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Autore: A r l i e    11/08/2013    7 recensioni
«Allora state insieme?» chiese l'italiano sospirando amaramente.
«Ci stiamo solo frequentando.» ammise Bella, stringendo i lembi della sua gonna sulle ginocchia unite, chinando il capo.
A quel punto, Romano non riuscì a non ghignare «Menomale, allora sei ancora in tempo»
«Uh? In tempo? E per che cosa?»
[SpaBel/RomaBel/Spamano (?) AU; Gakuen Hetalia]
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Bad Friends Trio, Belgio, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Hetalia: Scorci di vita scolastica '
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Titolo: Quando si chiude una porta si apre un portone
Fandom: Axis Power Hetalia
Personaggi: Bad Friends Trio; Belgio/ Bella Fontaine; Spagna/ Antonio Fernandez Carriedo; Sud Italia/ Romano Lovino Vargas;
Pairing: SpaBel/RomaBel/Spamano
Rating: Arancione
Premessa: *indossa un sacchetto forato all'altezza degli occhi* Questa FanFiction è stata scritta da me e Antoniette Bonnefoy                                                                                                                                                       
 
La mia intenzione era quella di scrivere una romantica e sentimentale RomaBel, ma purtroppo per me -e per voi lettori- non ci sono riuscita.In parole povere è venuto fuori uno sclero abbastanza demenziale, su questo triangolo SpagnaxBelgioxSudItalia.
Essendo la prima volta che gestisco questi personaggi spero vivamente di non averli resi OOC, nel caso contrario non esitate a segnalere in una recensione. (Come sempre, accetto qualsiasi tipo di parere, positivo, neutro o negativo.)
Spero che questa roba possa piacervi ç__ç  
Buona lettura

Arlie 


Quando si chiude una porta si apre un portone

Tutte le fortune capitavano sempre ad Antonio, e questo irritava non poco Romano.
L’italiano se ne stava  a braccia conserte sul divano, seduto tra Bella e il suo coinquilino spagnolo, con tanto di broncio stampato sulle labbra, e non perché il film che quei due avevano deciso di guardare quella sera non gli piaceva.
Alle sue spalle, le dita delle mani della bella ragazza bionda che aveva alla sua sinistra, si intrecciavano con quelle del ragazzo che aveva alla sua destra.
I loro sguardi erano l’uno incatenato in quello dell’altro, la loro mente in un universo parallelo dove esistevano solo loro due.
Romano percepiva una sorta di aura romantica attorno a se; alzò il volto e beccò i due ragazzi sul procinto di baciarsi.
«Ho sete» sbottò l’italiano interrompendo il momento magico.
Bella arrossì allontanandosi subito da Antonio, il quale cominciò a ridacchiare grattandosi la nuca. «Vado in cucina a prendere qualcosa da bere allora, anche io ho sete!» disse alzandosi dal divano.
Lovino lo osservò allontanarsi dal salotto con tanto di ghigno stampato in volto: finalmente era rimasto solo con la belga, doveva approfittare di quel momento.
«Allora state insieme?» chiese l'italiano sospirando amaramente.
«Ci stiamo solo frequentando.» ammise Bella, stringendo i lembi della sua gonna sulle ginocchia unite, chinando il capo.
A quel punto, Romano non riuscì a non ghignare «Menomale, allora sei ancora in tempo»
«Uh? In tempo? E per che cosa?»
«Non l’hai capito ancora, vero?»
Bella scosse la testa.
«A Antonio non piacciono le ragazze» la ragazza gli lanciò un’occhiata interrogativa, al che l’italiano avvicinò le labbra al suo orecchio «Antonio è gay» sussurrò.
Ci fu un attimo di silenzio, seguito dalla risatina divertita della bionda.
Un ragazzo bello come Antonio, gay? Nah! Era impossibile.
«Ahahah Romano, sei davvero simpatico, Antonio non mi ha mentito sul tuo conto!»
«Non sto scherzando, Bella, è vero» insistette il ragazzo dai capelli mori, ma la belga continuava a ridere come se si trattasse di una barzelletta. «Quanto è vero che i pomodori sono alla base della mia alimentazione!»
A quell’affermazione, la risata della bionda cessò nel mentre sul suo volto si disegnava un’espressione alquanto seria ma allo stesso tempo stupita «Dici sul serio, Romano?»
«Mai stato così serio in vita mia.» mormorò lui, lanciando un’occhiata furtiva verso la porta della cucina: Antonio sarebbe tornato da un momento all’altro, doveva passare al sodo «Senti, io ho preferito avvisarti perché tu, a differenza delle altre ragazze –di cui ho perso il conto- che ha portato qui, sembri diversa, unica più che altro.» sorrise cingendogli le spalle con un braccio.
La ragazza arrossì lievemente «Lo pensi davvero?»
«Non ingannerei mai una ragazza bella come te.» rispose, esultando mentalmente: ormai aveva la preda in pugno.
«Però non capisco, se Antonio è gay, perché mi ha chiesto di uscire con lui? A quanto ho capito non sono stata neanche l’unica.»
«Sai com’è, queste cose non si accettano subito.»
Bella sospirò affranta, posando lo sguardo sul televisore: ormai il film era finito, e adesso venivano trasmesse le immagini di un celebre spot pubblicitario.
«Ehi non ti abbattere! Come si suol dire, quando si chiude una porta si apre un portone.» questa volta lo sguardo della bionda si spostò su Romano, il quale sorrideva malizioso «E in questo caso il portone sarei io»
Condividere l’appartamento  con lo spagnolo, non era stata poi un’idea così brutta.
Certo, doveva ammettere che inizialmente non reagì molto bene al vedere Antonio , e non una bella ragazza tutte curve, ad accoglierlo nella sua nuova residenza.
Ormai quello spagnolo era una presenza fissa, sembrava la sua ombra: lo vedeva a scuola, in palestra, durante i corsi pomeridiani, e doveva anche condividere casa con lui.
Ma riflettendoci questo gli aveva portato un vantaggio: Conoscere Bella.

