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Autore: Naruto Kyuubi    17/02/2008    1 recensioni
Breve storia da me scritta... Parla di due ragazzi... Niente altro da dire, se volete sapere di più leggetela...

Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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doc1 L’ascensore si fermò improvvisamente, come improvvisamente era partito pochi istanti prima, dopo la pressione del giusto tasto.
La luce principale si spense di conseguenza,  lasciando posto a quella ausiliare, con la sua luminescenza bluastra…

Dopo un iniziale sussulto, la ragazza si zittì, rimanendo però ad occhi chiusi, mentre il ragazzo davanti a lei la fissava, noncurante della situazione, ma pensando solamente a quanto lei era bella, con quella strana espressione di leggera paura mista a disagio nel suo volto corrucciato.

- è tutto apposto - disse tranquillamente il ragazzo, nonostante pian piano anche lui iniziava a sentire l’impiccio procurato dalla situazione, anche se vi trovava sempre un grande aspetto positivo, infatti era li con la ragazza che amava, l’unica persona che dava ancora un senso alla sua vita, l’unica persona a cui pensava durante tutto l’arco della giornata, da quando apriva gli occhi a quando finalmente li chiudeva mentre si addormentava, l’unica persona che ancora lo faceva stare bene davvero…
- non è tutto apposto, siamo bloccati qui, in una scatola di pochi metri quadrati, e con nessuno consapevole di questo! - lui odiava quando lei si allarmava per le piccole cose, quando di una stupidaggine faceva un dramma, quando esagerava ogni stupidaggine per chissà quale ragione… ma allo stesso tempo gli piaceva, gli piaceva ogni suo singolo difetto… sia comportamentale che fisico, da tutte le volte che gli chiedeva scusa senza un apparente motivo, a quando ogni volta che lui volesse uscire gli dava quasi sempre buca, a quando non lo degnava di uno sguardo nonostante stessero insieme … ma lei era così, e lui lo sapeva, e la amava appunto per questo, per ogni sua piccola caratteristica, che sia essa positiva o negativa, ma che nel complesso la rendevano semplicemente stupenda….
- ma dai, siamo nel 2008, prendi il cellulare, chiama qualcuno, e tra 5 minuti siamo fuori. Oppure possiamo anche aspettare, magari ripartirà da solo come da solo si è fermato… e poi è una buona occasione per stare da soli… - loro due non stavano mai da soli, nonostante si vedessero tutti i giorni, sia per la scuola che per lo sport per svariate ore al giorno, non avevano mai momenti di privacy, tranne che in rare occasioni, quasi sempre il sabato pomeriggio di ritorno dal cinema, mentre lui l’accompagnava a casa…
- … - la ragazza non rispose, il silenzio era spesso l’unica risposta che riusciva ad ottenere da lei, ma questo non gli importava minimamente, faceva parte del suo carattere, e di conseguenza gli piaceva, in ogni caso… in compenso lei lo guardò fisso con i suoi dolci e profondissimi occhi marroni, leggermente tendenti al verde, in cui lui adorava perdercisi in mille e mille pensieri e congetture, mentre li fissava ricambiato… adorava quegli occhi, forse perché rappresentavano il più semplice e frequente contatto che potesse avere con la ragazza, forse perché gli occhi sono lo specchio dell’anima, e lui, la sua anima, semplicemente l’amava…

non sentendo ancora una risposta e non vedendo alcun suo gesto, il ragazzo pensò che fosse stato inopportuno insistere con le parole, nonostante l’avesse sempre fatto fino a quel momento, nonostante fino ad allora avesse sempre continuato a ripetere le stesse domande, in ogni occasione, ed ad alzare le spalle e le sopracciglia cercando di sollecitare la tanto attesa risposta, che puntualmente non arrivava, e puntualmente lo portava a ripetere le stesse parole per  tentare di ottenerla… ma in quella occasione il ragazzo capì , e passò ad altro, ai gesti, alle azioni, che significano molto, ma molto più delle parole… le prese le mani, bianchissime e affusolate, in quella situazione leggermente tremanti, con sicurezza ma dolcezza allo stesso tempo, avvicinando il suo corpo e così le sue labbra a quelle stupende e carnose della ragazza, quelle labbra che non poteva fare a meno di fissare mentre lei parlava, quelle stesse labbra che aveva sognato per una estate intera, e che finalmente aveva potuto baciare dopo un cosi lungo tempo, in sporadici momenti in cui si sentiva davvero bene, perché erano i momenti in cui si trovava a più diretto contatto con la ragazza, quando i loro corpi, attraverso le labbra, erano a diretto contatto, e riusciva quasi a sentire i confusi pensieri e i movimenti dell’anima della persona a cui più voleva bene al mondo… la sua ragazza…


dopo pochi attimi le loro labbra si staccarono, a causa della luce che si riaccese, e dell’ascensore che ripartì, con grande felicità della ragazza, ma con un pizzico di tristezza da parte di lui, per la fine di quegli indimenticabili istanti, che ogni volta si imprimevano indelebilmente nella sua memoria… come la prima volta che si erano baciati, davanti a casa di lei, nella sera del loro primo appuntamento, sotto una leggera e pittoresca pioggia che rendeva il tutto ancora più dolce e magico… il primo bacio era arrivato dopo un profondo abbraccio, il secondo che si erano scambiati fino a quel momento, dopo che lui gli aveva rivelato che lei gli piaceva, e che, dopo 41 giorni, gli aveva chiesto se si voleva mettere con lui, ricevendo la tanto attesa risposta positiva…

- abbracciami - disse il ragazzo, aprendo le braccia e voltandosi verso di lei, che rispose come al solito prontamente al gesto, avvicinandosi a lui e facendosi stringere forte, posizionando la sua testa sul suo petto, facendo in questo modo sentire ancora meglio il dolce profumo dei sui splendidi capelli mossi al ragazzo, che sussurrò tre semplici ma allo stesso tempo  difficilissime parole:

- Chiara, ti amo… -
  
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