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Autore: Angel_15    09/08/2013    1 recensioni
Il debutto dei Super Junior è alle porte, e Kyuhyun non potrebbe esserne più felice.
Ma l'improvvisa partenza di una persona molto importante, metterà a rischio questa felicità?
***
"Tu hai un talento che poche persone hanno, ti meriti tutto ciò che il duro lavoro, ti sta facendo fruttare. E io non ho il diritto di mettermi in mezzo, per te sarei solo una distrazione."
[...]
E in quegli anni non si era mai pentita, della scelta che aveva preso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyuhyun, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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" Ragazzi è fatta. La prossima settimana c'è la vostra esibizione di debutto "

La frase di colui che sarebbe diventato il loro manager ancora gli risuonava in testa. Uscì dalla sede della SM. Entertaiment con un sorriso talmente raggiante da far invidia al sole.

Anni di preparazione, studio, prove su prove... Finalmente tutto il duro lavoro stava per dare i frutti.

Mise piede fuori dalla porta e subito un pensiero gli invase la mente: " Devo dirglielo ".

Così, quella mattina, Cho Kyuhyun corse forte. Corse, corse con in testa solo lo scopo di arrivare all'appartamento di una delle persone più importanti della sua vita.

Colei che, sin dai provini iniziali, lo aveva sempre sostenuto e incoraggiato quando la tenazione di mollare si faceva sentire.

Colei che riusciva sempre a strappargli un sorriso. Che da quando l'aveva incontrata si era insinuata nella sua testa e non ne voleva sapere di uscire.

La ragazza a cui, sentiva, non avrebbe potuto fare a meno tanto facilmente.

Arrivò al condominio e salì le scale talmente in fretta che quasi incampò, entrando nel corridoio. Estrasse le chiavi che si era fatto fare e le inserì nella serratura.

La visione che gli si parò davanti, non appena aprì la porta, lo lasciò del tutto spiazzato.

Quella stessa stanza in cui era stato proprio il giorno prima, il soggiorno solitamente pieno di mobili... Completamente vuoto.

Le pareti senza più quadri, i pavimenti senza tappeti... Niente!

L'appartamento della sua ragazza, che fino al giorno prima, in cui aveva passato il pomeriggio insieme a lei, era arredato dai mobili e dai colori che Kyuhyun adorava, era rimasto vuoto e completamente bianco. L'immagine metteva quasi tristezza.

Rimase paralizzato sulla soglia della porta, senza entrare. Non sapeva che fare e men che meno cosa pensare.

Chiuse gli occhi e, dopo averli strofinati, li riaprì. No, non era un illusione. Ciò che gli si parava davanti era reale.

Dopo un iniziale momento di shok, (Non che fosse già passato) decise di controllare le altre stanze dell'appartamento. Stessa scena.

Il bagno, la cucina, lo studio, la camera da letto... Privi di tutto ciò che avevano sempre avuto.

Ancora incapace di fornire una valida spiegazione a quella bizzarra situazione, afferrò il cellulare dalla tasca, digitando il numero che conosceva a memoria.

"Il numero da lei chiamato, è inesistente"

impossibile. Lo aveva fatto così tante volte che non avrebbe potuto sbagliarne neanche una cifra.

Riprovò, stessa cosa. E così per altre tre volte. Provò a cercare e chiamare il numero direttamente dalla rubrica... "Il numero da lei chiamato, è inesistente"

L'agitazione stava iniziando a farsi sentire.

Iniziò a fare delle ipotesi, ma nessuna giustificava il vuoto nell'appartamento.

Una voce improvvisa lo fece sussultare.

< E' lei il compratore? > Chiese colui che Kyuhyun aveva riconosciuto come il padrone di casa della sua ragazza.

< Come? >

< E' lei quello interessato all'acquisto? >

< Quale acquisto? >

< L'acquisto dell'appartamento. A proposito, come ha fatto ad entrare? >

< Acquisto dell'appartamento?! > Esclamò visibilmente confuso.

