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Autore: SpencerReidFever    09/08/2013    1 recensioni
-La paura ci assedia come un’ombra minacciosa. È uno stile di vita. Ormai continua routine.
A scuola non educano, cercano di farci entrare in testa un paio di teoremi e regole grammaticali, lo sanno che quei pochi di noi rimasti a scuola diventeranno contadini o entreranno in guerra.-
Angela vive in Italia,in un paese distrutto dalla guerra tra due famiglie della "mala del brenta" un'associazione criminale. Angela troverà l'amore in questa guerra e quando le verrà portato via, decide di farsi forza e denunciare la malavita. Ma questo ha un prezzo.. in seguito a minacce di morte viene inserita in un programma protezione testimoni e portata in America.. ma molte sorprese la attendono.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo tre.

-Now I'm asking you to stay-

 
Erano quattro ragazzi e una ragazza.
“Dunque loro sono Yasser e la sua ragazza Debrah; Mason; Adam.. e già conosci Adrian. Ragazzi lei è Trish!”  fece le presentazioni Patch.
Io non riuscivo a staccare gli occhi di dosso da Adam. Era identico, certo la pettinatura era diversa, ma il viso, il fisico e il modo di porsi era identico a quello di Bruno.
Adam aveva i capelli all’insù.. Bruno era rasato invece.
“Piacere!”dissero in coro
“Ehm.. piacere mio!”dissi coe risvegliandomi da un incanto.
“Da dove vieni?”mi chiese educata Debrah
“Da Firenze, in Italia.”Risposi.
“E perché sei venuta qui?”mi chiese ancora Yasser
“Mio padre è morto e mia madre ha trovato lavoro qui.. sto a casa di mio cugino!”risposi
“Mi dispiace..”mi disse sincero Yasser
“E’ tutto ok..-lo tranquillizzai- scusate ma ora dovrei andare in segreteria a prendere i libri e poi sistemare le cose nell’armadietto!”annunciai
“Ti accompagno!”esclamò Patch
“Non so quanto ti convenga..”lo informò Mason  al quale Patch rivolse un’occhiata interrogativa
“Ho visto Amanda che ti cercava!”specificò il biondo, Patch sbiancò.
“Tranquillo la accompagno io!”si offrì Adam. Mi irrigidii, non avevo capito niente né dell’atteggiamento di Patch, né tantomeno quello degli altri.
Io e Adam ci dirigemmo verso la segreteria.
“Grazie di accompagnarmi, non eri obbligato!”dico per spezzare quell’imbarazzante silenzio che si era creato
“Figurati lo faccio con piacere!”rispose regalandomi un sorriso. Anche la voce, sembrava quella di Bruno, bassa, dolce ma estremamente amichevole. E se avessi fatto finta che fosse lui, mi sarebbe mancato di meno? Probabilmente sì, ma era una cosa stupida.  Troppo stupida, abbandonai l’idea all’istante.
“Comunque Amanda è l’assistente del preside ed è innamorata di Patch, lui l’ha respinta ma lei è davvero insistente!”mi spiegò
“Oh povero Patch!”commentai io
“Già.. sono in parecchie  innamorate di lui..ma lui non da retta a nessuna!”mi informò Adam per poi aggiungere con un sorriso malizioso
“Sei fortunata!”lo guardai interrogativa
“Ho visto come ti guarda”si spiegò meglio  Adam, avvampai
“Intanto siamo parenti, e poi non sono in cerca di una storia ora come ora…”annunciai aprendo la porta della segreteria
“Nome?”mi chiese la ragazza alla scrivania
“Patricia Giannetti!”risposi
“Un attimo!”replicò quella prima di sparire dietro una porta alle sue spalle.
“Quindi niente storie serie?”domandò Adam con voce maliziosa appoggiandosi al bancone.
“Al momento no, in Italia fino a un paio di settimane fa avevo uno scopamico ma poi mi sono innamorata di suo fratello ma ci siamo dovuti lasciare!”raccontai apparendo lievemente dispiaciuta. In realtà dentro stavo morendo, sentivo i polmoni lottare, lo stomaco contorcersi spasticamente e la schiena tremare.
“Beh è interessante..”ammiccò lui ma non ebbe il tempo di continuare che la segretaria tornò.
“Ecco questi sono i tuoi libri e la combinazione del tuo armadietto!Firma su questo modulo a destra sul fondo! Benvenuta!”mi disse solare. Ringraziai, firmai il figlio che mi porse. Adam prese i miei libri 
“Te li porto io così non vado in palestra per niente!”mi disse facendomi l’occhiolino e cominciando a camminare, ridacchiai.
Mentre passavamo per i corridoi tutti mi fissavano, era frustrante.
