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Autore: chiara_ sweety    09/08/2013    0 recensioni
Benvenuto a New York dolcezza'
'Che cazzo ha preso?' 'LSD' 'Porca puttana!'
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'Stasera ci si diverte ragazzi,Santangelo offre da bere!' li raggiunge sbattendo sul tavolo della sala una valigia marroncina,Austin incuriosito si avvicina aprendola,'Cazzo Rox,quanti sono?' chiede entusiasta, 'Mille,un milione,che importa?!' esclama la rossa soddisfatta di se stessa, 'Andiamo a festeggiare' conclude mettendo tutto in uno zaino uscendo seguita dal resto del gruppo. Direzione? Meridas club.
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Una ragazza spietata,testarda,impulsiva,incosciente,sola.
Una banda capeggiata da lei stessa.
Una passione divenuta un segreto.
Una voglia repressa di libertà,di vivere,di rompere gli schemi e mostrarsi per quella che realmente è.
Una maschera d'indifferenza calata perennemente sul viso.
Cosa si nasconde sotto ad essa?
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Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chaz , Justin Bieber, Ryan Butler
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Una volta scesa resta lì lasciandosi cadere sulla poltrona e si porta una mano al collo prendendo freneticamente tra le dita il ciondolo argentato a forma di cuore,lo apre e sorride ritrovando i visi spensierati e felici della sua famiglia,poi,chiude gli occhi beandosi di quei pochi minuti che le sono stati concessi per fare un breve resoconto di quella che è la sua vita tracciandone le somme.

C'è molto da dire sul suo passato,un passato che l'ha segnata sia in positivo che in negativo.

Un passato che l'ha rafforzata,ha spazzato via ogni traccia di paura,di esitazione,di compassione e pietà.

L'ha resa il capo temibile e rispettabile che è ora e di questo ne è fiera.

Nello stesso tempo però le manca la ragazza timida che era un tempo,quella sedicenne con lunghi boccoli cioccolato e due grandi e dolci occhioni azzurri traboccanti di felicità,circondata da tanti amici,lodata e premiata dai professori,ma soprattutto amata dai genitori e dal fratello.

Quella ragazza che non vedeva l'ora di tornare a casa e riabbracciare Margaret,la sua bellissima mamma,una donna con lunghi capelli castano scuro, piccoli occhi marroni e un perenne sorriso smagliante dipinto sulle labbra fine,amante della cucina italiana,sempre indaffarata ai fornelli nel preparare pranzi abbondanti. Suo marito,Derek,uomo affascinante,capelli corti leggermente più scuri di quelli della moglie,labbra rosee e piene e occhi azzurri nei quali si poteva leggere tutto l'affetto familiare e la bontà di questo mondo. Derek era un tifoso accanito dell Manchester,passava le domeniche allo stadio con Dylan,il fratello maggiore di Roxanne. Dylan era un ragazzo come tutti gli altri,diciassettenne alle prese con le prime sbronze e il primo amore,si trovava come tutti nella fase della musica rap,indossava maglie larghe,jeans sotto al sedere,le Vans la sua marca di scarpe preferita e un cappellino della California dal quale non se ne separava mai che teneva nascosto un ciuffo ribelle che gli ricadeva fastidiosamente sulla fronte coprendogli quasi sempre un occhio.

Quella della ragazza era una bella famiglia,si volevano bene,si confidavano sempre tutto i due fratelli, erano molto legati e litigavano raramente,vivevano ad Atlanta in una bella villetta a due piani con tanto di giardino che dava sulla strada,era la tipica famiglia americana legata da migliaia di parentele con altrettante ancora da scoprire,andavano d'accordo con i vicini,tra quelle mura ogni sabato sera vi era un raduno,tutte le famiglie del quartiere si ritrovavano a casa di una di loro,quando toccava alla famiglia di Roxanne, Margaret era super esaltata,si rinchiudeva un giorno intero in cucina consultando tutti i vecchi ricettari al fine di sfornare soffici torte e cene da leccarsi i baffi.

Una sera però,un uomo,entrò disattivando il sistema d' allarme della casa,le sue intenzioni non erano chiare,forse era alla ricerca di denaro,forse cercava solo sangue da spargere oppure voleva divertirsi a torturare lentamente una famiglia,e il destino ha voluto che quella sera del 25 Settembre quella famiglia fosse proprio quella dei Devis.

'Roxanne il pranzo è pronto' la rossa si riscuote,ritornando nel 2013 accennando un sorriso,si alza prontamente nascondendo il ciondolo nel collo della maglia e si unisce al gruppo già riunito attorno alla tavola nella sala da pranzo.

