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Autore: Hilary Anne Carstairs    10/08/2013    0 recensioni
Beh più che altro è quello che secondo me succederebbe quando Will e Jem si ricontrassero e insomma ieri sera ho letto una fanfiction che mi ha ispirata e quindi o la va o la spacca o:
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il luogo dove mi risvegliai era buio ed anche freddo. Sembrava uno dei luoghi dei miei incubi dove mi trovavo da solo a fronteggiare tutte le cose successe nel susseguirsi della mia vita.
I primi istanti che trascorrevo in quell’oscurità erano solo dolore, il dolore del ricordare ciò che era avvenuto e di come fossi morto, ma poi qualcosa scattò nella mia mente ed un viso passò davanti ai miei occhi chiusi.
Quando ero vivo avevo sempre pensato che dopo la mia morte il primo volto che avrei visto sarebbe stato quello di Tessa oppure quello dei nostri figli.
Ma non era Tessa a sorridermi, e nemmeno William e Rosmarie.
Era un volto del mio passato, un volto che non vedevo più da un secolo e che mi era mancato cosi tanto.  Un nome venne spontaneo alle mie labbra ed aprii gli occhi d’istinto,  come ad aspettarmi di aver sempre avuto ragione e di stare per rinascere nella mia nuova vita avendo Will accanto.
Appena aprii gli occhi però non vidi niente se non il cielo stellato di Londra, non quello che avevo imparato a conoscere con Tessa al mio fianco, ma il cielo che avevo visto quella prima sera a Londra.
I ricordi mi tornarono alla mente come se fossero un’enorme onda che si infrangeva nella mia mente. Erano quasi dolorosi in alcuni punti.
All’inizio quando avevo lasciato la fratellanza ed ero tornato ad essere Jem, il vero Jem, avevo pensato di trovare qualcosa di familiare ed invece solo due persone erano  state per me familiari ed una di loro non era Will.
Non c’era stato un singolo giorno della mia vita in cui non avessi pensato a William Herondale, lui e tutte le sue malefatte… Nemmeno da sposato era riuscito a darsi un contegno, sempre nei guai finiva.
Ed io non ero in grado di aiutarlo, non avevo potuto.
Alzai le mani per mettermele fra i capelli come facevo ogni volta pensando a lui, ma ad un tratto rimasi immobile. Le mie mani non erano quelle di un uomo anziano quale ero alla mia morte e nemmeno quelle paffute e dolci di un bambino.
Quei ricordi non erano gli ultimi secondi che ero James Carstairs.
Quelle erano le mie mani quando avevo diciassette anni.
Mi misi a sedere di scatto, i miei occhi osservarono prima le mani e poi tutto ciò che mi circondava.
Londra.
La Londra di quando ero un ragazzino.
Ma non ero nel centro, era una stradina un poco fuori città, io e Will la percorrevamo sempre per rincorrere Meliorn quando combinava le sue ridicole buffonate. Cosa che non accadeva certo di rado.
Al fianco della stradina c’era un fiume, un grande fiume che scorreva alla luce della luna.
Mi alzai per osservare il mio riflesso sull’acqua cristallina del fiume, era incredibile.. Ero tornato il ragazzino che si drogava di Yin Fen, ma senza quella maledetta droga. I miei capelli erano nerissimi come la pece e gli occhi erano scuri come quelli di mia madre.
Lo scorrere del fiume si calmava passando sotto un vecchio ponte di legno.
Non sapevo bene cosa stava succedendo, forse in realtà non ero morto.. Forse ero solo nel mondo dei sogni.
« … E’ finita.. Hai compiuto il tuo compito James.. »
Non appena avevo sentito quella voce mi ero diretto il più in fretta possibile verso il ponte.
Lui era lì e risplendeva quasi di una luce argentea che gli era tutta attorno. I capelli neri che come i miei risplendevano all’argento della luna e svolazzavano alle leggere folate di vento che creavano una dolce brezza attorno a noi.
I suoi occhi erano malinconici, sebbene brillanti sempre dello teso blu del colore dell’oceano quasi.
Era Will, Will come l’avevo conosciuto io. Era perfino appoggiato al ponte nella solita posizione spavalda alla Herondale.