“Che numero di armadietto hai?”mi chiese curioso Adam
“Uhm il centodiciannove!”risposi sbirciando dal foglietto dove c’era il numero e la combinazione. Adam si illuminò e sorrise
“Sei fortunata è davanti a quello mio e dei ragazzi!”mi spiegò.
Non sapevo se volevo avere qualcosa a che fare con Adam, non avrebbe fatto altro che ravvivare il dolore che provavo.
Non potevo far finta che fosse lui. Adam non era Bruno. Bruno era morto! Dovevo accettarlo, ma non era così facile e io non ero così moralista da pensare, esclusivamente e ciò che era giusto.
Aprii l’armadietto e presi i libri dalle mani di Adam per poi posarli dentro, attaccai una foto di me e mio padre e una di me e Bruno, l’unica di me e Bruno.
“Ti manca molto?”mi chiese Adam serio indicando mio padre nella figura.
“Sì.. ma lui è il mio eroe!”gli confidai senza togliere gli occhi di dosso dalla foto.
“Grazie per l’aiuto, ora devo andare in classe!”dissi prendendo il libro di letteratura prima di chiudere l’armadietto.
“Posso accompagnarti!”affermò lui
“No grazie!”dissi secca
“Ehi va tutto bene.. ho detto qualcosa di sbagliato?”mi chiese colpevolizzandosi del mio repentino cambio di umore.
“No! Non è colpa tua.. cerca di starmi alla larga!”mormorai ancora acida, per poi accelerare il passo e infilarmi nell’aula numero sei, dove Patch mi teneva un posto, accanto a lui.
Sistemai il libro sul banco, mentre la campanella suonava, indicando l’inizio delle lezioni. Entrò la professoressa e fece l’appello.
“Giannetti Patricia.. oh sei nuova.. perché non ci parli un po’ di te?”mi invitò la donna facendomi alzare e affrontare ciò che temevo dall’inizio della giornata. La mia presentazione.
“Io mi chiamo Trish ho diciotto anni e vengo da Firenze in Italia, mi sono trasferita qui con mia madre da mio cugino Patch.”spiegai per poi risedermi.
La professoressa incominciò la lezione su Oscar Wilde, sebbene ce la mettessi tutta alcune parole non ero in grado di capirle. La lingua fin’ora non era mai stato un problema, avevo capito persino tutto quello che diceva Adam che parlava ad una velocità supersonica. Finita la lezione la professoressa mi trattenne in classe
“Trish volevo proporti di fare un corso di inglese per stranieri ogni giorno dopo le lezioni, sarai seguita da un  tutor!”mi propose
“Sì credo che non possa che farmi bene!”acconsentii
“Perfetto allora hai la postazione numero tre della biblioteca durerà circa un mese per cominciare poi vedremo se avrai ancora bisogno!”disse poi porgendomi un cartoncino col numero della postazione. Lo misi nella borsa e andai in corridoio, dove Patch mi aspettava per andare con me nell’aula di biologia.
Ci sedemmo nei banchi dietro ai ragazzi .
“Io non voglio sezionare la rana mi fa schifo!”si lamentò Adrian col bisturi in mano, mentre osservava la povera rana stecchita che si trovava sul tavolo di ognuno.
“E neanche io voglio farlo perché è un omicidio!” si accodò Yasser, il risultato fu la perdita della pazienza del professore e quindi sia Adrian che Yasser vennero sbattuti fuori dall’aula, tuttavia ciò non impedì a Yasser di gridare
“Rispetto ai diritti degli animali!”col pugno alzato. Era una scena davvero ridicola, scoppiai a ridere seguita anche da Patch.
Dopo aver sezionato la rana, la campanella dell’intervallo ci fece sospirare di sollievo. Andai a posare il libro nel mio armadietto e poi mi diressi fuori.
“Dove vai scusa?”mi chiese la voce di Patch quando gli passai davanti.
“A fumare..”risposi ovvia indicando la sigaretta dietro il mio orecchio.
“Cosa?Neanche per idea ti fa male!”mi rimbeccò lui seguendomi fuori.
Accesi la sigaretta e mormorai sovrappensiero
“Non sarà il fumo ad uccidermi!”buttai fuori un rivolo di fumo.
“E questo cosa vorrebbe dire?”chiese il riccio sconvolto
“Niente, lascia perdere!”risposi continuando a fumare. Quando finii gettai a terra la sigaretta. La frustrazione di quell’inizio giornata si era dissolta rapidamente col fumo.
“Da quanto stanno assieme?”chiesi indicando  Debrah e Yasser seduti su una panchina distante dalla nostra che si scambiavano effusioni tra una boccata di fumo e l’altra.
“Circa tre mesi, prima erano migliori amici, ma poi hanno capito che volevano di più!”mi rispose Patch seguito dalla campanella.