< Esatto. Non ha visto il cartello "Vendesi" appeso alla porta? >

< N-no ci dev'essere un errore. Questo è l'appartamento della signorina Kang SeoMin >

< L'ex appartamento. Lo ha lasciato stamattina >

Kyuhyun si immobilizzò. 

Uno scherzo. Sicuramente era tutto uno scherzo, presto sarebbero saltate fuori le telecamere.

Come poteva non avergli detto che aveva intenzione di traslocare? Fino al giorno prima era tutto... Normale. Aveva fatto i bagagli in una notte? Senza avvisarlo? E dov'era andata?

< L-lo ha lasciato? E dov'è ora? >

< Non lo so. Non mi sono curato di non farmi gli affari miei. Ma lei come faceva ad avere la chiave? E' un parente della signorina? >

< No, sono il ragazzo >

Sul volto dell'uomo si dipinse un espressione più chiara, al contrario di quella di Kyuhyun, che continuava a rimanere interdetta.

< Ah, poteva dirlo prima! Lei è Cho Kyuhyun? >

< Si >

< Tenga > Disse allungandogli una busta bianca < SeoMin mi ha chiesto di consegnargliela >

L'afferrò osservandola attentamente. Una semplice busta, senza alcuna scritta sopra.

< E non le ha detto nient'altro? >

L'uomo scosse la testa.

Se un momento prima nella testa di Kyuhyun scorreva un fiume di domande, dopo quella consegna non sapeva più che pensare.

< Comunque, dovrebbe darmi la copia della chiave. Devo consegnarle tutte ai nuovi propietari >

Senza dire una parola e con un espressione indecifrabile Kyuhyun porse la chiave al signore e, senza neanche salutare, si diresse all'uscita del condominio.

Si diresse ad un parco lì vicinò, continuando a camminare con gli occhi incollati sulla busta immacolata.

Si sedette alla prima panchina libera. L'idea di aprire e scoprire cosa quell'oggetto contenesse gli sembrava... Strana. Ma forse era solo la situazione ad esserlo. 

Perché mai avrebbe dovuto andarsene e lasciargli una busta?

Andarsene. Il pensiero di quella parola lo spaventava. Ma forse stava traendo conclusioni troppo in fretta.

Magari in quella busta c'era proprio scritto il suo nuovo indirizzo.

Ma perché organizzare un trasloco senza avvisarlo? Perché il cellulare segnalava "inesistente"?

Troppi interrogativi bisognosi di una risposta che non sapeva trovare.

Con una calma, che sorprese pure lui stesso, la aprì ed estrasse il contenuto. Dentro non vi era altro che una lettera scritta a mano, ricoscieva la sua scrittura.

Senza esitare, cominciò a leggere:

 

Se stai leggendo questa lettera vuol dire che sei stato al mio appartamento. Si, lo so che sei confuso e non capisci cosa sta succedendo. Ma ti chiedo di credermi se ti dico che questa confusione, la sto provando dal momento esatto in cui hai passato i provini alla SM.
Quel giorno eri al settimo cielo e io lo ero con te. Avevi un sorriso stupendo, perchè tu quando sorridi, non so come fai ma, riesci ad illuminare le giornate più buie.Adoro vederti felice, ed è per questo che ho preferito scriverti. Perchè non voglio essere lì, e vedere il tuo splendido viso intristirsi, quando realizzerai che io non ci sarò più nella tua vita.

 

Il cuore di Kyuhyun sembrò fermarsi all'istante, dato che non lo udiva più battere forte come quando era uscito dalla casa discografica quella mattina. Ma la lettera diceva altro.

