Serie TV > Doctor Who
Segui la storia  |       
Autore: Novizia_Ood    08/08/2013    5 recensioni
Quando il Dottore, prima di rigenerarsi, va a prendere la sua 'ricompensa' e incontra Rose nel passato, quella del futuro come reagirà? Avrà un nuovo ricordo nella sua mente, cosa ne penserà?
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

5. ".. and you're fantastic!"

Era passato un po’ di tempo da quando erano rientrati e ripartiti nel TARDIS, forse un'ora al massimo. Rose aveva optato per il silenzio e lo stesso il Dottore, il quale non sapeva proprio cosa dirle per farle togliere quell’espressione vuota e spenta dal volto. Rimase appoggiato alla consolle, mentre sott’occhio vide la ragazza ritirarsi nella sua stanza con la tazza di the stretta tra le mani. Era stato un errore tornare lì, un grandissimo errore e lui non poteva sopportare l’idea di vederla in quello stato, non prima del dovuto almeno. Per lui era diverso, in tutti i suoi anni di vita ‘accettare’ tutto quello che gli accadeva era una delle cose che aveva dovuto affrontare la maggior parte delle volte, pur non riuscendoci mai, ma come avrebbe potuto accettare di andare avanti senza Rose? E soprattutto quanto tempo era passato da quando l’avrebbe lasciata a quando si sarebbe rigenerato? Sperava veramente poco. Alzò una mano e la posò al centro del petto, con entrambe le estremità della sua mano poteva sentire i suoi due cuori battere e completarsi a vicenda, ma c’era qualcosa in più che sentiva in quel momento: dolore e amore allo stesso tempo, per quella ragazza che vedeva soffrire davanti ai suoi occhi. Abbassò la testa in un sospiro, appoggiandosi con l’altra mano alla consolle del TARDIS, si sentiva così umano dentro come non si era mai sentito prima. Riuscì a trascinarsi con fatica e stanchezza fino alla stanza di lei dove bussò e rimase in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare.
- Entra pure –
La voce era spenta e per niente allegra come amava sentirla. La porta si aprì in un sibilo e lui la vide seduta al centro del letto a gambe incrociate, trucco leggermente sbavato per colpa delle lacrime, la tazza ancora stretta tra le mani. I suoi cuori quasi rallentarono a vederla in quello stato. Era possibile star male in quel modo per qualcuno? Sospirò di nuovo con le mani rigorosamente nelle tasche, avvicinandosi al suo letto tondo al centro della stanza, la quale aveva un odore così di .. Rose.
- Come stai? –
Ovviamente non c’era bisogno di chiederlo, lo riusciva a vedere e a percepire, ma sperava che rispondesse qualcosa di diverso da quello che si aspettava, cosa che non accadde.
- Oh credevo lo capissi da solo. –
Si lamentò lei cercando di pulire sotto l’occhio dallo sporco della matita nera e dal mascara. Il Dottore si grattò a disagio la nuca e poi si convinse a sedersi sul letto davanti a lei, una gamba piegata sotto il sedere e l’altra penzoloni, afferrò la tazza di lei e la posò sul comodino affianco al letto, dopo di che le prese entrambe le mani e le strinse forte, avrebbe voluto darle un po’ di quella forza che sentiva di avere, per andare avanti o meglio, per continuare a sorridere nonostante tutto.
- Non posso e non voglio vederti così Rose Tyler. –
Sembrò quasi come un rimprovero, perché appena pronunciò quelle parole, strattonò leggermente le sue mani e lei le guardò insieme a quelle di lui, strette, come sarebbero dovute restare per sempre.
- Come fai? –
Gli occhi di Rose erano ridotti a fessure mentre guardava il suo Dottore davanti a lei, con un’espressione a metà strada tra curiosità e disgusto.
- Non ti seguo –
Rispose lui prontamente allentando la presa e alzando il suo sopracciglio sinistro, leggermente più smarrito di prima.
- Come fai. –
Ripeté lei più tranquilla alzando le spalle.
- Tu sei.. sei qui e pare che ti interessa più del fatto che io stia così che di te stesso e di quello che ti succederà, di quello che cisuccederà. –
Provò a spiegarsi trattenendo un singhiozzo per il pianto. Portò il dorso della mano al naso e tirò su, era stanca di piangere e vedere il Dottore così tranquillo e rilassato le metteva il doppio del dispiacere.
- A te non interessa niente giusto? Sarò come le altre, sei abituato a lasciare indietro le persone. –
Tirò lentamente via le mani da quelle di lui senza smettere di guardarlo. Quante ne aveva abbandonate prima di lei? Partendo da Sarah Jane che lei aveva incontrato e che lui non aveva osato nominare nemmeno mezza volta durante tutti i loro viaggi.
- No Rose.. –
Provò a risponderle scuotendo la testa, ma lei parve non sentirlo.
