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Autore: Frankie92    09/08/2013    5 recensioni
Sebastian, Thad e una vacanza sulla neve; cosa potrebbe mai succedere di male?
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Dal testo:
Ma era proprio a causa dell’amore del suo ragazzo per la neve che Sebastian si ritrovava a guidare in una strada dove la temperatura massima era tra i -2 °C e gli 0 °C, due mucchi di neve a destra e a sinistra e un entusiasta Thad al suo fianco che canticchiava ogni canzone di Natale che passava alla radio.
Se non fosse stato tremendamente carino con quel maglioncino bianco, lo avrebbe buttato giù dal dirupo.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Holidays on the snow



Sebastian odiava la neve: era umida, molliccia e bisognava indossare strati e strati di tessuto pur di non rischiare l’ipotermia e morire di freddo.
Odioso e fastidioso freddo, che gli rendeva il naso rosso, le dita intorpidite e lo costringeva ogni volta a soffocarsi il collo con una sciarpa pruriginosa pur di non beccarsi un mal di gola.
Lui amava l’estate, il sole, il caldo e le spiagge piene di ragazzi in costume (gay o etero, certe cose non cambiavano).
Eppure era fidanzato con una specie di pinguino vivente: Thad adorava il freddo, le sere invernali davanti al fuoco, con una coperta sulle gambe, un buon libro e un bicchiere di cioccolata calda tra le mani.
E amava la neve; molte volte alla Dalton aveva dovuto trascinarlo in camera perché aveva trascorso l’intero pomeriggio con Nick e Jeff a fare battaglie a palle di neve e pupazzi che la Barbie continuava a esaltare come vere e proprie opere d’arte.
Un mucchio di neve sopra un mucchio di neve più grande, con una sciarpa e una carota storta non era arte, era un abominio.
Ma era proprio a causa dell’amore del suo ragazzo per la neve che Sebastian si ritrovava a guidare in una strada dove la temperatura massima era tra i -2 °C e gli 0 °C, due mucchi di neve a destra e a sinistra e un entusiasta Thad al suo fianco che canticchiava ogni canzone di Natale che passava alla radio.
Se non fosse stato tremendamente carino con quel maglioncino bianco, lo avrebbe buttato giù dal dirupo.
“Seb, guarda quanta neve!” Thad indicò davanti a lui la pista piena di sciatori “Wow, c’è davvero molta gente”
“Cosa ti aspettavi, che fossimo solo noi due?” lo prese in giro Sebastian con uno sbuffo  “A pochi giorni dal Natale? Thaddy, l’ho sempre detto che l’asfissiante puzza della tinta del biondo ti avrebbe dato alla testa”
L’altro gli fece la linguaccia “Qualcuno ha bevuto doppia dose di latte acido stamattina?”
Sarebbe stato acido anche lui se fosse stato costretto ad andare in vacanza sulla neve e si fosse dovuto addirittura svegliare alle cinque di mattina e con un fidanzato che sembrava essersi drogato di zucchero e caffeina.
Cosa non si faceva per amore.
Thad sospirò e si appoggiò con la testa sulla sua spalla “Sai che è molto dolce da parte tua portarmi sulla neve anche se in questo momento vorresti trovarti su una spiaggia della Florida?”
“Mmh”
“E che sei tremendamente carino quando hai quel broncio adorabile?”
“Mmh”
Si avvicinò sempre di più al suo orecchio “E che questa sera ti ringrazierò in svariati modi e posizioni?”
Sebastian quasi sbandò la macchina mentre Thad tornava al suo posto con una risata.
Per amore, solo per amore.