 

Adesso, ti prego, fammi due immensi favori.
Il primo, non piangere. I tuoi occhi meravgliosi non si meritano le lacrime. 
Il secondo, credimi quando ti dico che questa è stata la decisione più difficile e sofferta della mia vita e che tu non sarai l'unico a soffrirne.
Ti riuscirà difficile credermi, lo so. Penserai che sono solo un egoista.Probabilmente lo sono stata in passato e lo sarò in futuro. Ma la decisione che sto prendendo adesso è la meno egoistica che potessi prendere.
Cerca di capirmi Kyu,tu hai un talento che poche persone hanno. Un talento maturato in anni di difficile preparazione e sacrifici. La felicità immensa che provo, pensando che adesso il tuo talento potrà essere ammirato da milioni di persone, è qualcosa di indescrivibile.
Ma non posso avere sulla coscienza il peso di esserti stata d'intralcio sul lungo percorso del successo che ti attende. Eccoci alla parte che riterrai egoistica. Ma oltre alla mia coscienza (di cui, sinceramente, mi importa poco), mi interssi tu.
Ti meriti tutto ciò che il duro lavoro, ti sta facendo fruttare. Il successo, l'opportunità di lavorare facendo ciò che più ti piace. E io non  ho il diritto di mettermi in mezzo. Per te sarei solo una distrazione e non posso farti scegliere tra la tua passione per il canto e me.
Ed è per questo che ho deciso di andarmene.
Perchè se anche te lo avessi chiesto, tu avresti scelto me. Ti conosco troppo bene, sei un ragazzo gentile e sensibile anche se non lo dai a vedere. Ma soprattutto testardo. Tremendamente testardo. 
Se ti avessi detto ciò che volevo fare avresti fatto di tutto per fermarmi. Quindi non avevo altra scelta. Sono andata via stamattina e ho cambiato numero di telefono. 
Non posso dirti dove sono perché, ripeto, sei testardo. Quando ti prediligi degli obiettivi, difficilmente non li raggiungi. Lo dimostra il fatto che stai per debuttare in una delle case discografiche più famose del paese.
 Sappi solo che sto bene. E tutto questo l'ho fatto perché anche tu stia bene, perché adesso devi concentrarti su le mille occasioni e avventure che ti aspettano con i tuoi amici.
Perciò l'ultimo favore che ti chiedo è di non pensare a me. Pensa a te stesso, pensa alla tua carriera, pensa ad essere felice. Fallo per me, ma soprattutto per te stesso. Altrimenti questo mio sacrificio non sarà servito a nulla.
Ti assicuro, ne soffrirò tantissimo anch'io, ma se ti vedrò brillare, cantando e ballando con il tuo sorriso che adoro, se ti vedrò felice, allora lo sarò anch'io. 

Ti amo, ti ho amato e continuerò a farlo per sempre.

Per sempre tua, la tua prima e più grande ammiratrice.

Addio, amore.

 

Un tuono squarciò il silenzio di quel parco. Goccie d'acqua bagnarono il foglio che Kyuhyun stringeva sempre più forte tra le mani, quasi fino ad accartocciarlo. Ma non era pioggia, la pioggia non è salata. 

Il cuore non era più immobile, era sgretolato in tanti piccoli pezzetini. 

Si sentiva vuoto. Come se una parte di lui, una parte molto importante, si fosse staccata e non sarebbe più tornata. Ed era così.

Con lo sguardo vuoto e gli occhi rossi e lucidi, si alzò e riprese a correre ancora più veloce di prima. Se c'era una cosa che odiava era farsi vedere dalle persone in quelle condizioni.

Spalancò la porta di casa sua talmente forte che pensò di averla rotta e puntò dritto verso camera sua. Per fortuna i suoi genitori non erano in casa.

Si sdraiò sul letto e in pochi secondi il cuscino si inzuppò delle sue lacrime.

Non riusciva ad alzarsi, si sentiva troppo pesante. Forse perché in quel momento, il mondo gli stava cascando addosso.

La testa si era svuotata e riempita di una marea di tristezza e dolore.

Il telefono nella sua tasca squillò, ma Kyuhyun non voleva rispondere. Lo afferrò, e lo sbattè sul comodino. Ma alzando la testa, lo sguardo ricadde sulla cornice contenente l'ultima foto che avrebbe voluto vedere in quel momento.

La prese tra le mani e con il dito percorse, attraverso il vetro, il profilo di lei che gli aveva lasciato la lettera. La lettera che ora giaceva stropicciata ai bordi del letto.