- Chissà quante ne hai già lasciate e chissà quante altre lascerai dopo di me. Eppure tu mi hai chiesto di venire con te, di viaggiare con te e di vedere tutti questi mondi e universi! Io ti ho seguito dovunque e continuerei a farlo per sempre se potessi, davvero. Mi ha affascinata tutto di questo e di te è per questo che io ora mi sento così vuota e persa anche se ci sei ancora tu vicino a me, so che non ci sarai per sempre. Credevo che almeno per voi Signori del Tempo il “ per sempre  ” avesse decisamente un’altra valenza e invece è la stessa identica, stupida, ingannevole di quella umana. –
Tirò di nuovo su con il naso e volse lo sguardo al soffitto per ricacciar dentro le lacrime, non voleva piangere anche se era più forte di lei, voleva essere forte e riuscire a dire quello che credeva. Il Dottore che sedeva ancora lì la guardava severo, ma non era arrabbiato con lei, non quanto lo era con se stesso. Aveva ragione, ne aveva abbandonate tante e se fosse stato per lui non lo avrebbe mai fatto, il problema erano gli eventi che si susseguivano sempre in modo così frenetico e lui a volte non aveva altra scelta che lasciarle indietro, cosa che non avrebbe mai voluto fare con Rose.
- Vorrei prenderla più alla leggera Dottore, davvero, ma proprio non ci riesco. A te può non interessare, io posso essere una delle tante, ma a me interessa invece perché tu non sei uno dei tanti. –
Completò finalmente riuscendo a guardarlo, se ne stava ancora in silenzio.
- Tu non sei una delle tante, smettila di dirlo. –
Disse all’improvviso lui, tirando via le mani e passandosele sul viso, era una situazione molto difficile e si maledì per averle permesso di tornare indietro.
- E tu smetti di dire che non è vero. E’ così e basta! Incontrerai altre umane dopo di me, magari più in gamba, più brillanti ed intelligenti ed è una cosa che riesci a superare con facilità e senza pensarci a quanto pare. Hai più di novecento anni, come puoi ancora pensare che io invece sia diversa dal resto delle compagne che hai portato con te in viaggio? –
Si chinò leggermente verso di lui, era molto seria e non c’era rancore nel suo tono, ma solo un’orribile rassegnazione.
- Se potessi non ti lascerei mai Rose. –
Disse all’improvviso scattando in avanti, posando entrambe le mani sul letto, avvicinandosi a lei. In quel momento l’arrabbiato sembrava proprio lui, aveva sul viso quell’espressione di dolore e di rabbia che ormai lei conosceva fin troppo bene.
- Credi che non vorrei anche io stare con te per sempre? Non ho bisogno di nessuno che sia più in gamba o brillante o intelligente, io ho bisogno solo di te. Sbagli non immagini quanto quando dici che io passo avanti facilmente, perché non è affatto vero soprattutto adesso, con questa decima rigenerazione. La nona nacque piena di rabbia, sangue di battaglia e vendetta, tu mi hai reso migliore Rose Tyler, mi hai permesso di diventare quello che vedi adesso, un Signore del Tempo che prova.. dei sentimenti, troppi! Sono più umano di quel che credo, più umano di quanto io non lo sia mai stato e tutto questo perché c’eri tu accanto a me, io sono nato per te, questa rigenerazione è la tua. –
Si zittì all’improvviso, tirandosi indietro, mentre lei aveva la bocca serrata senza permettersi di aggiungere mezza parola in più.
- Se io dovessi veramente lasciarmi andare a quello che sento, tutto quello che sento, rischierei di non adempiere al mio dovere di Signore del Tempo cedendo a troppe cose che non potrebbero essermi concesse in realtà. –
Avrebbe ceduto a lei per prima cosa. L’avrebbe baciata e l’avrebbe stretta a sé, l’avrebbe fatta sua per tutta la vita se solo avesse potuto vivere una vita normale proprio come quella di lei, ma purtroppo non poteva. Non avrebbe potuto amarla come voleva, ma solo come poteva, cioè da lontano tra sorrisi, sguardi e abbracci silenziosi, nulla di più. C’era qualcosa di più triste che costringersi a star lontano dalla persona che si ama? Per il Dottore no, non in quel momento. Avrebbe sofferto troppo a confessarle il suo amore e a dover passare il resto dei loro giorni insieme a convincersi che respingerla fosse la cosa giusta da fare per entrambi. L’amava come non aveva amato nessuno fino a quel momento, in un modo più vivo, più umano, ed era proprio per quel motivo che non l’avrebbe mai sfiorata.
- Cioè? –
Domandò lei ingenuamente senza riuscire a capire cosa, un grandissimo Signore del Tempo, potesse non fare. Era un alieno che poteva muoversi avanti e indietro nel tempo dello spazio, cosa poteva mai essergli negato così categoricamente?
