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Autore: DarciaLoveHaar92    11/08/2013    1 recensioni
Una semplice ragazza di città, incontra ciò che sta per renderle la vita: paranormale.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell' autrice:
(prermetto che è una delle prime storie che faccio in terza persona, spero che non sia un testo sgrammaticato XD)

Salve!Come al solito ecco una nuova fanfiction su Deathino (si, lo amo). Oggi racconterò come nasce il mio OC Frasma. Non so se metterci del romantico...

-Si ti prego!!-

Ma chi ha parlato?

-Io Milo.-

Ma Miloo, torna nella tua storiaa!!! Comunque, amo davvero SaintSeiya, senza sarei sicuramente una di quelle idiote che vanno in discoteca a drogarsi o si mettono abiti succinti sentendosi delle bellissime rock-girl.

-E forse è per questo che tra di noi non funziona-

Uff, lo so Death, ma io amo tutti, ma te in particolar modo *_*.

-Sentimento NON e ribadisco NON ricambiato. Stupida.-

Uffaaa!!*me piange*

-Naah dai non frignare, male che vada potrai sempre avere un mio calzino usato, fresco di addestramento.-

Ahh lasciamo stare...Comunque, devo dare un titolo all' "opera" di oggi.

-No aspetta,fermati. Va bene che ci sono io, e io sono la magnificenza in persona, ma definire queste righe sgrammaticate "OPERA" è un assassinio alla lingua italiana.-

Ma...ma....Sei veramente cattivo....Non è giusto io ti metto al centro della mia vita, ho persino il tuo pupazzetto che lo bacio tutte le sere per dargli la buonanotte e tu mi tratti cosi?!Basta vado a vanti e non voglio piu parlarti almeno fino alla fine della storia.Ciao.

Scusate...dicevamo??? ah si... quindi

BUONA LETTURA CON: The last part of me.

 

 

THE LAST PART OF ME.

Prologo:

 

-Fuggite!!!- Una voce squarciava il silenzio del tranquillo e sereno villaggio di Goro-Oh. Il villaggio prendeva nome dalle famose cascate dove, narrano le leggende, viveva un vecchio saggio, ma sapete no?siamo in Cina, le leggende sono all'ordine del giorno.

-Correte!un pazzo criminale sta radendo al suolo tutto!-

 

Capitolo 1: La linea di confine.

 

Iris non è cinese, viene dal nord dell'Europa, ma i suoi genitori si sono trasferiti in Cina per abbandonare la vita moderna e ultra tecnologica delle terre moderne, dedicandosi a lavori più umili in Asia come venditori di frutte e verdure rigorosamente coltivate da loro e rigorosamente a buon mercato. Non essendo del posto non è mai riuscita a farsi dei nuovi amici una volta abbandonati i vecchi. Viveva lavorando e passando le giornate con la sua famiglia rendendola molto attaccata ad essa nonostante avesse vent'anni. Era cosi affezionata ai suoi genitori che non aveva mai avuto un ragazzo ne in Norvegia, ne in Cina.

Era calata la sera, il negozio di Iris era situato un pò distante dal resto del piccolo villaggio ma anche a debita distanza un bagliore arancione illuminò il cielo ombrato.

-Bah,saranno le solite feste cinesi- Disse a se stessa mentre chiudeva il suo piccolo negozio.

-Mamma, cosa sono quelle luci laggiù?- La madre posò la cassetta di frutta e volse lo sguardo all'orizzonte.

-Non so, sembrano delle fiam...- Non fece in tempo a finire la frase che un uomo, grondante di sangue con un occhio fuori dalle orbite e zoppo, si aggrappò al bancone sussurrando le sue ultime parole. -Fug...ite, criminale....villagioh- La made di Iris provò invano a soccorrere l'uomo privo di vita.

-Mamma non c'è tempo, prendi papà e nascondetevi nella botola delle scorte e restatevi sino all'albeggiare. Vi prego vi difenderò io.-

-No Iris!Ti prego. Vieni con noi!-

La ragazza aprì la botola e fissò la madre negli occhi,come una supplica, poteva farcela, poteva difendere la sua famiglia.

-Ti vogliamo bene Iris.- La madre, scese due lacrime in volto, entro con il padre nella botola, e la chiusero alle loro spalle. La ragazza poté prendere il suo arco messo in bella mostra che tutti credevano fosse li per bellezza.

Il cuore le batteva a mille,sudava freddo e quasi gli tremavano le mano, tanto da poter compromettere un possibile lancio. Il perché era logico: un ombra contornata dai bagliori rossastri delle fiamme si stava dirigendo verso di lei.

Sicuramente un uomo, si notavano le grandi spalle, e l'andamento. Era forse quello il pazzo che stava mettendo a subbuglio tutto il villaggio? Cosi tranquillo, sicuro di sé,poteva mai essere qualcuno di cosi maligno?

Ad un tratto Iris senti un forte ronzio alla testa, come una mosca intrappolata nel suo cranio, seguito dopo da una risata divertita e perversa. La giovane si accasciò al suolo cercando di tapparsi le orecchie ma non servì a nulla.

-Lasciami in pace!Vattene demonio, esci fuori dalla mia testa!- Si rotolò in terra,si dimenò come presa dalle convulsioni ma la risata aumentava e non solo nella sua testa: era dietro di lei. Un uomo alto contornato da quella luce che sembrava essere delle fiamme ma non era cosi, emanava luce propria.

-BUH!!- L'uomo divertito la fece impaurire e lei si rannicchiò lontana il più possibile.

-C-chi s-sei?Prendi tutto quello che vuoi ma lasciaci in pace!-

-Non sono i soldi quelli che cerco ma bensì il maestro di Goro-Oh.- Ringhiò.