Il telefono cessò di squillare e Kyuhyun nascose la foto in un cassetto della scrivania.

Passarono i secondi, i minuti, forse anche delle ore prima che il fastidioso suono del citofono distrasse Kyuhyun dalla marea di dolore che riversava attraverso le lacrime.

Non aveva ne la voglia ne la forza di andare ad aprire, così lo lasciò suonare.

Non fece neanche caso al fatto che ad un certo punto il rumore terminò e qualcuno inserì le chiavi nella toppa della porta d'ingresso.

Non sentì neppure i passi che si dirigevano verso la sua stanza, il fiume che sgorgava dai suoi occhi era più forte di ogni altro suono.

< Potresti anche degnarti di rispondere al telefono o aprirmi, fortuna che so dove tenete la chiave di scorta >

Riconobbe la voce di uno dei suoi migliori amici dal corridoio.

< Insomma Kyuhyun ci se... > Sungmin si interruppe non appena varcò la porta e si accorse delle condizioni dell'amico.

< Hey, hey. Che è successo? > Chiese con tono premuroso avvicinandosi al lettto.

< S-S-Seo... S-seoMin > Disse tra i singhiozzi.

< Cosa? >

Kyuhyun con un cenno del capo indicò la lettera sul pavimento. Sungmin la raccolse e gettò una rapida occhiata alle parole scritte sopra, di cui alcune rese illeggibili dalle lacrime che vi erano cadute sopra. Dopo una veloce lettura rivolse lo sguardo al suo amico, guardondolo con occhi compassionevoli.

< Mi dispiace > Disse stringendolo in un affettuoso abbraccio.

Kyuhyun bagnò anche la sua spalla. Non che si sentisse meglio o il dolore diminuì, ma il calore dell'amico era confortevole.

Sungmin cercò di trasmettere tutto l'affetto possibile a Kyuhyun. Non l'aveva mai visto soffrire così. In quel momento, più che mai, doveva stargli vicino. Anche perchè, capiva perfettamente il suo dolore.

< Passerà tutto vedrai >

< P-passerà? > Chiese incredulo. Come poteva una morsa di sofferenza così grande andarsene via?

< Ma se fa un male bestiale >

< Fidati, ci siamo passati tutti. Ma poi tutto si sistema >

< Fà male Sungmin! > Ripete con tono più incisivo.

< Lo so! Adesso ti senti il peso del mondo sulle spalle. Ti sembra di essere in un vicolo, e non sai quando e se riuscirai ad uscirne. Ma ti posso assicurare che la troverai. Troverai di nuovo la strada della felicità. Ci vorrà del tempo, e non sarà facile. Ma ce la farai. E so che per te adesso è difficile credermi, pensi che siano tutte sciocchezze e che nessuno potrà mai capire ciò che stai provando. Ma quando il tempo avrà curato le ferite, tuttò andrà meglio > Disse Sungmin tutto d'un fiato.

Kyuhyun sapeva perchè l'amico usava parole tanto esperte. Ricordava quando era successo a lui di soffrire per amore. 

Si dette dello stupido, perchè in quel periodo non riusciva a capire come Sungmin potesse soffrire tanto, per una semplice ragazza. All'epoca non potè neppure consolarlo, perchè non aveva esperienza in amore.

SeoMin era stata la sua prima esperienza.

Kyuhyun adesso capiva il dolore che aveva passato Sungmin, tempo prima

Pensò quindi, che se l'amico ora stava meglio, allora le sue parole erano sincere. Doveva credergli? Sarebbe davvero tornato a stare meglio?

< Tornerò mai a sorridere? > Chiese Kyuhyun ancora tra le lacrime che non accennavano a diminuire.

< Garantito > Rispose Sungmin accarezzandogli i capelli.

 

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< A che nome aveva registrato il biglietto? >

< Kang SeoMin > Rispose la ragazza dall'altra parte del vetro.

< Ah, si. Trovato, posto in ultima fila vero? > Chiese la signora della biglietteria.

