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Autore: RCarson    09/08/2013    6 recensioni
Slash | Pg | Fluff | Sterek
C’era stato un momento in cui Stiles ci aveva creduto, in cui il suo papà era tornato ad avere tutte le risposte come quando aveva sei anni, gli stessi capelli quasi rasati e la stessa iperattività.
“Non sei gay” aveva detto.

Per Aika.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Sceriffo Stilinsky, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:La faccia della luna – Falling Slowly.
Personaggi:Derek Hale, Stiles Stilinski, Papà stilinski
Pairing:Derek/Stiles (Sterek).
Conteggio Parole: 1200 ca. (Word)
Avvertimenti: Fluff, slash, potrebbe esserci un pelino di OOC perché non sono ancora sicura su come maneggiare i miei bimbi.
Rating:Verde - Pg



Per Aika, perché sì. 

La faccia della luna - Falling Slowly.
 

Raise your hopeful voice you have a choice
You've made it now

Falling slowly, eyes that know me
And I can't go back.

Falling Slowly – Once Soundtrack

 

C’era stato un momento in cui Stiles ci aveva creduto, in cui il suo papà era tornato ad avere tutte le risposte come quando aveva sei anni, gli stessi capelli quasi rasati e la stessa iperattività.
“Non sei gay” aveva detto. Poteva esserlo, ma allora c’era Lydia e si ricorda che alle scuole medie c’era stata Christie, con il seno prosperoso e capelli troppo lisci. Aveva due anni in più di lui, ma gli piaceva, ed era donna, era vera, non come le immagini che trovava in internet.
Ci aveva creduto, al non essere gay;  per esserlo, avrebbe dovuto curarsi di più, avrebbero dovuto piacergli tutte quelle cose che si crede piacciano ai gay: capelli, trucchi, maschere di bellezza, jeans strettissimi e gilet di pelle alla Village People.
Quando Derek l’aveva baciato la prima volta, ed era capitato così per caso che sembrava non fosse successo, tutte le sue convinzioni erano crollate in un soffio.  C’era la nebbia e Derek era arrivato a casa sua con il fiato corto e le lacrime agli occhi. Boyd e Erica erano spariti e non sapeva perché Derek avesse raggiunto lui - non Scott, non Peter, lui.
“Devo cercarli, starò via” aveva sospirato.
 Stiles non capiva perché Derek fosse lì, fosse andato da lui per dirglielo. Aveva solo annuito, con gli occhi grandi e lucidi e con il cuore che continuava a battergli nel petto.
Sente il rumore dei miei battiti, capirà certamente che mi mancherà tutta la sua musonaggine lupesca, aveva pensato.
Derek aveva fatto quel suo insopportabile mezzo sorriso, lo aveva guardato negli occhi – Stiles aveva sentito lo stomaco torcersi e le gambe cedere – e l’aveva baciato, con entrambe le mani a coppa sul suo viso e gli occhi chiusi.
Lui aveva tenuto gli occhi sbarrati e gli si era mozzato il respiro.
“Sai per cosa era questo,” aveva detto Derek.
Il viso di Stiles era un mezzo di incredulità e disdegno, gli aveva puntato il dito contro ed aveva ringhiato parole incomprensibili – sapeva di rasentare il ridicolo, stava solo cercando di mantenere un minimo di calma per non risultare ancora di più un adolescente iperattivo ed insopportabile.
“Tu,” aveva detto, respirando forte “Ti presenti a casa mia, mi dici che un paio di miei coetanei sono scomparsi e poi, con la faccia da lupo musone che ti ritrovi” aveva dovuto fare un passo avanti per concentrarsi abbastanza da poterlo dire senza che sembrasse un’allucinazione “Mi baci? Cos’è questo, uno scherzo da odiosissimi alpha mannari?”
Derek sembrava volerlo sbattere contro il primo muro disponibile, in quel momento. Aveva gli occhi verso l’alto e le braccia incrociate.
“Volevo solo avvisarti che non ci sarò,” aveva detto, e poi era andato via.
Stiles era rimasto cinque minuti buoni sul portico, era poi rientrato in casa con le mani nei capelli.
“Potrei davvero essere gay, anche vestito così”.

**

La prima volta che Derek era entrato in casa sua, dalla porta, Stiles aveva passato almeno un quarto d’ora a controllare ogni angolo della casa per paura che suo padre spuntasse da un momento all’altro. Derek si era seduto sul suo letto ed aveva ascoltato i suoi sbuffi e il battito del suo cuore che continuava a oscillare. L’aveva ascoltato ridendo sotto i baffi e guardando l’immensa collezione di fumetti di Stiles.
Quando era rientrato in camera, con il fiatone ed il viso sudato per l’ansia, a Derek era sembrato il momento in cui l’aveva portato fuori per la prima volta: stessa espressione persa e preoccupata, stesso atteggiamento compulsivo nel torturarsi le labbra e passarsi le mani nei capelli.
“Stiles,” aveva detto “Mi spieghi chi diavolo è Captain Canuck*?”
Stiles lo aveva guardato come se fosse completamente assurdo non conoscere Captain Canuck, e gli aveva mostrato tutta la sua collezione originale del millenovecentosettantacinque, con tanto di autografo del disegnatore.
“È un mix fra Flash Gordon e Captain America e chiede scusa quando ti attacca!”
Derek non aveva prestato attenzione alle sue spiegazioni, era stato solo attento ai battiti del cuore di Stiles calmi e rilassati e ai passi al piano di sotto.