-Non so di chi tu stia parlando, qui non conosco maestri. O comunque sono leggende.- La ragazza lanciò l'occhiataccia più brutta che avesse mai potuto dare in tutta la sua vita.

-Ascolta ragazzina non ho tempo da perdere. O mi dici quello che sai o muori!-

Un boato proveniente da sotto interruppe l'interrogatorio e l'uomo inizio a cercar di capire da dove provenisse ,erano stati i genitori di Iris e lei aveva una sola chance per salvarli: fuggire, e distrarlo. Cosi fece: di scatto si alzò e corse via addentrandosi nel bosco che in qualche modo avrebbe condotto alla salvezza i suoi cari.

-Dannata stronza.- L'uomo sempre rabbioso si mise alla caccia della giovane. Se scappava sicuramente cercava di mantenere il segreto, ma la cosa più stupida che avesse potuto fare era proprio quella di addentrarsi nel bosco, trovarla sarebbe stata fin troppo semplice.

-L'ho seminato!Grazie al cielo!- Ansimò poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato dandosi anche un occhiata in torno.

Era tutto troppo buio per capire la direzione dove andare e non aveva la benché minima idea di dove fosse il nord e il sud e nel tentare di capirlo una voce la colse di soprassalto.

-Eccoti,stronzetta. Volevi scappare!- l'aggressore la colse di sorpresa, troppo facile come gioco per uno come lui. L'afferrò per i capelli e porto il suo volto a pochi centimetri dal suo.

-Scappi?!Dove andrai?Dal tuo maestro?Cosa sai?Dimmelo ora e subito se non vuoi ritrovarti quel faccino da cazzo staccato dal resto del corpo!- Al buio non era possibile distinguere perfettamente i tratti somatici ma era visibilissimo quel modo di ringhiare e quell'espressione davvero malvagia,come se lui fosse il demonio.

-Non so nulla, non so chi sei e che dici!Ti prego!!- Iris aveva ormai esaurito quel suo modo beffardo per dar spazio alle suppliche. Cosa voleva quest'uomo da lei? Chi era questo maestro?

-Sai cosa faccio alle ragazze come te?!- Iris scosse la testa terrorizzata.

-Gli faccio fare un bel volo. Sai volare?- la ragazza ri-scosse la testa.

-Ti insegno io! Vieni stronzetta del cazzo!Fai la grande che fuggi?!Ma non hai contato che sono mille volte più veloce di te!- La prese per i capelli e la trascino a terra come un sacco di patate, sbatteva a destra e sinistra poteva sentire le ossa rompersi, una ad una ad ogni masso, fino a quando non vide la luce della luna a rischiarire la situazione. Era piena di sangue, misto a terriccio, sentiva bruciare ogni singola parte del suo corpo ed il dolore ormai le stava facendo perdere quasi i sensi.

-Lo vedi questo fiume?Dimmi che ti piace!Dillo CHE NON VEDI L'ORA DI FARCI UN BAGNO!!!DILLO!- Lui la prese per i capelli e la mise sull'orlo di uno strapiombo. Le era a cosi poco dal viso che quando urlò, sputacchi di saliva gli arrivarono sul volto,che schifo.

Ormai era finita. Appesa per i capelli, su un dirupo di almeno 50 metri, nessuno sarebbe venuta a soccorrerla, nessuno si sarebbe ricordato di lei se non i suoi genitori. Una vita corta e misera, senza quelle esperienze che ogni ragazza della sua età avrebbe fatto.

-Addio bambolina.- Sorrise malignamente lasciandole i capelli, Iris senti il vuoto sotto i suoi piedi chiuse gli occhi e li strinse più forte che poteva per non guardare ma la sensazione svani subito.

Un sogno?Uno scherzo? Senti un braccio avvolgergli la vita e quando apri gli occhi vide quell'uomo al chiaro di luna, con le labbra poggiato sulle sue. Era la prima volta che qualcuno la baciava, e di certo non si aspettava che a farlo fosse stato il suo assassino.

Forse aveva anche un qualcosa di magico, anzi doveva per forza trovare qualcosa di magico dato che era il suo primo e ultimo bacio. Appena lui si stacco da lei, la guardo soddisfatto e compiaciuto.

-Addio- La gettò nel vuoto. Era davvero finita. Quei pochi istanti sembravano secoli, l'aria a grande velocità le alzava il vestito rosso ormai sporco tra sangue e terra, prese un ultimo respiro prima di sentirsi disintegrare ogni parte del corpo sulle rocce.

-Dove sei vecchio bastardo!Ah, ma ti troverò. Si. Ti troverò.- Guardò in basso e vide il corpo esanime della ragazza,neanche lontanamente passava per la sua testa il rimorso o il rancore di tutte le persone che aveva ucciso, doveva solo raggiungere il suo obbiettivo. Ma come?Se il vecchio maestro si trova alle Cascate di Goro-Oh, sicuramente avrebbe dovuto trovare un corso d'acqua nell'allontanarsi dallo strapiombo ebbe un lampo di genio. Fece subito retro front tornando dove aveva gettato la ragazza ghignando soddisfatto.

-Bene Doko, la resa dei conti è vicina...- Saltò giù atterrandi in piedi accanto al cadavere esanime : era morta ad occhi aperti, sembrava quasi guardarlo.

-tsk. Inutile...Che la tua anima possa presto trovare disperazione nel limbo dove tutti voi giacete straziati dai dolori,che possa la tua anima da me strappata apparire nei miei trofei, cosi che io possa ammirarne il dolore.-

  
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