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Autore: Grotesque    09/08/2013    1 recensioni
Seconda fic della serie "May I".
|MomoixRiko|
Come si fa a capire quando ci si è innamorati?
Cosa provava veramente per lei?
Cosa provava per Momoi?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Riko Aida, Satsuki Momoi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'May I...?'
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 .May I love you?

 

Il suo sguardo vagava pigramente al di fuori dalla noia asfissiante della classe.

Le iridi castane si puntavano ora sul cielo azzurro, ora sulle nuvole morbide che si muovevano lentamente, trasformandosi e assumendo sempre nuove forme, sotto lo sguardo annoiato di Riko. Faceva oscillare svogliatamente la penna, tenendola fra l'indice e il pollice della mano destra, anch'essa abbandonata a penzolare giù dal banco.

Non ci voleva molto a capire che il coach del Seirin stava pensando a qualcosa di molto lontano dalle equazione spurie di secondo grado.

Colpa di un ricordo che riaffiorava, senza prepotenza, ma con molta costanza nella sua mente. Non riusciva ad allontanarlo, per quanto si ripetesse che era una sciocchezza pensarci. Eppure, sentiva ancora una piacevole e dolce sensazione di calore, quando pensava alle morbide mani che, con delicatezza, avevano sfiorato le sue. Non è che fosse neanche nulla di molto romantico, eppure, quei movimenti tanto comuni quali quelli che si compiono nel preparare un dolce, assumevano un significato completamente diverso in quel contesto. Si osservò il dorso della mano sinistra che, fino a quel momento, aveva avuto la funzione di sorreggere il volto. Lo guardò, rimpiangendo di non aver fatto tutto più lentamente, di non aver assaporato quel frangente al massimo, finché era durato. Un vago rossore si dipinse sulle sue guance, apparendo all'insaputa della ragazza come il sorriso che le si dipingeva gradualmente sulle labbra. Magari, avrebbe potuto proporre di provare a fare un altro dolce. Solo per la squadra, ovviamente. Alla squadra avrebbe fatto piacere un altro dolce. Non era certamente perché voleva passare più tempo con lei, o qualcosa di simile.

-Aida!- la richiamò la voce del professore.

-Concentrati!- continuò, serio. Aida non era di certo un'alunna che si distraeva spesso.

-Non è che sei innamorata, eh?- scherzò infine, per alleggerire l'aria.

Il rossore che invase la faccia della castana improvvisamente, non è paragonabile a nessun frutto esistente su questo pianeta, alla fiamma più ardente, o a qualsiasi altro tipo di rosso si possa immaginare.

-M-ma certo che no, professore!- rispose d'istinto, senza perdere il suo colore paonazzo.

Solo dopo si chiese se era stata veramente sincera con il professore.

Non che l'idea di essere innamorata di una formosa ragazza dagli occhi rosei fosse un'idea così facilmente accettabile, da un'adolescente cresciuta con l'idea che un giorno si sarebbe sposata con un impavido principe del campo da basket.

 

Quella sera Riko non riuscì a chiudere occhio. Agli allenamenti aveva fatto di tutto per non perdere la concentrazione; allenare quella squadra era il suo compito, non poteva certo deluderli, o metterli in secondo piano. Non se lo sarebbe mai permessa, come ogni buon coach fa. Ma ora, quando il buio si era impadronito della sua stanza, le morbide dita di Satsuki tornarono prepotentemente protagoniste dei suoi pensieri, come se il mondo girasse attorno a quelle pallide dita affusolate e dal tocco elegante e femminile.
Cosa provava veramente per lei?
Questa domanda la asfissiava, sempre più alla ricerca di una risposta.
Cosa provava per Momoi?
Una vivida immagine della ragazza si formò nella sua mente.
Riko l'aveva sempre trovata...irritante. Questo fu il primo aggettivo a cui pensò. Probabilmente pensava che il mondo le cadesse ai piedi e, la cosa peggiore, era che aveva ragione di crederlo. Tutti i ragazzi erano subito colpiti da lei. Era dolce e premurosa, oltre che possedere delle caratteristiche fisiche che contribuivano a renderla...unica. Le labbra rosee e morbide, sempre schiuse in un sorriso di perle bianche. I capelli fluenti, lunghi, di un dolce color confetto. Le iridi, dello stesso colore, profonde e allo stesso tempo così trasparenti, intrise dei sentimenti che esse sprigionavano con fin troppa facilità, una sincerità innocente ed involontaria. Lei era...bella. E non solo per le forme abbondanti o per le lunghe gambe bianche come la porcellana. Momoi era bella per la sua premura materna, per la sua involontaria eppure amabile sincerità, e -perché no- anche per il suo modo di farla arrabbiare, irritante, eppure così perfetto. Tutte quelle qualità erano amalgamate così da creare una ragazza dolce e delicata, che, nonostante tutto, ha carattere, è capace di difendersi, cela una grande forza, pronta a sprigionarsi quando più opportuno. Satsuki era come una tigre a riposo.

Nel formulare questi pensieri, le sue guance avevano di nuovo assunto una timida tinta rossa,
forse per l'imbarazzo nel realizzare di star pensando ad una ragazza.

Oppure per il semplice fatto di pensare alla persona amata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell'autrice-

Seconda fic della serie! *saltella*
In primis, grazie di aver letto! E grazie ad Appuru, che ha recensito la mia prima storia
shojo-ai(il prequel di questa), “May I touch you?”. Infatti la storia fa parte della serie “May I”,
ispirata dall'omonima canzone dei Trading Yesterday. Appuru, grazie di sostenermi nella mia battaglia per lo yuri!
Che dire. La storia è collegata con il prequel, ma può anche essere letta individualmente, senza
bisogno di leggere l'altra fic. Lo dico anche perchè, d'ora in poi, le flshfic si distaccheranno
dagli avvenimenti della prima storia, e quindi saranno ancor più indipendenti.
Grazie di aver letto e a chi lascerà un commento a questa fic!
Alla prossima!

 

-Grot

 

  
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