L’albergo dove avevano prenotato era il tipico cottage da film romantici, dove le camere (o meglio mini appartamenti) erano complete di enormi letti sommersi da coperte e cuscini, un romantico caminetto con annesso divano e tappeto di pelo, un bagno con vasca idromassaggio e una vista sulle montagne da mozzare il fiato. Se fosse stato per Sebastian, avrebbe passato i giorni seguenti lì dentro, a fare l’amore su ogni superficie piana, verticale e diagonale della stanza, ma il suo fidanzato aveva troppa voglia di uscire e “Seb, pensi davvero che con tutta questa neve fuori non voglia sciare?”
Sì, aveva sperato che forse un miracolo lo avrebbe convinto, ma non c’era stato verso.
Così erano usciti, un paio di sci a testa pronti per la loro prima lezione con un’istruttrice dai capelli rossi di nome Ingrid.
Un’istruttrice che lanciava un po’ troppe occhiate al suo ragazzo, secondo il parere di Thad.
“Allora signori, questa è la vostra prima volta?” chiese la ragazza con un sorriso smagliante mentre i due annuivano “Bene, vedrete che con me imparerete subito. È solo questione di pratica, tanta pratica” fece un occhiolino a Sebastian che neanche la stava ascoltando, visto che il sedere del suo fidanzato era una vista migliore di quella montagna di neve.
“Vuole iniziare lei per primo?” Ingrid si rivolse a Thad che dopo qualche spiegazione sfrecciò in pista come se fosse nato per farlo.
“Allora è pronto a cominciare?” domandò l’istruttrice con voce lasciva mentre tentava di aiutare Sebastian a prendere posizione, le mani che cadevano un po’ troppo sui fianchi.
“Grazie credo di aver capito” esclamò freddamente il ragazzo allontanandosi e infilandosi gli occhiali da neve “Ora sarà meglio che raggiunga il mio fidanzato, magari riusciamo a farci una sveltina dietro gli alberi”
Gongolò alla faccia imbarazzata dell’istruttrice e sfrecciò via anche lui, raggiungendo il suo ragazzo poco più giù.
“Cosa hai detto a quella ragazza?” ghignò Thad avvicinandosi a lui “Le hai fatto capire a chi appartiene il tuo bel faccino?”
Sebastian ridacchiò “E io che pensavo che non te fossi accorto, ma sì, ho difeso molto bene il tuo onore” lo baciò dolcemente “Lo sai che è difficile resistere a tutto questo ben di Dio”
“E sarà meglio che Adone qui resista anche lui alle tentazioni, altrimenti lo faccio rotolare giù per la discesa” gli pizzicò una guancia e indicò la pista lì vicino “Facciamo una gara a chi arriva giù per primo?”
“E cosa vinco?”
Thad roteò gli occhi “Uhm… quando sarò arrivato giù per primo te lo farò sapere” e senza aggiungere altro iniziò a scendere la discesa di neve.
“Questo è barare Harwood!”

“Adesso spiegami perché siamo qui”
“Perché, Thaddy, prima o poi dovrai imparare a pattinare”
“Ma sai che ho un equilibrio pari a quello di un elefante in un negozio di ceramiche!”
Pattinare era l’unica attività invernale che Thad odiava, non solo perché da piccolo era caduto una ventina di volte sul sedere, ma anche perché aveva un equilibrio molto, molto precario e stare con delle scarpe con una lama sottile di metallo su del ghiaccio scivoloso non era proprio l’ideale.
Sebastian si posizionò davanti a lui e gli porse una mano “Ti insegnerò io, va bene?”
“Mmh”
“Giuro che non ti farò cadere” promise sinceramente Sebastian “Andiamo, c’è poca gente, così eviterai di uccidere qualcuno”
Thad sbuffò ma alla fine cedette, visto che si fidava di Sebastian più di chiunque altro, forse perfino più di se stesso.
Prese la mano di Sebastian e iniziò a fare dei passi incerti mentre il suo ragazzo lo teneva stretto per le braccia.
“Devi scivolare, ok? Non avere paura, ci sono qui io” la voce calma di Seb riuscì a rilassarlo e dopo qualche minuto forse aveva finalmente capito come muoversi.
“Vedi, non è così difficile!”
“Mi sento ancora come un elefante” sbuffò Thad affiancandosi al suo fidanzato “Però voglio provare a fare il giro della pista, se tu prometti di non farmi cadere”
Sebastian gli cinse la vita con un braccio e lo baciò sulla guancia “Se cadi tu, cado anch’io”
“Hai fatto davvero una semi citazione da Titanic?”
“Che dire, i jeans che porti mi hanno fuso il cervello”
“Ehhh, tu sai come rovinare una scena romantica”
“Amore, il mio concetto di romanticismo è chiuderci in camera, dentro la vasca da bagno a mangiare fragole e cioccolato, ma tu volevi fare il piccolo turista da settimana bianca”
“Siamo venuti qui apposta, tesoro”
“No, io sono venuto perché tu, molto subdolamente, me lo hai chiesto durante il miglior sesso della mia vita”
“Non avevi detto che il miglior sesso della tua vita era stata la notte prima del diploma a causa della quale per poco non arrivammo tardi alla cerimonia?”
“Ho avuto molte esperienze e quasi tutte con te; non dovresti esserne felice?”
“È quel quasi che rovina tutto”
“Aww, non fare il geloso” Sebastian si fermò e lo baciò “E sii fiero di essere riuscito a fare un giro senza neanche tentennare per un attimo”
Thad si accigliò e poi capì: ce l’aveva fatta e neanche se n’era accorto! Guardò felice l’altro ragazzo e si buttò su di lui per un abbraccio, facendoli cadere entrambi sul ghiaccio.
“Sei un idiota, Harwood” ridacchiò Sebastian scompigliandoli i capelli.
“Ma sono il tuo idiota” lo baciò velocemente “Facciamo un altro giro?”