**

La prima volta che Derek si era presentato a casa sua, senza avvisarlo, suo padre l’aveva guardato come se lui fosse venuto per rapire qualcuno. Era sulla porta, con in mano una bottiglia di vino dolce italiano ed un pacco di pasticcini inglesi.** Stiles si era barricato in sala da pranzo non appena suo padre aveva aperto. 
“Sceriffo Stilinski, cercavo Stiles, è in casa?”
Quando Stiles si era affacciato dalla porta, il sorriso che si era dipinto sul viso di Derek era un misto fra sarcasmo e compiacimento sadico.
“Stiles,” aveva tuonato suo padre “Cosa ci fa un ex assassino sull’entrata di casa mia?”
Stiles si era grattato la nuca e aveva guardato la punta delle sue scarpe. Era difficile, per lui, rimanere completamente senza parole.
Come gli spiego che una persona di interesse del commissariato, ex assassino, lupo mannaro che potrebbe uccidere l’intera città se solo volesse, è quello che può essere chiamato il mio ragazzo?
Aveva preso un gran respiro ed alzato lo sguardo su suo padre che continuava a incenerire Derek con gli occhi.
“Vedi, papà, ricordi quando mi hai detto che non potevo essere gay vestito così?” Aveva stretto la giacca pur di trovare qualcosa da fare con le mani, “Ecco, vedi, ti sbagliavi. O meglio, non è che ti sbagliavi, è che ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola e-“
 “Stiles,” Derek si era schiarito la voce “Potrei entrare?”
Suo padre si era fatto da parte e si era seduto sul divano, battendo una mano sul posto accanto al suo. Derek aveva poggiato tutto sul tavolino e si era seduto, indossando uno dei suoi sorrisi più smaglianti.
“Papà, questo è –“
“Derek Hale, so perfettamente chi è, Stiles”. Continuava a guardare Derek come se la sua pistola fosse troppo lontana.
“Il ragazzo di Suo figlio”.
Derek aveva un espressione compiaciuta sul viso, come se tutto fosse un cattivissimo scherzo organizzato da Scott e Lydia. Continuava a sfregarsi le mani con una calma quasi asfissiante, Stiles avrebbe voluto spaccargli una mazza da baseball in testa, se solo non avesse saputo che non si sarebbe fatto nulla.
“Apro i dolcetti, sono sicuro che saranno buonissimi, papà vuoi? So che sono al burro e fanno male al cuore ma- ”
“Perché mio figlio frequenta un orfano ex assassino che vive in una casa completamente bruciata?” Aveva chiesto suo padre con fare accusatorio.
“Perché sembra che suo figlio abbia la capacità di tirare fuori il meglio dalle persone”.
Gli occhi di suo padre si erano ingranditi di un tratto, in quell’espressione che gli vedeva addosso solo quando i suoi comportamenti assomigliavano a quelli di sua madre.
“Mio figlio assomiglia tanto alla madre” aveva detto, e gli era spuntato un sorriso quasi luminoso sul volto. Aveva preso un pasticcino e aveva guardato Stiles con gli occhi pieni di orgoglio.
Derek stava guardando Stiles nello stesso momento, sorridendo solare e con espressione di vittoria che non gli aveva mai visto sul volto.
“Sono convinto che possa tirar fuori il meglio da tutti noi, anche insieme”.
Stiles aveva guardato tutto come se quello fosse esattamente il posto dove doveva essere, a casa.

fin.

 

*Captain Canuck esiste DAVVERO, è un mix canadese fra Captain America ( <3 <3 ) e Flash, ambientato nel mondo in cui il Canada è il paese più potente del mondo. Solo i fumetti molto conosciuti sono così poco nerd per 54 kg di ossa e pelle pallida.
** Derek è così ricercato perché, andiamo, il ragazzo è ricco sfondato per le assicurazioni di quindici morti della sua famiglia, in qualche modo spenderà i suoi soldi, no?



Tutto ciò è colpa di una adorabile ragazza che è capace di trainarmi dallo scrivere smut dom/sub al fluff senza ritegno, perché Derek e Papà Stilinski, in fondo, trovano un punto di incontro: è Stiles.

E' stata Aika , che se non conoscete vi consiglio di andare a fare un giro in quella piccola miniera di stelline che è il suo profilo, a chiedermi tutto ciò. E io non credevo di poterci riuscire, perché gli Sterek mi sanno di tante cose, ma poco spesso di Fluff. Però poi lei, i suoi video strappa lacrime e le sue celeberrime ciabatte in testa mi hanno convinto. Ed eccoci qui, con una cosa di un melenso così melenso che fa male al mio inesistente diabete. 

Io vi ringrazio già adesso, nel caso mipiaciate/preferite/commentate/leggete, ogni numerino è per me un enorme quantità di amore! Grazie!
Ross.

   
 
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