella camera della sorella.
“Shh! Sota, se strilli così mi farai scoprire!” si voltò un po’ in giro, poi aggiunse. “Sota… dov’è?”
“In giro con le amiche.” Il bambino continuò a premere i tasti del videogioco tra le sue mani, sedendosi sul letto di Kagome.
“Quando tornerà?”
“Mi è sembrato di capire che dorme fuori.”
Inu-Yasha ebbe un tuffo al cuore… per quanto l’avrebbe dovuta attendere? Non ce la faceva più!
“Vado a cercarla!” urlò, saltando in piedi.
“No, fratellone!” strillò Sota, afferrando la manica del vestito del ragazzo. “Se lo fai, mia sorella ti fa male! La conosci, no?”
Inu-Yasha annuì energicamente. La conosceva bene. Si erano incontrato circa un anno prima, e insieme ne avevano vissute di avventure!
“Allora l’attenderò qui.” Sedette al centro della stanza.
“D’accordo… più tardi ti porterò qualcosa da mangiare, fratellone.”
Il mezzo-demone guardò il bambino, riconoscente.
“Grazie.”
“Di nulla.” Esclamò Sota, saltellando fuori dalla stanza.
*
“Allora, andiamo in discoteca?” urlò Eri. Dopo le ‘ spese pazze ’, erano andate a casa sua per preparare il piano della serata.
“No, c’è troppo rumore.” Disse Kagome.
Eri la guardò, contrariata. Fino a quel momento, aveva bocciato ogni proposta.
“Io credo che Kagome vorrebbe passare la serata in modo diverso.” Disse Ayumi d’un tratto, portandosi un dito sulle labbra, sua comune posizione per riflettere.
“E cioè?” chiese Yuka, interessata - almeno si sarebbe parlato di qualcosa di interessante. Fino a quel momento, la serata era stata noiosissima.
“Con il suo ragazzo, Inu-Yasha!”
“Con il teppista?!? D’accordo, è molto carino ma… noi siamo le tue migliore amiche! KAGGY! Non vuoi passare la serata con noi?”
Kagome le guardò.
“Vi giuro: vorrei con tutto il cuore venire con voi. Ma penso... penso, e mi dispiace, di avere una priorità... E... Scusate!”
“E allora che aspetti?” stillò Eri, saltando in piedi. Se c'era una cosa che odiava, era costringere qualcuno a fare qualcosa che non voleva o non poteva “Raggiungi il tuo ragazzo! Sbrigati!”
Kagome afferrò i vestiti e, salutate le amiche, corse verso casa.
‘ Prenderò il mio zaino e lo raggiungerò. Gli chiederò scusa… ’ non riuscì a terminare: Inu-Yasha era al centro della sua camera, profondamente addormentato.
*
“Che fai qui?” sussurrò, avvicinandosi.
Inu-Yasha aprì gli occhi, confuso.
“Kagome…”
“Ciao. Volevo chiederti scusa… se vuoi cercare i frammenti, io li cercherò con te. Se vuoi uccidere qualche demone, io ti seguirò ma…” le parole della ragazza morirono sulla spalla del mezzo-demone.
“Scusa, Kagome. A volte dimentico che tu non sei della mia epoca. Che tu hai altre persone a cui pensare, al di fuori di me.”
“Inu-Yasha… sono stata io a decidere di seguirti. E... devo dirti una cosa…” arrossì, sciogliendo l’abbraccio che la legava al mezzo-demone.
“Io… io ti amo, Inu-Yasha. E voglio restare insieme a te, per sempre. Lo so… probabilmente tu non mi ricambi ma…”
“E chi te lo ha detto?” disse Inu-Yasha, un sorriso malizioso sul volto. “Ti amo anch’io, piccola ragazza venuta dal futuro! Penso di essermi innamorato di te dalla prima volta che ti ho visto… ma il ricordo della morte di Kikyo era ancora troppo fresco. Kagome… fammi una promessa. Promettimi che non mi lascerai mai.”
Kagome annuì con forza.
“Posso baciarti?” sussurrò Inu-Yasha, avvicinandosi al volto di Kagome e abbracciandola nuovamente.
“Si…”
Probabilmente, in 
futuro litigheranno ancora, ma una cosa è certa: staranno insieme per sempre.






Salve... c'è nessuno? Va beh, in ogni caso sono roro e questa è la mia seconda fan su Inu-Yasha. L'ho scritta ieri sera tardi (verso le 11...) dopo aver terminato le bozze dei capitoli 14, 15 e ? (non ho ancora deciso che capitolo sarà, poichè è programmato più avanti) della mia fan su Naruto (Kiss from the rose *Scusate la pubblicità* ^^). Visto che era tempo che non pubblicavo su Inu-Yasha (e che io adoro Inu-Yasha), e considerando che volevo ringraziare quelli che avevano commentato la mia prima One-Shot, ho deciso di pubblicarla, anche se la considero un po' stupida e banale (ma che potete farci?). Detto questo, ringrazio vivamente chi mi lascerà un commentino (anche negativo, va bene lo stesso ^^) e chi leggerà. Grazie e arrivederci!
roro

P.S. [Nota del 14/08/08]
Un'altra delle mie stupide prime fic. Su questa ho messo un
po' mano, ma non esageratamente, comunque. L'idea era questa
e non ho variato nulla.
Comunque, penso sia una cavolata XD.
Baci a tutti!
   
 
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