Andammo a lezione di storia europea. Un uomo sulla cinquantina parlò per tre ore della seconda guerra mondiale. Fu un parto quella lezione.
Poi andammo a mensa dove Adam e Adrian erano già seduti sul tavolo centrale. Io,Patch, Yasser, Debrah e Mason li raggiungemmo col vassoio in mano; notai Adrian lanciarmi occhiate fugaci. Non stavo bene, mi sembrava di avere Bruno davanti per tutto il tempo, ma la mia razionalità mi impediva di saltargli addosso, stringerlo e dirgli che non doveva andarsene mai più.
“Piccola non mi rompere, abbiamo scopato, è stato divertente ma finisce qui!”esclamò Mason con voce annoiata rivolto ad una ragazza che si era fermata al nostro tavolo, la poverina scappò via dopo essere arrossita notevolmente mentre Mason sbuffava.
“Sei stato proprio cattivo Mason!”constatai, lui alzò le spalle e tornò a mangiare.
“Facci l’abitudine tra lui e Adam si contano parecchi cuori infranti qui! Assisterai spesso a queste scenette!”mi informò Debrah, guardai Adam che abbassò lo sguardo.
No lui non era come Bruno. Bruno era gentile, dolce e inizialmente mi aveva respinto per paura che soffrissi e infine aveva ragione. I tagli sul mio polso cominciarono a bruciare, come a volersi farsi notare.
“Vado in bagno!”annunciai dirigendomi fuori dalla mensa a passo spedito.
Arrivai nel bagno e mi chiusi in uno di essi, tirai fuori la lametta rubata dal temperino il giorno prima. Tirai su la manica sinistra e incisi un nuovo taglio sul polso che dopo pochi attimi si colorò di rosso. Una goccia cadde a terra e come al solito non mi fece male e liberò i miei pensieri. Quando il taglio cominciò a cicatrizzarsi iniziò anche a bruciare. Eliminando momentaneamente i ricordi. Sfogavo le mie emozioni sul dolore fisico dopodiché mi vergognavo come una ladra. Mi ricomposi, asciugai il sangue, mi tirai giù la manica e uscii dal bagno scontrandomi con qualcuno. Occhi caramello. Bruno. Non. Adam.
“Si può sapere che ti prende?”mi domandò lui irritato, feci  per andarmene senza calcolarlo ma mi afferrò per il polso. Mi morsi il labbro  per non mugolare dal dolore, ma la mia smorfia non passò inosservata a Adam.
“Cos’hai al polso?”mi chiese
“Niente.. una storta!”mentii io, ma Adam non se la bevve.
“Fammi vedere!”mi ordinò.
“Ma anche no!”risposi con una risata nervosa colta da un improvviso panico. Adam mi tirò su la manica lentamente, non opposi resistenza, in fondo non me ne importava niente. Vide i due taglia già cicatrizzati, e poi il terzo ancora fresco. Mi guardò assottigliando lo sguardo. Mi aspettai che mi chiedesse il perché, che mi facesse una ramanzina invece, sorprendendomi ancora mi abbracciò, mi lasciai andare alle lacrime. Tra le sue braccia rivisitavo tutte le emozioni che avevo vissuto con Bruno, ma per l’ennesima volta mi resi conto che lui non era Bruno! Mi divincolai, ma non avevo la forza di andarmene, lui rimase lì a guardarmi.
“Adam te l’ho già detto… Stammi lontano!”ribadii
“Perché?” mi chiese lui prontamente. Non gli dissi la verità, gli dissi ogni cosa che una comune adolescenti gli avrebbe detto.
“Perché mi spezzeresti il cuore!”.
Detto ciò mi diressi nell’aula di Arte senza dargli il tempo di ribattere. Dopo un paio d’ore, finalmente quella giornata era conclusa. Forse per gli altri.. ma non per me, avrei passato altre due ore a fare lezione di inglese. Patch mi disse:
“Vorrei venire a prenderti ma ho calcio..”sorrisi rassicurante.
“Tranquillo prendo l’autobus!”risposi. Mi stampò un bacio sulla guancia, salutai tutti e poi mi diressi in biblioteca. Arrivai alla postazione tre ma del mio tutor non vi era ancora traccia. Finché non vidi  Adam arrivare e sedersi alla mia postazione.
“Sono il tuo tutor!”mi annunciò
“Cazzo!”mi lasciai sfuggire in italiano
“Cosa?”chiese confuso.
“Niente lascia perdere! Iniziamo!”risposi, lui annuì.
Mi sorprese distaccandosi completamente dai nostri conflitti e facendo una chiara e illuminante lezione di letteratura, chiarendo tutti i miei dubbi su quella materia.
Dopo circa un’ora chiuse il libro.
“Bene abbiamo finito per oggi!” decretò.
