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Autore: Colfah    10/08/2013    3 recensioni
Blaine trova per caso la fotografia di Kurt dimenticata in una macchinetta per fototessere, e il suo unico obiettivo diventa incontrare quel misterioso ragazzo dagli occhi azzurri.
Dal prologo:
"Fu allora che si rese conto della presenza di un’altra fotografia, nella bocca della cabina. La prese, e sussultò al contatto con la carta inaspettatamente tiepida.
Girò la foto tra le proprie mani, e quello che vide lo lasciò senza fia
Il ragazzo ritratto era senz’altro uno dei più belli che Blaine avesse mai visto. Non solo per i capelli, castani, ordinati compostamente in un ciuffo; o per la pelle, pallida e qeuasi preziosa; o per quelle labbra piene, rosse e leggermente separate. Era lo sguardo. Quegli occhi di ghiaccio sembravano star fissando dritti nei suoi, attraverso lo strato di carta. Blaine non si spiegava come quello sguardo potesse risultare così trafiggente, e allo stesso tempo caldo e rassicurante.
[...]
Infilò la foto nel portafogli, con una promessa a se’ stesso.
Avrebbe trovato quel ragazzo."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Pictures of you, pictures of me 
Hung upon your wall for the world to see 
Pictures of you, pictures of me 
Remind us all of what we used to be

- Pictures of You

 



Blaine Anderson odiava le fototessere. Trovava che fossero il mezzo ideato dalla società, per distruggere l’autostima di ogni essere umano.
Che fosse a causa della luce sbagliata, o dell’espressione facciale difficile da impostare, o dalle sue occhiaie che magicamente apparivano più pronunciate,  la sua autostima si abbassava sensibilmente ogni volta che si trovava davanti ad una propria foto, fatta da uno di quei malefici marchingegni.

Era a questo che pensava Blaine, mentre quella mattina si avviava di malavoglia verso la macchinetta più vicina a casa sua, perché, già, per rinnovare la carta d’identità aveva bisogno anche di una foto.

Mentre camminava, si prese un attimo per ammirare la città dove ormai viveva da un anno  e mezzo, ma che non lo stancava mai.
 New York era tutto ciò che aveva sempre sognato, tutto ciò a cui ambiva fin da piccolo. I grattacieli, i taxi gialli che sfrecciavano per la città, la gente che al mattino camminava per le strade con la valigetta in una mano e un bicchiere di caffè fumante nell’altra, diretta in ufficio.
L’atmosfera di New York era descrivibile con un’unica parola: magica.
Tutto un altro mondo rispetto a Westerville, Ohio, dove era cresciuto.

Dopo uno slalom sfrenato che fu costretto a fare tra le persone in coda davanti a una pasticceria, Blaine si trovò davanti alla sua meta.

Scostò la tenda ed entrò nella cabina.
Data la sua statura decisamente poco elevata ruotò lo sgabello per alzarlo, ma con sua grande gioia furono necessari solo pochi centimetri. Provò subito un’ondata di affetto verso la persona che era stata vittima di quella malefica macchina prima di lui, che evidentemente non doveva essere stata troppo più alta rispetto a lui.
Dopo aver inserito le monete, si mise in posa sforzando un sorriso, ed aspettò che il conto alla rovescia finisse.

Click.

Con un sospiro, scostò la tenda e uscì dalla cabina, mettendosi ad aspettare la fuoriuscita della propria fototessera.
Fu allora che si rese conto della presenza di un’altra fotografia, nella bocca della cabina. La prese, e al contatto con la carta inaspettatamente tiepida sussultò. Non doveva essere lì da molto.
Girò la foto tra le proprie mani, e quello che vide lo lasciò senza fiato.

Il ragazzo ritratto era senz’altro uno dei più belli che Blaine avesse mai visto. Non solo per i capelli, castani, ordinati compostamente in un ciuffo; o per la pelle, pallida e quasi preziosa; o per quelle labbra piene, rosse e leggermente separate. Era lo sguardo. Quegli occhi di ghiaccio sembravano star fissando dritti nei suoi, attraverso lo strato di carta. Blaine non si spiegava come quello sguardo potesse risultare così trafiggente, e allo stesso tempo caldo e rassicurante.

Una serie di rumori metallici lo riscosse dallo stato di trance, in tempo per vedere la striscia di carta fotografica scendere dall’apertura della macchinetta.  Oh, ecco, la sua foto.
La prese con riluttanza. La sua immagine, posta accanto a quella dell’altro ragazzo, gli sembrò senza valore. I suoi occhi, vivaci e allegri a detta di tutti, gli apparvero spenti, confrontati con quelli dell’altro.

Mentre con le dita tracciava i contorni del volto ritratto, e si beava del calore della carta, realizzò che se la foto era ancora tiepida dalla stampa, probabilmente il ragazzo era appena andato via, e poteva trovarsi ancora nei dintorni.

In uno scatto, quasi dimenticando lì la propria foto,  si lasciò alle spalle la cabina e prese a camminare velocemente, scrutando freneticamente ogni persona che incrociava. Girò l’angolo su una stradina secondaria e trattenne il fiato. Niente. La strada era pressoché deserta, se non per un paio di donne che chiacchieravano animatamente fuori la porta di un parrucchiere, e un padre con il figlio piccolo per mano. Solo una macchina stava lasciando il parcheggio a tutta velocità, ma Blaine non riuscì a scorgere chi vi fosse dentro.

Con un groppo in gola, osservò nuovamente la foto. Voleva, aveva bisogno di sapere più cose su quel ragazzo sconosciuto. Voleva sapere cosa ci fosse dietro quello sguardo impenetrabile, dietro quelle iridi azzurre.  Voleva conoscere il motivo per cui si fosse recato a fare una foto, quella mattina, e voleva sapere la ragione che lo aveva spinto a lasciarla lì subito dopo.
Si chiese se se l’anima dello sconosciuto fosse stata limpida quanto i suoi occhi.

Infilò la foto nel portafogli, con una promessa a se’ stesso.

Avrebbe trovato quel ragazzo.









Angolo autrice: *emerge dall'angolino e fa ciao con la manina* ehm, salve a tutti. Questa è la mia prima fanfiction seria; è da un po' che la sto scrivendo e ci sto rimuginando sopra, e a dire il vero non so dove ho trovato il coraggio di pubblicarla. Sono già arrivata al terzo capitolo, quindi per ora gli aggiornamenti - sempre che vi piaccia e qualcuno decida di seguirla - dovrebbero essere settimanali.
Questo era il prologo, e sono consapevole che sia cortissimo, ma ovviamente gli altri capitoli saranno decisamente più lunghi.
Non so, ho avuto l'idea per questa fanfiction mentre passavo davanti a una macchinetta per fototessere, e da lì e nata questa cosa. Ora sta a voi decidere se vale la pena che io la continui, o se è meglio lasciarla qua senza continuare a oltraggiare la sacra klaine lol. 
Mi farebbe piacere ricevere qualche recensione, appunto per sapere cosa ne pensate. 

Alla prossima  :)

Colfah.
  
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