« Finalmente… » 
Disse la sua voce cristallina. Si mosse mettendosi in una posizione perfettamente eretta e mi porse la mano facendomi segno di raggiungerlo 
« Vieni fratello, hai avuto dalla vita ciò che ti doveva. E’ arrivato il momento di tornare dalle persone a te care. »
Anche se Will non l’aveva detto era sottointeso che se non lo avessi raggiunto sarei rimasto legato al mondo dei vivi e quindi sarei rimasto sulla terra. Ma l’unica cosa che mi legava al mondo dei vivi ormai era Tessa. Rosmarie e Elise avrebbero pianto si, ma poi sarebbero tornate a casa e Rosmarie avrebbe consolato la figlia di Liam e poi piano piano sarebbero tornate alla vita normale.
Tessa non sarebbe mai tornata se stessa dopo la mia morte, come non lo era stata dopo la morte di Will.
Durante la sua morte Will aveva portato via un pezzo di lei, ma dopotutto sarebbe stato quello che lei avrebbe voluto facessi.
Piano iniziai ad attraversare il ponte e quando ero ad una certa distanza da Will alzai la mano prendendo la sua e stringendola forte.
Lui era il mio parabatai, mio fratello, un pezzo del mio cuore, una parte della mia anima e solo Raziel sapeva quanto mi fosse mancato. Sentivo gli occhi umidi e fu allora che io e il ragazzo di fronte a me ci abbracciammo.
Conoscevo tutto di lui e sapevo che era triste, che come sempre i suoi pensieri erano affini ai miei.
« Will, mi dispiace.. » 
Dissi all’improvviso scostandomi da lui
« Per cosa? » 
Chiese corrugando la fronte e alzando le sopracciglia ad arco
« Tessa… » 
Iniziai a dire. Non sapevo cosa volevo dire, lui di sicuro sapeva già tutto di noi, era pur sempre Will, anche se morto lui sapeva tutto di tutti. Forse da morto a maggior ragione.
« Io volevo che tu fossi felice. Non mi interessava con chi. Volevo solo che tu vivessi una vita felice e piena di amore e se è stata Tessa l’unica a potertela donare sono felice, non solo per te ma anche per lei. Perché le hai lasciato qualcosa per cui vivere » 
Quando aveva iniziato a parlare teneva gli occhi bassi ma poi li aveva alzati guardandomi negli occhi. I suoi scintillavano pieni di sincerità
« Will… » 
Non riuscivo a crederci a come reagiva alcune volte, a quanto fosse simile a me
« Hey, Jem. Da quand’è che sono io quello responsabile dei due? » 
Chiese lui all’improvviso
« Lo sei sempre stato fratello » 
Dissi con una voce dolce e serena, piena di sincerità e sicurezza.
« Beh riprenderemo questo discorso più tardi, ora ci sono alcune persone che vorrebbero vederti. Sempre se ti fidi di me James Carstairs » 
Un enorme sorriso si era disegnato sul suo viso, un sorriso che aveva infondo a se il sapore di una sfida
« Io mi fido di te William Herondale, come ho sempre fatto e come sempre farò. » 
Una scintilla gli brillo nello sguardo e mi fece cenno di seguirlo cosa che feci dopo un attimo di esitazione dovuto al non sapere dove fossi o dove stessi andando.
Quando Will si fermo eravamo di fronte ad un’enorme edificio che somigliava molto all’istituto di Londra, aprì la grande porta d’ingresso e lasciò che io entrassi per primo poi corse su per gli scalini ridendo con me alle calcagna.
« Bentornato a casa Jem. » 
Disse quando si fu fermato direttamente all’uscio di un’enorme porta chiusa.
Con un gesto aprì anche quella e la luce del fuoco si riversò sul corridoio.
Tutti quelli che avevo conosciuto, ai quali avevo voluto bene erano lì ed in quel momento esatto una donna dai lineamenti cinesi si avvicinava a me a passo veloce con le lacrime agli occhi.
“Mamma” Pensai tropo impietrito per parlare.
Lei mi abbracciò ed io la strinsi fra le braccia e sentivo il sorriso di Will alle mie spalle e in quel momento mi rei conto di quanto avevo perso, di cosa Yanluo mi aveva fatto, della famiglia che mi aveva tolto.
Ma in quel momento sebbene me ne accorgessi avevo la mia famiglia vicino a me e a quel punto ero sicuro che un giorno anche Tessa ci avrebbe raggiunti e i ragazzi.
E allora la ruota sarebbe girata davvero e tutti noi saremmo tornati insieme.
  
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