Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: RainySky    08/08/2013    1 recensioni
L’amore. Imprevedibile, incontrollabile. Arriva, non si sa come ma arriva, per tutti. Per persone di tutte le età, a tutte le età, per coppie di ogni tipo. Può giungere in un giorno come tanti altri, o in un giorno completamente diverso dalla solita routine: è così, non ha un “modo” per arrivare. Lo fa, e basta.
Andrea è una ragazza dalla vita un po' complicata, a parte sua madre e il fratello ha alcuni problemi nel socializzare, o almeno non ha mai avuto problemi fino a quando non è stata trasferita in un'altra scuola.
Sono giunte le vacanze estive, e siamo appena alla prima settimana dopo la fine del 3° anno di liceo. Dal nulla, spunterà una persona, una ragazza di un anno più giovane di lei, una ragazza dal carattere strano, divertente e solare, che cercherà in ogni modo di fare cambiare la ragazza, e senza accorgersene, cambierà anche la propria vita, oltre a quella di Andrea.
Fin dove può arrivare l'amore?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’amore.
Imprevedibile, incontrollabile.
Arriva, non si sa come ma arriva, per tutti. Per persone di tutte le età, a tutte le età, per coppie di ogni tipo.
Può giungere in un giorno come tanti altri, o in un giorno completamente diverso dalla solita routine: è così, non ha un “modo” per arrivare. Lo fa, e basta.
Semplice, direbbe qualcuno, basta aspettare.
No, non è così.
Io credo nel destino, nella provvidenza. Credo che, se qualcosa deve avvenire, dobbiamo anche fare qualcosa per renderla possibile. Altrimenti anche se il destino ha scritto una determinata cosa per noi, ma tutto quello che facciamo è guardare impassibili il mondo che ci circonda, senza mai fare nulla, l’occasione che il destino ci da se ne va, esattamente com’è arrivata.
In un lampo.
Abbiamo sempre due scelte nella vita, ragione o cuore.
Cuore o ragione.
Il bello sta decidere, chi dei due abbia ragione, o se addirittura non hanno entrambi ragione.
Bella bega eh?
Nessuno verrà mai a dirti cosa è giusto o cosa è sbagliato, o meglio, qualcuno ci proverà, ma di fatto non possono. E’ una questione di morale, decidiamo per conto nostro.
L’amore  è anche questo: prendere una serie di decisioni che determineranno la buona riuscita di una relazione, o la sua disfatta.
Altra bella bega.
Siate padroni del vostro destino, della vostra mente, delle vostre azioni ma lasciate correre libero il vostro cuore. Lasciatelo andare.
 
 
 
“Andrea, allora vieni stasera a Stresa?”, mi domanda mia madre dalla cucina, metre io pigramente cambio i canali della televisione.
Sbuffo. Mi sento scocciata. Sarà la ventesima volta che me lo chiede oggi. “Ti ho già detto che vengo Mà, quante volte te lo devo ripetere?”, finalmente arrivo su DmaX sperando che ci sia un programma decente, sorrido felice non appena vedo che è una nuova puntata di Dinamo – Magie Impossibili.
Alzo il volume e spero con tutto il cuore che mia madre abbia finito di farmi domande a mitraglietta. “Sai già cosa metterti?”. Serro la mascella.
“No Mà, poi vedo eh”, mi tiro seduta sul divano in pelle e alzo la parte sotto a farmi da appoggia piedi. Lo sbuffo scocciato di mia madre mi fa capire di aver usato un tono non esattamente socievole.
“Poi vedi, un paio di brigole! Sono le 7 e mezza, dobbiamo uscire!”.
Guardo distrattamente l’orologio, poi rivolgo ancora lo sguardo alla televisione e faccio una smorfia. Niente Dinamo stasera.
Spengo la TV, butto il telecomando sul divano come mi alzo e me ne vado in camera per iniziare la mia disperata ricerca al pantalone.
Appena arrivo al secondo piano guardo alla sinistra delle scale verso la camera di mio fratello, quando c’è in casa la sua ragazza stanno sempre chiusi lì. Va bene la privacy, va bene che vogliono stare loro due soli soletti, va bene che vogliono fare.. Certe cose. Ma ehi, ci sono anche io in sta casa!
Entro nella mia cameretta e chiudo la porta, mi appoggio contro di essa e sospiro drammaticamente.
Noia.
Le vacanze estive mi procurano sempre tanta noia.
Dove vivo io non c’è mai nulla da fare, è solo un paesino sperduto in provincia di Novara, cosa mai si potrebbe fare lì?
Le opzioni migliori sono andare sul lago maggiore, e andare sul lago maggiore. Ah no, aspetta, ci sarebbe anche il centro commerciale “Le Isole”, il più grande della zona. In verità anche se non sono molto una ragazza da shopping sfrenato adoro quel posto, motivo? C’è una sala giochi.
Mi riprendo dalle mie riflessioni appena sento mia madre chiamarmi spazientita, dò un veloce sguardo alla mia camera: sembra sia passato un uragano, è troppo in disordine sto posto, come faccio a dormirci alla sera?
Apro l’armadio e scruto. Da sinistra a destra, da destra a sinistra.
Non ho niente da mettere!
“Mà!” urlo aprendo di pochissimo la porta “Dove sono i miei pantaloni mimetici?” continuo sempre sullo stesso tono di voce.
“Guarda che forse sono nel mio guardaroba!”.
Nel “suo” guardaroba. Mia madre aveva una stanza intera, dedicata ai suoi vestiti, mentre io avevo un sottospecie di armadio color giallo canarino, che se appena entrava un po’ di sole dalla finestra mi abbagliava con riflessi di ogni tipo ed intensità.
Voglio cambiare camera.
Voglio cambiare direttamente casa.. Magari anche paese.
Veloce come un fulmine entro dentro la stanza del guardaroba di Mà e mi prendo i pantaloni che erano stati appoggiati sull’omino difianco alla porta. Esco e richiudo la porta.
Missione compiuta, Andrea, sei sopravvissuta ancora una volta ai nauseanti profumi che quella camera emette.
Sorrido compiaciuta di me stessa mentre mi allaccio la cintura e tiro fuori dai cassetti la maglietta dell’Hard Rock di Dublino.
Prendo i miei anelli e la collana con la targhetta militare che era appartenuta a mio padre e la indosso, stringendola nel palmo della mano per alcuni istanti prima di correre giù per le scale.
Mia madre mi vede e mi sorride contenta, indicando poi le Adidas “Ti ho portato su le scarpe. Dai dai, altrimenti facciamo tardi”, la ringrazio per quella gentilezza ed infilo le scarpe in tempo record, chi ha bisogno di allacciare le scarpe dopotutto? Da quando le ho comprate e allacciate la prima volta, non ho mai snodato i lacci.
“Sono pronta”, dico a bassa voce, arresa al mio destino. Una cena. Fra donne sole, mia madre e la sua migliore amica.
Evidentemente rientro nella categoria “donne sole”?
Rabbrividisco solo all’idea.
“La smetti di trastullarti?” ride mia madre avviandosi verso la macchina subito dopo aver chiuso il cancello, sorrido a mia volta e le corro dietro per non essere lasciata indietro.
 
