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Autore: Rohan    08/08/2013    5 recensioni
Dal testo:
-Alzati dormiglione! È ora di prepararci per andare a scuola!- disse un'entusiasta Pan con gli occhi che brillavano. Era il suo primo giorno di scuola, e non vedeva l’ora di conoscere qualche bambino della sua età per giocare e stringere nuove amicizie. Gohan si buttò con la schiena a peso morto di nuovo sopra il letto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Pan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ore 7:00, la sveglia suonò e un’allegra bambina di tre anni saltò sul letto dei genitori per svegliarli. Un uomo sulla ventina si stropicciò gli occhi e fece un rumoroso sbadiglio, segno che lui non aveva ancora voglia di alzarsi nonostante fosse giunta l’ora.

-Che c’è amore?-  chiese Gohan mettendosi seduto sul letto dove la bambina saltava.
-Alzati dormiglione! È ora di prepararci per andare a scuola!- disse un'entusiasta Pan con gli occhi che brillavano. Era il suo primo giorno di scuola, e non vedeva l’ora di conoscere qualche bambino della sua età per giocare  e stringere nuove amicizie. Gohan si buttò con la schiena a peso morto di nuovo sopra il letto.
-Lasciaci dormire altri cinque minuti per favore!- si lagnò come se il bambino fosse lui.
Videl, che fino a quel momento aveva assistito alla scena in silenzio, prese sua figlia tra le braccia ed uscì con lei dalla camera.
-Tua figlia ha ragione! Vedi di alzarti altrimenti farai di nuovo tardi al lavoro!- lo rimproverò la moglie davanti alla porta della loro camera.
Quelle due avevano lo stesso carattere, ovvio che si spalleggiassero a vicenda, e il povero Gohan non riusciva proprio a tenerle testa. Si alzò di malavoglia dal letto e andò in bagno per lavarsi e vestirsi. Quando ebbe finito andò in cucina per fare un’abbondante colazione insieme alla sua amata famiglia. Quando arrivò, trovò sua moglie alle prese con sua figlia per sistemarle tra i capelli corvini un fiocchetto che proprio non ne voleva sapere di starsene fermo sui capelli. Sorrise vedendo la moglie un po’ disperata, ma allo stesso tempo più paziente in confronto a com’era quando l’aveva conosciuta. Quando finalmente il fiocchetto fu a posto iniziò a preparare la colazione per la sua famiglia. Gohan squadrò sua figlia. Aveva una magliettina bianca con un cuore azzurro al centro, e una gonnellina di stoffa azzurra. Guardò storto la moglie.
-E’ troppo corta!- esclamò incrociando le braccia in segno di disapprovazione. Videl si girò sorpresa e guardò il marito osservare di sbieco lei e la figlia.
-Cosa è troppo corta?- chiese perplessa.
-La gonna di Pan!- esclamò offeso.
Videl rise divertita. Sapeva che Gohan era molto geloso di sua figlia ma, insomma, aveva tre anni! Non poteva di certo pensare queste cose! Gohan la guardò ancora più male, e leggermente confuso dalla reazione della moglie. –che ridi?!- chiese scettico.
-Gohan, tua figlia ha tre anni! Non fa nulla se quella gonna non le arriva sulle ginocchia! È una bambina!-
-E’ lo stesso troppo corta!- sbuffò contrariato.
La bambina, non comprendendo bene perché suo padre se l’era presa tanto, si ci avvicinò. Allargò le braccia, segno che voleva essere presa in braccio, e Gohan, un attimo prima arrabbiato e offeso un attimo dopo con gli occhi che traboccavano di tenerezza, prese la sua bambina in braccio e la portò alla sua altezza.
 –Non ti piace le mia gonna?- chiese innocentemente la bambina. Gohan le sorrise, sì, era una bambina.
–Piccola, sei bellissima. Sei la bambina più bella dell’universo!- la fece volteggiare e ridere un po’, poi le posò un affettuosissimo bacio sulla guancia.
–Allora… adesso ti devo spiegare un paio di cose!- disse alla bambina sedendosi con lei sopra le gambe. Pan annuì e iniziò a concentrarsi sulle parole del padre, mentre Videl che ancora cucinava ascoltava ridacchiando per quanto Gohan fosse buffo.