Per tutta la durata del pasto la ragazza non ha spiccicato parola se non 'Mi passi il sale?',gli amici persi nelle loro assurde conversazioni non si sono accorti quasi di nulla,c'era però in tutto il tavolo un ragazzo che l'osservava cercando di infiltrarsi nella sua testa per capire il perché del suo tormento interiore non riuscendo più ad identificare quella ragazza come la capo banda che aveva conosciuto : testarda e sempre con la battuta pronta.

'Devis' la richiama, sussulta muovendosi impacciata sulla sedia alzando di scatto lo sguardo per poi ritrovarsi davanti il biondino che la fissa sconcertato,'Mh?' 'Dobbiamo parlare' dichiara secco alzandosi dalla sedia e incamminandosi verso la porta della cucina lasciandola semiaperta dietro di lui,Roxanne lo segue mascherando la confusione con un sorriso beffardo,esce anche lei chiudendo la porta, 'Cosa?' Justin si volta incatenando i loro occhi,'Tutto bene?' sussulta internamente,di rado le veniva posta questa domanda,e quando capitava che la sua squadra gliela porgesse lei sorrideva sempre fintamente limitandosi ad un cenno del capo.

Ma ora,con Justin,l'ultimo arrivato,non sapeva come comportarsi,ovvio,poteva sorridere accompagnando con un 'Splendidamente' oppure rifilare la scusa del 'Voglio i miei soldi' ma sapeva benissimo che da pessima attrice qual era non le avrebbe creduto,non era stupido e lo sapeva bene,l'aveva inquadrato subito,da quando i loro occhi si erano cercati in soggiorno.

Deglutisce nervosa per la prima volta da quando aveva iniziato questa nuova vita,'Roxanne' scatta sollevando la testa,accorgendosi solo ora che l'ha tenuta bassa per un breve arco di tempo,una sensazione di rabbia si solleva nel suo stomaco scombussolandolo,non si era mai sottomessa a nessuno e chinare il capo è segno di sottomissione e debolezza.

Justin dal canto suo resta colpito nel vedere per la prima volta gli occhi azzurri della ragazza vuoti,smarriti come quelli di una bimba che è stata strappata dalle braccia della mamma,tuttavia non ci mette molto a riacquistare il controllo di se stessa 'Va tutto bene' risponde secca iniziando a salire le scale che l'avrebbero portata alla sua stanza,si volta un'ultima volta 'E anche se fosse non sono cose che ti riguardano' continua distaccata chiudendosi in camera sbattendo la porta,lasciando il ragazzo allibito e sconfitto ai piedi delle scale in legno. Justin sbuffa sonoramente tornando in cucina sedendosi poi sulla sedia pesantemente,'Tutto a posto brò?' domanda Chaz,'Quella ragazza è una mestruata del cazzo cambia umore da un momento all'altro!' sbraita sbattendo una mano sulla superficie liscia del tavolo verde acqua,Austin serra la mascella 'Stai. Zitto.' lui era l'unico a conoscenza del suo passato,l'unico che era in grado di placare la sua ira e le sue grida nel bel mezzo della notte,il resto del gruppo sapeva che qualcosa non andava,era capitato che molte volte si svegliassero di soprassalto a causa delle sue urla,ma sapevano che per il loro bene era meglio non chiedere nulla,così hanno fatto fino ad oggi e così continueranno a fare.

Austin Mahone così facendo si era guadagnato assoluta fiducia da parte di Roxanne e l'appellativo di 'migliore amico'. E ora da buon migliore amico qual era,non poteva permettere ad un ragazzino arrogante e sbruffone,ultimo arrivato per di più, di sconvolgere tutto,rompendo quell'equilibrio e quella tranquillità che si erano venuti a creare in Roxanne grazie alla sua pazienza e al suo aiuto.

'Che ti prende?' Justin aggrotta un sopracciglio,'Non parlarle così,tu non sai nulla!' alza il tono della voce scattando in piedi,'E non voglio neanche sapere niente. Dannazione volevo solo essere gentile!' grida concludendo il tutto con una smorfia,'Bene,non esserlo. Lascia perdere' ribatte il moro lasciando la stanza.

'Ma che cazzo hanno tutti qui?!' il biondo rotea gli occhi al soffitto e prima di perdere le staffe afferra il giacchetto in pelle e abbandona la casa in tutta fretta.

**

'Rox?' un altro colpo,'Rox,so che sei li dentro fammi entrare,sono Austin' il ragazzo sospira poggiando la fronte sulla porta chiudendo gli occhi,mentre nella sua mente continuano a ripetersi frasi sconnesse,che agli occhi di tutti potrebbero sembrare apparentemente prive di senso ma lui sapeva bene che c'era un filo sottilissimo che le collegava tutte.