“Penso di essere appena ingrassato a vedere quella pentola enorme di fonduta”
“Aspetta, davvero mangiano la carne di cervo?”
“Cibi ipercalorici invece che una bella fetta di anguria fresca sulla spiaggia: già, senza paragoni proprio”
“Cioè proprio cervo, cervo? Tipo la mamma di Bambi?”
Sebastian alzò lo sguardo dal menù “Tranquillo Bambi, non ti farò cucinare al forno”
“Seb, non voglio mangiare il cervo!”
“E allora non ordinarlo”
“Ma ci sarà gente che lo ordinerà!”
“Loro vivranno con i sensi di colpa e tu no” il ragazzo agganciò con il piede la caviglia di Thad “Ora, ordiniamo qualcosa di decente? Ho una fame che non ci vedo”
“Ragazzi, siete pronti ad ordinare?” chiese una vecchia signora con un sorriso gentile.
Sebastian ghignò “Per lui niente carne di cerv… Ahia!”
“Stiamo ancora pensando” rispose Thad nel modo più innocente possibile mentre la signora ridacchiò intenerita.
“Aww, siete davvero carini” tubò la donna “Mi ricordate me e il mio caro maritino, VERO GEORGE?”
Un uomo al tavolo lì vicino, palesemente addormentato, si svegliò di colpo e si guardò intorno agitato.
“ARRIVANO I TEDESCHI!”
La donna continuò a sorridere mentre i due ragazzi si guardavano confusi “Stiamo insieme da più di cinquant'anni sapete?” sospirò felice “E non abbiamo litigato, vero Georgie?”
“IL CANNONE, SPOSTATE IL CANNONE!”
“E sapete quanto fosse dura durante la guerra”
“MEYERS, LUCIDA GLI STIVALI”
“Soprattutto con tutte quelle crocerossine invaghite dei soldati”
“GRANATA!”
“Ma basta parlare di me e del mio trottolino…”
“TROTTOLA GIGANTE!”
“… Vi porto la mia zuppa speciale del giorno!” la signora posò il block notes nel grembiule e se ne andò via, lasciando i due senza parole.
“Seb, cosa è appena successo?”
“Non lo so, ma adesso sono curioso di vedere una trottola gigante”
Thad scoppiò a ridere e gli prese una mano “Pensi che riusciremo ad arrivare a cinquant’anni insieme?”
“Beh, se tu continui a mangiare dolci e schifez-AHIA!” Sebastian si massaggiò una gamba “E se la smettessi di torturarmi le gambe, sì ci arriveremo, ma ti prego: se inizio ad urlare trottole giganti, ti do il permesso di tapparmi la bocca”
“Mmh” il suo ragazzo si sporse verso di lui “In qualunque modo?”
Sebastian chiuse la distanza tra loro con un bacio veloce “In qualunque modo”
“Allora affare fatto”
La vecchia signora era tornata dopo pochi minuti con due scodelle colme di zuppa calda e tanto, tanto pane.
“Ecco qui, la mia zuppa speciale” fece l’occhiolino ad entrambi e saltellò via nonostante la notevole età.
Thad ridacchiò e assaggiò un cucchiaio di zuppa “Mmh, è buonissima!”
“Non come un’anguria in spiaggia, ma non è male” ammise il  francese stringendosi nelle spalle mentre l’altro ragazzo continuò a mangiare con gusto e mosso da curiosità, richiamò la signora lì vicino e chiese cosa ci fosse dentro.
“Oh certo! Uhm, carote, patate, fagioli, un po’ di formaggio e ottima carne di cervo!”
Inutile dire che durante il viaggio di ritorno Thad si era aggrappato sotto shock al suo fidanzato , lo stomaco che faceva le capriole per i sensi di colpa.

