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prologo
 

A Luke Hemmings non importa quello che la gente pensa o dice di lui.
E, in linea di massima nemmeno lo sa.  Come del resto sono molte le cose che non sa.
Non sa perché deve studiare francese, perché e quando ha iniziato a suonare la chitarra, perché la benzina puzzasse, perché le ragazze si mettessero il rossetto e perché l’erba appena tagliata gli pizzicasse il naso.
Non sa chi era Anna Karenina e neppure Angela Lansbury.
Non sa perché nell’ultimo compito di trigonometria aveva preso 3.5, perché la gente cercasse l’amore pur sapendo che avrebbe sofferto e perché suo fratello Ben avesse scelto un college così lontano.
Non sa che Sarah Wolker lo definisce “l’australiano più figo mai sbarcato a Londra”, non sa quanto gli vuole bene il suo amico Calum , perché è di nuovo in punizione e perché il caffè non andasse bene dopo una sbornia.
Non sa perché dopo una cucchiaiata di nutella ne volesse subito un’altra, perché il bidello del suo piano non parlasse mai e nemmeno perché miss Bolton che faceva sorveglianza all’aula delle punizioni fosse così scandalosamente sorpresa alla vista della bionda appena entrata.
 

Miss Bolton insegnava psicologia al King’s college di Londra da ormai 24 anni e ne aveva viste di cose. Aveva visto cadere gli armadietti del secondo piano, aveva visto formarsi piano piano la crepa in una parete della biblioteca, aveva visto ragazzi che litigavano, che si baciavano e alcuni che avevano addirittura partecipato a programmi televisivi. Ma mai e poi mai avrebbe pensato di vedere Beth Davies in aula punizioni per aver fumato sigarette  -o altro?- nel bagno della scuola.
 

Beth Davies ha 16 anni e mezzo.
Una madre definita “il miglior avvocato del Regno Unito”, un padre morto da ormai 4 anni e una villetta bianca a Chealse.
Ha un accento tipicamente britannico, una sfrenata passione per la moda, un sorriso delizioso che sfodera raramente e un innumerevole numero di libri sparso per la camera.
Ha gli occhi azzurri –anche troppo-, la carnagione chiara, il naso leggermente grande, il fisico snello ed èfottutamente prevedibile.
Non ha mai il trucco sbavato, il vestito di marca sgualcito e la parola inadatta.
Ha i capelli lunghi e biondi, le braccia e le gambe secche, un pacchetto di sigarette nascosto nella borsa e una punizione di 10 giorni per non aver tenuto a freno una sua voglia.

ta daaaaaaa!
Eccomi qui con il prologo di questa ff che era pronto nel mio quaderno da più di 3 mesi!
 So che è corto ma penso che possa bastare come inizio. 
In ogni caso il primo vero capitolo arriverà presto visto che è già bello pronto.
Tengo parecchio a questa ff e siccome mi faccio sempre un sacco di paranoie ci terrei a sapere cose ne pensate. <3
Se avete dubbi, domande, curiosità non esitate a chiedere!
Vorrei ringraziare con tutto il mio cuore la fantastica bears che ha creato questo splendido banner per me. <33 
A presto, un bacio
Benedetta