'Roxanne mi sto arrabbiando apri questa cazzo di porta!' sferra un altro pugno al legno immobile davanti alla sua figura mentre una sensazione di panico prende possesso del suo corpo,sta per imprecare e buttare giù l'ostacolo che lo separa dalla rossa quando..

la porta si apre lentamente rivelando l'amica con i capelli che le ricadono sul viso coprendolo, 'Cosa succede?' da voce hai sui pensieri il moro,nessuna risposta,'Rox,parlami' essendo più alto s'inginocchia scostandole i capelli dal viso,il respiro gli si mozza nel rivedere quegli occhi spaventati da bambina,la bambina che era quando l'ha salvata.

 

Flashback

'Stiamo girando a buffo amico,dove cazzo ci hai portati?' sbraita Rich passandosi nervosamente una mano fra i capelli,'Chiudi quella cazzo di bocca brò' borbotto guardandomi intorno cercando di capire dove caspita siamo finiti.

Una serie di gemiti spezzati mi fa scattare verso un vicolo completamente buio,'Aus dove minchia corri?' non lì ascolto continuando a seguire i lamenti,mi avvicino incerto ad un bidone della spazzatura sentendo i rumori provenire da li dietro,estraggo freneticamente il telefono dalla tasca dei pantaloni e premendo sull'applicazione della torcia giro il telefono verso il cassonetto,improvvisamente un potente fascio di luce sbatte prepotentemente contro il muro illuminandolo,muovo il braccio per far luce finché l'attenzione non mi ricade su un'esile figura accucciata in un angolo tra la superficie ruvida e scorticata del muro e il ferro del bidone,'Hey' muovo un passo verso quella che sembra essere una ragazza dalla fisionomia del corpo e mi chino sulle ginocchia abbassandomi alla sua altezza.

'Stai bene?' avvicino maggiormente il telefono passando la luce su tutto il suo corpo,sbarro gli occhi e schiudo le labbra sorpreso e inorridito nel vedere una ragazza con lunghi capelli castani scompigliati che le ricadono davanti al viso,la maglia del pigiama strappata in diagonale rivelando il ventre piatto per poi cadere sbrindellata su una spalla,osservo ancora riducendo gli occhi a due fessure notando chiazze rosse sparse sul viso e sui vestiti di quest'ultima. Sangue.

'Cosa ti è successo?' riprovo,allungo una mano verso di lei,grida ritraendosi saltando all'indietro sbattendo così le spalle al muro, alzo le mani 'Hey hey calma,non ti faccio nulla' addolcisco il tono sorridendole, la ragazza alza di poco il viso pallido fissandomi con gli occhi sgranati e vuoti,privi di qualsiasi emozione,rimettendosi nella posizione iniziale,come l'ho trovata.

Accovacciata con le gambe strette al petto e le braccia portate attorno ad esse avvolgendole in un abbraccio,quasi come a volersi proteggere da qualcuno o qualcosa.

Non piange,si limita a singhiozzare dondolando avanti e indietro sul sedere in stato di shock.

'Sono Austin,tu sei?' le labbra leggermente violacee si muovono velocemente non emettendo nessun suono,'Puoi fidarti,non voglio farti del male' ripeto cercando di essere più convincente possibile,'R-roxanne' balbetta serrando gli occhi,'Il mio nome è Roxanne..' ripete affievolendo la voce lasciandola morire,disperdendo il suo nome nell'aria.”

Fine

 

Rabbrividisce al solo ricordo della ragazza traumatizzata che ha curato,ospitato e aiutato in casa sua per mesi,fino a che non è diventata quella che è ora.

'Ora ti calmi e mi spieghi,d'accordo?' addolcisce la voce come quella sera,la rossa annuisce sedendosi al centro del letto quadrangolare rannicchiandosi su se stessa e abbracciandosi le gambe.

Assumendo la stessa posa di protezione e autodifesa di tre anni fa.

Il ragazzo dopo aver preso un bel respiro,chiude la porta raggiungendola e sedendosi a gambe incrociate davanti all'amica.

'Va tutto bene,sono solo ricordi' mormora prendendo a dondolare,Austin resta in silenzio invitandola a continuare,'Ricordi della mia vita,dei miei,di Dylan' sorride nel pronunciare il nome del fratello,'Solo maledettissimi ricordi' .

'Vieni qui' il moro prendendo l'iniziativa allunga le braccia verso il corpo di lei afferrandola per i fianchi e tirandosela vicino,poi la rinchiude in un caloroso abbraccio.

'Non ti dirò come dicono tutti che piano piano starai meglio,che il dolore cesserà. Perché sono sempre le solite cazzate. Posso dirti però di imparare e conviverci e posso immaginare il dolore lacerante che si prova,è lo stesso che ho provato io quando mio padre è morto' 'Lo so che puoi capirmi Aus. Lo fai sempre' detto ciò si abbandona alle carezze del ragazzo sentendosi le palpebre pesanti.

Spazio autrice
Ciao bellezze!
Il passato della ragazza è stato svelato uuhh,ve lo aspettavate ?
Alla prossima un bacio:*

  
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