 
Il viaggio in macchina fino a Stresa non è molto lungo grazie al cielo, è circa un’oretta di macchina, 40 minuti se non trovi nessun vecchietto che dovrebbe stare a casa invece che guidare.
Arrivammo per le otto e venti, mia madre chiamò la sua amica, Sabrina, e appena quest’ultima scese giù in piazzetta andammo tutte a mangiare all’”Osteria Degli Amici”. L’unica cosa positiva di quel posto è che fanno la pizza al forno a legna, per tutto il resto, ci pensano le zanzare a rovinarti il pasto, soprattutto quando non te ne accorgi e mentre apri bocca per mangiare il boccone di pizza, ti mangi pure quella succhiasangue.
Non osate pensare che non sia possibile.
A me è successo, circa tre volte se non ricordo male.
Ci sediamo al tavolo ed in poco tempo dopo l’ordinazione veniamo servite, sorrido come una bambina non appena mi portano la mia pizza preferita: la pizza “al camino”, pomodoro, mozzarella, scamorza fusa, speck.
“Buon appetito” sorride Sabrina prima di cominciare a mangiare.
La serata procede serenamente,  mia madre, Valeria, è spensierata, una volta ogni tanto. Io mi faccio gli affari miei, gustandomi la mia adorata pizza, fino a che sento lo sguardo della signora Sabrina su di me. Alzo il viso interrogativa e lei fa una risatina malefica. Brutto segno, orrendo direi.
Stava per farmi una domanda, provai ad alzarmi per andare in bagno ma lei se ne accorse e mi bloccò in partenza “Allora come va la ricerca della ragazza della tua vita?”.
Inizio a tossicchiare in imbarazzo, stavo ancora masticando un boccone per cui a momenti mi ammazzavo “Ah.. Boh, cioè.. Va?”, sia Sabrina che mia madre ridono all’unisono.
Stronze, penso abbozzando un sorriso. Ebbene sì, entrambe sanno che mi piacciono le ragazze e non si sono mai fatte problemi a riguardo, nè io mi sono mai fatta problemi a dimostrarlo in pubblico ed ecco spiegato il perchè della sua domanda così davanti a tutti.
Qualcuno degli altri tavoli si era girato in imbarazzo e quelli più vicini a noi, tutte coppie fra l’altro, si erano girate dall’altra parte.
“Arriverà, arriverà” disse infine, tornando a parlare del più e del meno con mia madre.
Curioso da parte sua, visto che era la fondatrice del club “donne sole” per eccellenza.




------------------------




Buongiorno!
O meglio buonsera, beh insomma dipende da quando leggete questa fic =)
Ho iniziato questa storia da un'idea che ho avuto mentre ero in macchina e tornavo da una festa, sapete no, quei lampi di genio che ogni tanto si hanno!
Ebbene, la storia è ancora una volta una FemSlash quindi sapete già cosa aspettarvi per Andrea in futuro, una bellissima topmodel alta due metri, magra come uno stecchino! Scherzo scherzo.

Ad ogni modo, in questo primo capitolo ho solo cercato di introdurre la persona di Andrea e in che contesto vive, come passa il suo tempo e tutte le cose più svariate, ovviamente la presentazione continuerà nei prossimi capitoli, man mano che vedremo Andrea alle prese con diverse situazioni.
I primi capitoli di questa storia che posterò sono scritti tutti in prima persona e al presente: ho voluto fare questo esperimento ma il risultato non mi è piaciuto molto, per cui, credo che dal 3° capitolo in poi cambierò metodo.
Chiedo venia!

Mi farebbe piacere sapere cosa pensate di questo inizio, così da decidere come procedere e  se ho bisogno di fare ulteriori modifiche! :)
Grazie mille per l'attenzione e grazie per aver letto!


p.s: a breve aggiornerò la storia "Il suo nome è Paige". Se volete e avete tempo dateci un'occhiata, e lasciate anche lì un vostro parere, dal momento che sto attraversando un "blocco", sapere cosa ne pensate mi potrebbe davvero essere d'aiuto! 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1819266
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: RainySky