TUTTO INIZIA QUI

Inizio dicendo che la mia vita è noiosa. Ho pochi amici, non ho nulla di speciale a cui tengo, la gente vicina a me è poca e quando soffro sono sola io con il mio MIKA, nell'immaginazione. Darò sfogo alla mia immaginazione.

Era un caldo giorno d'estate, io e i miei genitori uscimmo perchè era il giorno libero di mio papà, quindi una rarità! Siamo andati in uno di quei bei posti che ci sono qui in Sicilia che sono molto lontani da dove abitiamo noi, ci fecemo una passeggiata lunga lunga, non sentivo più i piedi. Non era molto tardi, quindi tornammo vicino al paese in cui abito e ci fecemo una passeggiata al porto turistico. Lì vedemmo uno strano uomo altissimo incappucciato, probabilmente non voleva farsi vedere in volto, e veniva in contro a noi. Mia madre mi disse:" Mamma mia, un ladro!" A mio padre non sembrava un ladro ma qualche pazzo ubriaco visto come era vestito; non ci voltammo indietro perchè vedemmo che lui passava tranquillamente accanto alle persone senza fargli nulla, così fecemo finta di niente anche noi. Quando arrivò vicini a noi, mi squillò il cellulare, avevo dimenticato di metterlo in silenzioso e così strillò 'We are Golden', ma solamente l'inizio perchè quel numero sconosciuto che chiamò fece solamente uno squillo. Boh, non sapevo chi fosse, e mio fratello che rideva per la suoneria.. io gli dicevo:" Ma cosa vuoi?!" E lui:" Con te accanto sento canzoni di MIKA ovunque!" Ed io:"Non posso farci nulla se amo la sua musica!" Quanto è scemo mio fratello.. ma dopo un po' che camminavamo mia madre disse all'orecchio a mio padre qualcosa che io non sentii, ma poi lo dissero anche a me, quello strano uomo incappucciato ci inseguiva. Io cominciavo ad avere paura, la chiamata dallo sconosciuto, quel misterioso uomo un po' inquietante che ci seguiva... non sapevo più cosa dovevo pensare! Mio padre disse:" Adesso ci fermiamo tutti, e lui continuerà a camminare, altrimenti vedremo cosa vorrà." Mia madre non acconsentì ma facemmo così; noi ci fermammo, l'uomo si avvicinava sempre più a noi, e arrivati di fronte ai nostri volti, si fermò. Io ero molto impaurita mamma mia avevo una paura tremenda, le gambe mi tremavano non sapevo cosa fare. Quest'uomo si avvicina sempre più a me, non vedo più la luce perchè lui copre tutto. Mio padre lo spinge perchè ha paura che vuole farmi del male e gli dice:"Cosa vuoi?" Lui toglie il cappuccio dagli occhi, guarda mio padre, gli mette una mano sulla spalla e dice:"Lasciami fare per favore, è importante". Sussurra questa frase, il suo accento è strano, così com'è molto strana anche la sua pronuncia. Mi impaurisco ancor di più...perchè proprio me? Se magari gli avessi visto gli occhi mi sentirei più sicura, ma era troppo alto e quando si tolse la visiera non riuscì a vederli ugualmente. Si avvicinò di nuovo da me, si chinò al lato del mio orecchio destro e mi disse:"Sono MIKA". Io gli sussurrai:"No, tu sei matto..." Lui si mise di fronte a me tutto chino senza cappuccio, così gli vidi gli occhi, e poi mi disse:"Sono MIKA. Cerco un posto dove dormire che non sia un albergo, aiutami". Poi si alzò e rimise il cappuccio. Quell'uomo pauroso, tenebroso, che ci sembrava un ladro, un ubriaco un maniaco, beh quell'altissimo ed inquietante uomo incappucciato era MIKA. Mi cadde una lacrima, e mio padre stava salendo addosso a quell'uomo, ma io lo fermai e gli dissi ridendo:" Fermo papà, dobbiamo portarlo a casa, non ha un posto dove dormire ed è una celebrità quindi non può farsi vedere". Mio padre mi chiese:"Chi è?" Mi cadde un'altra lacrima e gli dissi tremolante ma sorridente:"MIKA".

CONTINUA NEL PROSSIMO CAPITOLO.