 
~

La vibrazione del cellulare, destò Gilbert dalla sua adulazione giornaliera allo specchio; appena lo prese e lesse sul display il nome del suo amico spagnolo, rispose subito «Hallo Freund! Allora, com’è andata?» esclamò sorridendo al riflesso nello specchio.
Dall’altra parte della cornetta si udiva solo un fastidioso e strano mugolio.
«Antonio…?»
«Si?!» rispose finalmente, con tono alquanto inquietante, l’altro.
«Com’è andata ieri sera con la belga? Sei riuscito a far ingelosire Romano?»
Lo spagnolo si schiarì la voce «No…»
Il tono che l’ispanico stava utilizzando non prometteva niente di buono «Kesesese» mormorò Gilbert nell’attesa della sfuriata che non tardò ad arrivare.
Il tedesco dovette allontanare il cellulare dall’orecchio per evitare che i suoi magnifici timpani riportassero danni dopo la telefonata.
«CHIEDERE CONSIGLIO A TE? MA COME MI È VENUTO IN MENTE?! AVREI DOVUTO FARE A MODO MIO! LO SAI COM’È ANDATA A FINIRE? ROMANO, MENTRE IO ERO ANDATO A PRENDERE DA BERE IN CUCINA, È USCITO CON BELLA! APPENA SONO TORNATO IN SALOTTO NON LI HO TROVATI PIU’ , ERANO GIÀ ANDATI VIA! »
«Antoine, s’il vous plait, non urlare in questo modo a prima mattina!» pigolò la voce di Francis.
«Francis? Ci sei anche tu?» l’albino trattenne una risata «Adesso mi spiego quel mugolio che ho sentito all’inizio!»
«Antonio ha chiamato anche me…»
«Kesesese! Con chi sei?» chiese incuriosito e con voce maliziosa.
Il francese rise «Non posso rivelare la sua identità, anche perché passerebbe inosservata.»
«Non sarà mica quel tizio di cui mi dimentico sempre il nome? »
«CHICOS! Vi ho chiamato per un altro motivo, non per sapere con chi- Oh lasciate perdere!! »
«Exscuse-moi, Antoine! Hai ragione, dobbiamo consolarti! Sai, secondo me, non devi abbatterti per quello che è successo, anche Romano è geloso a mio parere, e ieri non ha fatto altro che allontanare Bella da te»
«Lo credi davvero? Allora il mio Romanito prova qualcosa per me!»
«Kesesese io invece sono di un altro parere» obbiettò Gilbert pensoso «Secondo me Romano preferisce di gran lunga un magnifico paio di tette che un misero paio di pal-»
«GILBERTHH!»
   
 
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