-Allora, devi giocare solamente con le bambine! I maschietti lasciali stare per ora. Ok?- la bambina annuiva sempre, ad ogni cosa che il padre diceva, memorizzando per bene tutte le dritte che le dava. –Non sederti mai accanto ad un bambino, sempre accanto alle femminucce, mi raccomando! Se qualcuno dice che vuole essere il tuo fidanzato digli di no! Un fidanzatino ce lo hai già no?- la bambine fece cenno di sì col capo sorridendo.
-Chi è?- chiese Gohan con fare scherzoso accarezzandole i capelli.
-Il mio papà!- esclamò contenta abbracciando il padre.
-Bravissima! Poi… umh… ah! Se un bambino ti prende la mano tu gli dai un bel pugno sul viso così non lo farà mai più ok?-
Nel frattempo, Videl  aveva servito tutto a tavola e adesso richiamava l’attenzione dei due. –Su venite a mangiare che si fredda, e poi si è fatto tardi, dovete andare tutti e due!-  li informò la giovane.
Padre e figlia mangiarono con la solita fame tipica dei Sayan e finirono dopo qualche minuto tutto quello che Videl aveva cucinato. La donna prese la giacca del marito e quella di Pan e glieli diede. Prima che i due uscissero di casa guardò bene che i due fossero a posto. Non era così! Sospirò sistemando per bene il colletto della camicia del marito e la cravatta, lisciò tutte le piegature della giacca con la mano e poi posò un tenero bacio sulle sue labbra. Poi passò alla bambina, sistemò ancora una volta il fiocchettino tra i suoi capelli, la giacchetta leggera e le diede un bacio sui capelli corvini. Indietreggiò di un paio di passi per guardare tutti e due che stavano accanto e sull’attenti. Sorrise.
-State attenti, e fate i bravi…- disse sorridendo. Gohan guardò stranito la moglie.
–Guarda che non sono un bambino- disse con tono da finto offeso, facendo ridacchiare sua moglie.
–Tu sei più pasticcione di tua figlia! Su andate, altrimenti farete tardi…- rispose sorridendo.
Gohan posò un altro bacio sulle labbra della moglie e prese sua figlia in braccio uscendo di casa.
–Allora piccola, che ne dici di andare a piedi? Tanto la tua scuola è vicina!-
-Ma tu come andrai a lavoro? È lontano!- esclamò confusa-
-Ci andrò volando!- le sussurrò- Ma non lo dire alla mamma! Lo sai che si arrabbia se lo faccio!- la bambina annuì sorridendo, e dopo che Gohan la fece scendere dalle sue braccia, camminarono fino all’asilo mano nella mano. Quando arrivarono il giovane mezzo Sayan le raccomandò di ricordare quello che le aveva detto quella mattina e la lasciò in mano alle maestre. 
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11:10. Il telefono di casa Son suona. Dopo dieci minuti suona anche il cellulare del capo famiglia.
-Pronto?- rispose con tono pacato sapendo che c’era la moglie dall’altra parte del telefono-
-Razza di idiota!- gli urlò lei facendo allontanare il cellulare dall’orecchio di Gohan altrimenti rimaneva sordo-
-Che ti prende? Che cosa ho fatto?- chiese spaventato. Che aveva potuto fare di tanto grave?!-
-Deficiente! Mi ha appena chiamato la maestra di Pan! Ha rotto il naso ad un bambino perché per mettersi in fila per andare in palestra un bambino le ha preso la mano!-
Gohan ridacchiò divertito… sua figlia lo prendeva alla lettera! Ma sua moglie non aveva finito di parlare!
-Non l’hanno sospesa solamente perché è la nipotina di Mr. Satan, ma dobbiamo andare a parlare con le maestre, anzi! Tu dovrai andare a parlarci! Io non ho intenzione di andarci visto che sei stato tu a fare questo guaio!- esclamò furiosa-
-Ok, appena esco da qui ci vado…- disse con tono dispiaciuto. Ma non lo era. Nessuno doveva toccare la sua Pan, nemmeno se era per fare la fila!







Angolo dell'autrice:
Salve :) Questa è la prima storia che scrivo... spero vivamente che piaccia a qualcuno... A presto :)
  
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