 “Questa è tutta colpa tua!”
“Amore, non è stata colpa mia”
“Sì invece!”
“Ho solo detto “quante possibilità ci sono che la seggiovia si blocchi?””
“Ed è successo” Thad guardò in alto nervosamente “Ti odio in questo momento”
Sebastian gli cinse le spalle con un braccio “Fammi capire: riesci a scendere una discesa ripida di neve dopo neanche due lezioni di sci, arrampicarti sugli alberi e adesso hai paura di guardare giù?”
“Sì, va bene? Se sto immobile mi accorgo dell’altezza e mi paralizzo va bene?” appoggiò la testa sul braccio di Sebastian “Mi spiace se sono fatto cos… SEBASTIAN SMYTHE FINISCILA DI DONDOLARE QUESTA COSA MALEDETTA”
Il suo ragazzo scoppiò a ridere: sinceramente era una situazione esilarante, visto che la seggiovia si era bloccata proprio a metà percorso e soprattutto si era ricordato della paura delle altezze di Thad e di quanto fosse adorabile quando tentava di rimanere calmo senza troppo successo.
Finalmente il sedile si fermò e Thad affondò la testa nella spalla di Sebastian, che capì che forse la situazione lo stava davvero spaventando; iniziò ad accarezzargli i capelli e sorrise a un vecchio ricordo dei tempi del liceo.
“Sai a cosa stavo pensando?”
“Mmh?”
“A quella volta che Jeff rimase chiuso nello stanzino della stanza della musica” sentì il suo ragazzo trattenere una risata “E lo abbiamo trovato due ore e mezza dopo senza camicia, che aveva fatto pipì in una bottiglietta e…”
“E disegnato su un tamburello una faccina e aveva iniziato a chiamarlo Wilson” sbuffò una risata al ricordo “Lo abbiamo preso in giro per giorni”
“Quanto può essere disperato uno per fare pipì in una bottiglia dopo solo due ore?”
“È Jeff, amore. Nick la mattina ancora gli prepara i vestiti perché se no rischia di andare in giro nudo”
Sebastian fece una smorfia “Non farmi pensare a Barbie nudo, ti prego”
Thad scoppiò a ridere e all’improvviso sentì uno strano rumore venire dal fondo e la seggiovia riprendere a scorrere.
“È ripartita!” esclamò sollevato che quell’incubo fosse finito.
E più tardi avrebbe sicuramente dovuto ringraziare Sebastian per averlo distratto dalla sua paura.
Miglior fidanzato del mondo.

“Bene, signor Smythe, qui abbiamo finito” il medico posò le bende nella borsa “Fortunatamente è solo una slogatura, ma non deve sforzarsi per almeno quattro giorni”
Sebastian annuì e si sistemò meglio sul divano mentre Thad accompagnava il dottore fuori dalla porta.
Sì, ecco un altro motivo per cui odiare la neve: le cadute, soprattutto quelle dolorose e che per poco non ti rompevano un osso proprio mentre avevi capito come girare con lo snowboard.
Guardò la sua povera caviglia bendata e sospirò frustrato; non sarebbe successo se fossero stati stesi al sole su una spiaggia calda e bianca, con il rumore delle onde in sottofondo e un bicchiere di mojito in mano.
Che splendida e irraggiungibile visione.
Sentì il suo ragazzo sedersi accanto lui e cingergli la vita con le braccia.
“Mi spiace tanto” mormorò Thad mortificato “È stata tutta colpa mia”
“Cosa…”
“Non dovevo proporti questa stupida vacanza sulla neve” sbottò “Potevamo andare al mare e tu non saresti qui con una caviglia slogata ed è tutta colpa mia”
Sebastian lo guardò: davvero quell’idiota si stava dando la colpa per un incidente la cui colpa era di quella stupida tavola (non di certo sua, lui era Sebastian Smythe).
“Non andremo mai più sulla neve! Non ci porteremo neanche i nostri figli!”
Wow, stava andando davvero lontano.
“Anzi, sai che ti dico? Adesso carico tutto in macchina e ce ne andi...”
Le labbra di Sebastian interruppero quel monologo auto colpevolizzante e Thad si rilassò immediatamente, rispondendo languidamente a quel bacio inaspettato.
“Hai finito?” mormorò il suo ragazzo sulle labbra “Perché avrei una cosa da dire”
“O-okay”
“La colpa non è tua, chiaro? È tutta colpa della tavola da snowboard” entrambi ridacchiarono “Ma soprattutto, non importa dove siamo, se su una spiaggia tropicale o su una montagna innevata, a me basta stare con te”
“Davvero?”
Sebastian lo baciò di nuovo “Davvero, ma non abituarti a tutto questo romanticismo”
“Sì, lo so, ma ogni tanto è bello vedere questo lato di te” Thad si accoccolò contro di lui, le dita di Sebastian tra i suoi capelli e il calore del fuoco nel camino che rendeva l’atmosfera ancora più confortevole.
“Ehi Thaddy?”
“Mmh”
“Visto che hai menzionato i nostri figli” Sebastian si girò per guardare verso di lui “Che ne diresti di sposarci?”

Note dell'autrice:

Ogni tanto scrivere fluff e cose belle è rilassante...Comunque buona sera a tutti! 

Eccoci qui con una Thadastian senza troppe pretese, giusto per regalare qualche risata e qualche sorriso :3 

Sul serio, non ho nient'altro da aggiungere se non un grazie a Michela (che mi ha dato l'idea) e Marta, con cui ci siamo molto scervellate per trovare attività inerenti alla neve (sì, non sono mai andata in settimana bianca e non me ne vergogno u.u In realtà sono più imbranata di Thad, quindi) 

Un grazie a chiunque leggerà questa storiella, sperando che vi sia piaciuta :3

Qui la mia pagina facebook: 
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Buona serata a tutti! 
Baci e Sorrisi
Frankie 
  
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