- Cioè soffrire, prima di tutto. Se mi lasciassi andare alla sofferenza che provo per quelli che ho perso, per quelli che ho lasciato, per quelli che ho dovuto ferire e per il futuro che ci e ti attende.. –
Non riuscì a terminare la frase perché le parole gli morirono in gola e, coprendosi il viso con entrambe le mani, provò a tirare un sospiro e a calmarsi. Quelle parole erano state pronunciate con una tale rabbia ed un dolore che Rose non poteva nemmeno immaginare, era come se il Dottore avesse chiuso quella parte del suo essere da qualche parte dentro di sé e avesse provato ad accantonarla con pensieri positivi, riempiendosi di compagni e compagne e di viaggi verso l’infinito e oltre. Quelli non erano viaggi di piacere, ma viaggi per distrarsi, non poteva fermarsi ad ascoltare quello che aveva dentro o non si sarebbe mai fermato più davanti a nulla.
- Dottore.. –
Fu lei a scattare in avanti quella volta, avvicinandosi a lui e prendendogli le mani allontanandole dal viso. Aveva gli occhi lucidi e un’espressione più addolcita, cosa che la fece leggermente sorridere, adesso era lei a volerlo tirare su di morale, vederlo in quel modo le procurava un dolore fisico e non era abituata. Lui era tutto sorrisi, abbracci e Allons-Y gridati a gran voce, non avrebbe mai potuto togliergli anche quelle piccole cose.
- Mi dispiace, non avrei dovuto. Sono solo una sciocca umana fin troppo emotiva a quanto pare –
Scosse la testa mortificata, era stata così egoista a pensare solo a se stessa che si era dimenticata di quanto invece lui potesse tenere a tutti quelli che incontrava, in modi sempre diversi e sempre speciali.
- Non si è mai troppo umani Rose. Siete meravigliosi.. e tu sei fantastica. –
Le sorrise dolcemente accarezzandole il viso e lei fece altrettanto, inclinando leggermente la testa verso la sua mano. Amava sentirlo così vicino quelle poche volte che lui osava sfiorarla, adesso che sapeva che l’avrebbe amata era tutto diverso e in ogni suo gesto lei riusciva a vederci qualcosa di speciale, per questo stava così male. Lui le aveva detto ti amo e poi si era rigenerato, quanto poteva essere stato crudele il tempo con loro in quel caso? Sospirò e le posò un bacio sulla fronte prima di abbracciarla di nuovo, stretta. Avrebbe voluto tenerla con sé davvero per sempre, ma il sapere di non poterlo fare lo faceva soffrire.
- Che ne dici se per distrarci andassimo a trovare mia madre? –
Parlò Rose per rompere un po’ quella tensione che si era creata tra di loro in quella stanza. Si staccò lentamente da lui e gli posò un bacio dolce sulla guancia, non lo aveva mai fatto prima e poté giurare d’aver sentito il Dottore tremare sotto quel tocco così delicato. Si guardarono per un secondo e poi lui preferì far finta di nulla.
- Volevo tirarci su di morale, non istigarci al suicidio! –
Fece una piccola smorfia grattandosi la nuca e lei finalmente sorrise.
- Smettila che non è così male! –
Lo spinse con una mano e poi tirò fuori la lingua. Il Dottore in un secondo si sentì di nuovo felice e di nuovo completo, Rose stava bene e di conseguenza anche lui.
- Ho troppe cose da lavare e immagino si lamenterà di tutte le volte che ha chiamato e non ho risposto! –
Guardò preoccupata il Dottore, ma poi rise, non aveva paura di lei più di quanto ne avesse lui.
- Va bene, ma solo un saluto! Dopo torniamo immediatamente qui! –
Lei annuì e, prendendolo per mano, lo condusse fuori dalla stanza. “Solo un saluto”, il Dottore non immaginava quanto si stesse sbagliando, sbagliando di grosso per la prima volta in tutta la sua esistenza. 

Angolo della Scrittrice:
Aaaah questa sera posso proprio dire che l'ispirazione mi abbia baciata e ne sono felice!
Scrivere di loro non può che rendermi felice mentre mantengo la testa occupata nell'attesa del 23th Novembre! <3
Allora, che mi dite? Spero che non siate spariti per questi piccoli giorni di attesa, ma preferisco attendere l'ispirazione che forzarmi a scrivere quando non voglio!
Voi che ne pensate, è uscito comunque bene? :P Fatemi sapere, ci tengo molto ai vostri pensieri! ^_^
Ringrazio di cuore quelli che fino ad ora hanno trovato il tempo di lasciare anche una piccola recenzione, apprezzo molto! <3

ALLA PROSSIMA! :*
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Doctor Who / Vai alla pagina dell'autore: Novizia_Ood