"Basta! Me ne vado da qui! Da questa casa,da questa città e soprattutto … da te!"
Ecco questo è mio marito. Alto,capelli castani,occhi grigio-verdi e senza il solito pancione degli ubriachi be’ improbabile visto che è astemio; comunque è un tipo normale niente di che … va be’ certo,a parte queste scenate che per la cronaca avvengono tutte le sante sere appena ritorna da lavoro e io non posso fare altro che assorbire tutte queste lamentele proprio come una spugna ma che prima o poi non riuscirà più a contenere niente e in quei casi ci vorrebbe solo una bella strizzata per prosciugarsi dai tormenti e dalle sofferenze.
"Ma allora! Mi stai ascoltando si o no?!" disse riscuotendomi dalle mie riflessioni, ma non riuscivo a rispondergli , non ci riuscivo mai … era come se la mia voce si bloccasse del tutto e combattesse con le unghie e con i denti per non uscire. Sapete non sono mai stata una tipa coraggiosa o logorroica, mi rinchiudevo sempre dentro me stessa come un riccio. All’elementari non parlavo molto ero, ero più per i fatti miei, certe volte cercavo di unirmi alle conversazioni, a fare amicizia ma poi finivano tutti per “pugnalarmi alle spalle” dicendo cose su di me che nemmeno io sapevo! Andò peggio quando alla tenera età di dieci anni mia mamma ci lasciò,  così da un momento all’altro, la mattina con un sorriso e la sera in una pozza di lacrime ma di certo non per un problema di salute , più tosto per colpa della società … e poi, arrivò quel maledetto giorno me lo ricordo ancora, esattamente 2 mesi e 4 giorni  dopo l’accaduto, mio padre mi portò da uno “strizza-cervelli” per lui era un giorno bellissimo, per me no … per lui importava solo che la sua amata figliola, forse,  avrebbe risolto i suoi problemi, sarebbe stata più socievole ma non aveva avuto ragione a meno che lo psicologo non aveva un modo per farmi parlare con mia madre cosa molto improbabile...
E adesso devo dire che sono più sociale di prima ho pensato :” La mamma non vorrebbe che io fossi qui a compiangermi, reagisci, non dare un dispiacere anche a tuo padre”; così da quel giorno ho cercato di cambiare in meglio facendo io la prima mossa per conoscere una persona. Eh poi ho …
<<SBAM!>> un colpo secco alla porta. Mi affaccio sul corridoio per vedere se era tutta intera, non mi sarei meravigliata se l’avessi trovata rotta  ma, per mia fortuna,non fu così. Però sapete, a quel punto non ce l’ho fatta più e sono corsa in camera come una furia, appena varcata la soglia gli ho urlato contro cose senza senso cioè, spieghiamoci, per lui erano senza senso ma per me ne prendevano di senso, eccome! Non so nemmeno io da dove mi usciva tutta quella grinta ma non mi importava più niente talmente ero accecata dalla rabbia in quel momento! Dopo la mia ramanzina uscì di casa senza lasciargli il tempo di formulare una parola, un semplice pensiero di senso compiuto. Intanto sapevo come sarebbe andata a finire se fossi rimasta lì, un bacio e delle paroline dolci e sarei caduta tra le sue braccia. Questi sono i pensieri che mi avvolgono come una nube da cui non posso scappare, queste sono le frasi, le parole non dette che mi circondano dentro quella stupida macchina che mi ricorda così tanto lui! Questi sono i pensieri che forse mi porteranno alla morte.