Misi via le mie cose della borsa, volevo precipitarmi fuori il più in fretta possibile ma lui esordì :
“Dobbiamo parlare!”deglutii irrigidendomi.
“Non ce n’è motivo!”replicai cercando di apparire calma.
“Invece c’è!”rispose lui alzandosi, uscimmo in cortile e ci sedemmo sul muretto.
“Che cosa vuoi dirmi?”chiesi tagliando corto, odiavo quella situazione.
“Che cosa vuol dire che ti spezzerei il cuore? Hai detto chiaramente che non vuoi storie serie! Non ci conosciamo nemmeno!”disse lui, sospirai e aprii il portafoglio dove vi era una foto di Bruno. Di lui solo. Non avrei detto tutta la verità a Adam, ma una spiegazione gliela dovevo.
“Quello è identico a me!”esclamò
“Già.. a parte per i capelli e l’atteggiamento!”esclamai “Era l’amore della mia vita! Non incontrerò mai nessuno come lui! Per questo mi spezzeresti il cuore.. mi ricordi così tanto lui!” confessai con un nodo in gola, Adam era sorpreso ma trovò comunque cosa dirmi.
“Non è colpa mia se te lo ricordo! Io non sono lui Trish! Io sono un’altra persona.. forse non migliore, ma non precluderti la possibilità di conoscermi! Forse hai ragione ad evitarmi o forse no! Non lo saprai mai se non ti aprirai davvero!”esclamò con gli occhi addolorati, che mi ricordarono.. Ahimè quelli morenti di Bruno.
Una lacrima rigò la mia guancia, ma fu prontamente raccolta dal polpastrello di Adam, mi voltai a guardarlo e mi sorrise incoraggiante.
“Ti accompagno a casa!”mi disse dolcemente.
Poco dopo ero accanto a lui in auto.
“E’ vero che sei un puttaniere?”chiesi di punto in bianco
“Diciamo che non mi piacciono le storie serie, voglio sperimentare.. e spesso diversifico le amanti!”spiegò.
“E non ti sei mai innamorato?”chiesi curiosa, lui scosse la testa.
“No! Ho provato a fidanzarmi una volta.. ma dopo due settimane era già piena di corna! Non mi piace tradire le persone! Ho deciso almeno fino al college di non  avere storie serie!”disse, ci pensai. Solo sesso, nessuna storia, nessun obbligo,nessun dolore.
“Credo che adotterò la tua tecnica!”rivelai, lui sorrise,
“Anche Mason lo ha fatto!”mi informò Adam
“A proposito verrai venerdì alla festa di Devine?”mi chiese Adam
“Non lo so ancora!”risposi
“Beh se verrai sarà pieno di gente, se vuoi un consiglio è il terreno di calcio perfetto.”mi confessò
“Magari potresti consigliarmi uno dannatamente bravo a letto!”dissi
“Certo1 secondo le voci che giro c’è un certo Adam Grey che dicono sia un martello pneumatico! Lo conosci?”mi chiese
“Ma che modesto!”dissi sarcastica per poi scoppiare a ridere
“E’ una proposta?”chiesi afferrando poi il doppio senso.
“Perché accetteresti?”mi chiese a sua volta.
Rimasi in silenzio. Che effetti avrebbe avuto una scopata con Adam nella mia sfera emotiva? Avrebbe aiutato o incasinato le cose?
“Non lo so forse.. le scopate sono scopate e se fatte bene potrebbero diventare un gradevole passatempo!”constatai
“Beh ti assicuro che  ne vale la pena! Comunque non sono l’unico bravo a letto. Anche Mason lo è da quel che dicono!”mi informò
“Certo io sono molto meglio!”si affrettò ad aggiungere poi parcheggiando davanti a casa. stranamente a furia di parlarne la voglia di una scopata mi era venuta.
Adam era lì e mi ricordava così tanto il ragazzo che amo.
“Perché non muovi il culo dentro casa? più precisamente nella mia stanza?” chiesi maliziosa
“Devo dedurre che hai accettato la mia proposta!”disse lui sorridendo
“Diciamo che è una sfida e ho deciso di vedere se riesci a farmi impazzire!”dissi scendendo dalla macchina, lui mi seguì raccogliendo il guanto di sfida che gli avevo appena lanciato, inoltre posso giurare di aver visto i suoi occhi posarsi sul mio fondoschiena mentre entravo in casa.
“Non c’è nessuno! Emilee e mia madre sono al lavoro e Patch  è a calcio per ancora un’oretta!”dissi mordendomi il labbro inferiore.
 

Ciao a tutti. Vedo che la storia non è calcolata minimamente, tuttavia 
è la mia storia e mi piace scriverla,
quindi credo proprio che continuerò.
;) a presto.
SpencerReidFever

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