< Si >

< Sa, lei è l'unica che ha specificatamente chiesto di essere in ultima fila. Tutte le altre ragazze si sono dovute accontentare perchè i posti davanti sono finiti in un batter d'occhio >

< Immaginavo > Disse SeoMin con un sorrisetto che la bigliettaia non capì.

< Ecco, il suo biglietto. Si goda lo spettacolo per l'anniversario dei Super Junior > Le porse il biglietto e si occcupò della cliente successiva.

SeoMin seguì le indicazioni dei vari membri dello staff e raggiunse il suo posto.

Nonostante le ragazze intorno a lei fossero del tutto prese dell'eccitazione per l'imminente concerto, qualcuna gettava uno sguardo al suo bizzarro abbigliamento.

In effetti chi andrebbe ad un concerto tutta incappucciata e con gli occhiali da sole al chiuso? Sembrava un'agente dell' FBI in incognito.

Forse aveva esagerato, dopotutto era in ultima fila e lo stadio era pieno di ragazze urlanti delle quali molte dovevano ancora entrare. Ma non voleva correre alcun tipo di rischio.

D'altronde lo faceva ogni anno. 

Non passò molto prima che lo stadio si riempisse e le luci si spensero. Otto figure apparvero sul palco accolte da un boato di urla.

La luce non era ancora chiara, ma SeoMin riuscì a distinguere ogni singola figura.

Donghae e Hyukjae, i suoi vecchi amici. Un tempo la facevano sempre morire dalle risate con le loro continue cavolate. Ryewook, la sua personale ex mammina premurosa. Siwon, colui che la coinvoilgeva sempre in continui battibecchi infiniti, ma amichevoli. Shindong e Kangin, i due con cui si trovava sempre stranamente bene. Serena e tranquilla. Non che con gli altri stesse male, ma spesso la facevano andare fuori di testa, quando si intestardivano a  prenderla in giro. 

Come solo gli amici sanno fare.

Poi c'era Sungmin, quello che riusciva sempre a consolarla. E che, ne era sicura, al tempo era riuscito a consolare anche lui. L'ultima figura a destra.

Il ragazzo che, nonostante il passare degli anni, non aveva mai dimenticato.

La musica cominciò e le luci illuminarono i volti di coloro che un tempo erano stati i suoi migliori amici e il suo ragazzo.

Se si sentiva un mostro per aver abbandonato, non solo Kyuhyun, ma anche gli altri? 

No, assolutamente no.

Niente l'aveva mai fatta dubitare della scelta presa. Li aveva seguiti fin dal debutto, senza perdersi mai niente. Vedeva come Kyuhyun piano, piano superava la sofferenza e diventava una delle stelle più famose del paese.

Si sentiva cosi fiera, non solo di lui, ma di tutti e quindici.

Ne era assolutamente convinta, se non avesse preso quella dolorosa scelta, Kyuhyun non avrebbe mai potuto concentrarsi al massimo in quel percorso che stava continuando a portare avanti magnificamente.

Lo guardava cantare e ballare e il cuore batteva forte. L'emozione saliva e la felicità pure.

D'altronde lo aveva promesso... "Se ti vedrò brillare, cantando e ballando con il tuo sorriso che adoro, se ti vedrò felice, allora lo sarò anch'io."

E così era stato. Entrambi avevano mantenuto la promessa.

Le parole di Sungmin si erano avverate, Kyuhyun stava meglio ma, ovviamente, non si era mai dimenticato del suo primo, vero amore.

E per SeoMin era stato lo stesso.

Una lacrima le rigo il viso, ma non seppe distinguere quale emozione la causava.

Guardando il ragazzo che ancora amava però, capì che ciò che aveva sempre pensato era assolutamente vero.

Non si era, e non si sarebbe mai pentita, della scelta che aveva fatto otto anni prima. 

Kyuhyun brillava come lei aveva sempre desiderato e, ne era sicura, avrebbe continuato a farlo per molto tempo. 

E niente l'avrebbe mai potuta rendere più felice.

   
 
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